joesun
17-05-2008, 13:54
http://www.rosalio.it/2008/05/16/dossier-ztl-le-parole-che-non-ci-hanno-detto/#comments
Dossier Ztl: le parole che non ci hanno detto
Verissimo, il livello di inquinamento e traffico in questa città è diventato insopportabile.
Quindi ben venga un provvedimento severo al punto da sembrare carcerario, come la Ztl, se serve a risolvere il problema. Ma serve davvero per i nostri polmoni?
Su questo aspetto in città girano opinioni diverse…
Abbiamo tutti capito che un’area di 700 ettari (zona A + B), controllata da soli 8 varchi video controllati, è una pagliacciata.
A maggior ragione se i varchi sono tutti in zona A, come nel nostro caso, per cui la zona B sarà come una grande giungla, con buona pace dei vigili urbani.
Eppure di Ztl si parla dal 2000, se non prima: come hanno fatto in otto anni a concepirne una così catastrofica?
Ho fatto alcune ricerche e qualcosa non torna.
Mi scuso per la lunghezza, ma l’argomento è complesso e merita attenzione.
LA STORIA
Per poter avere un quadro chiaro dobbiamo fare un passo indietro, al 2002, quando apparvero minacciosi cartelli in via Roma, con su scritto Ztl, e alcune strane telecamere.
Era la prima timida bozza di Ztl, le strutture (co-finanziate con fondi comunitari) costavano
310 mila euro, per metà finanziati dal Ministero dell’Ambiente.
Quindi con appena 150 mila euro il Comune acquistava i seguenti servizi:
* allestimento di 4 canalizzazioni per il traffico in corrispondenza delle piste d’accesso alla Ztl e predisposizione delle utenze elettriche e trasmissione dati verso il Posto Centrale;
* acquisto, installazione, collaudo apparati elettronici/software del Sistema di controllo Ztl;
* costi per allacciamenti elettrici e telefonici; canone telefonico (ISDN/ADSL) per il 1° anno;
* campagna di informazione.
La gestione del sistema era affidata ad una squadra composta da vigili urbani e tecnici del Comune, avvalendosi di software e database già in possesso del Comune (la prova è in questo documento del Comune, nota 6 in fondo alla pagina). Il sistema dei modelli di simulazione, il database ed altri software collegati, quali il G.I.S., sono già in dotazione al Gruppo Mobilità della Ripartizione Urbanistica.
Quanto al rilascio pass, era affidato all’ufficio traffico e alle 8 circoscrizioni.
Per controllare le informazioni fin qui riportate seguite il link (http://spazioinwind.libero.it/ambientepalermo/dom-ecolog%20prog_4.htm).
I SUPER POTERI
Insomma, c’era tutto e a ottimo prezzo: allora perchè non hanno attivato la Ztl per 5 anni?
Misteri comunali….
Ma la soluzione arriva nel 2002, quando, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3255, il sindaco Cammarata diventa commissario straordinario per l’emergenza traffico; con questa carica può attuare le misure necessarie, saltando alcuni passaggi burocratici che normalmente rendono lento il percorso. Può per esempio appaltare velocemente infrastrutture come parcheggi, tram, anelli ferroviari, oppure, con ordinanze sindacali, stabile misure temporanee per l’emergenza inquinamento, come targhe alterne, chiusura temporanea al traffico (tipo le domeniche o i giovedì).
L’INTOPPO
Ma, com’è giusto che sia, valgono comunque alcune norme inderogabili anche per un commissario straordinario, come quella che obbliga le città con più di 30 mila abitanti a dotarsi di Piano Urbano del Traffico (PUT), approvato dal consiglio comunale. Il PUT va aggiornato ogni due anni ed è uno strumento necessario per istituire le Ztl. In mancanza di PUT, la richiesta di tariffe è ammessa solo in via temporanea e sperimentale e va corredata da una relazione con motivazioni e obiettivi del provvedimento.
La città di Palermo non ha il PUT e quindi non può istituire in maniera “permanente” la Ztl.
Potrei fermarmi qui, infatti questo basterebbe a tagliare la testa al toro e fermare questa Ztl, ma visto che ci siamo, andiamo avanti.
Altro presupposto fondamentale per la creazione di Ztl è il potenziamento del trasporto pubblico per garantire una valida alternativa alle auto private.
Noi invece abbiamo la Ztl, non avendo ancora tram, metro’, più autobus, car-sharing o bike sharing, per garantire gli spostamenti nella Ztl.
Tutto ciò priva ulteriormente di legittimità il provvedimento.
