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View Full Version : Perché Biagi rifiutò le offerte alternative per il Fatto?


bonzo24
12-05-2008, 13:00
Partiamo da questo articolo de La Repubblica.

http://www.repubblica.it/online/politica/causantoro/biagi/biagi.html

Nonostante venga quasi sempre taciuto, la famosa offerta di condurre il Fatto su Raitre (il cui contratto era al naturale termine) ci fu e fu rifiutata. Ricostruzioni varie parlano di motivi legati all'orario, altre parlano ancora di ulteriori proposte alternative come una serie di speciali in seconda serata (qui comunque non citata).

Secondo voi perché Biagi rifiutò? Se voleva comunicare da giornalista con un pubblico andare su Raitre era sempre meglio di niente, no?
O pensava di non poter dire in partenza tutto quello che voleva? Ma non credo, lui è sempre stato l'autore del suo programma... se sarebbero nate delle polemiche in seguito si sarebbe visto dopo, intanto poteva continuare a fare informazione in tv.

Perché questo argomento è passato alla storia, in appena 5-6 anni, in modo così distorto? Biagi non è stato "cacciato".
Io credo che nemmeno Berlusconi volesse "cacciare" Biagi. Non gli conveniva, personaggio troppo autorevole e troppo in vista. Credo piuttosto che Biagi abbia voluto giocarsi la carta dell'epurazione in solidarietà al collega e per sollevare un caso storico.

ozeta
12-05-2008, 13:11
forse perché era una persona con dei princìpi?

Oltretutto nel momento in cui trovava solo ostilità in azienda, tanto valeva lasciare e vivere tranquilli.

Comunque leggendo bene l'articolo si deduce che prima gli fu tolto il programma, e mesi dopo gli fu chiesto di trasferirlo su rai3.

bonzo24
12-05-2008, 13:22
forse perché era una persona con dei princìpi?

Oltretutto nel momento in cui trovava solo ostilità in azienda, tanto valeva lasciare e vivere tranquilli.

Comunque leggendo bene l'articolo si deduce che prima gli fu tolto il programma, e mesi dopo gli fu chiesto di trasferirlo su rai3.

Evitiamo inutili apologie... cosa c'entrano i principi con il rifiutare una trasmissione in tv. Guarda che mica esiste un "diritto ad andare in tv", avere un programma sulla RAI è un'opportunità, e lui la rifiutò.
Dall'articolo poi non si deduce proprio quello che dici tu, almeno se si sa come stavano le cose: il "Fatto" era arrivato al termine naturale del contratto, non è stato "tolto" a Biagi. Semplicemente per lavorare in tv devi avere qualcuno che ti propone di farlo, e accettare.

Io credo che in quel momento per Biagi ci fosse qualcosa di più importante dell'informazione televisiva, ed era l'uso politico del suo rifiuto. Così come del resto c'era stato un uso politico a volte improprio (il famoso Benigni citato da La Repubblica) del suo programma televisivo.

Fritz!
12-05-2008, 13:24
uno a 70 anni ha tutto il diritto di fare le proprie scelte autnomamente.

Poi lasciamo stare Biagi uno dei migliori giornalisti della storia Italiana.

svarionman
12-05-2008, 13:37
Credo che Biagi, per la carriera che aveva alle spalle, avesse tutto il diritto di rifiutare un declassamento, cioè lo spostamento del programma in una rete e fascia di orario dagli ascolti risibili.....anche perchè credo che il programma posizionato dopo il tg1 fosse invece molto seguito.
Ricordiamoci che a sostituire "Il Fatto" fu "Max e Tux", programma chiuso dopo poco per i disastrosi ascolti.....evidentemente le scelte aziendali in termini di palinsesto non erano proprio brillanti, o erano mosse da altri interessi.

Daygon
12-05-2008, 13:44
Ma dai una persona che ha fatto giornalismo e televisione in modo serio per anni si vede apostrofare in pubblico come criminale, da chi, mi dico io, ma da chi! e secondo voi doveva buono buono baciare i piedi e andare in un orario più comodo?? Ma stiamo scherzando???

Snickers
12-05-2008, 13:47
Evitiamo inutili apologie... cosa c'entrano i principi con il rifiutare una trasmissione in tv. Guarda che mica esiste un "diritto ad andare in tv", avere un programma sulla RAI è un'opportunità, e lui la rifiutò.
Dall'articolo poi non si deduce proprio quello che dici tu, almeno se si sa come stavano le cose: il "Fatto" era arrivato al termine naturale del contratto, non è stato "tolto" a Biagi. Semplicemente per lavorare in tv devi avere qualcuno che ti propone di farlo, e accettare.

Io credo che in quel momento per Biagi ci fosse qualcosa di più importante dell'informazione televisiva, ed era l'uso politico del suo rifiuto. Così come del resto c'era stato un uso politico a volte improprio (il famoso Benigni citato da La Repubblica) del suo programma televisivo.
Da come parli si nota benissimo che non intendi discuterne e anzi si vede dove vuoi andare a parare, per cui questa discussione per me è nata morta.

Ser21
12-05-2008, 13:52
Credo che Biagi, per la carriera che aveva alle spalle, avesse tutto il diritto di rifiutare un declassamento, cioè lo spostamento del programma in una rete e fascia di orario dagli ascolti risibili.....anche perchè credo che il programma posizionato dopo il tg1 fosse invece molto seguito.
Ricordiamoci che a sostituire "Il Fatto" fu "Max e Tux", programma chiuso dopo poco per i disastrosi ascolti.....evidentemente le scelte aziendali in termini di palinsesto non erano proprio brillanti, o erano mosse da altri interessi.

EnriTronic
12-05-2008, 13:54
Così come del resto c'era stato un uso politico a volte improprio (il famoso Benigni citato da La Repubblica) del suo programma televisivo.

seee il famoso
"uso criminoso di biagi, come si chiama quell'altro? santoro, ma l'altro? lutazzi"

bonzo24
12-05-2008, 14:01
Io capisco tutte le vostre osservazioni: la nuova collocazione non era certo buona come la prima... ma se si vuole avere la parola, far sentire la propria voce di giornalista autorevole, allora si accetta.
Non si può rifiutare e poi dire che si è stati cacciati. Ci sono tanti giornalisti bravi che opportunità simili non ne hanno avute.

Non sto facendo provocazione, io sto sostenendo che questo rifiuto di Biagi fu qualcosa non in linea con il ruolo di un giornalista e di un comunicatore, un controsenso anzi.
Il rifiuto fu usato per fare aumentare le proporzioni di un caso politico.

Poi non so, se di questo argomento qui non si può parlare criticando Biagi allora mi defilo.

@EnriTronic
Con l'intervista a Benigni che fece propaganda elettorale per Rutelli Biagi violò certamente le regole nonché la deontologia professionale, e consapevolmente, vista la sua esperienza.

EnriTronic
12-05-2008, 14:04
@EnriTronic
Con l'intervista a Benigni che fece propaganda elettorale per Rutelli Biagi violò certamente le regole nonché la deontologia professionale, e consapevolmente, vista la sua esperienza.

ma mi vieni a parlare di violazione della deontologia professionale portandomi come esempio biagi?


e tutti i servi che ci sono ora? potrei fartene una lista di 1000pag

ozeta
12-05-2008, 14:11
Evitiamo inutili apologie... cosa c'entrano i principi con il rifiutare una trasmissione in tv. Guarda che mica esiste un "diritto ad andare in tv", avere un programma sulla RAI è un'opportunità, e lui la rifiutò.
Dall'articolo poi non si deduce proprio quello che dici tu, almeno se si sa come stavano le cose: il "Fatto" era arrivato al termine naturale del contratto, non è stato "tolto" a Biagi. Semplicemente per lavorare in tv devi avere qualcuno che ti propone di farlo, e accettare.

Io credo che in quel momento per Biagi ci fosse qualcosa di più importante dell'informazione televisiva, ed era l'uso politico del suo rifiuto. Così come del resto c'era stato un uso politico a volte improprio (il famoso Benigni citato da La Repubblica) del suo programma televisivo.


ti è stato abbondantemente risposto, quindi mi astengo :sisi:

Marilson
12-05-2008, 14:11
Partiamo da questo articolo de La Repubblica.

http://www.repubblica.it/online/politica/causantoro/biagi/biagi.html

Nonostante venga quasi sempre taciuto, la famosa offerta di condurre il Fatto su Raitre (il cui contratto era al naturale termine) ci fu e fu rifiutata. Ricostruzioni varie parlano di motivi legati all'orario, altre parlano ancora di ulteriori proposte alternative come una serie di speciali in seconda serata (qui comunque non citata).

Secondo voi perché Biagi rifiutò? Se voleva comunicare da giornalista con un pubblico andare su Raitre era sempre meglio di niente, no?
O pensava di non poter dire in partenza tutto quello che voleva? Ma non credo, lui è sempre stato l'autore del suo programma... se sarebbero nate delle polemiche in seguito si sarebbe visto dopo, intanto poteva continuare a fare informazione in tv.

Perché questo argomento è passato alla storia, in appena 5-6 anni, in modo così distorto? Biagi non è stato "cacciato".
Io credo che nemmeno Berlusconi volesse "cacciare" Biagi. Non gli conveniva, personaggio troppo autorevole e troppo in vista. Credo piuttosto che Biagi abbia voluto giocarsi la carta dell'epurazione in solidarietà al collega e per sollevare un caso storico.

trovo semplicemente disgustoso offendere gratuitamente la memoria di una persona come Enzo Biagi, che non c'è più e non può difendersi dalle infami sciocchezze che le persone come te vanno dicendo in giro.
Ma lasciatelo riposare in pace, almeno. Un minimo di rispetto

Matuhw
12-05-2008, 14:19
Io capisco tutte le vostre osservazioni: la nuova collocazione non era certo buona come la prima... ma se si vuole avere la parola, far sentire la propria voce di giornalista autorevole, allora si accetta.
Non si può rifiutare e poi dire che si è stati cacciati. Ci sono tanti giornalisti bravi che opportunità simili non ne hanno avute.

Non sto facendo provocazione, io sto sostenendo che questo rifiuto di Biagi fu qualcosa non in linea con il ruolo di un giornalista e di un comunicatore, un controsenso anzi.
Il rifiuto fu usato per fare aumentare le proporzioni di un caso politico.

Poi non so, se di questo argomento qui non si può parlare criticando Biagi allora mi defilo.

@EnriTronic
Con l'intervista a Benigni che fece propaganda elettorale per Rutelli Biagi violò certamente le regole nonché la deontologia professionale, e consapevolmente, vista la sua esperienza.

Leggiti "Regime" dove c'è tutta la cronistoria documentata (37 pagine) e capirai perché quest'articolo di Repubblica, che è l'epilogo, non spiega assolutamente nulla di quanto successo.

Biagi fu cacciato. Punto.

bonzo24
12-05-2008, 14:20
ma mi vieni a parlare di violazione della deontologia professionale portandomi come esempio biagi?


e tutti i servi che ci sono ora? potrei fartene una lista di 1000pag

Secondo me, con tutti gli scarsi giornalisti che ci sono in giro nessuno ha mai fatto una cosa sfacciata come quella, in par condicio, due giorni prima delle elezioni e con dieci milioni di telespettatori davanti.
Lui era Biagi, mica Fede. Ha un'autorevolezza e di conseguenza una responsabilità differente. Non scherziamo. Sbagliò e sbagliò gravemente.

Comunque, se si tira fuori l'offesa dei defunti è chiaro che non volete discutere dell'argomento. Io ho messo in evidenza la chiara contraddizione tra chi ha la missione di informare e comunicare e chi ne rifiuta la rinnovata possibilità, se pure in uno spazio diverso.
Oltre a ragioni di prestigio e orgoglio personale (opinabili) altre motivazioni non ne sono state date, quindi non vedo perché non si possa evidenziare che la cosa aveva anche uno scopo politico.

SquallSed
12-05-2008, 14:25
a chi vuole veramente un pò di chiarezza, consiglio il libro di biagi : quello che non si doveva dire ;)

Solertes
12-05-2008, 14:36
Secondo me, con tutti gli scarsi giornalisti che ci sono in giro nessuno ha mai fatto una cosa sfacciata come quella, in par condicio, due giorni prima delle elezioni e con dieci milioni di telespettatori davanti.
Lui era Biagi, mica Fede. Ha un'autorevolezza e di conseguenza una responsabilità differente. Non scherziamo. Sbagliò e sbagliò gravemente.

Comunque, se si tira fuori l'offesa dei defunti è chiaro che non volete discutere dell'argomento. Io ho messo in evidenza la chiara contraddizione tra chi ha la missione di informare e comunicare e chi ne rifiuta la rinnovata possibilità, se pure in uno spazio diverso.
Oltre a ragioni di prestigio e orgoglio personale (opinabili) altre motivazioni non ne sono state date, quindi non vedo perché non si possa evidenziare che la cosa aveva anche uno scopo politico.

Mica poteva pilotare l'ospite, un intervistatore fà delle domande non le risposte....e poi Benigni è sempre stato così in qualsiasi trasmissione abbia parlato, è sempre stato fatto andare a ruota libera perchè è uno dei suoi punti di forza (per es. da Baudo o dalla Carrà)....era il modo di intervistare tale personaggio.

SquallSed
12-05-2008, 14:40
Io capisco tutte le vostre osservazioni: la nuova collocazione non era certo buona come la prima... ma se si vuole avere la parola, far sentire la propria voce di giornalista autorevole, allora si accetta.
Non si può rifiutare e poi dire che si è stati cacciati. Ci sono tanti giornalisti bravi che opportunità simili non ne hanno avute.

Non sto facendo provocazione, io sto sostenendo che questo rifiuto di Biagi fu qualcosa non in linea con il ruolo di un giornalista e di un comunicatore, un controsenso anzi.
Il rifiuto fu usato per fare aumentare le proporzioni di un caso politico.

Poi non so, se di questo argomento qui non si può parlare criticando Biagi allora mi defilo.

@EnriTronic
Con l'intervista a Benigni che fece propaganda elettorale per Rutelli Biagi violò certamente le regole nonché la deontologia professionale, e consapevolmente, vista la sua esperienza.

per poter trarre conclusione dovresti sentire tutte e 2 le campane, altrimenti è fuffa.

bonzo24
12-05-2008, 14:41
Mica poteva pilotare l'ospite, un intervistatore fà delle domande non le risposte....e poi Benigni è sempre stato così in qualsiasi trasmissione abbia parlato, è sempre stato fatto andare a ruota libera perchè è uno dei suoi punti di forza (per es. da Baudo o dalla Carrà)....era il modo di intervistare tale personaggio.

Scusa, ma credi parlare con un cretino?
Quella trasmissione era in diretta? O forse era montata? (guarda caso su youtube non la trovo)

Non era mica un varietà con Pippo Baudo, era informazione fatta a pochi giorni dal voto. E' ovvio che se si invita Benigni lo si fa per fare campagna elettorale contro le regole. Se arriviamo a questa spudoratezza come cavolo si fa a discutere dico io...

E poi io sostengo che Biagi abbia rifiutato anche per montare un caso politico e voi mi rimandate a fonte scritte da lui stesso in seguito in cui dà la sua versione? E che senso ha?
La sostanza è che lui ha rifiutato un programma rilasciando quel comunicato tramite l'avvocato all'epoca. Non c'erano "cose che non si potevano dire". Quello è La Repubblica, lui poteva dire quello che gli pare.

bonzo24
12-05-2008, 14:43
per poter trarre conclusione dovresti sentire tutte e 2 le campane, altrimenti è fuffa.

Veramente sono cinque anni che sento una sola campana, che è quella che dice che Biagi è stato cacciato e che occulta in malafede tutto il resto.

SquallSed
12-05-2008, 14:47
Veramente sono cinque anni che sento una sola campana, che è quella che dice che Biagi è stato cacciato e che occulta in malafede tutto il resto.

sentire nel senso di informarti leggendo le opinioni delle due parti. Ma certamente non con piccoli articoli su repubblica.it o corriere. detto ciò, ciaooo

Solertes
12-05-2008, 14:59
Scusa, ma credi parlare con un cretino?
Quella trasmissione era in diretta? O forse era montata? (guarda caso su youtube non la trovo)

Non sei tu l'argomento del thread, per cui la mia opinione su di te non ha rilevanza.

Io come giornalista non taglierei nulla e di una intervista registrata riporterei tutto come se fosse in diretta. Trovo vergognoso fare "taglia e cuci"....magari facendo dire all'intervistato quello che vorrei sentirgli dire.

Non era mica un varietà con Pippo Baudo, era informazione fatta a pochi giorni dal voto. E' ovvio che se si invita Benigni lo si fa per fare campagna elettorale contro le regole. Se arriviamo a questa spudoratezza come cavolo si fa a discutere dico io...

Ma certo, anche se leggesse e commentasse la Divina Commedia, sicuramente sceglierebbe ad arte, con la criminosità tipica del comunista mangiabambini che è in Benigni, i canti più appropriati per dileggiare Berlusconi. :asd:
Ha fatto della satira, cosa che Benigni non ha mai fatto prima di allora :sofico: ....che spudoratezza :asd: .....e comunque con Benigni è prevedibile che un intervista si trasformi in uno sketch....pretendevi che fosse serioso e parlasse del terribile inverno del '57? :asd:

Tornando serio: poteva evitare, perchè presumo potesse essere normata dalla par-condicio.....ma in quel caso avrebbe dovuto essere la commissione di vigilanza a sanzionarlo, non il presidente del consiglio....ma non credo il responsabile fosse Biagi.

