00Luca
14-05-2008, 17:05
Signor Presidente del Consiglio, se non mi sbaglio nel suo intervento lei ha fatto tre operazioni: con la prima ha cercato una cifra più liberale, con la seconda ha cercato di raffreddare le aspettative senza spegnerle e con la terza ha cercato di disegnare uno spazio nobile per un'opposizione seria e civile.
Le risponderò così: sul primo punto sento anche personalmente le ammaccature del vostro liberalismo, del liberalismo della vostra coalizione, e quindi mi permetterà di dubitare.
Sul secondo punto credo che sia compito nostro - primo compito della nostra opposizione - quello di non consentirvi di sfuggire dalle aspettative che avete suscitato: questo è il nostro primo compito.
L'opposizione, dunque, e quale opposizione? Lei ha usato parole come garbo, gentilezza e tanti commentatori ci chiedono un'opposizione ben educata e noi possiamo tranquillizzare tutti. Lo dico così: noi non useremo i toni che abbiamo subito in questi due anni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e che, in particolare, ha subito il Presidente Prodi che voglio salutare e ringraziare da qui (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Le assicuro che anche nei momenti di gioia o di allegria, che spero non mancheranno anche a noi, non organizzeremo simpatiche merende con salumi e champagne in queste aule (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Faremo certamente un'opposizione seria e civile - la faremo sicuramente - è opinabile che voi abbiate diritto a questa opposizione, ma noi certamente ne sentiamo il dovere e faremo, lo ripeto, un'opposizione seria civile. Faremo un'opposizione che starà al concreto delle condizioni materiali di vita dei cittadini italiani, le condizioni che sono state il vero oggetto di questo confronto elettorale e cominceremo da subito, da oggi, cominceremo cercando una misura per giudicare quello che farete.
.............voi avete oggi margini di intervento più ampi di quelli che lasciaste a noi. Credo che un conto sia partire col 4,2 per cento di deficit, un conto sia partire con il 2,3 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Un conto è partire con l'avanzo primario pari a zero, un conto è partire con l'avanzo primario al 3, col debito che cala invece di crescere e così via. Un conto è partire essendo pienamente dentro un'infrazione comunitaria, un conto è partire essendone usciti.
Avrei apprezzato, Presidente Berlusconi, che lei facesse cenno a questa piccola evenienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) visto che siamo in un confronto sereno e civile.
.....Volete prendere soldi dai petrolieri e dalle banche? Benissimo: ci sono bilanci grassi lì, non c'è dubbio!
Domanda: per darli a chi questi soldi? All'erario o ai consumatori? Questa è la domanda, è molto semplice! Vi do qualche pista: fate rispettare la legge sulla trasferibilità dei mutui, la legge sui conti correnti, andate a prendervi il provvedimento, che è fermo al Senato, sull'abolizione del massimo scoperto. Queste tre cose fanno 1 o 2 miliardi di euro, che vanno verso il potere d'acquisto dei consumatori, perché se invece intendete prenderli e darli all'erario, questi poi li scaricano sui consumatori e voi mettete le mani in tasca ai cittadini per procura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
....In questa fase riconosco che mediamente, in Europa intanto, le forze di destra e di centrodestra hanno parole più confortevoli rispetto a questi disagi.
......Sono parole confortevoli, anche efficaci, ma, signor Presidente, pur sempre parole. La domanda è: con i fatti che derivano da quelle parole è davvero possibile, sarà davvero possibile dare sicurezza di vita, ricostruire il potere d'acquisto, ridurre la forbice sociale e territoriale?
Credo che i fatti fin qui ci dicono che non è così, non sembra così; a meno di non pensare, per esempio, che il Presidente Sarkozy abbia perso le elezioni amministrative in Francia per il suo matrimonio. Non credo sia stato questo.
Può darsi dunque, Presidente, che si tratti in Europa e da noi non tanto svolte politiche, ma di accorciamento dei cicli politici perché nessuno ancora trova la chiave risolutiva dei problemi. Ecco allora la mia tesi: se è così, la vostra vittoria è legata certamente a una questione di fondo, ma non è scritta sulla pietra. Anche nella vostra vittoria c'è un'insicurezza, un timore per la sfida, una prudenza; e forse è questo che ha portato a quelle tre cose, a quel suo intervento, a parole diverse da quelle del 2001 e del 2004 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
.........Voi, Presidente, lo sapete bene che Paese avete alle mani, non potete non saperlo. Un Paese che vive da mille anni sulla trasformazione di materie prime che non ha, un Paese esportatore di prodotti e importatore di materie prime, il primo Paese a morire se scattassero improvvisamente dei riflessi protezionistici nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Un Paese - sapete anche questo - con la demografia peggiore del mondo, che non potrebbe sostenere né crescita né welfare senza l'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!
.....È un Paese, infine, che ha un sacco di debiti e che spende le sue risorse in interessi, e che per ricavare risorse da spendere per la modernizzazione deve riqualificare la spesa pubblica, non quindi ridurla perché siamo nella media europea, e deve riconvertirla. Le risorse le puoi prendere solo portando la fedeltà fiscale alla media degli altri Paesi sviluppati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Allora, Presidente, le parole confortevoli non possono eludere questi dati di realtà: quindi ci vogliono cambiamenti. Non ho sentito questa parola nel suo intervento!