Tra parentesi queste cose il comune le sa per certo, e lo conferma il piano strategico della mobilità approvato dalla giunta comunale che elenca le cose da fare per istituire la Ztl.
Per conferma delle norme vi invito a seguire il link (http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/monografie_ricerche/commissioni_2004/Amorosino.pdf).
IL FANTOMATICO ITER
Normalmente i ricavi delle Ztl vengono restituiti ai cittadini sotto forma di investimenti in infrastrutture e servizi per la mobilità.
Nel nostro caso, purtroppo, in buona parte andranno ad una ditta privata per il solo servizio di gestione dei pass. È infatti la TD Group S.p.A. di Migliarino Pisano (PI) che si è garantita una sostanziosa parte di quei soldi , vincendo il 22 dicembre 2006 l’appalto per la gestione dei pass.
Detto ciò, vorrei sapere:
* Chi ha deciso di esternalizzare il servizio di gestione pass?
* Chi ha stabilito la congruità del servizio da appaltare?
* Quali atti supportano tale decisione, delibere di consiglio? Di giunta? Ordinanze? Note? Post it?
* Chi si è accertato che tra i 7000 dipendenti del comune e società del comune come la Sispi, non ci fossero professionalità e competenze adeguate?
* Come mai si decide di appaltare un servizio nel 2006, ma la delibera di giunta che stabilisce di appaltarlo è di agosto 2007? (In pratica la giunta decide di fare un cosa già fatta un anno prima. Surreale)
* Come si appalta un servizio di gestione permessi per una Ztl di cui non esistono tariffe e confini, che ancora quindi è una bozza.
A dirla tutta, la cosa più grave è che si appalta un servizio sapendo che in assenza di PUT, per legge, la Ztl dovrà essere TEMPORANEA.
Anche se, a guardar bene, si capisce che la Ztl che ha in mente il Comune, di temporaneo non ha nulla.
Non vorrei infierire sul commovente tentativo di questi giorni, da parte del primo cittadino, di esser vittima di un “qui pro quo”. Preferiremmo sentir dire che ha cambiato idea, anche perché in caso contrario dovremmo chiederci dov’era mentre avveniva tutto ciò.
Ma carta canta, il bando è chiaro e si affida il servizio di gestione pass, per la durata di 5 ANNI!
Alla faccia della temporaneità…
IL BANDO
Per conferma, leggiamo alcuni punti del mitico bando del comune di Palermo pubblicato il 30 ottobre 2006.
Oggetto gara:
“Affidamento del servizio di gestione telematica del rilascio autorizzazioni per gli accessi alle Zone a Traffico Limitato, della Città di Palermo, e per le aree di sosta soggette a tariffazione (zone blu), compresa la stampa e la distribuzione dei relativi contrassegni e gestione del database dei soggetti e/o veicoli autorizzati”.
- Importo presunto dell’appalto per una durata di CINQUE ANNI di € 22.000.000,00 + IVA
Tra i requisiti richiesti alla ditta c’è questo:
L’importo dei servizi identici o similari a quelli oggetto della gara cui si partecipa realizzato nel triennio antecedente all’anno in corso dovrà essere, a pena di esclusione, almeno pari ad € 2.000.000,00.
(Qui se volete trovate per esteso Bando ed Esito).
ANOMALIE DEL BANDO
Per un bando a evidenza comunitaria (sopra i 200.000 euro) la legge regionale n. 7 del 2002 prevede la pubblicazione su: GUCE, GURS e mezzi stampa.
Il bando è stato pubblicato correttamente (anche se sulla GURS io ho trovato solo l’avviso)
Il problema è che in data 09/11/06 vengono apportate al bando sostanziali modifiche (diminuivano le certificazioni richieste alle ditte) il bando per legge si sarebbe dovuto ritirare e ripubblicare con le modifiche. Invece nulla.
Nel bando non c’è alcun riferimento al sistema di telecamere o centraline? A fronte di quella abnorme cifra, alla TD Group non è nemmeno richiesto di fornire telecamere, centraline, allestimento della centrale operativa, software, cablaggio, segnaletica insomma: NULLA!!!
Ciò è davvero strano, dal momento che per controllare l’immensa Ztl servono 40 varchi e noi ne abbiamo solo 8, tutti in zona A, e per giunta tecnologicamente arretrati (ma nulla di strano, visto che risalgono al 2002).
Altro aspetto che apprendiamo dal bando è che, per fortuna, ci rivolgiamo a ditte di “provata esperienza” che abbiano realizzato nei 3 anni precedenti alla gara almeno 2.000.000 di euro per servizi identici o simili a quelli dell’appalto (la legge sui bandi parla di servizi identici) noi carinamente abbiamo aggiunto simili.