E poi io sostengo che Biagi abbia rifiutato anche per montare un caso politico e voi mi rimandate a fonte scritte da lui stesso in seguito in cui dà la sua versione? E che senso ha?
La sostanza è che lui ha rifiutato un programma rilasciando quel comunicato tramite l'avvocato all'epoca. Non c'erano "cose che non si potevano dire". Quello è La Repubblica, lui poteva dire quello che gli pare.

Io non lo credo e conoscendo l'onestà integerrima di Biagi (e gli altri personaggi in questione) non faccio fatica a credere alla sua versione.

John Cage
12-05-2008, 15:40
Partiamo da questo articolo de La Repubblica.

http://www.repubblica.it/online/politica/causantoro/biagi/biagi.html

Nonostante venga quasi sempre taciuto, la famosa offerta di condurre il Fatto su Raitre (il cui contratto era al naturale termine) ci fu e fu rifiutata. Ricostruzioni varie parlano di motivi legati all'orario, altre parlano ancora di ulteriori proposte alternative come una serie di speciali in seconda serata (qui comunque non citata).

Secondo voi perché Biagi rifiutò? Se voleva comunicare da giornalista con un pubblico andare su Raitre era sempre meglio di niente, no?
O pensava di non poter dire in partenza tutto quello che voleva? Ma non credo, lui è sempre stato l'autore del suo programma... se sarebbero nate delle polemiche in seguito si sarebbe visto dopo, intanto poteva continuare a fare informazione in tv.

Perché questo argomento è passato alla storia, in appena 5-6 anni, in modo così distorto? Biagi non è stato "cacciato".
Io credo che nemmeno Berlusconi volesse "cacciare" Biagi. Non gli conveniva, personaggio troppo autorevole e troppo in vista. Credo piuttosto che Biagi abbia voluto giocarsi la carta dell'epurazione in solidarietà al collega e per sollevare un caso storico.

Bonzo, lascia perdere queste polemiche inutili. Se vuoi capire capisci.

Siamo stati tutti testimoni all'epoca dei fatti, non per forza dobbiamo riscrivere la storia.

Non te lo ricordi quando Biagi diceva continuamente che trovava umiliante trasferire un programma fino ad allora di successo in un altro orario ed in un altro canale televisivo? Non riteneva che fosse giusto essere trasferito in quella sorta di riserva indiana che era rai3.

Biagi era un uomo di principi sani e non ha accettato di svendere la sua trasmissione di successo per fini politici.

PUNTO E BASTA.

ma tanto tutti a fare questa sorta di rivisitazione della storia passata perchè tanto Biagi non può difendersi.

E' vergognoso come parlano di lui molti personaggi politici come è vergognoso riproporre queste argomentazioni su un forum.

Trovo giusto riempire di fango questi tuoi argomenti pretestuosi e servili.

Lascia perdere finchè sei in tempo.

:nonsifa:

bonzo24
12-05-2008, 15:54
Biagi era un uomo di principi sani e non ha accettato di svendere la sua trasmissione di successo per fini politici.

PUNTO E BASTA.


Veramente è proprio quello che ha fatto. Ha svenduto la sua trasmissione per fini politici: poteva andare in onda e fare un servizio al pubblico che lo seguiva, ha rifiutato per alimentare ancora di più il caso dell'editto bulgaro.

Se non è svendere questo, chiudere i battenti in maniera definitiva tanto per dare da parlare ai vari D'Alema, Fassino, Rutelli, Bertinotti e compagnia...

E poi, non l'ho capito, l'integrità assoluta di Biagi nel suo lavoro è un dogma della fede?

@sorlertes

Certo che è prevedibile cosa va a dire Benigni. Proprio per questo tu non devi né tagliuzzare né mandare in onda. Semplicemente se sai che ti porta a violare le regole non lo inviti. O le regole valgono solo per gli altri?

Cosa abbia deciso la commissione di vigilanza è irrilevante per due motivi. Il primo è che è un organismo fortemente politicizzato e quindi ogni volta vai a vedere chi lo occupa e chi ce l'ha messo... il secondo è che non c'è bisogno della sua condanna per capire se si sta facendo un uso strumentale della tv per fini elettorale.
Per fortuna ho una mia autonomia di giudizio su questo.

TheMash
12-05-2008, 16:28
ma c'è una invasione di Troll?
noto che da qualche giorno c'è una invasione di utenti nuovi con 0 messaggi che non fanno altro che postare nell'area politica e storica di Hwupgrade, e CASUALMENTE tutti sono contro Travaglio, criticano Biagi, schifano Santoro e vedono comunisti da tutte le parti...
Non so cosa pensano i mod, ma a me sembra strano.

bonzo24
12-05-2008, 16:38
ma c'è una invasione di Troll?
noto che da qualche giorno c'è una invasione di utenti nuovi con 0 messaggi che non fanno altro che postare nell'area politica e storica di Hwupgrade, e CASUALMENTE tutti sono contro Travaglio, criticano Biagi, schifano Santoro e vedono comunisti da tutte le parti...
Non so cosa pensano i mod, ma a me sembra strano.

Non è che c'è bisogno di essere un Troll per non uniformarsi alla Trinità Biagi, Santoro, Travaglio... esistono anche le opinioni diverse grazie a Dio.
Il titolo del thread contiene una domanda: secondo me discussioni di orgoglio o "declassamento" sono poco convincenti, e anche se lo fossero non lasciano spazio per poi parlare di epurazioni... perché in tal caso non ci sono affatto epurazioni.

Un contratto scade, un altro viene proposto e rifiutato. La cosa si sposa con la missione dell'informazione e della comunicazione? Secondo me no, non ci sono "ma".
Si sposta con la strumentalizzazione politica a vantaggio di una parte? Secondo me sì.

TheMash
12-05-2008, 16:46
Non è che c'è bisogno di essere un Troll per non uniformarsi alla Trinità Biagi, Santoro, Travaglio... esistono anche le opinioni diverse grazie a Dio.
Il titolo del thread contiene una domanda: secondo me discussioni di orgoglio o "declassamento" sono poco convincenti, e anche se lo fossero non lasciano spazio per poi parlare di epurazioni... perché in tal caso non ci sono affatto epurazioni.

Un contratto scade, un altro viene proposto e rifiutato. La cosa si sposa con la missione dell'informazione e della comunicazione? Secondo me no, non ci sono "ma".
Si sposta con la strumentalizzazione politica a vantaggio di una parte? Secondo me sì.

purtroppo noto spesso con dispiacere che all'evidenza dei fatti e carte alla mano molta gente continua a sostenere le proprie "TEORIE"....
Comunque mi sembra strano che una persona che si iscrive su un forum di informatica (probabilemnte lo fa perchè ha interesse in materia informatica) non scrive neanche un messaggio in altre sezioni e si precipita qui a parlare di politica.

bonzo24
12-05-2008, 16:55
Riesci a discutere senza essere apodittico e non deviare sulla mia legittimità o motivazioni per scrivere su questo forum?
Io sto avendo un approccio critico alla vicenda, senza buoni né cattivi. Ho anche specificato che secondo me a Berlusconi non conveniva far fuori Biagi dal servizio pubblico, perché gli si sarebbe ritorto contro.
Biagi ha appunto fatto in modo che gli si ritorcesse tutto contro rifiutando un'offerta, che a quanto so poi non è nemmeno la sola che gli è stata fatta.

Voialtri invece mi volete proporre la verità rivelata... da una delle due parti. E che modo di discutere è? Così cassiamo tutta la discussione in partenza. Questi dogmatismi lasciamoli ai chierici.

E poi io mica ho riportato frasi di Berlusconi o della Rai, ma di Biagi stesso. E' lui a dire che rifiuta, mica è una mia forzatura. I motivi siamo appunto qui a discuterli.

Vedder
12-05-2008, 16:56
per quanto mi stia sulle balle berlusconi, per quanto apprezzi benigni e ritenga che biagi sia stato allontanato / cacciato... a leggere le risposte degli altri utenti mi trovo quasi più d'accordo con chi ha aperto il thread.

riguardo poi gli ultimi interventi su troll e compagnia bella...mah

bonzo24
12-05-2008, 17:05
per quanto mi stia sulle balle berlusconi, per quanto apprezzi benigni e ritenga che biagi sia stato allontanato / cacciato... a leggere le risposte degli altri utenti mi trovo quasi più d'accordo con chi ha aperto il thread.

riguardo poi gli ultimi interventi su troll e compagnia bella...mah

Oh, grazie. Io non dico che voglio avere ragione, ma almeno incontrare un minimo di accoglimento alla critica, alla problematicità.
E poi a me Benigni in quella intervista fa tagliare, è mitico: "Io non sono qui per parlare di politica, sono qui per parlare di Berlusconi". "Voglio essere equidistante: Berlusconi non mi piace, Rutelli sì!". :D :asd:

E' stupendo e divertente. Ma in quei giorni non si poteva fare.

LucaTortuga
12-05-2008, 17:13
E poi io mica ho riportato frasi di Berlusconi o della Rai, ma di Biagi stesso. E' lui a dire che rifiuta, mica è una mia forzatura. I motivi siamo appunto qui a discuterli.

Hai ragione.
Ricordo quando offrii un bel piatto di merda fritta ad un'amica...
Questa spudorata non solo rifiutò, ma ebbe anche il coraggio di dirmi che io l'avevo costretta a stare a digiuno, quando la decisione di non mangiare era stata unicamente sua.
Incredibile l'ingratitudine di certa gente.. :doh:

Jabberwock
12-05-2008, 17:19
Perché questo argomento è passato alla storia, in appena 5-6 anni, in modo così distorto? Biagi non è stato "cacciato".
Io credo che nemmeno Berlusconi volesse "cacciare" Biagi. Non gli conveniva, personaggio troppo autorevole e troppo in vista. Credo piuttosto che Biagi abbia voluto giocarsi la carta dell'epurazione in solidarietà al collega e per sollevare un caso storico.

Allora, se io conduco una trasmissione di successo come era "il Fatto" e mi vedo spostato non solo di orario, ma anche di rete, per di piu' quella che e' considerata la minore delle tre, non la prendo benissimo!

A parte questo, lo spostamento di solito avviene per ricollocare una trasmissione che ha pochi ascolti, vedi, per fare due esempi, Campioni e le Iene, quest'ultimo all'inizio, posizionato al primo pomeriggio, faceva ascolti molto bassi!
Se una trasmissione che fa ottimi ascolti viene posizionata ad un orario diverso e su una rete diversa, il motivo non puo' che essere penalizzarla per avere la scusa per chiuderla... in altri ambiti si chiamerebbe mobbing, nel caso di Biagi si chiama "offerta per tenerlo in Rai"! :rolleyes:

CYRANO
12-05-2008, 17:21
il fatto mi ricorda cosa disse il mio ex datore di lavoro ( cooperativa ) :
" se un lavoratore mi procura delle noie , io non lo licenzio.Gli cambio ambito lavorativo e lo metto in una situazione tale in cui sara' lui a volersi licenziare . "


Coaozoaoza

John Cage
12-05-2008, 17:23
Riesci a discutere senza essere apodittico e non deviare sulla mia legittimità o motivazioni per scrivere su questo forum?
Io sto avendo un approccio critico alla vicenda, senza buoni né cattivi. Ho anche specificato che secondo me a Berlusconi non conveniva far fuori Biagi dal servizio pubblico, perché gli si sarebbe ritorto contro.
Biagi ha appunto fatto in modo che gli si ritorcesse tutto contro rifiutando un'offerta, che a quanto so poi non è nemmeno la sola che gli è stata fatta.

Voialtri invece mi volete proporre la verità rivelata... da una delle due parti. E che modo di discutere è? Così cassiamo tutta la discussione in partenza. Questi dogmatismi lasciamoli ai chierici.

E poi io mica ho riportato frasi di Berlusconi o della Rai, ma di Biagi stesso. E' lui a dire che rifiuta, mica è una mia forzatura. I motivi siamo appunto qui a discuterli.

atteggiamento critico un corno. Si argomenta, si portano le ragioni e alla fine te ne esco col tuo "secondo me si".

Quindi se sei convinto delle tue tesi bigotte stile Facci e non vuoi confrontarti, allora evita di fare domande.

Te l'ho già detto, se vuoi capire capisci, ma se per te il dogma è quello che ti è stato inculcato dal revisionismo di destra non posso farci nulla.

Revisionista sei e revisionista rimani.

Ma almeno lascia in pace la buonanima di Biagi,c he almeno lui in quest'italia di Italioti qulcosa di buono l'ha fatta.
Poi credi pure che è "ha fatto un uso CRIMINOSO della tv pagata da tutti" ma così non è e non è mai stato. Nella sua trasmissione che concuceva da anni ed anni poteva invitare chi voleva. Ha infranto regole? Ma se il primo a dire che la par condicio è una legge liberticida è proprio Berlusconi, che hai da lamentarti?
Guarda piuttosto in che modo si comportato altri giornalisti che sembrano gli zerbini dei politici di turno.

Ma fammi il piacere va.

Argomenti ridicoli e provocatori i tuoi

:Prrr:

John Cage
12-05-2008, 17:24
per quanto mi stia sulle balle berlusconi, per quanto apprezzi benigni e ritenga che biagi sia stato allontanato / cacciato... a leggere le risposte degli altri utenti mi trovo quasi più d'accordo con chi ha aperto il thread.

riguardo poi gli ultimi interventi su troll e compagnia bella...mah

ok, ma quantomeno argomenta. Facile dire così.

bonzo24
12-05-2008, 17:29
Allora, se io conduco una trasmissione di successo come era "il Fatto" e mi vedo spostato non solo di orario, ma anche di rete, per di piu' quella che e' considerata la minore delle tre, non la prendo benissimo!

A parte questo, lo spostamento di solito avviene per ricollocare una trasmissione che ha pochi ascolti, vedi, per fare due esempi, Campioni e le Iene, quest'ultimo all'inizio, posizionato al primo pomeriggio, faceva ascolti molto bassi!
Se una trasmissione che fa ottimi ascolti viene posizionata ad un orario diverso e su una rete diversa, il motivo non puo' che essere penalizzarla per avere la scusa per chiuderla... in altri ambiti si chiamerebbe mobbing, nel caso di Biagi si chiama "offerta per tenerlo in Rai"! :rolleyes:

Questo potrebbe reggere da solo se non fosse che il contratto per il Fatto era scaduto. Non si lavora in Rai per diritto acquisito a vita, se attualmente non hai un incarico ma è anzi appena terminato quello che hai appena completato come fa ad esserci mobbing?!
La RAI poteva pure non offrirgli niente e faceva prima. Non ci sarebbe stato nessun licenziamento... quindi il parallelo che fate con l'impiegato per me non è buono.

E poi gonfiate a dismisura questa storia di Rai3 come se fosse un ghetto... ma non si capisce per quale motivo: sulla mia televisione io Rai3 lo vedo. C'è un sacco di gente che fa informazione e non ha nemmeno l'occasione di andare su Telepizzodimontagna.

Jabberwock
12-05-2008, 17:37
Questo potrebbe reggere da solo se non fosse che il contratto per il Fatto era scaduto. Non si lavora in Rai per diritto acquisito a vita, se attualmente non hai un incarico ma è anzi appena terminato quello che hai appena completato come fa ad esserci mobbing?!
La RAI poteva pure non offrirgli niente e faceva prima. Non ci sarebbe stato nessun licenziamento... quindi il parallelo che fate con l'impiegato per me non è buono.

Se tu hai un giocatore di calcio che e' uno dei migliori al mondo e il suo contratto e' in scadenza, per rinnovarglielo gli fai una proposta migliore (o quanto meno uguale) o peggiore? E se la fai peggiore, con che intento gliela fai? Farlo andare via o convincerlo a restare?
Anche questo e' mobbing!


E poi gonfiate a dismisura questa storia di Rai3 come se fosse un ghetto... ma non si capisce per quale motivo: sulla mia televisione io Rai3 lo vedo. C'è un sacco di gente che fa informazione e non ha nemmeno l'occasione di andare su Telepizzodimontagna.

Secondo te una trasmissione di successo che viene dopo il principale TG italiano, spostata su un'altra rete *e* ad un altro orario, ottiene o no una penalizzazione in termini di ascolto? Come si giustifica questa cosa se non con l'intenzione di liberarsi del conduttore?

bonzo24
12-05-2008, 17:38
atteggiamento critico un corno. Si argomenta, si portano le ragioni e alla fine te ne esco col tuo "secondo me si".

Quindi se sei convinto delle tue tesi bigotte stile Facci e non vuoi confrontarti, allora evita di fare domande.

Te l'ho già detto, se vuoi capire capisci, ma se per te il dogma è quello che ti è stato inculcato dal revisionismo di destra non posso farci nulla.

Revisionista sei e revisionista rimani.

Ma almeno lascia in pace la buonanima di Biagi,c he almeno lui in quest'italia di Italioti qulcosa di buono l'ha fatta.
Poi credi pure che è "ha fatto un uso CRIMINOSO della tv pagata da tutti" ma così non è e non è mai stato. Nella sua trasmissione che concuceva da anni ed anni poteva invitare chi voleva. Ha infranto regole? Ma se il primo a dire che la par condicio è una legge liberticida è proprio Berlusconi, che hai da lamentarti?
Guarda piuttosto in che modo si comportato altri giornalisti che sembrano gli zerbini dei politici di turno.

Ma fammi il piacere va.

Argomenti ridicoli e provocatori i tuoi

:Prrr:

Non mi sembra che tu abbia argomentato granchè, almeno non ai miei occhi. Non vedo perché devo sorbirmi i tuoi sberleffi.
Non sono revisionista: ho riportato dichiarazioni di Biagi, mica di Mussolini.

