Satviolence
16-05-2008, 23:07
Premetto che questo messaggio è un po' uno sfogo, che mi è servito anche per chiarirmi un po' le idee mettendo nero su bianco.
Innanzitutto spiego qual'è la mia attuale situazione: sono laureato in ingegneria meccanica (vecchio ordinamento, quindi come l'attuale specialistica), lavoro da circa un anno in un ufficio tecnico di una piccola azienda metalmeccanica. Il mio attuale livello retributivo è metalmeccanico 4° livello, che è basso ma mi pagano bene le tante ore di straordinario che faccio (con qualche trucco contabile risultano come rimborsi spese, quindi sono soggetti a tassazione molto minore) e quindi riesco a portare a casa uno stipendio più o meno confrontabile con un 5° livello in altre aziende e con le stesse ore di straordinario. Questo vantaggio però a breve potrebbe sparire perché (forse) questo governo detasserà gli straordinari e quindi anche altre aziende inizieranno a pagare di più gli straordinari.
Ecco quindi il mio primo dubbio: una fonte abbastanza attendibile (l'ufficio personale di un'altra azienda) mi hanno detto che un laureato, se svolge mansioni coerenti con il suo titolo di studi (ed è il mio caso), deve essere inserito almeno con un 5° livello. E' vera questa cosa? Io ho provato a cercare, ho trovato vari siti in cui confermano questa cosa, ma non son riuscito a trovare l'attuale contratto metalmeccanico e il punto dove viene riportata questa clausola. Qualcuno saprebbe indicarmi un modo per accertare in modo ufficiale questa informazione?
Dove lavoro adesso sto abbastanza bene: in ufficio c'è gente in gamba, giovane, il lavoro è molto vario e abbastanza interessante perché seguo le commesse dalla progettazione alla spedizione, compresa la produzione e le verifiche ispettive dei clienti. Fortunatamente però in un anno ho capito quelli che sono i limiti dell'azienda dove lavoro:
- La varietà dei compiti che devo svolgere è per lo più collegata ad una scarsa organizzazione interna.
- L'azienda è piccola, 50 dipendenti più manodopera di altre aziendine che lavorano in modo abbastanza continuativo per noi. Secondo me non c'è spazio per salire verso ruoli di maggiore responsabilità, che sono coperti per i prossimi decenni dai dipendenti più anziani e dalla famiglia del titolare.
- L'azienda sta cercando di fare il salto di qualità e dimensione, andando oltre la dimensione "famigliare". Il problema è che, secondo me, gli attuali titolari non hanno le capacità per far compiere all'azienda questo salto di qualità. In questi casi ci sono due possibilità: o 1) con un po' di fortuna e molto impegno da parte dei dipendenti si riesce a fare il salto ad una dimensione industriale, oppure 2) si fallisce. Quest'ultima eventualità attualmente non sarebbe un grosso problema, ma in prospettiva futura questa instabilità è un problema perché vorrei fare un mutuo.
- E' una azienda incentrata molto sul "padrone" e sui suoi figli: benché dal punto di vista tecnico/amministrativo non arrivino alla sufficienza, devono sempre intervenire a sproposito in questioni di cui non colgono la complessità. In genere, i titolari fanno le promesse ai clienti, poi ci sono i dipendenti che devono farsi il culo per risolvere la situazione e i casini creati dai titolari. Quello che è stato creato fin'ora è stato creato proprio in questo modo. Comunque questi atteggiamenti dei titolari mi danno molto fastidio, e nonostante riesca a controllarmi c'è il richio costante che li mandi a fanculo.
Insomma... il punto è che ho iniziato a cercare un nuovo lavoro, un po' per la questione economica, un po' per il modo di lavorare un po' troppo caotico, un po' per le garanzie che questa azienda attualmente non è in grado di offrire.
Sarei curioso però di sentire se c'è qualcuno che si è trovato nella mia stessa situazione, in una azienda in crescita che sta per passare oltre il livello di gestione "familiare". Insomma, sono forse io a vedere tutto in modo un po' pessimistico o veramente non c'è speranza?