Sarebbe lecito pensare che la TD Group, avendo vinto, risulti esperta in tema di gestione di servizi connessi a pass per Ztl o strisce blu.
L’AZIENDA LEADER
In un raptus di curiosità ho fatto un giro nel loro sito www.tdgroup.it, molto ricco, ma con nessun riferimento a precedenti realizzazioni di Ztl o simili.
Certo, c’è la realizzazione di una telecamera termica (Sirio) che misura la temperatura corporea (ideale per il rischio SARS) e per monitorare i movimenti notturni degli animali nei parchi, peccato che filmare scoiattoli senza targa e persone o polli febbricitanti, nulla abbia a che vedere con pass e Ztl. Cercando ancora, trovo un “tablet” per segnare gli schemi del basket, un programma di navigazione per turisti, un programma per gestire studi legali e uno per parrucchieri .
Non trovando ancora nulla su servizi legati alle Ztl, chiedo informazioni ad un loro dirigente. Mi vengono indicati come lavori di Ztl simili da loro effettuati nei comuni di Piombino e Peccioli.
Eccellente, ma bizzarro, infatti contattando i comuni di Piombino e Peccioli scopro un dettaglio: NON HANNO ZTL.
Per Piombino la TD Group si occupa di assistenza ai computer del comune e ha realizzato insieme alla Verticaltech di Firenze un sistema, di video sorveglianza semplice, agli incroci senza alcun sistema di database o rilevamento (più simile a un videocitofono).
Tali lavori sono stati, per giunta, realizzati in regime di sub appalto in realtà vinto da Telecom.
A Peccioli invece la TD Group ha realizzato la rete wireless e fornisce servizi di hosting e posta elettronica.
Controllo allora altre società, da loro indicate come clienti, cercando uno straccio di servizio identico o simile, ma trovo solo forniture di pc, hardware, servizi di assistenza, sistemistica e data entry per Asl e banche .
Mi ostino, e finalmente scopro che i nomi forniti dalla TD Group al Comune per esperienze identiche o simili, si riferiscono ad alcuni enti tra cui Ancitel, Enit, Arpat, Sinelec e l’Arsenale di La Spezia.
Ahimé, avendoli contattati, posso dirvi che non si riscontrano attività identiche o simili, (sempre che per simili non s’intenda anche saper accendere un PC)
Di contro hanno un bel negozio on line di informatica dove possiamo ordinare dalla stampante HD, al mobile da giardino o, perché no, una marmellata o un pecorino toscano. Magari ci fanno lo sconto! www.tdshop.it.
Hanno anche un’enigmatica TD International, americana con sede a Hudson in Ohio: peccato che all’indirizzo da loro indicato c’è la società Pasco Inc.
Di certo si conoscono, infatti nel sito della Pasco, la TD Group è indicata come partner, e il presidente della Pasco lo troviamo tra gli azionisti della TD Group S.p.A.
Intanto da visura camerale, della TD International, non risultano né utili né attività .
Tolte queste curiose anomalie, la TD Group gode di ottima fama e salute: vince appalti che è una bellezza e, col nostro aiuto, vedrà anche tempi migliori.
Resta il fatto che nel bando si richiedevano precise esperienze in lavori identici o simili che qui non sembrano esserci: il rischio che corriamo è quello di pagare 22 milioni di euro e fare la fine delle cavie.
Forse, conveniva andare sul loro shop on line, cercare tra i software (consiglio di cercare bene, perché tra i tanti software di Adobe, Microsoft e altri noti marchi, della TD Group ne troverete solo uno) il simpatico “FLY”, un programma di gestione che si adatta alle necessità dei clienti più esigenti: vostro per soli 1.700 euro.
Certo è curioso che sul loro shop on line non vendano tutti i software da loro creati, saranno modesti, o timidi!!
Guardare per credere: FLY.
IL CONFRONTO
Che questo benedetto rilascio pass e database delle auto ci stia costando un po’ troppo??
Per capirlo non resta che dare un occhiata in giro e scoprire quanto hanno pagato le altre città per creare le Ztl. Per Ztl, intendo: il sistema di video-sorveglianza, con annessi e connessi, i software per gestire il rilascio pass, l’allestimento della centrale operativa e la formazione del personale comunale.
Dei pass si occupano direttamente i comuni o società di loro proprietà.
Ho scelto città di varia grandezza per poter fare paragoni in tutte le direzioni.