La domanda che io ho posto è chiara: perché Biagi non ha accettato. Poteva andare su Rai3 a fare il suo programma, a comunicare con il suo pubblico (che certo non sarebbe passato da 10 milioni a 500mila) ma non l'ha fatto.
I motivi sono solo di prestigio professionale? Se sì non si può parlare affatto di giornalista cacciato.
Qual è il significato di rifiutare una possibilità di espressione su una rete RAI? Dal punto di vista giornalistico intendo. Io non ci trovo alcun senso, se non appunto quello di fornire uno strumento politico all'opposizione.

E poi proprio su Rai3 ha fatto tutte le sue successive apparizioni televisive, da Fazio e nel TG3. Schifo non gli faceva.

Riporto da Wikipedia, fonte ANSA

Biagi all' Ansa del 3 gennaio 2003 : " Non sono stato buttato fuori, al contrario ho raggiunto di mia iniziativa un accordo pienamente soddisfacente che gratifica sotto tutti i profili, morali e materiali, i miei 41 anni dedicati alla Rai". In effetti, la somma percepita di circa un milione e mezzo di euro è lontanissima dalle liquidazioni ordinarie o straordinarie, anche in ragione del fatto che la Rai non era stato l'unico datore di lavoro di Biagi

Perché Biagi diceva queste cose? Le diceva ma non le pensava?
Non è che il revisionismo lo hanno fatto gli altri?

Matuhw
12-05-2008, 17:40
Sai come è andata la vicenda? O stai cercando solo spezzoni di notizie favorevoli alla tua tesi?

SquallSed
12-05-2008, 17:40
Non mi sembra che tu abbia argomentato granchè, almeno non ai miei occhi. Non vedo perché devo sorbirmi i tuoi sberleffi.
Non sono revisionista: ho riportato dichiarazioni di Biagi, mica di Mussolini.

La domanda che io ho posto è chiara: perché Biagi non ha accettato. Poteva andare su Rai3 a fare il suo programma, a comunicare con il suo pubblico (che certo non sarebbe passato da 10 milioni a 500mila) ma non l'ha fatto.
I motivi sono solo di prestigio professionale? Se sì non si può parlare affatto di giornalista cacciato.
Qual è il significato di rifiutare una possibilità di espressione su una rete RAI? Dal punto di vista giornalistico intendo. Io non ci trovo alcun senso, se non appunto quello di fornire uno strumento politico all'opposizione.

E poi proprio su Rai3 ha fatto tutte le sue successive apparizioni televisive, da Fazio e nel TG3. Schifo non gli faceva.

Riporto da Wikipedia, fonte ANSA



Perché Biagi diceva queste cose? Le diceva ma non le pensava?
Non è che il revisionismo lo hanno fatto gli altri?


mi linki questa notizia ansa per favore?

John Cage
12-05-2008, 17:48
Non mi sembra che tu abbia argomentato granchè, almeno non ai miei occhi. Non vedo perché devo sorbirmi i tuoi sberleffi.
Non sono revisionista: ho riportato dichiarazioni di Biagi, mica di Mussolini.

La domanda che io ho posto è chiara: perché Biagi non ha accettato. Poteva andare su Rai3 a fare il suo programma, a comunicare con il suo pubblico (che certo non sarebbe passato da 10 milioni a 500mila) ma non l'ha fatto.
I motivi sono solo di prestigio professionale? Se sì non si può parlare affatto di giornalista cacciato.
Qual è il significato di rifiutare una possibilità di espressione su una rete RAI? Dal punto di vista giornalistico intendo. Io non ci trovo alcun senso, se non appunto quello di fornire uno strumento politico all'opposizione.

E poi proprio su Rai3 ha fatto tutte le sue successive apparizioni televisive, da Fazio e nel TG3. Schifo non gli faceva.

Riporto da Wikipedia, fonte ANSA



Perché Biagi diceva queste cose? Le diceva ma non le pensava?
Non è che il revisionismo lo hanno fatto gli altri?

magari ora te ne esci che neanche Santoro e Luttazzi sono stati epurati.

Biagi era un galantuomo. Scambiare questo per opportunismo è ridicolo.
Biagi stesso ha parlato della vicenda e tutte le volte lo ha fatto facendo capire chiaramente di aver subito pressioni politiche dagli uomini di berlusconi in rai. E che tutto quello che è successo è stato per queste forti pressioni politiche.

Ti sfugge anche che poi Biagi l'ha fatto un programma su raitre.

Ma tu di Biagi in realtà NON SAI NULLA. Riferisci solo sensazioni che hai subito per indottrinamento da parte di un certo tipo di propaganda.

Suvvia, invece di sparare su biagi, inizia qualche discussioni su Santoro o Luttazzi, o la Guzzanti e sull'uso criminoso che hanno fatto del servizio pubblico. Almeno te la puoi prendere con gente che è ancora in campo e che può difendersi.

Il resto è revisionismo.

Pucceddu
12-05-2008, 17:48
Che poi nessuno ha pensato al fatto che metterlo a raitre avrebbe dato un ulteriore possibilita' di spacciarlo come "COMUNISTA!" essendo, in effetti, rai3 la rete sinistrosa per eccellenza? :mc:

bonzo24
12-05-2008, 17:52
mi linki questa notizia ansa per favore?

L'ANSA non tiene i permalink delle notizie vecchie, quindi non si può. La puoi trovare citata su Wikipedia e in giro per il web (basta cercare il virgolettato).

Se cerchi le notizie sul sito dell'ANSA poi non trovi nulla di più vecchio di qualche mese.

nekromantik
12-05-2008, 17:52
Che poi nessuno ha pensato al fatto che metterlo a raitre avrebbe dato un ulteriore possibilita' di spacciarlo come "COMUNISTA!" essendo, in effetti, rai3 la rete sinistrosa per eccellenza? :mc:

Bingo! ^__-

bonzo24
12-05-2008, 17:57
magari ora te ne esci che neanche Santoro e Luttazzi sono stati epurati.

Biagi era un galantuomo. Scambiare questo per opportunismo è ridicolo.
Biagi stesso ha parlato della vicenda e tutte le volte lo ha fatto facendo capire chiaramente di aver subito pressioni politiche dagli uomini di berlusconi in rai. E che tutto quello che è successo è stato per queste forti pressioni politiche.


Si riesce ad andare oltre il "Biagi galantuomo" come argomentazione?

Queste pressioni politiche in che consistono nella pratica? Non poteva fare il Fatto su Rai3 continuando a fare il suo lavoro? Era un'offerta finta? Aveva ricevuto delle minacce?
Capisci che dire pressioni politiche non vuol dire nulla. Tanto più se sul momento Biagi rilascia dichiarazioni come quelle che io ho riportato. Non era libero di parlare?

Se poi ha riformulato nasce il legittimo sospetto che lo abbia fatto per trasformare il suo in un caso politico.

EDIT

Dire poi che la mia è una posizione critica indotta da propaganda oltre che essere offensivo nei miei confronti è anche fuori dalla realtà, visto che tutti sappiamo che la verità che ci proprone la televisione da 6 anni (o sono di più) è che Biagi è stato epurato.
Solo se ti vai a cercare la cronaca di quei giorni riesci a farti un'idea più aperta della vicenda.

Jabberwock
12-05-2008, 18:00
Perché Biagi diceva queste cose? Le diceva ma non le pensava?
Non è che il revisionismo lo hanno fatto gli altri?

Perche' la figlia di Biagi se l'e' presa con Berlusconi quando ha dichiarato che lui non ha cacciato Biagi, anzi...

Inoltre, strano, qui Biagi in persona parla di licenziamento e di togliere il lavoro!
http://it.youtube.com/watch?v=UflO94DITCQ

EDIT: l'ultima intervista di Biagi: http://it.youtube.com/watch?v=jPBCwbPGTeI&NR=1
Nuovamente strano, parla di qualcuno che gli impone di smettere di fare la TV! :rolleyes:

bonzo24
12-05-2008, 18:06
Perche' la figlia di Biagi se l'e' presa con Berlusconi quando ha dichiarato che lui non ha cacciato Biagi, anzi...

Inoltre, strano, qui Biagi in persona parla di licenziamento e di togliere il lavoro!
http://it.youtube.com/watch?v=UflO94DITCQ

Io sostengo che in seguito ai fatti si è montato strumentalmente il caso dell'epurazione di Biagi e che la televisione ha fatto passare la cosa come verità assoluta censurando tutte le contraddizioni che leggendo la fredda cronaca emergono in maniera naturale... e tu per controbattere mi mostri un video di Annozero?

Grazie, lo sapevo già che ad Annozero mi avevano proposto quella versione. Il tutto sta nel capire se quella versione è interamente credibile o se non c'è forse da mettere in discussione qualcosa.

nekromantik
12-05-2008, 18:08
Si riesce ad andare oltre il "Biagi galantuomo" come argomentazione?


Prima Montanelli, poi Biagi e adesso Travaglio: tutti accusati di uso criminoso e politico della TV e dell'informazione.

Ma un LEGGERISSIMO sospetto, che forse queste persone non si siano piegate alle leggi di sistema, non vi viene? Così, giusto per curiosità.

Domanda retorica la mia, visto che personaggi come Fede e Vespa sono intoccabili da questo punto di vista. Povera Italia...

Jabberwock
12-05-2008, 18:09
Grazie, lo sapevo già che ad Annozero mi avevano proposto quella versione. Il tutto sta nel capire se quella versione è interamente credibile o se non c'è forse da mettere in discussione qualcosa.

Ti ho messo anche quello del TG1, ti va bene come ulteriore dimostrazione o dobbiamo clonare Biagi in persona? :muro:
Per di piu' Annozero riporta le dichiarazioni di Biagi, enunciate dalla sua voce, non uno stralcio su Wikipedia... o vuoi sostenere che e' piu' facile manomettere un'intervista audio/video e che la redazione di Annozero ha effettuato tale manomissione?! :rolleyes:

bonzo24
12-05-2008, 18:21
Ti ho messo anche quello del TG1, ti va bene come ulteriore dimostrazione o dobbiamo clonare Biagi in persona? :muro:
Per di piu' Annozero riporta le dichiarazioni di Biagi, enunciate dalla sua voce, non uno stralcio su Wikipedia... o vuoi sostenere che e' piu' facile manomettere un'intervista audio/video e che la redazione di Annozero ha effettuato tale manomissione?! :rolleyes:

Forse non ci siamo capiti. Quello che ha detto Biagi non vale come dimostrazione... la sua è la visione di una parte. Da quando in qua la verità la si cerca da una parte? Mi puoi postare tutti i video che ti pare.

Mi stupisco che da svariati messaggi stiate seguendo questa linea. Praticamente è il diretto interessato che decreta la verità sulle vicende? Ma che razza di atteggiamento critico sarebbe questo... è come chiedere all'oste se il vino è buono. Se, per assurdo, avessi ragione io cosa dovrei trovare, un video con Biagi che dice di aver strumentalizzato politicamente il suo caso? :doh:

Biagi poteva dire quello che vuole: fatto sta che l'ha detto dopo anni smentendo le molteplici dichiarazioni fatte in quei giorni, che sono riportate da svariati giornali. A me sembra che la cronaca di quelle vicende, nonché le vicende stesse (perché se Biagi accettava di andare in tv era tutta un'altra storia), siano state parecchio "aggiustate" per fare di Biagi un martire.

John Cage
12-05-2008, 18:24
Si riesce ad andare oltre il "Biagi galantuomo" come argomentazione?

Queste pressioni politiche in che consistono nella pratica? Non poteva fare il Fatto su Rai3 continuando a fare il suo lavoro? Era un'offerta finta? Aveva ricevuto delle minacce?
Capisci che dire pressioni politiche non vuol dire nulla. Tanto più se sul momento Biagi rilascia dichiarazioni come quelle che io ho riportato. Non era libero di parlare?

Se poi ha riformulato nasce il legittimo sospetto che lo abbia fatto per trasformare il suo in un caso politico.

Io le argomentazioni le ho portate.
Ripeto, non conosci Biagi e non hai seguito la vicenda. Hai mai letto qualche suo libro?
Con ordine:
Fare il fatto su Rai3 in un altro orario? Biagi diceva che era una proposta umiliante, dopo i tanti anni di brillante carriere in rai. Io credo che avesse ragione lui. Questa cosa ti è stata anche ricordata da altri, ma tu niente. Devi deciderlo tu se era un'offerta buona? Per te può essere giusto, per me si è trattato di ingerenza politica bella e buona. Mettere in riserva Biagi. Per me ha fatto bene a rifiutare una cosa così umiliante.
Ricevuto minacce? Ingerenze nel suo lavoro si. Come se lui non sapesse fare il suo lavoro. ha ricevuto pesantissime accuse dall'allora presidente del consiglio in carica. Ti rendi conto di cosa significa essere accusato di aver fatto un uso criminoso? USO CRIMINOSO! Ti rendo conto? E' stato considerato un criminale per il lavoro che ha sempre fatto! Minacce non lo so, ma ingiuriosissime accuse pubbliche si. Berlusconi si dovrebbe vergognare per il resto della sua vita di questo.
Non era libero di parlare? No. E' praticamente stato mandato in pensione quando lui non avrebbe voluto. Infatti poi è tornato con "rotocalco televisivo" anche se tu lo ignori, proprio perchè voleva continuare a fare il sul lavoro.
pressioni politiche non vuol dire nulla? Dichiarazioni? Ti Biagi non sai neanche chi sia. Ha parlato tante e tante volte di questa vicenda. E la sua posizione l'ha spiegata benissimo. Ha parlato del fatto che per mesi e mesii dirigenti rai non si sono più fatti sentire per spiegargli le motivazioni della chiusura di "il fatto". Ha spiegato perchè è stato trattato male dall'azienda in cui aveva lavorato per tantissimi anni. Ma tu lo sai qual'è stata la carriera giornalistica di Biagi? Pensi che si meirtasse questa gogna mediatica? Solo per aver toccato dall'alto l'intoccabile!

Ti ripeto, se vuoi capire capisci.

E ti ripeto, se vuoi prendertela con qualcuno, fallo con chi può ancora difendersi.

p.s: leggiti qualche libro di Biagi, di sicuro ne potresti trarre giovamento.

Jabberwock
12-05-2008, 18:39
Forse non ci siamo capiti. Quello che ha detto Biagi non vale come dimostrazione... la sua è la visione di una parte. Da quando in qua la verità la si cerca da una parte? Mi puoi postare tutti i video che ti pare.

Cioe', fammi capire: citi una dichiarazione di Biagi presa da Wikipedia e quando io ti porto il video in cui Biagi dichiara tutt'altro, questo non vale perche' Biagi e' di parte? E scusa, valgono allora le dichiarazioni del consiglio di amministrazione della RAI, di Berlusconi e dei suoi seguaci (proprio ora sto guardando su Youteube una dichiarazione di Filippo Facci sulla TV delle liberta', pochi giorni fa Sgarbi si e' sperticato in dichiarazioni analoghe alle tue)? Sai, anche loro mi paiono parte in causa, che dici? :muro:

Sta di fatto che hanno penalizzato un programma di successo costringendo il conduttore ad andarsene: i fatti sono questi!
Ovvero, non volevano cacciarlo per non sporcarsi la faccia, allora hanno dato vita alla pantomima del rinnovo a condizioni peggiori rispetto alle precedenti, in modo che Biagi se ne andasse di sua volonta' e poter, formalmente, sostenere di averlo voluto tenere, ma e' stato lui a rifiutare! Cio' si chiama volgarmente mobbing: ti tengo, ma ti emargino!

Concordi o no con la ricostruzione?

Mi stupisco che da svariati messaggi stiate seguendo questa linea. Praticamente è il diretto interessato che decreta la verità sulle vicende? Ma che razza di atteggiamento critico sarebbe questo... è come chiedere all'oste se il vino è buono. Se, per assurdo, avessi ragione io cosa dovrei trovare, un video con Biagi che dice di aver strumentalizzato politicamente il suo caso? :doh:

Ripeto: le dichiarazioni di Biagi o sono valide sempre, o non lo sono sempre! Non e' che una citazione presa da Wikipedia vale perche' e' a sostegno della tua tesi, mentre un video contrario ad essa e' di parte!
Inoltre, se le dichiarazioni del diretto interessato non valgono, non vedo come possano valere le dichiarazioni di coloro che erano parte in causa, ma dalla parte opposta, e dei loro sostenitori!

Biagi poteva dire quello che vuole: fatto sta che l'ha detto dopo anni smentendo le molteplici dichiarazioni fatte in quei giorni, che sono riportate da svariati giornali. A me sembra che la cronaca di quelle vicende, nonché le vicende stesse (perché se Biagi accettava di andare in tv era tutta un'altra storia), siano state parecchio "aggiustate" per fare di Biagi un martire.

I fatti sono: contratto in scadenza, trasmissione di successo, vengono fatte proposte inferiori alle precedenti per "farlo restare"! Il che, semplicemente, non ha senso! :rolleyes:
E il sostituto de "il Fatto" ha avuto ascolti talmente ridicoli da essere chiuso quasi subito, non riuscendo a contrastere Striscia, come invece faceva benissimo la trasmissione di Biagi, quindi non c'e' neppure questa giustificazione!

Quindi come si spiega tutto cio'?

EDIT: aggiungo una cosina (http://www.difesadellinformazione.com/20/la-censura-a-enzo-biagi/):
A settembre, su Rai1 dopo il tg delle 20, al posto de Il fatto va in onda Max & Tux, una striscia comica del duo Solenghi Lopez, che dura dai 3 ai 5 minuti. Una decisione in evidente contraddizione con quanto sostenuto dai vertici Rai per giustificare la soppressione de Il fatto: collocare un programma lungo almeno 20 minuti per reggere la concorrenza di Striscia la Notizia. Antonio Ricci rivela che il direttore generale Saccà gli ha chiesto di “diluire” le prime puntate di Striscia la Notizia affinché Max & Tux non sfiguri. E il comprensibile rifiuto di Ricci consente al Tg satirico di Canale5 di sfondare per la prima volta il tetto del 40% di share.