Innanzitutto spiego qual'è la mia attuale situazione: sono laureato in ingegneria meccanica (vecchio ordinamento, quindi come l'attuale specialistica), lavoro da circa un anno in un ufficio tecnico di una piccola azienda metalmeccanica. Il mio attuale livello retributivo è metalmeccanico 4° livello, che è basso ma mi pagano bene le tante ore di straordinario che faccio (con qualche trucco contabile risultano come rimborsi spese, quindi sono soggetti a tassazione molto minore) e quindi riesco a portare a casa uno stipendio più o meno confrontabile con un 5° livello in altre aziende e con le stesse ore di straordinario. Questo vantaggio però a breve potrebbe sparire perché (forse) questo governo detasserà gli straordinari e quindi anche altre aziende inizieranno a pagare di più gli straordinari.
Ecco quindi il mio primo dubbio: una fonte abbastanza attendibile (l'ufficio personale di un'altra azienda) mi hanno detto che un laureato, se svolge mansioni coerenti con il suo titolo di studi (ed è il mio caso), deve essere inserito almeno con un 5° livello. E' vera questa cosa? Io ho provato a cercare, ho trovato vari siti in cui confermano questa cosa, ma non son riuscito a trovare l'attuale contratto metalmeccanico e il punto dove viene riportata questa clausola. Qualcuno saprebbe indicarmi un modo per accertare in modo ufficiale questa informazione?
Dove lavoro adesso sto abbastanza bene: in ufficio c'è gente in gamba, giovane, il lavoro è molto vario e abbastanza interessante perché seguo le commesse dalla progettazione alla spedizione, compresa la produzione e le verifiche ispettive dei clienti. Fortunatamente però in un anno ho capito quelli che sono i limiti dell'azienda dove lavoro:
- La varietà dei compiti che devo svolgere è per lo più collegata ad una scarsa organizzazione interna.
- L'azienda è piccola, 50 dipendenti più manodopera di altre aziendine che lavorano in modo abbastanza continuativo per noi. Secondo me non c'è spazio per salire verso ruoli di maggiore responsabilità, che sono coperti per i prossimi decenni dai dipendenti più anziani e dalla famiglia del titolare.
- L'azienda sta cercando di fare il salto di qualità e dimensione, andando oltre la dimensione "famigliare". Il problema è che, secondo me, gli attuali titolari non hanno le capacità per far compiere all'azienda questo salto di qualità. In questi casi ci sono due possibilità: o 1) con un po' di fortuna e molto impegno da parte dei dipendenti si riesce a fare il salto ad una dimensione industriale, oppure 2) si fallisce. Quest'ultima eventualità attualmente non sarebbe un grosso problema, ma in prospettiva futura questa instabilità è un problema perché vorrei fare un mutuo.
- E' una azienda incentrata molto sul "padrone" e sui suoi figli: benché dal punto di vista tecnico/amministrativo non arrivino alla sufficienza, devono sempre intervenire a sproposito in questioni di cui non colgono la complessità. In genere, i titolari fanno le promesse ai clienti, poi ci sono i dipendenti che devono farsi il culo per risolvere la situazione e i casini creati dai titolari. Quello che è stato creato fin'ora è stato creato proprio in questo modo. Comunque questi atteggiamenti dei titolari mi danno molto fastidio, e nonostante riesca a controllarmi c'è il richio costante che li mandi a fanculo.
Insomma... il punto è che ho iniziato a cercare un nuovo lavoro, un po' per la questione economica, un po' per il modo di lavorare un po' troppo caotico, un po' per le garanzie che questa azienda attualmente non è in grado di offrire.
Sarei curioso però di sentire se c'è qualcuno che si è trovato nella mia stessa situazione, in una azienda in crescita che sta per passare oltre il livello di gestione "familiare". Insomma, sono forse io a vedere tutto in modo un po' pessimistico o veramente non c'è speranza?