MILANO
43 varchi d’accesso con un sistema a infrarossi.
centrale operativa con sei tecnici, per vigilare sul cervellone a cui è stato «insegnato» a fare tutto da solo. L’infrastruttura, ovvero telecamere e software, è costata circa 8 milioni di euro.
Avviare e gestire il sistema 6 milioni nel 2008.
Costo totale 14.000.000 euro.
TORINO
19 varchi di accesso alla Ztl centrale, di cui 8 monitorati da telecamere
5 dispositivi a scomparsa (pilomat)
importo investimento per il controllo elettronico: € 1,500.000
Sistema centrale 1.734.000,00
Costo totale 3.234.000 euro.
]ALTAMURA (Bari)[/U]
8 varchi in ingresso alla Ztl dotati di strumentazione in grado di riconoscere i veicoli, confrontare l’identificativo rilevato con la lista dei veicoli autorizzati all’accesso e segnalare al centro l’identificativo ed i dati di passaggio dei veicoli privi di autorizzazione.
3 varchi con pilomat (sistema di chiusura con dissuasori automatici a scomparsa oleodinamici)
Costo totale 548.805 euro.
BERGAMO
Il sistema prevede in totale 32 varchi controllati da telecamere a infrarossi con software di gestione, formazione del personale, software per la gestione dei pass e creazione di centrale operativa, con relativi costi di progettazione, cablaggio, e istallazione segnaletica, il tutto con sistema chiavi in mano.
Costo totale previsto dal bando 1.300.000 euro.
N.B.: nel bando al punto 4 paragrafo F si precisa che la ditta deve dimostrare di aver eseguito negli ultimi 48 mesi lavori certificati di Ztl per un totale di 30 varchi, di cui una con almeno 10 varchi (per evitare aziende poco competenti…).
FIRENZE
22 varchi, sistema progettato, realizzato e istallato dalla società Autostrade s.p.a. basato sulla tecnologia del telepass (quindi utilizzabile anche in autostrada).
La gestione dei permessi è stata affidata alla società del comune “Firenze parcheggi”
Costo totale 1.600.000 euro.
PISA (città della TD Group)
5 varchi video controllati.
Software, componenti, formazione del personale, creazione database liste bianche centrale operativa, segnaletica e il ripristino delle vie e dei servizi danneggiati durante i lavori
Costo totale 310.000 euro.
Anche nel bando del comune di Pisa tra le condizioni di partecipazione al punto 3b si legge: “Aver realizzato con esito positivo (sistemi attualmente in esercizio con regime sanzionatorio) forniture similari a quelle oggetto dell’appalto nei tre anni antecedenti la pubblicazione del presente bando”.
ROMA
33 varchi video sorvegliati. Tecnologia per monitoraggio integrato, sistema varchi, Ztl.
Il sistema controlla anche controllo corsie preferenziali, priorità semaforica TPL, video sorveglianza per la sicurezza dei cittadini , controllo automatico passaggio rosso, sistemi monitoraggio tempi percorrenza”
Costo totale 10.538.000 euro.
PALERMO
8 varchi di tecnologia arretrata, software, cablaggio e centraline del 2002
Costo 310 mila euro (co-finanziati al 50%)
Gestione servizio rilascio pass per Ztl e strisce blu, database auto munite di pass, stampa pass e servizi correlati.
Costo (presunto) 22.000.000 di euro.
Costo totale 22.310.000 euro (resta da capire quanto ci costerà allargare e ammodernare la vecchia rete).
Mi sa che abbiamo vinto noi!
MORALE
PAGHIAMO PIU’ DEGLI ALTRI ACQUISTANDO UN DECIMO DEI SERVIZI.
Dal confronto infatti è evidente quanto siano spropositati i 22.000.000 di euro alla TD Group per un servizio, che poteva fare il comune con i suoi appena 7.000 dipendenti.
Non mancano di certo le competenze, basta guardare i lavori del gruppo Energia e Mobilità Sostenibile del comune di Palermo.
Ma abbiamo voluto volare alto!! Adesso teniamoci questi maghi della tecnologia che, per ritirare un pass, ci chiedono di fare ore di fila davanti ad autoscuole, centri di telefonia, e officine meccaniche.
(on line era troppo complesso o non bastavano i soldi??)
Intanto manca poco alla seconda data di partenza.
Mi raccomando, prendete posto a sedere, perché assisterete ad una tragedia in tre atti:
Lo scarica barile olimpionico.
Le scuse esilaranti
Lo scientifico insabbiamento delle responsabilità.
Il conto, quello è certo, lo paghiamo noi.