Quest'altra cosa come la spieghiamo? :rolleyes:

Jabberwock
12-05-2008, 18:42
p.s: leggiti qualche libro di Biagi, di sicuro ne potresti trarre giovamento.

Biagi non e' affidabile: lui e' d parte... Berlusconi e i suoi amici no, loro sono super partes, quindi e' come dicono loro, ovvero Biagi se n'e' andato, non e' stato cacciato! Lo ha detto Sgarbi/Facci/Berlusconi! :rolleyes:

John Cage
12-05-2008, 18:45
Una riflessione.

Enzo Biagi in questa vicenda ha subito un danno enorme. Per onorabilità è sempre coincisa con schiena dritta.
Se adesso personaggi come bonzo parlano male della memoria di questo grande giornalista lo si deve proprio alle ingiurie e dalle calunnie che gli sono state rivolte da un sistema di potere mediatico che non accetta critiche salvo poi dichiararsi liberale.
Enzo Biagi dovrebbe essere unanimemente rispettato da tutti, in quanto per decenni è stato esempio di alto giornalismo con la schiena dritta, esempio indiscusso di moralità.
Un danno incalcolabile per lItalia tutta e per un uomo che si meriterebbe tutt'altro rispetto.

Quindi, credo che bonzo dovrebbe ripensare a tutta questa vicenda e vergognarsi un pochino :stordita:

bonzo24
12-05-2008, 18:51
Io le argomentazioni le ho portate.
Ripeto, non conosci Biagi e non hai seguito la vicenda. Hai mai letto qualche suo libro?
Con ordine:
Fare il fatto su Rai3 in un altro orario? Biagi diceva che era una proposta umiliante, dopo i tanti anni di brillante carriere in rai. Io credo che avesse ragione lui. Questa cosa ti è stata anche ricordata da altri, ma tu niente. Devi deciderlo tu se era un'offerta buona? Per te può essere giusto, per me si è trattato di ingerenza politica bella e buona. Mettere in riserva Biagi. Per me ha fatto bene a rifiutare una cosa così umiliante.
Ricevuto minacce? Ingerenze nel suo lavoro si. Come se lui non sapesse fare il suo lavoro. ha ricevuto pesantissime accuse dall'allora presidente del consiglio in carica. Ti rendi conto di cosa significa essere accusato di aver fatto un uso criminoso? USO CRIMINOSO! Ti rendo conto? E' stato considerato un criminale per il lavoro che ha sempre fatto! Minacce non lo so, ma ingiuriosissime accuse pubbliche si. Berlusconi si dovrebbe vergognare per il resto della sua vita di questo.
Non era libero di parlare? No. E' praticamente stato mandato in pensione quando lui non avrebbe voluto. Infatti poi è tornato con "rotocalco televisivo" anche se tu lo ignori, proprio perchè voleva continuare a fare il sul lavoro.
pressioni politiche non vuol dire nulla? Dichiarazioni? Ti Biagi non sai neanche chi sia. Ha parlato tante e tante volte di questa vicenda. E la sua posizione l'ha spiegata benissimo. Ha parlato del fatto che per mesi e mesii dirigenti rai non si sono più fatti sentire per spiegargli le motivazioni della chiusura di "il fatto". Ha spiegato perchè è stato trattato male dall'azienda in cui aveva lavorato per tantissimi anni. Ma tu lo sai qual'è stata la carriera giornalistica di Biagi? Pensi che si meirtasse questa gogna mediatica? Solo per aver toccato dall'alto l'intoccabile!

Ti ripeto, se vuoi capire capisci.

E ti ripeto, se vuoi prendertela con qualcuno, fallo con chi può ancora difendersi.

p.s: leggiti qualche libro di Biagi, di sicuro ne potresti trarre giovamento.

Prendo atto che tu vuoi decidere se io conosco o non conosco Biagi, conosco o non conosco o la vicenda e se ho letto dei suoi libri. Su tali cose ti lascio nella tua supponenza.

Andiamo a ciò di cui si sta tentando stentatamente di discutere. Hai trasformato le mie domande circostanziate in pretesti per riproporci la solita solfa.
Le domande erano diverse: Biagi perché non disse le cose che voi sostenete e che vi autorizzano a parlare di epurazioni nelle interviste dell'epoca? Non era forse libero di parlare?

Domanda retorica. Era libero di lasciare ai giornali le dichiarazioni che voleva: non lo fece, disse che lasciava lui, che rifiutava l'offerta.
Non poteva dire diversamente perché all'epoca era la verità: quando la cronaca fu sufficientemente sotterrata dalla propaganda politica poi si poté trasformare il tutto con comodità e farlo diventare un caso politico.

Quando ho chiesto: [b]ha ricevuto minacce?[b]
Volevo dire: era impossibilitato ad accettare l'offerta di Rai3 perché al di là della formale offerta ci stava la minaccia di morte o alla famiglia se avesse detto qualcosa che non stava bene?
Questi sono i buoni motivi per non accettare di fare il proprio lavoro. "Non vado in RAI perché Berlusconi mi ha criticato e accusato" non è un buon motivo.

Sul fatto dell'orario ricordo che l'altra parte (Saccà) sostiene le seguenti cose

Nel numero de 'L'espresso', in edicola venerdì 17 giugno 2005, il Dr. Enzo Biagi parla di 'un editto bulgaro', che annunciava il suo allontanamento dalla Rai, eseguito poi da Agostino Saccà. Quale suo legale di fiducia, devo precisare che il suo rapporto con la Rai non ha mai subito un deterioramento, se solo si considera che nel luglio 2002 (cioè dopo il cosiddetto 'editto bulgaro') in previsione dell'esaurimento del rapporto in corso, il Dr. Saccà aveva raggiunto col Dr. Biagi un'intesa, giudicata con soddisfazione dallo stesso Dr. Biagi, che prevedeva la conclusione di un contratto biennale, per dieci speciali su Raiuno di prima serata e venti puntate di un programma settimanale di seconda serata.

Il 27 novembre, l'avvocato Trifirò, legale del Dr. Biagi con lettera firmata anche dallo stesso, confermava la volontà del suo assistito di non accettare sia la proposta contrattuale riguardante Raiuno, sia la successiva proposta di rifare 'Il fatto' con cadenza quotidiana su Raitre e chiedeva l'apertura di una trattativa transattiva che si concludeva prima della fine del 2002.

In seguito a notizie riportate dall'Ansa, in data 8 gennaio 2003, il Dr. Biagi scriveva all'agenzia, precisando di non essere stato "buttato fuori dalla Rai. Al contrario con la stessa ho raggiunto di mia iniziativa un accordo per me pienamente soddisfacente".

Biagi al riguardo replica

Quel famoso 2 luglio 2002 avevo accettato un contratto che prevedeva un programma in seconda serata ed eventuali alcune prime serate da concordare con il direttore di rete: mi era stato detto che lo spazio de 'Il Fatto' doveva essere utilizzato per una trasmissione di varietà della durata di 20-30 minuti da opporre a 'Striscia la notizia'.

Il 16 settembre andò in onda un programma che si chiamava 'Max e Tux' della durata addirittura inferiore al mio. Capii che avevano tentato di prendermi in giro. Per questo motivo quando, nei giorni successivi, mi arrivò la bozza del contratto, decisi di non accettarlo.

Il tutto tratto da questo articolo dello stesso Biagi
http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/1007610

Ognuno sulla vicenda si fa la sua idea. Certo che rifiutare prime e seconde serate su Rai1 perché si è offesi perché il programma di intrattenimento che lo sostituisce invece di durare 20-30 minuti dura di meno è una cosa che lascia spazio a qualche dubbio, se mi permetti.

marcolinuz
12-05-2008, 18:58
Io spero che tu bonzo faccia parte dei circhi della libertà o qualche altro gruppo giovanile di cdx perché se sei stato indottrinato in questo modo da tv, giornali ecc.. c'è da essere davvero preoccupati, non siamo più in un regime "morbido" già insopportabile ma oltre.

Jabberwock
12-05-2008, 18:58
Ognuno sulla vicenda si fa la sua idea. Certo che rifiutare prime e seconde serate su Rai1 perché si è offesi perché il programma di intrattenimento che lo sostituisce invece di durare 20-30 minuti dura di meno è una cosa che lascia spazio a qualche dubbio, se mi permetti.

No no, l'idea e' sempre quella: hanno offerto a Biagi condizioni peggiori di quelle che aveva e lo hanno palesemente preso in giro con la storia del sostituto (chiamasi tappabuchi), al che, "emarginato nel suo ambiente di lavoro" (ovvero la definizione di mobbing), ha rifiutato!
Il che concorda con le affermazioni di Biagi, con il fatto che sia stato cacciato e tutto il resto!

bonzo24
12-05-2008, 18:59
Cioe', fammi capire: citi una dichiarazione di Biagi presa da Wikipedia e quando io ti porto il video in cui Biagi dichiara tutt'altro, questo non vale perche' Biagi e' di parte? E scusa, valgono allora le dichiarazioni del consiglio di amministrazione della RAI, di Berlusconi e dei suoi seguaci (proprio ora sto guardando su Youteube una dichiarazione di Filippo Facci sulla TV delle liberta', pochi giorni fa Sgarbi si e' sperticato in dichiarazioni analoghe alle tue)? Sai, anche loro mi paiono parte in causa, che dici? :muro:

Guarda che io le dichiarazioni le sto dando tutte per veritiere (nel senso che sono state fatte), ma sono tutte di parte.
Quelle di Biagi hanno il problema di essere contraddittorie. Prima dice a più riprese di essersene andato e di aver rifiutato contratti, poi man mano riformula fino ad arrivare alla sua cacciata.

Il tuo problema è che per te o ha ragione Biagi o ha ragione Berlusconi o altri giornalisti, e nel primo caso si è nel giusto perché si difende un santo e nel secondo si è in errore... per lo stesso motivo. Io sto rilevando delle problematicità che mi portano a farmi una via verità.

Berlusconi ha mosso delle accuse a Biagi, alcune giuste, altre ingiuste. Biagi era un bravo giornalista, ha anche commesso errori e si è comportato al di fuori delle regole.
La dirigenza RAI ha provato un po' ad azzopparlo per diminuire la sua influenza ma gli ha anche offerto delle alternative (considerando che era salito un governo a lui ostile e che siamo in Italia questa fu una eccezione. In genere ti fanno fuori con molta disinvoltura) Biagi ha rifiutato un'offerta come quella su Rai1 per motivi futili, poi quella su Rai3 per motivi più comprensibili... ma che comunque non lasciano spazio ad accuse di epurazione.
In seguito tutte queste cose sono state gettate nel dimenticatoio ed è passato alla storia il martire Biagi, strumentalizzato da una parte politica.

Questa è la mia visione.

bonzo24
12-05-2008, 19:05
Io spero che tu bonzo faccia parte dei circhi della libertà o qualche altro gruppo giovanile di cdx perché se sei stato indottrinato in questo modo da tv, giornali ecc.. c'è da essere davvero preoccupati, non siamo più in un regime "morbido" già insopportabile ma oltre.

Ma che diavolo dici??? MA SVEGLIA!!! Sveglia!
La televisione ci propina le vostre baggianate dalla mattina alla sera. Le cose che sto rilevando qua le si apprende se si va a cercare e cercare... e ho riportato articoli di Repubblica, e de L'Espresso. Uno dello stesso Biagi, in cui conferma di aver ricevuto due offerte, la prima delle quali più che dignitosa e rifiutata per motivi assurdi.

E io sarei l'indottrinato. Ma da chi??? DA CHI?
Che in TV a fronte di uno Sgarbi che appare una volta ogni tanto abbiamo costantemente un plotone di persone che ci ricordano come Biagi sia stato cacciato e che tutta la storia che sta dietro la occultano in mala fede.
E che cavolo, qui è impossibile discutere: uno porta dei fatti, tenta di fare dei rilievi sulla cronaca, sulle dichiarazioni e sui possibili motivi... e ti viene dato del troll, dell'indottrinato, appartentente a circoli vari.
Ma imparate il rispetto per le idee altrui diamine!

alarico75
12-05-2008, 19:10
Ma in fondo fregatene.
Il minimo che ti dicono e' che sei un indottrinato lobotomizzato.
Mi sembra invece tu abbia fatto un buon esame del fatto,partendo poi da giornali di parte il che e' sicuramente meritorio.
Ricordati che molti si sentono moralmente superiori...
E che non lo sono! :)

Jabberwock
12-05-2008, 19:16
Guarda che io le dichiarazioni le sto dando tutte per veritiere (nel senso che sono state fatte), ma sono tutte di parte.
Quelle di Biagi hanno il problema di essere contraddittorie. Prima dice a più riprese di essersene andato e di aver rifiutato contratti, poi man mano riformula fino ad arrivare alla sua cacciata.

Non sono contraddittorie: l'essere cacciato e il rifiutare una proposta perche' sconveniente e inferiore alla precedente, cosa fatta volontariamente per emarginarlo) sono la stessa identica cosa!
Valutiamo il risultato e non la forma!!!

Il tuo problema è che per te o ha ragione Biagi o ha ragione Berlusconi o altri giornalisti, e nel primo caso si è nel giusto perché si difende un santo e nel secondo si è in errore... per lo stesso motivo. Io sto rilevando delle problematicità che mi portano a farmi una via verità.

Se due parti dicono cose opposte, o ha ragione l'una o l'altra! Semplice e lineare!

La dirigenza RAI ha provato un po' ad azzopparlo per diminuire la sua influenza ma gli ha anche offerto delle alternative (considerando che era salito un governo a lui ostile e che siamo in Italia questa fu una eccezione. In genere ti fanno fuori con molta disinvoltura) Biagi ha rifiutato un'offerta come quella su Rai1 per motivi futili, poi quella su Rai3 per motivi più comprensibili... ma che comunque non lasciano spazio ad accuse di epurazione.

Ma LOL! Cioe' ammetti che lo hanno azzoppato, ammetti che il governo gli era ostile, ammetti che siamo in Italia (ovvero l'informazione o si piega o saluta), ma non ammetti che lo hanno fatto per costringerlo ad andarsene! Questa e' contraddizione, non le dichiarazioni di Biagi! :mc:


Questa è la mia visione.

Alquanto fantasiosa, se permetti!

-kurgan-
12-05-2008, 19:16
Suvvia, invece di sparare su biagi, inizia qualche discussioni su Santoro o Luttazzi, o la Guzzanti e sull'uso criminoso che hanno fatto del servizio pubblico.

per l'uso criminoso di Luttazzi cliccate sulla mia firma! :D

Matuhw
12-05-2008, 19:16
In quello di Biagi ti sei dimenticato il paragrafo prima e i due dopo che spiegano un po' meglio, quanto successo.

Quel famoso 2 luglio 2002 avevo accettato un contratto che prevedeva un programma in seconda serata ed eventuali alcune prime serate da concordare con il direttore di rete: mi era stato detto che lo spazio de 'Il Fatto' doveva essere utilizzato per una trasmissione di varietà della durata di 20-30 minuti da opporre a 'Striscia la notizia'.

Il 16 settembre andò in onda un programma che si chiamava 'Max e Tux' della durata addirittura inferiore al mio. Capii che avevano tentato di prendermi in giro. Per questo motivo quando, nei giorni successivi, mi arrivò la bozza del contratto, decisi di non accettarlo.

È vero che mi fu proposto, dopo alcuni mesi, di andare in onda con 'Il Fatto' su RaiTre (e ancora grazie a Paolo Ruffini e Antonio Di Bella che mi avevano offerto uno spazio di approfondimento alle 19,55 a conclusione del Tg3 dei Tg Regione), poi mi fu detto che non era possibile perché il mio compenso era troppo alto per le casse di quella rete.

Misi per iscritto che rinunciavo alla mia remunerazione in cambio dello stipendio di un redattore ordinario da devolvere alla Casa di riposo degli anziani di Vidiciatico (Bologna). A quel punto mi dissero che lo spazio che i due direttori mi proponevano non esisteva in quanto promesso per una trasmissione di servizio regionale. Il Direttore generale Saccà allora (siamo alla fine di novembre del 2002) mi offrì di andare in onda alle 18,53. Non era professionalmente e umanamente accettabile che io commentassi dei fatti che non erano ancora stati raccontati.

Riportare la versione di Saccà dopo il suo sputtanamento per la telefonata con Berlusconi è divertente.

Vedder
12-05-2008, 19:18
allora, secondo me, biagi è stato cacciato. poi che ciò sia stato fatto direttamente o attraverso sotterfugi non ha importanza. è un pò come se a lavoro anzichè licenziarti direttamente ti sbattono a fare un lavoro che non ti piace in un reparto di cacca. ti spingono ad andartene.
detto questo, credo che biagi non abbia fatto benissimo ad invitare benigni, sapendo quello che avrebbe detto. dico questo pur condividendo quello che benigni disse.
ripeto, apprezzo benigni e biagi, ma quella puntata non mi sembrò propriamente giusta, pur essendo d'accordo in quello che venne detto.

biagi un gran giornalista? sicuro

ridicolo berlusconi che se ne esce con "l'uso criminoso della tv"...

nrk985
12-05-2008, 19:57
bonzo24: Congetture, dietrologie, ripensamenti e quant'altro sono ininfluenti.
Il tuo capo Berlusconi l'ha detto chiaramente: "Biagi [...] ha fatto un uso criminoso del servizio pubblico pagato coi soldi dei cittadini. E' preciso dovere della nuova dirigenza di fare in modo che questi episodi non si ripetano mai più".
Più di cosi c'è solo l'esser li quando tutto questo succedeva. (O ancora meglio, nel tuo caso, viverlo sulla tua stessa pelle.)

