LucaTortuga
14-05-2008, 16:49
da La Repubblica del 14 maggio 2008, pag. 4
di Marco Politi
Arriva Emilio Colombo, le mani ficcate in tasca del suo eterno cappotto. Arriva Buttiglione, che procede dritto sino ai primi banchi. Gigi Bobba, il teodem si accontenta dell’ultima fila. Ci sono Rutelli, Pera, Luisa Santolini, l’ex generale Speciale, Gasbarra, Leoluca Orlando, Mantovano, Pisanu: un bel parterre di prima, seconda e terza Repubblica alla messa solenne che il cardinale Bertone celebra in Sant’Ivo alla Sapienza per inaugurare la legislatura. Parlamentari, suore, funzionari, studenti e appartenenti a varie associazioni ecclesiali. Più o meno centocinquanta. Fosse solo per deputati e senatori il gregge dei fedeli sarebbe assai più ridotto.
Tra i banchi spicca anche Giovanardi, il maratoneta. Finita la messa a Sant’Ivo si precipiterà a San Gregorio di Nazianzio per ascoltare il cappellano della Camera, mons. Rino Fisichella. Doppia messa, doppia santificazione, Il neo-presidente Schifani arriva in ritardo, ma è scusato. E’ stato a colloquio a Palazzo Madama con il Segretario di Stato per una ventina di minuti. Gli ha illustrato i suoi progetti di rapporto disteso con l’opposizione per un «clima di pace e di serenità nel Paese». Bertone - che ha accennato alla questione etica cara alla Chiesa - annuisce. «Bene la collaborazione tra maggioranza e opposizione», commenterà poi con i giornalisti, soggiungendo: «Non vogliamo certo la conflittualità permanente, la gente si aspetta una condivisione di obiettivi in vista del bene comune».
L’omelia cardinalizia esorta alla politica come servizio per costruire giustizia, pace, fraternità. I politici sappiano garantire ordine e sicurezza, rimarca. Poi affiora un monito preciso. Non si scordino i «principi non negoziabili». È un richiamo rigoroso. Bertone cita il documento della Congregazione per la Dottrina della fede, firmato dal cardinale Ratzinger e passato alle cronache come il "Manuale per i politici cattolici". Dove è scritto che in tema di vita, aborto, famiglia e scuola- valori non negoziabili - non c’è autonomia di coscienza per il parlamentare cristiano.
«E’ sempre più urgente per i cristiani prendersi cura della cosa pubblica - scandisce il Segretario di Stato - in un momento in cui va diffondendosi un pericoloso relativismo culturale, che diventa facilmente relativismo morale». Un fenomeno nocivo per la vita democratica che, sottolinea, «deve sostanziarsi di valori e di principi etici, che per la loro natura e per il loro fondamento della vita sociale non sono negoziabili».
Messaggio forte e chiaro. Schifani ha di che riflettere, mentre medita a capo chino dopo aver ricevuto la comunione. Più tardi alla messa per i deputati - mons. Fisichella aggiungerà del suo: va recuperata l’identità religiosa e culturale cristiana. Bertone appare disteso e fiducioso. E’ preoccupato, gli chiediamo, per l’assenza di ministri cattolici nel Berlusconi IV? «Ma no. Tanti sono i cattolici nella società, in Parlamento, nelle professioni. L’importante è che agisca secondo la dottrina sociale della Chiesa chi è impegnato in politica».
Sono scandalizzato dal fatto che nessuno si scandalizzi per un'affermazione del genere.
Dopo aver visto, nei giorni scorsi, levate di scudi "bipartisan" contro Travaglio e Grillo, rei di aver offeso importanti personalità istituzionali, oggi mi tocca assistere ad un attacco diretto al concetto stesso di democrazia senza che nessuno fiati... :doh:
Il relativismo è la base stessa della democrazia: proprio perchè ciascuno di noi è libero di pensarla a proprio modo su qualsiasi tema (etico e non), si ricorre allo strumento democratico (elezioni, referendum) per valutare l'opinione prevalente e farne regole che accontentino la maggioranza senza discriminare le minoranze.