Good night and good luck!
rarissimo esempio di giornalismo da parte di stefania petix, che documenta l'ennesimo sperpero di denaro pubblico.
Dossier Ztl: le parole che non ci hanno detto
Verissimo, il livello di inquinamento e traffico in questa città è diventato insopportabile.
Quindi ben venga un provvedimento severo al punto da sembrare carcerario, come la Ztl, se serve a risolvere il problema. Ma serve davvero per i nostri polmoni?
Su questo aspetto in città girano opinioni diverse…
Abbiamo tutti capito che un’area di 700 ettari (zona A + B), controllata da soli 8 varchi video controllati, è una pagliacciata.
A maggior ragione se i varchi sono tutti in zona A, come nel nostro caso, per cui la zona B sarà come una grande giungla, con buona pace dei vigili urbani.
Eppure di Ztl si parla dal 2000, se non prima: come hanno fatto in otto anni a concepirne una così catastrofica?
Ho fatto alcune ricerche e qualcosa non torna.
Mi scuso per la lunghezza, ma l’argomento è complesso e merita attenzione.
LA STORIA
Per poter avere un quadro chiaro dobbiamo fare un passo indietro, al 2002, quando apparvero minacciosi cartelli in via Roma, con su scritto Ztl, e alcune strane telecamere.
Era la prima timida bozza di Ztl, le strutture (co-finanziate con fondi comunitari) costavano
310 mila euro, per metà finanziati dal Ministero dell’Ambiente.
Quindi con appena 150 mila euro il Comune acquistava i seguenti servizi:
* allestimento di 4 canalizzazioni per il traffico in corrispondenza delle piste d’accesso alla Ztl e predisposizione delle utenze elettriche e trasmissione dati verso il Posto Centrale;
* acquisto, installazione, collaudo apparati elettronici/software del Sistema di controllo Ztl;
* costi per allacciamenti elettrici e telefonici; canone telefonico (ISDN/ADSL) per il 1° anno;
* campagna di informazione.
La gestione del sistema era affidata ad una squadra composta da vigili urbani e tecnici del Comune, avvalendosi di software e database già in possesso del Comune (la prova è in questo documento del Comune, nota 6 in fondo alla pagina). Il sistema dei modelli di simulazione, il database ed altri software collegati, quali il G.I.S., sono già in dotazione al Gruppo Mobilità della Ripartizione Urbanistica.
Quanto al rilascio pass, era affidato all’ufficio traffico e alle 8 circoscrizioni.
Per controllare le informazioni fin qui riportate seguite il link (http://spazioinwind.libero.it/ambientepalermo/dom-ecolog%20prog_4.htm).
I SUPER POTERI
Insomma, c’era tutto e a ottimo prezzo: allora perchè non hanno attivato la Ztl per 5 anni?
Misteri comunali….
Ma la soluzione arriva nel 2002, quando, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n°3255, il sindaco Cammarata diventa commissario straordinario per l’emergenza traffico; con questa carica può attuare le misure necessarie, saltando alcuni passaggi burocratici che normalmente rendono lento il percorso. Può per esempio appaltare velocemente infrastrutture come parcheggi, tram, anelli ferroviari, oppure, con ordinanze sindacali, stabile misure temporanee per l’emergenza inquinamento, come targhe alterne, chiusura temporanea al traffico (tipo le domeniche o i giovedì).
L’INTOPPO
Ma, com’è giusto che sia, valgono comunque alcune norme inderogabili anche per un commissario straordinario, come quella che obbliga le città con più di 30 mila abitanti a dotarsi di Piano Urbano del Traffico (PUT), approvato dal consiglio comunale. Il PUT va aggiornato ogni due anni ed è uno strumento necessario per istituire le Ztl. In mancanza di PUT, la richiesta di tariffe è ammessa solo in via temporanea e sperimentale e va corredata da una relazione con motivazioni e obiettivi del provvedimento.
La città di Palermo non ha il PUT e quindi non può istituire in maniera “permanente” la Ztl.
Potrei fermarmi qui, infatti questo basterebbe a tagliare la testa al toro e fermare questa Ztl, ma visto che ci siamo, andiamo avanti.
Altro presupposto fondamentale per la creazione di Ztl è il potenziamento del trasporto pubblico per garantire una valida alternativa alle auto private.
Noi invece abbiamo la Ztl, non avendo ancora tram, metro’, più autobus, car-sharing o bike sharing, per garantire gli spostamenti nella Ztl.
Tutto ciò priva ulteriormente di legittimità il provvedimento.
Tra parentesi queste cose il comune le sa per certo, e lo conferma il piano strategico della mobilità approvato dalla giunta comunale che elenca le cose da fare per istituire la Ztl.