Comunque tu e altri sembrate una nuova generazione di finto-moderati inviati sulla terra da Berlusconi per spargere ogni tipo di idee revisioniste partendo dal basso, per far abboccare quelli che non credono ai toni maccartisti spesso assunti dal tuo dio.

^TiGeRShArK^
12-05-2008, 19:57
Partiamo da questo articolo de La Repubblica.

http://www.repubblica.it/online/politica/causantoro/biagi/biagi.html

Nonostante venga quasi sempre taciuto, la famosa offerta di condurre il Fatto su Raitre (il cui contratto era al naturale termine) ci fu e fu rifiutata. Ricostruzioni varie parlano di motivi legati all'orario, altre parlano ancora di ulteriori proposte alternative come una serie di speciali in seconda serata (qui comunque non citata).

Secondo voi perché Biagi rifiutò? Se voleva comunicare da giornalista con un pubblico andare su Raitre era sempre meglio di niente, no?
O pensava di non poter dire in partenza tutto quello che voleva? Ma non credo, lui è sempre stato l'autore del suo programma... se sarebbero nate delle polemiche in seguito si sarebbe visto dopo, intanto poteva continuare a fare informazione in tv.

Perché questo argomento è passato alla storia, in appena 5-6 anni, in modo così distorto? Biagi non è stato "cacciato".
Io credo che nemmeno Berlusconi volesse "cacciare" Biagi. Non gli conveniva, personaggio troppo autorevole e troppo in vista. Credo piuttosto che Biagi abbia voluto giocarsi la carta dell'epurazione in solidarietà al collega e per sollevare un caso storico.
:mbe:
Ma quantomeno leggi le cose che posti? :mbe:
cosa ti sfugge della frase: "Poche righe per chiudere una vicenda durata 19 mesi e che raggiunse il culmine il 19 aprile, quando prese corpo la spaccatura insanabile tra il giornalista e Silvio Berlusconi. "
Gli è stato offerto un posto su rai tre, ad un orario del caiser DOPO 19 MESI!
Quindi non è stato cacciato secondo te?
Se gli avessero offerto il posto anzichè 19 mesi dopo il giorno prima che morisse non sarebbe stato cacciato nemmeno perchè "gli era stato offerto il posto su rai tre e lui ha rifiutato"???
ma stiamo scherzando?!?!?
Ti prego, dimmi che ti era sfuggita la parte dei "19 mesi dopo" perchè altrimenti non so cosa pensare dei tuoi ragionamenti.. :mbe:

bonzo24
12-05-2008, 19:57
In quello di Biagi ti sei dimenticato il paragrafo prima e i due dopo che spiegano un po' meglio, quanto successo.


Non è vero, ho riportato quanto dice Biagi sull'offerta di Rai1. Quindi non mi accusare di "dimenticare" paragrafi, soprattutto se a sproposito.
Ho anche linkato l'intero articolo oltretutto.

La parte relativa a Rai3 non l'ho inserita perché era dell'offerta di Rai1 che stavo parlando e le obiezioni da parte di Biagi all'offerta su Rai3 erano le stesse che sono state fatte in questo thread, e che oltrettutto io ho giudicato più giustificabili rispetto alle altre che trovo invece assurde.

bonzo24
12-05-2008, 20:00
Non sono contraddittorie: l'essere cacciato e il rifiutare una proposta perche' sconveniente e inferiore alla precedente, cosa fatta volontariamente per emarginarlo) sono la stessa identica cosa!
Valutiamo il risultato e non la forma!!!

Se due parti dicono cose opposte, o ha ragione l'una o l'altra! Semplice e lineare!

Ma LOL! Cioe' ammetti che lo hanno azzoppato, ammetti che il governo gli era ostile, ammetti che siamo in Italia (ovvero l'informazione o si piega o saluta), ma non ammetti che lo hanno fatto per costringerlo ad andarsene! Questa e' contraddizione, non le dichiarazioni di Biagi! :mc:

Alquanto fantasiosa, se permetti!

Niente affatto, io sto facendo una cosa che è analisi equilibrata (e personale). Sei tu che per difendere ad oltranza il Santo Biagi fai il manicheo e decidi di attribuire agli altri posizioni estreme di difesa dell'allora governo.

^TiGeRShArK^
12-05-2008, 20:00
Secondo me, con tutti gli scarsi giornalisti che ci sono in giro nessuno ha mai fatto una cosa sfacciata come quella, in par condicio, due giorni prima delle elezioni e con dieci milioni di telespettatori davanti.
Lui era Biagi, mica Fede. Ha un'autorevolezza e di conseguenza una responsabilità differente. Non scherziamo. Sbagliò e sbagliò gravemente.

Comunque, se si tira fuori l'offesa dei defunti è chiaro che non volete discutere dell'argomento. Io ho messo in evidenza la chiara contraddizione tra chi ha la missione di informare e comunicare e chi ne rifiuta la rinnovata possibilità, se pure in uno spazio diverso.
Oltre a ragioni di prestigio e orgoglio personale (opinabili) altre motivazioni non ne sono state date, quindi non vedo perché non si possa evidenziare che la cosa aveva anche uno scopo politico.
:eek:
e bisognava EPURARLO per quello?!?!? :mbe:
e allora per fede, che usa anche la propria carica di direttore del TG4 per gettare MERDA sui vigili urbani che hanno multato la sua figlia irresponsabile, cosa proponi?
Mi aspetterei MINIMO MINIMO la pena di morte per mantenere il principio di proporzionalità... :rolleyes:

^TiGeRShArK^
12-05-2008, 20:02
Scusa, ma credi parlare con un cretino?
Quella trasmissione era in diretta? O forse era montata? (guarda caso su youtube non la trovo)

Non era mica un varietà con Pippo Baudo, era informazione fatta a pochi giorni dal voto. E' ovvio che se si invita Benigni lo si fa per fare campagna elettorale contro le regole. Se arriviamo a questa spudoratezza come cavolo si fa a discutere dico io...

E poi io sostengo che Biagi abbia rifiutato anche per montare un caso politico e voi mi rimandate a fonte scritte da lui stesso in seguito in cui dà la sua versione? E che senso ha?
La sostanza è che lui ha rifiutato un programma rilasciando quel comunicato tramite l'avvocato all'epoca. Non c'erano "cose che non si potevano dire". Quello è La Repubblica, lui poteva dire quello che gli pare.
Lui ha rifiutato il programma dopo 19 MESI.
Se ti licenziano così su due piedi e poi ti offrono dopo 19 mesi un posto peggiore e tu rifiuti, allora noi avremmo tutto il diritto di dire che la colpa è tua che hai rifiutato e chi ti ha cacciato ha fatto bene???
...ma guarda tu dove siamo arrivati... :doh:

gardos
12-05-2008, 20:05
Io capisco tutte le vostre osservazioni: la nuova collocazione non era certo buona come la prima... ma se si vuole avere la parola, far sentire la propria voce di giornalista autorevole, allora si accetta.
Non si può rifiutare e poi dire che si è stati cacciati. Ci sono tanti giornalisti bravi che opportunità simili non ne hanno avute.

Non sto facendo provocazione, io sto sostenendo che questo rifiuto di Biagi fu qualcosa non in linea con il ruolo di un giornalista e di un comunicatore, un controsenso anzi.
Il rifiuto fu usato per fare aumentare le proporzioni di un caso politico.

Poi non so, se di questo argomento qui non si può parlare criticando Biagi allora mi defilo.

@EnriTronic
Con l'intervista a Benigni che fece propaganda elettorale per Rutelli Biagi violò certamente le regole nonché la deontologia professionale, e consapevolmente, vista la sua esperienza.

Cioè,fammi capire:

se ti cacciano e dopo mesi ti vogliono dare il contentino dopo averti preso a calci nei denti,non puoi dire di essere stato cacciato?

Ma hai idea di cosa siano l'onore,la dignità e l'amor proprio?

bonzo24
12-05-2008, 20:06
:mbe:
Ma quantomeno leggi le cose che posti? :mbe:
cosa ti sfugge della frase: "Poche righe per chiudere una vicenda durata 19 mesi e che raggiunse il culmine il 19 aprile, quando prese corpo la spaccatura insanabile tra il giornalista e Silvio Berlusconi. "
Gli è stato offerto un posto su rai tre, ad un orario del caiser DOPO 19 MESI!
Quindi non è stato cacciato secondo te?
Se gli avessero offerto il posto anzichè 19 mesi dopo il giorno prima che morisse non sarebbe stato cacciato nemmeno perchè "gli era stato offerto il posto su rai tre e lui ha rifiutato"???
ma stiamo scherzando?!?!?
Ti prego, dimmi che ti era sfuggita la parte dei "19 mesi dopo" perchè altrimenti non so cosa pensare dei tuoi ragionamenti.. :mbe:

Io le leggo. Tu invece le leggi? E le comprendi?
L'editto bulgaro è dell'aprile 2002 così come l'ultima puntata de Il Fatto. L'offerta delle trasmissioni su Rai1 è del luglio dello stesso anno. In novembre 2002 Biagi rifiuta entrambe le offerte (sia quella di Rai1 che di Rai3).

Quindi i 19 mesi non c'entrano niente con le offerte alternative, che arrivarono a fine stagione televisiva. Ritenta.

bonzo24
12-05-2008, 20:16
:eek:
e bisognava EPURARLO per quello?!?!? :mbe:
e allora per fede, che usa anche la propria carica di direttore del TG4 per gettare MERDA sui vigili urbani che hanno multato la sua figlia irresponsabile, cosa proponi?
Mi aspetterei MINIMO MINIMO la pena di morte per mantenere il principio di proporzionalità... :rolleyes:

Ma io mica ho detto che bisognava epurare Biagi, ho solo ricordato che commise un grave errore per un giornalista del suo calibro... e vedo che in questo thread gente meno di parte lo ha anche riconosciuto. Tutta la questione qui risiede appunto nel fatto che Biagi ha rifiutato due offerte e non è stato affatto "cacciato".

Prendersela e offendersi perché ti dicono che sostituiscono il tuo programma con un programma di intrattenimento di 20-30 minuti e alla formazione dei palinsesti, all'inizio della stagione successiva, si scopre che tale programma di intrattenimento dura invece 10-15 minuti è una cosa che non sta né in cielo né in terra.
Quando facevano i piani per i palinsesti dell'anno successivo nel rinnovo del contratto di Biagi mica sapevano già che lì ci finiva Max e Tux e quanto poteva durare. Rifiutare per questo un programma in seconda e prima serata su Rai1 è assurdo. E' ovvio che non può stare tutta lì la verità.

Cito Biagi

Quel famoso 2 luglio 2002 avevo accettato un contratto che prevedeva un programma in seconda serata ed eventuali alcune prime serate da concordare con il direttore di rete: mi era stato detto che lo spazio de 'Il Fatto' doveva essere utilizzato per una trasmissione di varietà della durata di 20-30 minuti da opporre a 'Striscia la notizia'.

Il 16 settembre andò in onda un programma che si chiamava 'Max e Tux' della durata addirittura inferiore al mio. Capii che avevano tentato di prendermi in giro. Per questo motivo quando, nei giorni successivi, mi arrivò la bozza del contratto, decisi di non accettarlo.

gardos
12-05-2008, 20:18
e non è stato affatto "cacciato".

Ma vai a comperare l'onesta intellettuale.:rolleyes:

Jabberwock
12-05-2008, 20:21
Niente affatto, io sto facendo una cosa che è analisi equilibrata (e personale). Sei tu che per difendere ad oltranza il Santo Biagi fai il manicheo e decidi di attribuire agli altri posizioni estreme di difesa dell'allora governo.

L'analisi equilibrata deve avere un senso, per quanto personale sia: prima sostieni che non e' stato cacciato perche' ha rifiutato la proposta fattagli (prima dichiarazione ANSA), poi che la proposta era volontariamente limitativa e aveva l'obiettivo di azzopparlo (vocabolario alla mano e' mobbing)!
La prima e' vera, la seconda e' altrettanto vera, quindi si dovrebbe concludere che il tutto e' stato macchinato per pingerlo ad andarsene... ovvero l'hanno cacciato, come afferma lui!

Tu come concigli le due cose? E mi fai vedere dov'e' che Biagi si contraddice?

alarico75
12-05-2008, 20:22
Ma vai a comperare l'onesta intellettuale.:rolleyes:

Pero' da una parte si citano frasi di Biagi,riferimenti temporali e ritagli di giornale.
Dall'altra si desidera che tutti si uniformino alla versione dell'editto bulgaro con B. che caccia a calci Biagi,tacciando chi propone versioni diverse di essere uno dei tanti bananas che non capisce la verita'.

Forse e' meglio provare a sbloccarsi dalle proprie posizioni.

Matuhw
12-05-2008, 20:31
Non è vero, ho riportato quanto dice Biagi sull'offerta di Rai1. Quindi non mi accusare di "dimenticare" paragrafi, soprattutto se a sproposito.
Ho anche linkato l'intero articolo oltretutto.

La parte relativa a Rai3 non l'ho inserita perché era dell'offerta di Rai1 che parlando e le obiezioni da parte di Biagi all'offerta su Rai3 erano le stesse che sono state fatte in questo thread, e che oltrettutto io ho giudicato più giustificabili rispetto alle altre che trovo invece assurde.

Se non inserisci il contesto nel quale ha detto no diventa difficile capire.
Biagi è stato messo nelle condizioni di non lavorare con continui rimpalli fatti da Saccà, Del Noce e Baldassare. Il giochino era di fingere una trattativa eterna per addossare a Biagi la responsabilità dell'esito negativo:"E' lui che ha rifiutato".

Il giorno stesso della rinuncia alla collocazione su RAI3, ammesso che fosse mai andata in porto, alle 18 e 53, per commentare le notizie che (sic) ancora non erano andate in onda, riceve senza alcun preavviso e dopo 41 anni di lavoro nell'azienda, una raccomandata con ricevuta di ritorno da Saccà che annulla il contratto. 4 giorni prima della scadenza che l'avrebbe automaticamente rinnovato per un altro anno. Biagi vale la pena di ricordarlo aveva perso la moglie nel febbraio 2002. Il periodo per un 82enne con qualche bypass non era dei migliori.

Biagi dà quindi mandato al suo avvocato di procedere per tutelare la sua immagine e per i danni provocati dalla lunga epurazione.
Visti i tempi della giustizia, l'età e qualche problema di salute l'avvocato suggerisce a Biagi una transazione che viene accettata dalla RAI. Ecco il lauto compenso di Berlusconi. L'editto bulgaro ha avuto finalmente l'esito auspicato.

Jabberwock
12-05-2008, 20:31
Pero' da una parte si citano frasi di Biagi,riferimenti temporali e ritagli di giornale.
Dall'altra si desidera che tutti si uniformino alla versione dell'editto bulgaro con B. che caccia a calci Biagi,tacciando chi propone versioni diverse di essere uno dei tanti bananas che non capisce la verita'.

Forse e' meglio provare a sbloccarsi dalle proprie posizioni.

Un commento su questa palese contraddizione:
La dirigenza RAI ha provato un po' ad azzopparlo per diminuire la sua influenza ma gli ha anche offerto delle alternative (considerando che era salito un governo a lui ostile e che siamo in Italia questa fu una eccezione. In genere ti fanno fuori con molta disinvoltura) Biagi ha rifiutato un'offerta come quella su Rai1 per motivi futili, poi quella su Rai3 per motivi più comprensibili...

Perche' fare proposte inferiori e sostituire un programma di successo con uno mediocre? Come si conciglia l'averlo azzoppato con il volerlo tenere?

Citare i ritagli e' un conto, ricamarci sopra come si preferisce un altro!

alarico75
12-05-2008, 20:34
Un commento su questa palese contraddizione:
La dirigenza RAI ha provato un po' ad azzopparlo per diminuire la sua influenza ma gli ha anche offerto delle alternative (considerando che era salito un governo a lui ostile e che siamo in Italia questa fu una eccezione. In genere ti fanno fuori con molta disinvoltura) Biagi ha rifiutato un'offerta come quella su Rai1 per motivi futili, poi quella su Rai3 per motivi più comprensibili...

Perche' fare proposte inferiori e sostituire un programma di successo con uno mediocre? Come si conciglia l'averlo azzoppato con il volerlo tenere?

Citare i ritagli e' un conto, ricamarci sopra come si preferisce un altro!

E il coraggio di provare a fare qualcosa senza mille tappeti rossi no vero?
Quello non conta?
Non lo sapremo mai avendo lui rifiutato il tutto.

gardos
12-05-2008, 20:37
Pero' da una parte si citano frasi di Biagi,riferimenti temporali e ritagli di giornale.
Dall'altra si desidera che tutti si uniformino alla versione dell'editto bulgaro con B. che caccia a calci Biagi,tacciando chi propone versioni diverse di essere uno dei tanti bananas che non capisce la verita'.

Forse e' meglio provare a sbloccarsi dalle proprie posizioni.

Oppure rendersi conto che si sono già postate migliaia di prove a riguardo e la gente non ne ha più voglia.Senza contare il pulpito molto affidabile da cui viene sempre il "pensiero non uniformato",come se uniformarsi alla verità fosse una brutta cosa.:rolleyes:

bonzo24
12-05-2008, 20:37
Un commento su questa palese contraddizione:
La dirigenza RAI ha provato un po' ad azzopparlo per diminuire la sua influenza ma gli ha anche offerto delle alternative (considerando che era salito un governo a lui ostile e che siamo in Italia questa fu una eccezione. In genere ti fanno fuori con molta disinvoltura) Biagi ha rifiutato un'offerta come quella su Rai1 per motivi futili, poi quella su Rai3 per motivi più comprensibili...