Qui l'intervento completo:
http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=4&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00120&fase=00010#sed0004.stenografico.tit00120.sub00010
Le risponderò così: sul primo punto sento anche personalmente le ammaccature del vostro liberalismo, del liberalismo della vostra coalizione, e quindi mi permetterà di dubitare.
Sul secondo punto credo che sia compito nostro - primo compito della nostra opposizione - quello di non consentirvi di sfuggire dalle aspettative che avete suscitato: questo è il nostro primo compito.
L'opposizione, dunque, e quale opposizione? Lei ha usato parole come garbo, gentilezza e tanti commentatori ci chiedono un'opposizione ben educata e noi possiamo tranquillizzare tutti. Lo dico così: noi non useremo i toni che abbiamo subito in questi due anni (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e che, in particolare, ha subito il Presidente Prodi che voglio salutare e ringraziare da qui (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Le assicuro che anche nei momenti di gioia o di allegria, che spero non mancheranno anche a noi, non organizzeremo simpatiche merende con salumi e champagne in queste aule (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Faremo certamente un'opposizione seria e civile - la faremo sicuramente - è opinabile che voi abbiate diritto a questa opposizione, ma noi certamente ne sentiamo il dovere e faremo, lo ripeto, un'opposizione seria civile. Faremo un'opposizione che starà al concreto delle condizioni materiali di vita dei cittadini italiani, le condizioni che sono state il vero oggetto di questo confronto elettorale e cominceremo da subito, da oggi, cominceremo cercando una misura per giudicare quello che farete.
.............voi avete oggi margini di intervento più ampi di quelli che lasciaste a noi. Credo che un conto sia partire col 4,2 per cento di deficit, un conto sia partire con il 2,3 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Un conto è partire con l'avanzo primario pari a zero, un conto è partire con l'avanzo primario al 3, col debito che cala invece di crescere e così via. Un conto è partire essendo pienamente dentro un'infrazione comunitaria, un conto è partire essendone usciti.
Avrei apprezzato, Presidente Berlusconi, che lei facesse cenno a questa piccola evenienza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) visto che siamo in un confronto sereno e civile.
.....Volete prendere soldi dai petrolieri e dalle banche? Benissimo: ci sono bilanci grassi lì, non c'è dubbio!
Domanda: per darli a chi questi soldi? All'erario o ai consumatori? Questa è la domanda, è molto semplice! Vi do qualche pista: fate rispettare la legge sulla trasferibilità dei mutui, la legge sui conti correnti, andate a prendervi il provvedimento, che è fermo al Senato, sull'abolizione del massimo scoperto. Queste tre cose fanno 1 o 2 miliardi di euro, che vanno verso il potere d'acquisto dei consumatori, perché se invece intendete prenderli e darli all'erario, questi poi li scaricano sui consumatori e voi mettete le mani in tasca ai cittadini per procura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
....In questa fase riconosco che mediamente, in Europa intanto, le forze di destra e di centrodestra hanno parole più confortevoli rispetto a questi disagi.
......Sono parole confortevoli, anche efficaci, ma, signor Presidente, pur sempre parole. La domanda è: con i fatti che derivano da quelle parole è davvero possibile, sarà davvero possibile dare sicurezza di vita, ricostruire il potere d'acquisto, ridurre la forbice sociale e territoriale?
Credo che i fatti fin qui ci dicono che non è così, non sembra così; a meno di non pensare, per esempio, che il Presidente Sarkozy abbia perso le elezioni amministrative in Francia per il suo matrimonio. Non credo sia stato questo.
Può darsi dunque, Presidente, che si tratti in Europa e da noi non tanto svolte politiche, ma di accorciamento dei cicli politici perché nessuno ancora trova la chiave risolutiva dei problemi. Ecco allora la mia tesi: se è così, la vostra vittoria è legata certamente a una questione di fondo, ma non è scritta sulla pietra. Anche nella vostra vittoria c'è un'insicurezza, un timore per la sfida, una prudenza; e forse è questo che ha portato a quelle tre cose, a quel suo intervento, a parole diverse da quelle del 2001 e del 2004 (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
.........Voi, Presidente, lo sapete bene che Paese avete alle mani, non potete non saperlo. Un Paese che vive da mille anni sulla trasformazione di materie prime che non ha, un Paese esportatore di prodotti e importatore di materie prime, il primo Paese a morire se scattassero improvvisamente dei riflessi protezionistici nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Un Paese - sapete anche questo - con la demografia peggiore del mondo, che non potrebbe sostenere né crescita né welfare senza l'immigrazione (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)!
.....È un Paese, infine, che ha un sacco di debiti e che spende le sue risorse in interessi, e che per ricavare risorse da spendere per la modernizzazione deve riqualificare la spesa pubblica, non quindi ridurla perché siamo nella media europea, e deve riconvertirla. Le risorse le puoi prendere solo portando la fedeltà fiscale alla media degli altri Paesi sviluppati (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Allora, Presidente, le parole confortevoli non possono eludere questi dati di realtà: quindi ci vogliono cambiamenti. Non ho sentito questa parola nel suo intervento!
Qui l'intervento completo:
http://www.camera.it/resoconti/dettaglio_resoconto.asp?idSeduta=4&resoconto=stenografico&indice=alfabetico&tit=00120&fase=00010#sed0004.stenografico.tit00120.sub00010