Per conferma delle norme vi invito a seguire il link (http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/monografie_ricerche/commissioni_2004/Amorosino.pdf).
IL FANTOMATICO ITER
Normalmente i ricavi delle Ztl vengono restituiti ai cittadini sotto forma di investimenti in infrastrutture e servizi per la mobilità.
Nel nostro caso, purtroppo, in buona parte andranno ad una ditta privata per il solo servizio di gestione dei pass. È infatti la TD Group S.p.A. di Migliarino Pisano (PI) che si è garantita una sostanziosa parte di quei soldi , vincendo il 22 dicembre 2006 l’appalto per la gestione dei pass.
Detto ciò, vorrei sapere:
* Chi ha deciso di esternalizzare il servizio di gestione pass?
* Chi ha stabilito la congruità del servizio da appaltare?
* Quali atti supportano tale decisione, delibere di consiglio? Di giunta? Ordinanze? Note? Post it?
* Chi si è accertato che tra i 7000 dipendenti del comune e società del comune come la Sispi, non ci fossero professionalità e competenze adeguate?
* Come mai si decide di appaltare un servizio nel 2006, ma la delibera di giunta che stabilisce di appaltarlo è di agosto 2007? (In pratica la giunta decide di fare un cosa già fatta un anno prima. Surreale)
* Come si appalta un servizio di gestione permessi per una Ztl di cui non esistono tariffe e confini, che ancora quindi è una bozza.
A dirla tutta, la cosa più grave è che si appalta un servizio sapendo che in assenza di PUT, per legge, la Ztl dovrà essere TEMPORANEA.
Anche se, a guardar bene, si capisce che la Ztl che ha in mente il Comune, di temporaneo non ha nulla.
Non vorrei infierire sul commovente tentativo di questi giorni, da parte del primo cittadino, di esser vittima di un “qui pro quo”. Preferiremmo sentir dire che ha cambiato idea, anche perché in caso contrario dovremmo chiederci dov’era mentre avveniva tutto ciò.
Ma carta canta, il bando è chiaro e si affida il servizio di gestione pass, per la durata di 5 ANNI!
Alla faccia della temporaneità…
IL BANDO
Per conferma, leggiamo alcuni punti del mitico bando del comune di Palermo pubblicato il 30 ottobre 2006.
Oggetto gara:
“Affidamento del servizio di gestione telematica del rilascio autorizzazioni per gli accessi alle Zone a Traffico Limitato, della Città di Palermo, e per le aree di sosta soggette a tariffazione (zone blu), compresa la stampa e la distribuzione dei relativi contrassegni e gestione del database dei soggetti e/o veicoli autorizzati”.
- Importo presunto dell’appalto per una durata di CINQUE ANNI di € 22.000.000,00 + IVA
Tra i requisiti richiesti alla ditta c’è questo:
L’importo dei servizi identici o similari a quelli oggetto della gara cui si partecipa realizzato nel triennio antecedente all’anno in corso dovrà essere, a pena di esclusione, almeno pari ad € 2.000.000,00.
(Qui se volete trovate per esteso Bando ed Esito).
ANOMALIE DEL BANDO
Per un bando a evidenza comunitaria (sopra i 200.000 euro) la legge regionale n. 7 del 2002 prevede la pubblicazione su: GUCE, GURS e mezzi stampa.
Il bando è stato pubblicato correttamente (anche se sulla GURS io ho trovato solo l’avviso)
Il problema è che in data 09/11/06 vengono apportate al bando sostanziali modifiche (diminuivano le certificazioni richieste alle ditte) il bando per legge si sarebbe dovuto ritirare e ripubblicare con le modifiche. Invece nulla.
Nel bando non c’è alcun riferimento al sistema di telecamere o centraline? A fronte di quella abnorme cifra, alla TD Group non è nemmeno richiesto di fornire telecamere, centraline, allestimento della centrale operativa, software, cablaggio, segnaletica insomma: NULLA!!!
Ciò è davvero strano, dal momento che per controllare l’immensa Ztl servono 40 varchi e noi ne abbiamo solo 8, tutti in zona A, e per giunta tecnologicamente arretrati (ma nulla di strano, visto che risalgono al 2002).
Altro aspetto che apprendiamo dal bando è che, per fortuna, ci rivolgiamo a ditte di “provata esperienza” che abbiano realizzato nei 3 anni precedenti alla gara almeno 2.000.000 di euro per servizi identici o simili a quelli dell’appalto (la legge sui bandi parla di servizi identici) noi carinamente abbiamo aggiunto simili.