Perche' fare proposte inferiori e sostituire un programma di successo con uno mediocre? Come si conciglia l'averlo azzoppato con il volerlo tenere?

Citare i ritagli e' un conto, ricamarci sopra come si preferisce un altro!

Perché la RAI non è una salumeria. Non esiste il diritto divino a lavorare in RAI.
Se ti viene offerta rinnovata possibilità di lavorare su Rai1 nonostante il vento tiri da un'altra parte questa non si può rifiutare con scuse assurde dicendo poi che si è stati cacciati.
Ricordiamoci che solo a Settembre, di fronte a Max e Tux (sic) Biagi decide che il contratto che ha accettato informalmente non va più bene.

Quindi è vero che la RAI gli offriva un posto diverso, un po' meno rilevante (anche se seconda e prima serata su Rai1 non mi pare male), ma questo non vuol dire che è stato fatto mobbing o che Biagi è stato cacciato.

Matuhw
12-05-2008, 20:40
E il coraggio di provare a fare qualcosa senza mille tappeti rossi no vero?
Quello non conta?
Non lo sapremo mai avendo lui rifiutato il tutto.

Avrebbe dovuto lasciare il Fatto, un programma di successo per provare "qualcosa di nuovo" senza manco sapere cosa fosse il nuovo. Perché lo ha deciso Saccà per far contento Berlusconi.
Proporre l'inaccettabile per avere un no da giocarsi, non è una proposta è una presa per il culo. E Biagi a 82 anni di farsi prendere per il culo da uno come Saccà immagino non ne avesse molta voglia.

Jabberwock
12-05-2008, 20:49
E il coraggio di provare a fare qualcosa senza mille tappeti rossi no vero?
Quello non conta?
Non lo sapremo mai avendo lui rifiutato il tutto.

Un giornalista affermato e stimato che lavora in RAI da 41 anni, a oltre 80 deve dimostrare ancora qualcosa? A chi poi? Ad un politico che non sopporta che qualcuno possa fare giornalismo vero?

Perché la RAI non è una salumeria. Non esiste il diritto divino a lavorare in RAI.
Se ti viene offerta rinnovata possibilità di lavorare su Rai1 nonostante il vento tiri da un'altra parte questa non si può rifiutare con scuse assurde dicendo poi che si è stati cacciati.
Ricordiamoci che solo a Settembre, di fronte a Max e Tux (sic) Biagi decide che il contratto che ha accettato informalmente non va più bene.

Ricordiamo che doveva andare in onda un programma da 20 minuti per contrastare Striscia e per farlo era stato tolto un programma da 8 milioni di spettatori a serata! In realta' venne messo un tappabuchi!
Ricordiamo anche che non si cambia collocazione a un programma che fa un sacco di ascolti e che il pubblico apprezza senza motivo, e il motivi possono essere solo due:
- un programma che sulla carta fara' piu' ascolti;
- vendetta.

Escludendo il primo, visto che Max&Tux era un palese flop, rimane la seconda!

Aggiungo che se mi tolgono la fascia oraria per far posto sulla carta ad un certo programma e invece mi piazzano un tappabuchi che si rivela un flop pazzesco, il dubbio che mi stiano pigliando per il sedere e vogliano liberarsi di me mi viene! A te no?

Quindi è vero che la RAI gli offriva un posto diverso, un po' meno rilevante (anche se seconda e prima serata su Rai1 non mi pare male), ma questo non vuol dire che è stato fatto mobbing o che Biagi è stato cacciato.

Intanto dici tu stesso che lo hanno voluto azzoppare: a casa mia questo e' mobbing!
Non mi hai ancora detto il motivo per cui dovevano offrirgli condizioni inferiori, visto che il programma andava benissimo!
Se il motivo era "azzopparlo", non mi pare ci sia piu' bisogno di discutere: azzoppi qualcuno solo con l'intento di farlo andare via! E se lo costringi ad andare via, lo stai cacciando!

marcolinuz
12-05-2008, 21:25
Forse e' meglio provare a sbloccarsi dalle proprie posizioni.

Ma quali posizioni? Non occorrono posizioni per capire la realtà. Occorre un cervello che funzioni.

Posso anche concordare e dire che Biagi tecnicamente non è stato cacciato dalla Rai perché gli hanno offerto un altro programma, ma questo è ancora peggio di una cacciata vera e propria. E' molto più triste ed umiliante per un giornalista come Biagi vedersi offrire un contentino come fosse un cagnolino. E ci si chiede pure il perché non abbia accettato? Ma smettiamola per favore, non infanghiamo la memoria di una persona che non c'è più.
Tutti gli altri giornalisti avrebbero accettato? E chi se ne frega, visto i giornalisti che ci ritroviamo è molto probabile che avessero accettato, il FATTO è che LUI non avrebbe mai accettato e i dirigenti della rai lo sapevano benissimo.

Per quanto riguarda l'apologia dell' Editto Bulgaro beh non faccio commenti altrimenti mi bannerrebbero, manca solo di dire che l'olocausto non è mai avvenuto e possiamo anche chiudere e trasferirci tutti in Iran, almeno ci sarebbe meno ipocrisia.

John Cage
12-05-2008, 21:35
Ma imparate il rispetto per le idee altrui diamine!

e cribbio!!

:D

Jabberwock
12-05-2008, 21:40
Posso anche concordare e dire che Biagi tecnicamente non è stato cacciato dalla Rai perché gli hanno offerto un altro programma, ma questo è ancora peggio di una cacciata vera e propria. E' molto più triste ed umiliante per un giornalista come Biagi vedersi offrire un contentino come fosse un cagnolino. E ci si chiede pure il perché non abbia accettato? Ma smettiamola per favore, non infanghiamo la memoria di una persona che non c'è più.

Scherzi? Biagi era bruttoecattivo perche' i dirigenti RAI sono stati magnanimi a togliergli il programma e a sbatterlo ad altri orari o su altre reti per far posto a Max&Tux! Invece di accusarli, doveva ringraziarli perche' hanno cercato di tenerlo nonostante il governo gli fosse nemico! :rolleyes:

Come? In un altro paese il direttore generale avrebbe mandato a quel paese il politico che parlava di uso criminoso della TV e si sarebbe tenuto il programma che faceva ottimi ascolti? Ma siamo in Italia (cit. da un post in questo thread)!

kobane
12-05-2008, 21:51
ma ora il revisionismo storico si applica a cosa è successo 6 anni fa?
già con la resistenza stanno facendo un bel lavoro (che schifo...), ma biagi è stato cacciato e basta. declassare a un'altra fascia oraria un giornalista come lui è fare un torto alla cultura.

Solertes
12-05-2008, 21:56
Niente affatto, io sto facendo una cosa che è analisi equilibrata (e personale). Sei tu che per difendere ad oltranza il Santo Biagi fai il manicheo e decidi di attribuire agli altri posizioni estreme di difesa dell'allora governo.

A te può sembrare equilibrata, ma se inizi dal presupposto che Biagi facesse dichiarazioni di parte, cosa vera, quindi inattendibili (cosa di cui dubito perchè non aveva nulla da perdere ne da guadagnare....quello che doveva dimostrare nella sua lunga carriera lo aveva dimostrato...ed inoltre ha sempre dato dimostrazione di onestà...è più probabile che anche in quest'ultima occasione avesse continuato sulla stessa via piuttosto che il contrario) e invece le dichiarazioni delle altre parti vanno considerate (fatte da persone che hanno sempre dimostrato un infinitesimo dell'onesta di Biagi) è vero che è un'analisi personale, ma non equilibrata.

Pero' da una parte si citano frasi di Biagi,riferimenti temporali e ritagli di giornale.
Dall'altra si desidera che tutti si uniformino alla versione dell'editto bulgaro con B. che caccia a calci Biagi,tacciando chi propone versioni diverse di essere uno dei tanti bananas che non capisce la verita'.

Forse e' meglio provare a sbloccarsi dalle proprie posizioni.

C'è poco da sbloccarsi, Biagi è stato silurato nonostante facesse ottimi ascolti con investimenti minimi (era disposto anche a lavorare a gratis), era una persona con una certa dignità e dalla schiena diritta. La sintesi estrema è questa, non essendo uno Yes-Man, è stato fatto fuori dai tirapiedi di colui che adora circondarsi di questo tipo di persone.

Perché la RAI non è una salumeria. Non esiste il diritto divino a lavorare in RAI.
Se ti viene offerta rinnovata possibilità di lavorare su Rai1 nonostante il vento tiri da un'altra parte questa non si può rifiutare con scuse assurde dicendo poi che si è stati cacciati.
Ricordiamoci che solo a Settembre, di fronte a Max e Tux (sic) Biagi decide che il contratto che ha accettato informalmente non va più bene.

Quindi è vero che la RAI gli offriva un posto diverso, un po' meno rilevante (anche se seconda e prima serata su Rai1 non mi pare male), ma questo non vuol dire che è stato fatto mobbing o che Biagi è stato cacciato.

Trascuri troppi fattori nella analisi, se poi tu sei disposto a subire, dopo anni di onesto e produttivo lavoro, qualsiasi umiliazione (che tanto avrebbero mutato ulteriormente cercando di sfinirlo) e venire relegato nel cantuccio più nascosto del palinsesto, ribadisco:"nonostante facesse ottimi ascolti", è un problema del tuo amor proprio o di quello che ne rimane....ma non tutti sono fatti in questo modo....e senza offesa, preferisco quelli come Biagi.

John Cage
12-05-2008, 21:58
Perché la RAI non è una salumeria. Non esiste il diritto divino a lavorare in RAI.
Se ti viene offerta rinnovata possibilità di lavorare su Rai1 nonostante il vento tiri da un'altra parte questa non si può rifiutare con scuse assurde dicendo poi che si è stati cacciati.
Ricordiamoci che solo a Settembre, di fronte a Max e Tux (sic) Biagi decide che il contratto che ha accettato informalmente non va più bene.

Quindi è vero che la RAI gli offriva un posto diverso, un po' meno rilevante (anche se seconda e prima serata su Rai1 non mi pare male), ma questo non vuol dire che è stato fatto mobbing o che Biagi è stato cacciato.

senti un po bonzo.
Che vuol dire che il vento tirava da un'altra parte? E perchè non sarebbe stato mobbing? Perchè Biagi non doveva sentirsi risentito ed offeso se non preso letteralmente per i fondelli? Perchè doveva accettare l'offerta dei berlusconiani della rai? Perchè non doveva sentito offeso dalle parole di Berlusconi che ha dato mandato ai suoi scagnozzi di togliere il fatto dall'ora di punta? Pensi che Berlusconi non ha dato questo mandato ai suoi scagnozzi? Hai sentito l'editto bulgaro? Pensi che i suoi scagnozzi della rai al tempo dei fatti fossero sordi?
Ma tu quando ti svegli la mattina pensi a come affermare finalmente la realtà e convincere tutti che l'editto bulgaro non è mai esistito e che la propaganda di sinistra ha sempre raccontato menzogne?

Pensi che se anche Biagi avesse sbagliato nell'invitare Benigni, si sia meritato questo trattamento? Non ti rendi conto che di cose peggiori in tv ne succedono ma poi non succede proprio niente? Non ti fanno un pò schifo queste prepotenze da parte di una classe politica che in modo totalmente antidemocratico si insinua in cose che non gli competono come il giornalismo? Nella sostanza, come dimostri che quanto è successo a Biagi non sia collegato con l'editto bulgaro?

Se pensi che le cose non siano collegate, allora sei un piccolo ingenuo indottrinato.

John Cage
12-05-2008, 22:06
un'altra cosa.. tu vieni qua con una frasetta estrapolata dal contesto, senza sapere nulla delle lunghe vicende di quegli anni (si è trattato DI ANNI!) e vuoi che ora ti si dimostri che sbagli. Lo abbiamo già fatto ma non senti ragioni.

Ma, se mi consenti , dovresti iniziare tu a documentarti meglio e poi sottoporre a noi il tuo punto di vista, DOPO aver sentito le varie tesi e non portare solo la tua (cioè, quella di Saccà) che è una ricostruzione incompleta, faziosa, pretestuosa ed infondata.

Quindi o ti documenti seriamente senza pregiudizi o la smetti di venire in un forum pubblico a provocare gratuitamente. Perchè a qualcuno della memoria di un grande uomo come Biagi gliene importa ancora.

Altrimenti, se ti vuoi solo passare il piacere di fare il provocatore, TI RIPETO, parla di altri, di Santoro, di Luttazzi.. che almeno ci sono ancora e si possono difendere.

alarico75
12-05-2008, 22:33
Quindi o ti documenti seriamente senza pregiudizi o la smetti di venire in un forum pubblico a provocare gratuitamente. Perchè a qualcuno della memoria di un grande uomo come Biagi gliene importa ancora.

Altrimenti, se ti vuoi solo passare il piacere di fare il provocatore, TI RIPETO, parla di altri, di Santoro, di Luttazzi.. che almeno ci sono ancora e si possono difendere.

Ma cosa vuol dire questo? che non si puo' parlare di chi e' morto per una sorta di reverenziale rispetto a prescindere?

Si puo' tranquillamente rivendicare il diritto di discutere sulle posizioni di Biagi riguardanti il suo lavoro in RAI senza che tu ti arroghi il diritto di scegliere chi puo' o non puo' frequentare e scrivere in un forum pubblico.

O meglio se vuoi puoi crearti il tuo forum e cantarterla e suonartela con i tuoi amici.

E' da questa assenza di dialogo che manca la possibilita' di confronto civile.

Scrivere nel forum pubblico si puo' scrivere solo quello che mi piace non e' ne vero ne rispettoso di quella liberta' di espressione della quale tanto ti ammanti.

Vedder
12-05-2008, 22:35
in due punti:
- biagi ha sbagliato con benigni (sì, è stato un grande Giornalista, ha detto cose giuste, in tv c'è parecchio schifo ogni giorno... ma ha sbagliato). per il resto ce ne vorrebbe di gente così
- è stato punito (insieme agli altri) in un modo assurdo. semplicemente si sono tolti dalle balle chi dava fastidio

queste sono le idee che mi sono fatto io, nessuno me le ha inculcate o altro...

nekromantik
12-05-2008, 22:38
C'è molta differenza tra il confrontarsi e il provocare.
D'accordo che sostanzialmente i forum non sono altro che spazi di dialogo tra sordi, ma certe volte si eccede nella mancanza di rispetto per figure che andrebbero tutelate maggiormente, se non altro per il loro background personale.

John Cage
12-05-2008, 23:03
Ma cosa vuol dire questo? che non si puo' parlare di chi e' morto per una sorta di reverenziale rispetto a prescindere?

Si puo' tranquillamente rivendicare il diritto di discutere sulle posizioni di Biagi riguardanti il suo lavoro in RAI senza che tu ti arroghi il diritto di scegliere chi puo' o non puo' frequentare e scrivere in un forum pubblico.

O meglio se vuoi puoi crearti il tuo forum e cantarterla e suonartela con i tuoi amici.

E' da questa assenza di dialogo che manca la possibilita' di confronto civile.

Scrivere nel forum pubblico si puo' scrivere solo quello che mi piace non e' ne vero ne rispettoso di quella liberta' di espressione della quale tanto ti ammanti.

No, non mi sembra giusto infangare la memoria in questo modo.

hai quotato solo in parte quello che ho scritto. Ho scritto così dopo aver dibattuto una questione con una persona che evidentemente non aveva assolutamente intenzione di confrontarsi ma è venuto qui ad imporre un suo pensiero in modo provocatorio. Dopo che ho argomentato in molti modi infatti mi si è detto che non ho portato argomenti validi e che restano validi i suoi.

Il mio era solo un consiglio di opportunità. Se vuole provocare che andasse a provocare altrove. Se vuole discutere allora è il benvenuto, ma almeno ascolti almeno in parte gli argomenti che si portano o le critiche se si ostina a non voler neanche comprendere un punto di vista diverso dal suo.

Ritenere validi solo i propri argomenti non mi sembra un modo serio ed edificante di confrontarsi.

stemanca
13-05-2008, 00:09
Non amo particolarmete lo stile di Travaglio e soci, ma in genere loro vengono citati perchè argomentano bene e aiutano a farsi una opinione sulla base di fatti, e non di propaganda.

Quindi riporto qui un post di Igor da questo thread; è lungo, ma è una cronistoria molto dettagliata: http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1679816


Enzo Biagi, censura criminosa
da Regime di Peter Gomez e Marco Travaglio (Bur, 2004)
http://voglioscendere.ilcannocchiale...logdoc=1675272

[…]
Il contratto di collaborazione di Biagi con la Rai è biennale e viene rinnovato dunque ogni due anni, anche se una clausola ne prevede la prosecuzione automatica alla scadenza, salvo disdetta di uno dei due contraenti. L’ultimo scade il 31 dicembre 2001. […]

I due toscanacci
[…]Il 10 maggio, due giorni dopo il monologo di Berlusconi a Porta a Porta con contratto, notaio e scrivania incorporati, Biagi intervista un altro toscanaccio: Roberto Benigni, premio Oscar 1999 per il film La vita è bella. Fra una battuta su Berlusconi e una sulla sinistra, Benigni ribadisce quello che tutti sanno, e cioè che voterà per l’Ulivo. Ma alla sua maniera. Colta, spiritosa, poetica.[…]

Biagi finisce di nuovo nel mirino del centrodestra. C’è chi annuncia apertamente che in Rai durerà poco. Per Adolfo Urso di An, Biagi s’è macchiato dell’«ennesima porcata». Per Alessio Butti, sempre di An, «Biagi potrebbe lasciare il campo a qualche giovane». Gasparri lo inserisce in una lista di personaggi «faziosi» dettata da lui e da altri esponenti del Polo al giornalista Daniele Vimercati nel programma Iceberg, su Telelombardia, il 26 marzo 2001. La lista di proscrizione comprende anche Santoro, Luttazzi e il Tg3 in blocco.

