l_pisani_54
21-05-2008, 17:15
le comunità di appassionati, che si tratti, fotografia, di HiFi, di aerodellismo o altro, sono sempre degli ambienti particolari.
Si incontra di tutto: c'è quello che ricerca la perfezione, e continua a cambiare apparecchi spendendo una barca di soldi, quello che ha raggiunto la convinzione granitica che una marca (che, guarda caso, è proprio quella da lui prescelta) sia la migliore in assoluto e tutto il resto è qualche gradino più in basso, quello che fotografa solo le mire ottiche, ecc...
L'industria specializzata, naturalmente ha tutto da guadagnare da questi comportamenti e cerca di forzare il ricambio continuo dei prodotti.
Ieri, dopo aver acquistato una Pentax K10d, ho fatto la registrazione sul sito Pentax e, nel rispondere ad un piccolo questionario, mi è stato chiesto quando avevo acquistato la macchina che possedevo prima di questa. C'erano diverse risposte: sei mesi, un anno, due anni, tre o più anni ... poi finiva lì.
Ho fatto mente locale ... ed ho calcolato che la mia Topcon RE 2 l'avevo acquistata esattamente 40 anni fa. Evidentemente sono un cattivo cliente.
Sicuramente non la cambierò tra un anno perché è uscito un nuovo "sgrullasensore" con una frequenza di sgrullamento più elevata, o perché il nuovo modello ha un paio di programmi in più.
Se prendiamo una vecchia Exacta prodotta ai tempi della seconda guerra mondiale, Scopriamo che con quell'apparecchio si potevano fare tutte le foto possibili, perché era corredabile di qualsiasi tipo di obiettivo, dal grandangolo estremo, al tele potentissimo, si poteva usare con soffietti, tubi di prolunga, collegata ad un telescopio, ad un microscopio, ecc.
Certo, non c'era l'esposimetro TTL, gli automatismi, l'autofocus, ma le possibilità operative ed i risultati, era più o meno quelli di oggi.
Negli anni '60 '70 è iniziato il grande business della fotografia.
Le case più importanti producevano il modello di punta "professionale": Nikon F, Canon F1, Topcon RE Super. Il fotoamatore accorto poteva sempre comprare il modello più piccolo (Nikkormat, Canon FTb, Topcon RE 2), sapendo che rinunciava solo al motore, al pentaprisma intercambiabile ed a qualche altro piccolo dettaglio, ma acquistava un apparecchio robusto quasi come il modello di punta, ma in grado di fare esattamente le stesse foto, perché gli obiettivi (di elevata qualità) erano gli stessi.
Poi qualcuno cominciò a fare il furbo: Nikon EM e relativi "plasticoni" serie E, e più o meno tutti gli altri appresso.
Ormai siamo arrivati al punto che, in prima battuta, ti offrono, con un corpo da 1000 € (che, per chi lo avesse dimenticato, sono 2 milioni delle vecchie lirette"), uno zoometto plasticoso da 100 €.
Per prendere la K10d, che non è proprio una economica entry level, con qualcosa di meglio del solito obiettivo da kit, ho dovuto faticare.
La battaglia si combatte tutta sulle prestazioni dei corpi macchina, come se l'obiettivo fosse un piccolo accessorio. Certo mi rendo conto che con le macchine digitali, quando cambiamo apparecchio cambiamo anche la pellicola (cioè il sensore e tutto il circuito che comporta il trasferimento sulla scheda di ciò che è passato nell'obiettivo), però ...
... beh, ci siamo capiti, spero.
Si incontra di tutto: c'è quello che ricerca la perfezione, e continua a cambiare apparecchi spendendo una barca di soldi, quello che ha raggiunto la convinzione granitica che una marca (che, guarda caso, è proprio quella da lui prescelta) sia la migliore in assoluto e tutto il resto è qualche gradino più in basso, quello che fotografa solo le mire ottiche, ecc...
L'industria specializzata, naturalmente ha tutto da guadagnare da questi comportamenti e cerca di forzare il ricambio continuo dei prodotti.
Ieri, dopo aver acquistato una Pentax K10d, ho fatto la registrazione sul sito Pentax e, nel rispondere ad un piccolo questionario, mi è stato chiesto quando avevo acquistato la macchina che possedevo prima di questa. C'erano diverse risposte: sei mesi, un anno, due anni, tre o più anni ... poi finiva lì.
Ho fatto mente locale ... ed ho calcolato che la mia Topcon RE 2 l'avevo acquistata esattamente 40 anni fa. Evidentemente sono un cattivo cliente.
Sicuramente non la cambierò tra un anno perché è uscito un nuovo "sgrullasensore" con una frequenza di sgrullamento più elevata, o perché il nuovo modello ha un paio di programmi in più.
Se prendiamo una vecchia Exacta prodotta ai tempi della seconda guerra mondiale, Scopriamo che con quell'apparecchio si potevano fare tutte le foto possibili, perché era corredabile di qualsiasi tipo di obiettivo, dal grandangolo estremo, al tele potentissimo, si poteva usare con soffietti, tubi di prolunga, collegata ad un telescopio, ad un microscopio, ecc.
Certo, non c'era l'esposimetro TTL, gli automatismi, l'autofocus, ma le possibilità operative ed i risultati, era più o meno quelli di oggi.
Negli anni '60 '70 è iniziato il grande business della fotografia.
Le case più importanti producevano il modello di punta "professionale": Nikon F, Canon F1, Topcon RE Super. Il fotoamatore accorto poteva sempre comprare il modello più piccolo (Nikkormat, Canon FTb, Topcon RE 2), sapendo che rinunciava solo al motore, al pentaprisma intercambiabile ed a qualche altro piccolo dettaglio, ma acquistava un apparecchio robusto quasi come il modello di punta, ma in grado di fare esattamente le stesse foto, perché gli obiettivi (di elevata qualità) erano gli stessi.
Poi qualcuno cominciò a fare il furbo: Nikon EM e relativi "plasticoni" serie E, e più o meno tutti gli altri appresso.
Ormai siamo arrivati al punto che, in prima battuta, ti offrono, con un corpo da 1000 € (che, per chi lo avesse dimenticato, sono 2 milioni delle vecchie lirette"), uno zoometto plasticoso da 100 €.
Per prendere la K10d, che non è proprio una economica entry level, con qualcosa di meglio del solito obiettivo da kit, ho dovuto faticare.
La battaglia si combatte tutta sulle prestazioni dei corpi macchina, come se l'obiettivo fosse un piccolo accessorio. Certo mi rendo conto che con le macchine digitali, quando cambiamo apparecchio cambiamo anche la pellicola (cioè il sensore e tutto il circuito che comporta il trasferimento sulla scheda di ciò che è passato nell'obiettivo), però ...
... beh, ci siamo capiti, spero.