Sarebbe lecito pensare che la TD Group, avendo vinto, risulti esperta in tema di gestione di servizi connessi a pass per Ztl o strisce blu.
L’AZIENDA LEADER
In un raptus di curiosità ho fatto un giro nel loro sito www.tdgroup.it, molto ricco, ma con nessun riferimento a precedenti realizzazioni di Ztl o simili.
Certo, c’è la realizzazione di una telecamera termica (Sirio) che misura la temperatura corporea (ideale per il rischio SARS) e per monitorare i movimenti notturni degli animali nei parchi, peccato che filmare scoiattoli senza targa e persone o polli febbricitanti, nulla abbia a che vedere con pass e Ztl. Cercando ancora, trovo un “tablet” per segnare gli schemi del basket, un programma di navigazione per turisti, un programma per gestire studi legali e uno per parrucchieri .
Non trovando ancora nulla su servizi legati alle Ztl, chiedo informazioni ad un loro dirigente. Mi vengono indicati come lavori di Ztl simili da loro effettuati nei comuni di Piombino e Peccioli.
Eccellente, ma bizzarro, infatti contattando i comuni di Piombino e Peccioli scopro un dettaglio: NON HANNO ZTL.
Per Piombino la TD Group si occupa di assistenza ai computer del comune e ha realizzato insieme alla Verticaltech di Firenze un sistema, di video sorveglianza semplice, agli incroci senza alcun sistema di database o rilevamento (più simile a un videocitofono).
Tali lavori sono stati, per giunta, realizzati in regime di sub appalto in realtà vinto da Telecom.
A Peccioli invece la TD Group ha realizzato la rete wireless e fornisce servizi di hosting e posta elettronica.
Controllo allora altre società, da loro indicate come clienti, cercando uno straccio di servizio identico o simile, ma trovo solo forniture di pc, hardware, servizi di assistenza, sistemistica e data entry per Asl e banche .
Mi ostino, e finalmente scopro che i nomi forniti dalla TD Group al Comune per esperienze identiche o simili, si riferiscono ad alcuni enti tra cui Ancitel, Enit, Arpat, Sinelec e l’Arsenale di La Spezia.
Ahimé, avendoli contattati, posso dirvi che non si riscontrano attività identiche o simili, (sempre che per simili non s’intenda anche saper accendere un PC)
Di contro hanno un bel negozio on line di informatica dove possiamo ordinare dalla stampante HD, al mobile da giardino o, perché no, una marmellata o un pecorino toscano. Magari ci fanno lo sconto! www.tdshop.it.
Hanno anche un’enigmatica TD International, americana con sede a Hudson in Ohio: peccato che all’indirizzo da loro indicato c’è la società Pasco Inc.
Di certo si conoscono, infatti nel sito della Pasco, la TD Group è indicata come partner, e il presidente della Pasco lo troviamo tra gli azionisti della TD Group S.p.A.
Intanto da visura camerale, della TD International, non risultano né utili né attività .
Tolte queste curiose anomalie, la TD Group gode di ottima fama e salute: vince appalti che è una bellezza e, col nostro aiuto, vedrà anche tempi migliori.
Resta il fatto che nel bando si richiedevano precise esperienze in lavori identici o simili che qui non sembrano esserci: il rischio che corriamo è quello di pagare 22 milioni di euro e fare la fine delle cavie.
Forse, conveniva andare sul loro shop on line, cercare tra i software (consiglio di cercare bene, perché tra i tanti software di Adobe, Microsoft e altri noti marchi, della TD Group ne troverete solo uno) il simpatico “FLY”, un programma di gestione che si adatta alle necessità dei clienti più esigenti: vostro per soli 1.700 euro.
Certo è curioso che sul loro shop on line non vendano tutti i software da loro creati, saranno modesti, o timidi!!
Guardare per credere: FLY.
IL CONFRONTO
Che questo benedetto rilascio pass e database delle auto ci stia costando un po’ troppo??
Per capirlo non resta che dare un occhiata in giro e scoprire quanto hanno pagato le altre città per creare le Ztl. Per Ztl, intendo: il sistema di video-sorveglianza, con annessi e connessi, i software per gestire il rilascio pass, l’allestimento della centrale operativa e la formazione del personale comunale.
Dei pass si occupano direttamente i comuni o società di loro proprietà.
Ho scelto città di varia grandezza per poter fare paragoni in tutte le direzioni.
MILANO
43 varchi d’accesso con un sistema a infrarossi.
centrale operativa con sei tecnici, per vigilare sul cervellone a cui è stato «insegnato» a fare tutto da solo. L’infrastruttura, ovvero telecamere e software, è costata circa 8 milioni di euro.