Il nuovo contratto
In giugno, dopo il voto, Beretta lascia la Rai per la Fiat. Fa comunque in tempo a confermare Il fatto nel palinsesto della nuova stagione. […] Il 28 giugno 2001 la nuova bozza di contratto, concordata con De Luca e approvata dal responsabile delle risorse artistiche e strategiche della Divisione Uno (cui fanno capo Rai1 e Rai2) Giancarlo D’Arma, viene inviata a Biagi, che la accetta nel mese di luglio.

Ma il 1° agosto viene nominato il nuovo direttore di Rai1: che poi è un «ex», Agostino Saccà, calabrese di Taurianova, passato dal «Giornale di Calabria» a «Panorama» e nel ’76 alla Rai: un altro ex craxiano approdato alla corte di Berlusconi. Il contratto s’inabissa nel suo cassetto. Per sempre. Biagi ripartirà in virtù di quello vecchio, scaduto ma automaticamente prorogato. Qualcuno però deve assumersi la responsabilità di rimandare in onda Il fatto. Il direttore di Divisione Giancarlo Leone invita subito Saccà a confermarlo per iscritto.

Saccà nicchia: non vuole mettere la sua firma sotto una dichiarazione così compromettente. Si sa cosa pensa Berlusconi del Fatto: la firma di Saccà sotto il nome di Biagi potrebbe compromettere la sua scalata alla direzione generale, poltrona ambita anche da Leone. […]Il tira e molla si trascina fino a metà settembre, quando mancano pochi giorni alla ripartenza del programma. Mazzetti affronta Saccà a muso duro: «Tu sei il direttore, tu devi firmare». Volano parole grosse. Saccà recalcitra ancora un po’, ma alla fine, negli ultimi giorni di settembre, firma. In ottobre Il fatto riapre i battenti con l’ottava edizione, anche se il contratto di Biagi è scaduto da ormai due anni.

Spostare, anzi eliminare
Quanto poco convinta sia la firma di Saccà lo si capisce quasi subito. A novembre il direttore di Rai1 comincia a ipotizzare di spostare Il fatto dopo il Tg1 delle 13,30. Biagi e Mazzetti rispondono picche, e la cosa sembra finire lì. Ma il mobbing contro Biagi, che continua a registrare ascolti altissimi mentre la Rai perde punti su Mediaset un po’ a tutte le ore, riprende anche dal fronte politico. Il 3 ottobre 2001 il sottosegretario alle Comunicazioni Massimo Baldini (Forza Italia) annuncia: «Il fatto si può eliminare: non serve a niente». Zaccaria taglia corto: «Biagi è una risorsa per la Rai». E Biagi: «Baldini si vergogni e si informi sui nostri ascolti e introiti pubblicitari». Persino il ministro Gasparri prende le distanze dal suo vice: «Ha parlato male e a titolo personale». Certe cose si fanno, ma non si dicono.

Saccà torna alla carica ai primi del 2002, durante un’audizione in Vigilanza. «Biagi – dichiara il 29 gennaio – è per la Rai una risorsa preziosa e da non perdere. Ma la concorrenza di Striscia la notizia è troppo forte. Quando dovremo rinnovare il contratto, potremmo decidere un cambiamento di orario. In quella fascia la rete ha un problema: fare concorrenza a Striscia. Ci vorrebbe un programma di almeno 18-20 minuti con all’interno la pubblicità. Il fatto ha una media di ascolti del 21,5%. Rispetto all’anno scorso, complice anche l’allungamento del Tg5, ha perso 3-4 punti. Per questo riteniamo che in quella fascia oraria sia necessaria un’offerta alternativa».

Sfortuna vuole che proprio quella sera Il fatto stabilisca il nuovo record di ascolto del 2002, con uno share del 27,92% pari a oltre 8 milioni 39 mila telespettatori (punta massima di 8 milioni e mezzo). In ogni caso i dati forniti da Saccà sono sballati. A smentirli provvede subito lo stesso Biagi, con un comunicato stampa:


Ho appreso dalle agenzie che il direttore di Rai1 Agostino Saccà – che mercoledì scorso ho incontrato senza che me ne abbia minimamente accennato –, alla scadenza del mio contratto (per lui il prossimo settembre) ha intenzione di trasferire Il fatto ad un altro e più vago orario e che i dati di ascolto sono del 21,5%. Rispetto all’anno scorso avremmo perso 3 o 4 punti. Devo precisare che, pur dirigendo una rete, è male informato [...]. Dovrebbe leggere meglio i dati di ascolto.

La media della trasmissione non è uno stato d’animo, perché è riscontrabile. È di circa il 23%, con circa 6 milioni e 300 mila spettatori di media, per 81 puntate. E sono più o meno sugli stessi valori dello scorso anno, tenendo conto che l’ascolto della rete, in questa fascia oraria, è notevolmente calato. Se Dio vuole, non per colpa nostra. E, proprio questa mattina, il direttore generale Claudio Cappon ha sottolineato gli elevati ascolti della puntata di ieri. Se è una scelta editoriale, mi pare discutibile. Se, invece, è una scelta politica, la capisco benissimo. Anche il raffronto fra gli ascolti del gennaio 2001 e quelli del gennaio 2002 segna una crescita: da una media del 21,27% a una del 22,98% (6 milioni 302 mila spettatori, con punte di 8 milioni 776 mila), il tutto mentre Rai1 è scesa dal 22,57% al 22,06%.

Carte false
Saccà ha fornito alla Vigilanza i dati relativi ad alcune serate, non alla media degli ultimi mesi. Ma, anziché scusarsi, sostiene di essere stato «frainteso». Aggiunge che «Biagi, insieme a Vespa, è uno dei punti di forza e una risorsa preziosa della nostra offerta». Ma conferma che, «se Rai1 e la Rai dovessero decidere di fare un’offerta compatta di mezz’ora per fare concorrenza a Striscia, Biagi troverà un’altra collocazione degna della sua importanza». […]

Soccorso rosso
A difendere Saccà nella bufera interviene curiosamente il presidente diessino della Vigilanza, Claudio Petruccioli: «Con una certa sorpresa ho visto oggi che si è parlato di licenziamento di Biagi e dell’intenzione di sostituire Il fatto. Stando a quello che abbiamo ascoltato qui dentro, queste cose non sono state dette. Saccà ha espresso, innanzitutto, un forte apprezzamento per Biagi, accostandolo a Vespa e definendo i due giornalisti come le punte di diamante della informazione di Rai1».

L’ingenuità, chiamiamola così, di Petruccioli viene prontamente smontata qualche settimana appresso, quando Saccà riparte all’attacco ventilando la sospensione del Fatto nella settimana di Sanremo, con la scusa di dare più spazio al Festival della canzone italiana e intanto sperimentare un programma alternativo. Biagi resiste e, al termine di un’aspra quanto solitaria battaglia, ottiene che se ne riparli in vista della nuova stagione, con i nuovi vertici Rai (quelli attuali sono ormai in scadenza). […]

Il 5 marzo 2002 arriva il nuovo Cda. Saccà è promosso direttore generale, dopo aver dichiarato al «Corriere» il suo voto e quello di tutta la famiglia per Forza Italia. Un giuramento di fedeltà al regime in piena regola: «Io sono un aziendalista. Un uomo che ha il senso delle radici. Mio padre era socialista, io sono socialista. Resto uomo di sinistra, è la sinistra che si è spostata. Per questo voto Forza Italia. Io e tutta la mia famiglia votiamo Forza Italia, ma questo è un fatto privato». «Il mio pensiero è corso subito alla nonna...», lo fulminerà Biagi.

A Rai1 va Fabrizio Del Noce, ex giornalista del Tg1, poi deputato di Forza Italia, poi di nuovo in Rai come corrispondente da New York, ultimamente conduttore di Linea Verde, il programma sull’agricoltura. Il nuovo presidente della Rai è il professor Antonio Baldassarre, docente di diritto costituzionale, già giudice e poi presidente della Consulta, già direttore del Giurì della pubblicità e ora presidente della Sisal (concorsi Totip e Superenalotto). Un pedigree che, dimenticando la sua intima amicizia con Cesare Previti e la sua vicinanza ad An a dispetto di un passato di comunista ingraiano, sembra ideale per una figura di garanzia, super partes. […]

La guerra della cosiddetta Casa delle Libertà a Biagi continua sempre più virulenta. Per Bonatesta (An) il giornalista è il sintomo di una «democrazia insana». Biagi, intervistato da «Le Monde», replica: «Questa offensiva mi lascia del tutto indifferente. La mia generazione ha conosciuto il fascismo, il nazismo, il comunismo, pensate davvero che io possa preoccuparmi ora? La scomparsa del mio programma potrebbe fare comodo a Canale 5 di Mediaset [...]. Ma facciano un po’ come vogliono».

«Io non mi pento»
Mercoledì 17 aprile Baldassarre sale a Milano per incontrarlo. Un’ora di colloquio per parlare della nuova stagione e ribadire che «Biagi rappresenta la Rai». Ma l’indomani, in una conferenza stampa da Sofia, Berlusconi spara. Biagi risponde a stretto giro, con una dichiarazione all’Ansa:

L’uso della lingua italiana non è il forte del presidente del Consiglio e la frequentazione con Bossi non lo aiuta a esercitarlo, ma siccome ha detto «uso criminoso della tv», vorrei sapere quale reato ho commesso: stupro, assassinio, rapina? Non sono certo un suo estimatore, ma non credo di aver fatto niente. Sono stupito che, mentre il mondo si preoccupa del Medioriente e dell’Afghanistan, il presidente del Consiglio di un paese di circa 60 milioni di abitanti in giro per il mondo si preoccupi invece di Santoro, Luttazzi e Biagi.

Sono atteggiamenti che fanno riflettere: il presidente del Consiglio ha un concetto della libertà di stampa che mi pare ristretto. È un peccato che non si possa querelare il presidente del Consiglio, perché lui ha diritto di critica. Mi viene in mente quello che disse una volta John Kenneth Galbraith a proposito di un certo personaggio: «In altri tempi sarebbe stato un fascista, ora è soltanto un cretino». Uno che fa battute come quella di Berlusconi dimostra che, nonostante si alzi i tacchi, non è all’altezza. Purtroppo si dimostra che gestire un paese è un po’ più complicato che gestire un’azienda. Continuo a credere che un presidente del Consiglio che ha conti aperti con la giustizia avrebbe dovuto avere la decenza di sbrigare prima le sue pratiche legali e poi proporsi come guida del paese.

Poi prepara un editoriale straordinario, intitolato Libertà e pluralismo, che legge quella stessa sera a Il fatto:

Non è un gran giorno per l’Italia: per quello che succede in casa e per quello che si dice fuori. A Milano, lo sapete, un piccolo aereo da turismo è andato a sbattere contro il Pirellone [...]. Disgrazia. Ma c’è anche chi all’estero parla di crimine.

Da Sofia il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non trova di meglio che segnalare tre biechi individui, in ordine alfabetico: Biagi, Luttazzi, Santoro che, cito tra virgolette, «hanno fatto un uso della televisione pubblica – pagata con i soldi di tutti – criminoso. Credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga». Chiuse le virgolette.

Quale sarebbe il reato? Stupro, assassinio, rapina, furto, incitamento alla delinquenza, falso o diffamazione? Denunci. Poi il presidente Berlusconi, siccome non prevede nei tre biechi personaggi pentimento o redenzione – pur non avendo niente di personale –, lascerebbe intendere, se interpretiamo bene, che dovrebbero togliere il disturbo. Signor presidente Berlusconi, dia disposizione di procedere, perché la mia età e il senso di rispetto che ho per me stesso mi vietano di adeguarmi ai suoi desideri.

Sono ancora convinto che in questa nostra Repubblica ci sia spazio per la libertà di stampa. E che ci sia perfino in questa azienda che, essendo proprio di tutti, come lei dice, vorrà sentire tutte le opinioni. Perché questo, signor presidente, è il principio della democrazia. Sta scritto, dia un’occhiata, nella Costituzione.

In America, ne avrà sentito parlare, Richard Nixon dovette lasciare la Casa Bianca per un’operazione chiamata Watergate, condotta da giovani cronisti alle dipendenze di quel grande e libero editore che era la signora Katharine Graham proprietaria del «Washington Post». Questa, tra l’altro, viene presentata come televisione di Stato, anche se qualcuno tende a farla di governo, ma è il pubblico che giudica.

Nove volte su dieci, controllare, Il fatto è la trasmissione più vista della Rai. Lavoro qui dal 1961 e sono affezionato a questa azienda. Le voglio bene. Ed è la prima volta che un presidente del Consiglio decide il palinsesto, cioè i programmi, e chiede che due giornalisti, Biagi e Santoro, dovrebbero entrare nella categoria dei disoccupati.

L’idea poi di cacciare il comico Luttazzi è più da impresario, quale lei è del resto, che da statista. Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata de Il fatto. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. Eventualmente, è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità, che restare al prezzo di certi patteggiamenti. Signor presidente Berlusconi, non tocca a lei licenziarmi. Penso che qualcuno mi accuserà di un uso personale del mio programma che, del resto, faccio da anni, ma ho voluto raccontare una storia che va al di là della mia trascurabile persona e che coinvolge un problema fondamentale: quello della libertà di espressione.


Oltre alle proteste dei politici dell’opposizione, c’è anche l’imbarazzo del segretario Udc Follini: «Sono affezionato all’idea che in tv vi siano molte opinioni». Baldassarre se la cava con un «ho già chiarito come la penso sull’autonomia di questa azienda dalla politica».

La denuncia più lucida viene da un liberale di vecchia scuola, il politologo Giovanni Sartori, che rilascia una durissima intervista al «Corriere»: quelle del premier – dice – sono dichiarazioni «avventate, gravi e bambinesche. Berlusconi non si tiene, quello che ha in pancia gli scappa in bocca. E così getta la maschera [...]. C’è il pericolo di un regime berlusconiano. [...] Regime non vuol dire regime fascista, in passato si è parlato di regime democristiano o di regime gollista. A me sembra esatto dire che Ciampi sta spalancando le porte a un regime berlusconiano. Le regole di fondo della democrazia sono in pericolo».

I girotondi manifestano davanti alle sedi Rai. La Cdl, in Vigilanza, chiede che i programmi d’informazione Rai (Biagi, Santoro, Mannoni e persino Vespa) vengano chiusi fino alle amministrative del 26 maggio. Proposta respinta.

Del Noce studia...
Il 23 aprile, davanti alla Vigilanza, Baldassarre proclama: «La Rai è un’istituzione indipendente autonoma dalla politica. L’ho detto cinque o sei volte al telefono a Biagi. Biagi e Santoro sono un patrimonio professionale dell’azienda e la Rai farà di tutto per non privarsi del loro apporto giornalistico…».

Lo stesso giorno anche Saccà scioglie inni al vecchio Enzo: «L’azienda non può subire dall’esterno interventi né censori né di epurazione. Personalmente, nessuno mi ha chiesto di fare epurazioni. Enzo Biagi è un grande professionista, ha la stima dell’azienda, è equilibrato, forse con qualche scivolata, ma non va associato né a Luttazzi né a Santoro. Infatti non ha avuto nessuna sanzione dall’Authority. Finché sarò direttore generale episodi del genere non si ripeteranno». Ma, secondo Gasparri, sono Biagi e Santoro che «stanno cercando con tutti i mezzi il martirio mediatico. Verrebbe proprio da dire: allora diamoglielo, quello che cercano. O no?».

Il nuovo direttore di Rai1 Del Noce fiuta l’aria che tira. Dovrebbe programmare il palinsesto della nuova stagione, ma non degna il volto più noto della sua rete nemmeno di una telefonata. La redazione del Fatto continua a lavorare al buio, senza sapere quel che sarà del suo futuro. «Sto studiando...», risponde Del Noce a chi gli chiede notizie di Biagi. Biagi compreso. Mazzetti, dirigente di Rai1, non viene mai invitato a una sola riunione operativa dal nuovo direttore.

Ormai è chiaro che Biagi è out, ma nessuno ha il coraggio di dirlo all’interessato e al suo pubblico. Stanco di aspettare e offeso da tanta indifferenza, il giornalista si sfoga il 22 maggio con «l’Unità», «La Stampa», «Il Messaggero» e il «Corriere» e dice:

«Baldassarre continua a ripetere che la Rai si identifica con me, ma forse Saccà ha un’altra idea e chissà qual è quella del consiglio di amministrazione. La sensazione è che si vogliano fare dei favori politici, non c’è altra spiegazione. Alla Rai hanno sempre un referente, anzi un “editore di riferimento” per usare il gergo locale. Con me nessuno s’è ancora fatto vivo.

L’altro giorno ho parlato con uno che si chiama Del Noce, il quale continua a dire che sta studiando. Io qui studio da 41 anni e mi pare di aver completato il corso, almeno tanto da capire che si tratta di scuse che si usano con una persona non gradita». L’ipotesi di spostare l’orario del Fatto sarebbe un errore: «Ci sono degli orari per ogni tipo di programma: Il fatto è legato al telegiornale, è la spiegazione di un fatto che è stato raccontato poco prima. Solo un cretino può pensare di toglierlo da quella collocazione: sta lì perché si presume che sia l’approfondimento di una notizia, è il commento dell’argomento che in quel giorno si pensa abbia appassionato di più la gente. Spostarlo sarebbe come mettere un articolo di fondo in mezzo agli annunci economici. Tutto qui. Ero pronto anche a finire a mezzanotte. In mezzo agli annunci economici del tipo: bolognese prosperosa riceve caldissima in portineria...».