Ora, che questo signore (il fatto di appartenere alla gerarchia ecclesiastica non lo scusa, nè lo rende diverso da ogni altro cittadino) si permetta, rivolgendosi a rappresentanti eletti dal popolo, di fare appello a "principi non negoziabili" (sarebbe a dire "sottratti al vaglio democratico"), è una cosa semplicemente tanto vergognosa quanto allarmante (ma sempre meno del silenzio di tomba che l'ha accolta).
di Marco Politi
Arriva Emilio Colombo, le mani ficcate in tasca del suo eterno cappotto. Arriva Buttiglione, che procede dritto sino ai primi banchi. Gigi Bobba, il teodem si accontenta dell’ultima fila. Ci sono Rutelli, Pera, Luisa Santolini, l’ex generale Speciale, Gasbarra, Leoluca Orlando, Mantovano, Pisanu: un bel parterre di prima, seconda e terza Repubblica alla messa solenne che il cardinale Bertone celebra in Sant’Ivo alla Sapienza per inaugurare la legislatura. Parlamentari, suore, funzionari, studenti e appartenenti a varie associazioni ecclesiali. Più o meno centocinquanta. Fosse solo per deputati e senatori il gregge dei fedeli sarebbe assai più ridotto.
Tra i banchi spicca anche Giovanardi, il maratoneta. Finita la messa a Sant’Ivo si precipiterà a San Gregorio di Nazianzio per ascoltare il cappellano della Camera, mons. Rino Fisichella. Doppia messa, doppia santificazione, Il neo-presidente Schifani arriva in ritardo, ma è scusato. E’ stato a colloquio a Palazzo Madama con il Segretario di Stato per una ventina di minuti. Gli ha illustrato i suoi progetti di rapporto disteso con l’opposizione per un «clima di pace e di serenità nel Paese». Bertone - che ha accennato alla questione etica cara alla Chiesa - annuisce. «Bene la collaborazione tra maggioranza e opposizione», commenterà poi con i giornalisti, soggiungendo: «Non vogliamo certo la conflittualità permanente, la gente si aspetta una condivisione di obiettivi in vista del bene comune».
L’omelia cardinalizia esorta alla politica come servizio per costruire giustizia, pace, fraternità. I politici sappiano garantire ordine e sicurezza, rimarca. Poi affiora un monito preciso. Non si scordino i «principi non negoziabili». È un richiamo rigoroso. Bertone cita il documento della Congregazione per la Dottrina della fede, firmato dal cardinale Ratzinger e passato alle cronache come il "Manuale per i politici cattolici". Dove è scritto che in tema di vita, aborto, famiglia e scuola- valori non negoziabili - non c’è autonomia di coscienza per il parlamentare cristiano.
«E’ sempre più urgente per i cristiani prendersi cura della cosa pubblica - scandisce il Segretario di Stato - in un momento in cui va diffondendosi un pericoloso relativismo culturale, che diventa facilmente relativismo morale». Un fenomeno nocivo per la vita democratica che, sottolinea, «deve sostanziarsi di valori e di principi etici, che per la loro natura e per il loro fondamento della vita sociale non sono negoziabili».
Messaggio forte e chiaro. Schifani ha di che riflettere, mentre medita a capo chino dopo aver ricevuto la comunione. Più tardi alla messa per i deputati - mons. Fisichella aggiungerà del suo: va recuperata l’identità religiosa e culturale cristiana. Bertone appare disteso e fiducioso. E’ preoccupato, gli chiediamo, per l’assenza di ministri cattolici nel Berlusconi IV? «Ma no. Tanti sono i cattolici nella società, in Parlamento, nelle professioni. L’importante è che agisca secondo la dottrina sociale della Chiesa chi è impegnato in politica».
Sono scandalizzato dal fatto che nessuno si scandalizzi per un'affermazione del genere.
Dopo aver visto, nei giorni scorsi, levate di scudi "bipartisan" contro Travaglio e Grillo, rei di aver offeso importanti personalità istituzionali, oggi mi tocca assistere ad un attacco diretto al concetto stesso di democrazia senza che nessuno fiati... :doh:
Il relativismo è la base stessa della democrazia: proprio perchè ciascuno di noi è libero di pensarla a proprio modo su qualsiasi tema (etico e non), si ricorre allo strumento democratico (elezioni, referendum) per valutare l'opinione prevalente e farne regole che accontentino la maggioranza senza discriminare le minoranze.
Ora, che questo signore (il fatto di appartenere alla gerarchia ecclesiastica non lo scusa, nè lo rende diverso da ogni altro cittadino) si permetta, rivolgendosi a rappresentanti eletti dal popolo, di fare appello a "principi non negoziabili" (sarebbe a dire "sottratti al vaglio democratico"), è una cosa semplicemente tanto vergognosa quanto allarmante (ma sempre meno del silenzio di tomba che l'ha accolta).