Avviare e gestire il sistema 6 milioni nel 2008.
Costo totale 14.000.000 euro.
TORINO
19 varchi di accesso alla Ztl centrale, di cui 8 monitorati da telecamere
5 dispositivi a scomparsa (pilomat)
importo investimento per il controllo elettronico: € 1,500.000
Sistema centrale 1.734.000,00
Costo totale 3.234.000 euro.
]ALTAMURA (Bari)[/U]
8 varchi in ingresso alla Ztl dotati di strumentazione in grado di riconoscere i veicoli, confrontare l’identificativo rilevato con la lista dei veicoli autorizzati all’accesso e segnalare al centro l’identificativo ed i dati di passaggio dei veicoli privi di autorizzazione.
3 varchi con pilomat (sistema di chiusura con dissuasori automatici a scomparsa oleodinamici)
Costo totale 548.805 euro.
BERGAMO
Il sistema prevede in totale 32 varchi controllati da telecamere a infrarossi con software di gestione, formazione del personale, software per la gestione dei pass e creazione di centrale operativa, con relativi costi di progettazione, cablaggio, e istallazione segnaletica, il tutto con sistema chiavi in mano.
Costo totale previsto dal bando 1.300.000 euro.
N.B.: nel bando al punto 4 paragrafo F si precisa che la ditta deve dimostrare di aver eseguito negli ultimi 48 mesi lavori certificati di Ztl per un totale di 30 varchi, di cui una con almeno 10 varchi (per evitare aziende poco competenti…).
FIRENZE
22 varchi, sistema progettato, realizzato e istallato dalla società Autostrade s.p.a. basato sulla tecnologia del telepass (quindi utilizzabile anche in autostrada).
La gestione dei permessi è stata affidata alla società del comune “Firenze parcheggi”
Costo totale 1.600.000 euro.
PISA (città della TD Group)
5 varchi video controllati.
Software, componenti, formazione del personale, creazione database liste bianche centrale operativa, segnaletica e il ripristino delle vie e dei servizi danneggiati durante i lavori
Costo totale 310.000 euro.
Anche nel bando del comune di Pisa tra le condizioni di partecipazione al punto 3b si legge: “Aver realizzato con esito positivo (sistemi attualmente in esercizio con regime sanzionatorio) forniture similari a quelle oggetto dell’appalto nei tre anni antecedenti la pubblicazione del presente bando”.
ROMA
33 varchi video sorvegliati. Tecnologia per monitoraggio integrato, sistema varchi, Ztl.
Il sistema controlla anche controllo corsie preferenziali, priorità semaforica TPL, video sorveglianza per la sicurezza dei cittadini , controllo automatico passaggio rosso, sistemi monitoraggio tempi percorrenza”
Costo totale 10.538.000 euro.
PALERMO
8 varchi di tecnologia arretrata, software, cablaggio e centraline del 2002
Costo 310 mila euro (co-finanziati al 50%)
Gestione servizio rilascio pass per Ztl e strisce blu, database auto munite di pass, stampa pass e servizi correlati.
Costo (presunto) 22.000.000 di euro.
Costo totale 22.310.000 euro (resta da capire quanto ci costerà allargare e ammodernare la vecchia rete).
Mi sa che abbiamo vinto noi!
MORALE
PAGHIAMO PIU’ DEGLI ALTRI ACQUISTANDO UN DECIMO DEI SERVIZI.
Dal confronto infatti è evidente quanto siano spropositati i 22.000.000 di euro alla TD Group per un servizio, che poteva fare il comune con i suoi appena 7.000 dipendenti.
Non mancano di certo le competenze, basta guardare i lavori del gruppo Energia e Mobilità Sostenibile del comune di Palermo.
Ma abbiamo voluto volare alto!! Adesso teniamoci questi maghi della tecnologia che, per ritirare un pass, ci chiedono di fare ore di fila davanti ad autoscuole, centri di telefonia, e officine meccaniche.
(on line era troppo complesso o non bastavano i soldi??)
Intanto manca poco alla seconda data di partenza.
Mi raccomando, prendete posto a sedere, perché assisterete ad una tragedia in tre atti:
Lo scarica barile olimpionico.
Le scuse esilaranti
Lo scientifico insabbiamento delle responsabilità.
Il conto, quello è certo, lo paghiamo noi.
Good night and good luck!
rarissimo esempio di giornalismo da parte di stefania petix, che documenta l'ennesimo sperpero di denaro pubblico.