Ancora un pensiero a Saccà: «Questa è gente che è partita socialista ed è finita in Forza Italia. E pensare che credono di essere dei tecnici e degli esperti di tivù. Vedo più conversioni sulla via di Arcore di quante ci furono sulla via di Damasco».

E uno a Del Noce: «Che umiliazione essere esaminati da uno così. Del Noce è stato strappato all’agricoltura e buttato dentro la direzione della Rai, che è qualcosa di assai complicato. Che bellezza essere studiato da uno che si occupava di agricoltura, sia pure a sfondo culturale, visto che trovava il modo di presentare fra i pascoli il libro del suo amico Bruno Vespa...».
Infine un accenno all’opposizione, pressoché inesistente: «Difeso dalla sinistra? Sinistra? E cos’è la sinistra? Le pare che un programma con sei milioni di spettatori abbia bisogno di essere difeso da qualche partitino?».

Il servo furbo
Ancora una volta è Giuliano Ferrara a incaricarsi della difesa d’ufficio dei censori Rai, con un durissimo attacco a Biagi sul «Foglio» del 23 maggio. Titolo: Biagi, il trombone e il segnale orario. […]
Ecco: non è la Rai che sta cacciando Biagi su ordine di Berlusconi. È Biagi che «si caccia da solo per biechi interessi di bottega».

Contro di lui Baldassarre e Saccà si mobilitano addirittura con una nota ufficiale congiunta, come nelle ore gravi: La Rai depreca Il fatto che un collaboratore autorevole dell’azienda come Enzo Biagi usi espressioni e toni offensivi nei confronti di un giornalista, quale Fabrizio Del Noce, stimato da sempre per la sua indiscussa attività professionale e che ora è stato chiamato dal consiglio di amministrazione, su proposta del direttore generale, a dirigere una delle più importanti strutture editoriali dell’azienda stessa. Il presidente e il direttore generale esprimono solidarietà al direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce, confermandogli la stima e la fiducia da sempre riposta in lui.

Per conto terzi
Biagi non si lascia intimidire e risponde con la consueta ironia:

«Troppo onore. Saccà e Baldassarre hanno scritto una nota insieme? Si vede che vanno d’accordo...». E continua a lavorare alle ultime puntate dell’ottava edizione: in quel momento è a Palermo, per i dieci anni dalla strage di Capaci. «Forse» dice «sarebbe meglio che Saccà e Baldassarre si preoccupassero più dei programmi che del caso Biagi, visto che la Rai è in crisi ed è battuta abbastanza di frequente da Mediaset. Per cui non si capisce più per chi stiamo lavorando».

Poi ripete che solo un cretino può spostare l’orario del Fatto: «Lo capisco che certe frasi non siano piaciute. Ma continuo a pensare che togliere da una fascia oraria un programma che – lo dicono loro – è il più visto, nove volte su dieci, tra quelli della Rai, non mi sembra molto illuminato. Oppure lo fanno per altre ragioni. Voglio comunque accordargli la buona fede, non voglio pensare che lo facciano in conto terzi...».

Quanto a Del Noce, «mi ricordo i programmi che faceva, finivano tutti a tavola. Sembrava una specie di collaudo di ribollite. Dicono che l’ho offeso? Io piuttosto mi sento offeso da chi mi sposterebbe, ma che non mi ha ancora parlato. Quello che so lo leggo dai giornali. Se mi fanno delle proposte, che non mi hanno fatto, io le valuterò. Ma sono un vecchio da riposo, non sono un giovane da studio. Lo spostamento orario è legittimo, basta però che sia spiegato, che non abbia l’aria di una punizione o di una cosa fatta in conto terzi. Se è dettata da ragioni editoriali, come no? Posso dire che non la condivido, ma questo è quasi fisiologico».

Infine un accenno a Baldassarre, che si era sempre sperticato in elogi e ora lo attacca a quattro mani con Saccà: «Mi dispiace molto che il presidente Baldassarre abbia cambiato opinione su di me, ma da una vita sono abituato a correre da solo».

Il 24 maggio Santoro dedica al caso Biagi la penultima puntata di Sciusià, intitolata appunto «Per conto terzi?». E presenta un sondaggio dell’Abacus: all’87% degli intervistati Il fatto piace e solo al 12 non piace; gli elettori dell’Ulivo che l’apprezzano sono il 95%, quelli della Casa delle Libertà il 74%. Il 94% degli ulivisti ritiene Biagi una risorsa importante per la Rai, e così il 68% dei polisti. In studio (come vedremo alle pp. 133-134), tutti gli ospiti berlusconiani sorridono all’idea che Biagi possa essere cancellato, tantopiù dopo il diktat bulgaro di Berlusconi. Mentana, anziché prendere le difese dell’anziano collega, dice che «Biagi è uno dei giornalisti più potenti d’Italia.

Per Sergio Zavoli, nonostante fosse stato marginalizzato, tutta questa levata di scudi non c’è mai stata. Nel mondo dell’informazione nessuno può avallare la presenza di qualcuno che dice “tu scompari”. Ma, nonostante l’attacco di Berlusconi, Biagi e Santoro ora sono in Rai e se qualcuno volesse toglierli dopo quell’attacco sarebbe più difficile. Se poi si discute di palinsesti il discorso è diverso e non vorrei che il problema fosse la collocazione alle 20,40. Se, invece di cinque minuti ogni sera, Biagi facesse una prima serata di due ore, che facciamo, scendiamo in piazza? Comunque io non voglio che si tolgano le persone e se tolgono Biagi e Santoro non resteremo certo indifferenti». Anche Marcello Veneziani si dice pronto alla pugna. Troverà il modo di dimenticarsene presto.

Il 31 maggio va in onda l’ultima puntata del Fatto. Biagi e Mazzetti tracciano il bilancio dell’ottava edizione: 168 puntate con uno share medio del 21,8% contro il 16,88% del programma successivo; per 110 giornate il programma di Biagi è stato il più visto della Rai. Eppure l’avvenire è tutto da scrivere:

«Io non so quello che farò in futuro» dice Biagi, «beato chi non conosce la sua sorte, come dice la Bibbia. Potrà essere anche una trasmissione in seconda serata. Può esserci qualsiasi cosa, ma mi piacerebbe che me lo avessero detto. È giusto che chi ha potere lo eserciti, se avesse anche un po’ di garbo sarebbe meglio. Io smetto di fare Il fatto. Ma se quelli che vengono dopo fanno meno ascolti di noi, si dimettono. Mi sembra una sfida leale».

E ancora: «Rimango stupito quando leggo sui giornali che c’è qualcuno che mi sta studiando per capire quello che devo fare. Se mi studiano, vuol dire che sono un po’ ripetenti. Aspetto che mi dicano. Ma non sono un uomo buono per tutte le stagioni. Si sa come la penso, sono un ex Partito d’azione e ho fatto parte delle brigate “Giustizia e Libertà”. Non è escluso che io abbia i miei punti di vista e le mie faziosità, ma rispetto sempre quelle degli altri». Se ci sono stati errori, aggiunge, «sono imputabili a me».

Ma fra questi non c’è l’intervista a Benigni: «Roberto è prima di tutto un amico, e ogni anno con lui faccio un numeretto. Inoltre Benigni è venuto da noi gratis, quando altri erano disposti a ricoprirlo d’oro. C’erano le elezioni, e allora? Era libero in quel periodo e io l’ho invitato ben volentieri. Perché quando va a Sanremo, pagato profumatamente, viene ricoperto di fiori, ma se viene da me, gratis, è condannabile? Io non ho violato nessuna par condicio, infatti nessuna Authority è mai intervenuta nei confronti del Fatto per averla violata».

Biagi sa già, in cuor suo, che questo non è un arrivederci, ma un addio alla Rai: «A 82 anni, ormai, la mia vita se n’è andata, ma posso considerarmi fortunato perché ho fatto un lavoro che ho sempre amato e per il quale sono anche stato pagato. Inoltre questa professione è un po’ come un acquedotto che deve portare nelle case acqua potabile. C’è chi la porta più o meno frizzante, ma sempre potabile deve essere».

«Fatemi sapere»
Per un altro mese il suo telefono resta muto. Nessuno si fa vivo per proporgli qualcosa. Spetterebbe a Del Noce. Il quale però continua a tacere. Biagi gli telefona più volte, ma le risposte sono le solite. Evasive, snervanti, umilianti: «Sono appena arrivato, sto valutando, sto studiando, ti farò sapere...». Alla quinta risposta del genere, Biagi perde la pazienza e scrive a Baldassarre e Saccà:

Alla cortese attenzione del presidente prof. Antonio Baldassarre e del direttore generale dottor Agostino Saccà. Questa nota non è un sollecito, ma vuole essere soltanto un piccolo richiamo d’attenzione. Da quarant’anni lavoro in Rai e vedo che si annunciano i programmi dell’autunno, mentre non so niente del lavoro che mi attende.

Penso che dopo la dichiarazione del Presidente del Consiglio in Bulgaria non ci siano prospettive per Il fatto , anche se per oltre cento sere è stato la trasmissione più seguita della Rai (controllare eventualmente i dati). Poiché il mio contratto scade a dicembre desidero sapere se la Rai intende rinnovarlo e che progetti ha. Se vale il palinsesto del presidente del Consiglio o se ci sono alternative.

Nonostante l’opinione dell’on. Gasparri [che lo ha elegantemente paragonato al confetto Falqui, N.d.A.], non mi ritengo né eterno né indispensabile come il purgante che citava, dimostrando ancora una volta molta attenzione per il corpo e poca per la mente. Cordiali saluti, Enzo Biagi.

Nessuna risposta. Nemmeno quando Biagi sottolinea con orgoglio aziendalista i grassi introiti pubblicitari incassati dalla Rai grazie al Fatto. E fa notare come viale Mazzini stia giocando contro se stessa, a tutto vantaggio di Mediaset:

Apprendo con piacere che l’ottava edizione del Fatto (che su 168 puntate per 111 volte è stato il programma più visto della Rai) ha anche contribuito notevolmente alle entrate pubblicitarie dell’azienda. Come è stato comunicato in commissione di Vigilanza, uno spot da 30 secondi nella fascia oraria della messa in onda della nostra trasmissione ha reso 86.900 euro (168 milioni 262 mila lire), mentre i programmi che l’hanno sostituito nella stessa collocazione hanno reso 84.200 euro (163 milioni di lire), cioè 2.700 euro (5 milioni 262 mila lire) in meno.

Poi ci sono altre trasmissioni, sempre di informazione, che, se pur in altre fasce orarie, non riescono a superare i 18.000 euro (34 milioni 853 mila lire) per ogni spot pubblicitario, quasi 5 volte in meno del Fatto. Tutto questo è accaduto in una stagione televisiva che, purtroppo, ha visto Rai1 perdere la leadership nei confronti di Canale 5 e il calo delle entrate pubblicitarie, come è stato più volte denunciato dai responsabili della Sipra. Tali perdite hanno condizionato, tra l’altro, il palinsesto della scorsa stagione portando alla chiusura di alcune trasmissioni leader, come il traino del Tg1, Quiz Show.

A questo punto mi pongo una domanda: è proprio vero che la soppressione del Fatto, dopo otto edizioni, nel consueto orario, in qualche modo annunciata dal presidente del Consiglio e padrone di Mediaset niente meno che in una conferenza stampa in Bulgaria, è dovuta esclusivamente a ragioni di palinsesto e di concorrenza? O perché, con la collaborazione di Benigni, facemmo una puntata, niente meno, «criminosa»?

Enzo Biagi.


Saccà continua a ripetere che si appresta a incontrarlo per chiarire tutto. Ma dell’annunciata visita non c’è traccia. Baldassarre, dal canto suo, ripete che la collocazione del Fatto dipende esclusivamente da Biagi. Il quale cade dalle nuvole e riprende la penna in mano per un breve, sconsolato comunicato:

Non credo, come ha detto il presidente Baldassarre, che la collocazione del mio programma dipenda da me, perché, in questo caso, sarebbe già a posto. Non ho che un malinconico privilegio da vantare: lavoro in Rai da 41 anni e non ho mai accampato diritti di orario. Mi è capitato perfino di andare in onda dopo mezzanotte. Penso di avere acquisito, invece, un solo diritto: quello di essere rispettato. Nessuno mi ha detto né se, né come, né quando potrò mantenere il mio impegno di collaborazione. Da un mese aspetto la più volte annunciata visita del direttore generale, Agostino Saccà. Visto che non figuro in nessun palinsesto, presumo sia stata rimandata.

Enzo Biagi.


A fine giugno Baldassarre e Saccà presentano a Cannes i nuovi palinsesti Rai. E del Fatto, come pure di Sciusià, non c’è traccia alcuna. Nemmeno del programma condotto da Fabio Fazio che avrebbe dovuto riempire la fascia di Rai1 parallela a Striscia, appaltata invece alle comiche di Max & Tux (Massimo Lopez e Tullio Solenghi). Del Noce fa l’offeso: «Biagi mi ha insultato e prima di comunicare con lui mi aspetto delle scuse». Già, ma i presunti «insulti» sono arrivati proprio perché lui non comunicava con Biagi.

«Nessuno tocca Biagi»
Contro l’epurazione di Biagi e Santoro protestano in tanti. Oltre al centrosinistra, si fanno sentire la Federazione della stampa, la Cgil, migliaia di telespettatori, i girotondi e persino la Federazione europea dei giornalisti, che il 26 giugno parla di «situazione intollerabile» per la libertà d’informazione in Italia, dove è «il presidente del Consiglio a usare la televisione pubblica in modo criminale».

Il 27 giugno il rappresentante dell’Osce (che riunisce 55 paesi d’Europa, America settentrionale e Asia) per la libertà dei media, il tedesco Freimut Duve, scrive a Berlusconi per chiedere immediati «chiarimenti sulla rimozione del Fatto e di Sciuscià», visto che molte voci in Italia «hanno definito questa rimozione una mossa politica».

Saccà minimizza: «… Una nuova collocazione oraria del Fatto legata, ripeto, solo a esigenze di palinsesto; seconde serate dedicate a inchieste; eventuali prime serate. Vedremo la disponibilità di Biagi». Ma Biagi – domanda il «Corriere» a Saccà – tornerà in autunno su Rai1? «Per quanto riguarda la direzione generale e la direzione di Rai1, certamente sì. Con tutto il rispetto vorrei solo dire a Biagi: non è vero che Il fatto sia la trasmissione più vista di Rai1. In una fascia oraria di altissimo ascolto anche una percentuale si traduce in milioni. Ma noi ragioniamo in share: e ci sono programmi che ne totalizzano di più. Però non credo sia quello il problema di Biagi che assicura una qualità, un timbro, un segno che fanno parte del patrimonio della Rai». Il diktat bulgaro non c’entra? «Macché. Infatti nessuno tocca Biagi. …». Ma il capufficio stampa della «nuova» Rai, Giuseppe Nava, sembra parlare un’altra lingua, quando il 9 giugno rilascia questa dichiarazione ufficiale all’«Unità»: «I vertici della Rai sostengono che Enzo Biagi ha perso appeal».

Biagi monta su tutte le furie. Ma il 1° luglio Baldassarre torna a rassicurarlo: «La Rai non si priverà di nessuno dei giornalisti che oggi rappresentano voci discordanti rispetto alla maggioranza». E il 9 luglio, dinanzi alla Vigilanza: «Ho sempre detto che Biagi e Santoro sono due pezzi del patrimonio della Rai, di cui la Rai non si sarebbe mai privata. È quindi falso che ci fosse l’intenzione di escludere autorevoli personalità come Biagi e Santoro dalla programmazione». Con Biagi – spiega – «l’accordo è già concluso», mentre per Santoro «i tempi sono un po’ più lunghi», ma già «nel prossimo incontro definiremo la vicenda». […]

L’estate della vergogna
Il 2 luglio, in corso Sempione, Saccà e Del Noce incontrano finalmente Biagi e Mazzetti. «Siamo molto soddisfatti dell’incontro», dicono all’uscita i due direttori. «Soddisfazione per questo incontro chiarificatore» esprime anche Biagi. Il quale si è chiarito con Del Noce dopo le polemiche, e gli ha riconosciuto il diritto di modificare il palinsesto per esigenze di concorrenza. L’impasse pare sbloccarsi. Rai1 ufficializza l’intenzione di combattere Striscia con un nuovo programma di 30 minuti. Biagi e Mazzetti si dicono disposti a progettarlo.

Ma niente da fare: la mezz’ora anti-Striscia dovrà essere un varietà. A Biagi la Rai propone un contratto per venti «speciali» in seconda serata e cinque in prima serata, a partire da gennaio-febbraio 2003. […]
L’accordo dovrà essere formalizzato con un apposito contratto, che viene confezionato prima delle vacanze dopo varie telefonate fra Mazzetti e il dirigente responsabile D’Arma. Saccà e Del Noce hanno promesso, il 2 luglio, di inviarlo a Biagi al più presto. Ma la promessa non potrà essere mantenuta, perché Del Noce continua a non trasmettere alla Divisione Uno la lettera ufficiale con la richiesta della rete. Il contratto è pronto fin da subito, ma senza quella missiva non vale nulla. E quella missiva arriverà con clamoroso ritardo rispetto agli impegni presi: Del Noce la sbloccherà soltanto dopo la metà di settembre, cioè alla vigilia della messa in onda di Max & Tux, due mesi e mezzo dopo l’incontro di presunta «riconciliazione».

L’estate porta altre cannonate contro Biagi. Un fuoco di sbarramento che parte ancora una volta da Forza Italia e da An. «Enzo Biagi – dichiara il ministro Gasparri il 23 luglio – da 40 anni occupa tutti gli spazi in tv, senza lasciare nemmeno una serata libera. È come il confetto Falqui, basta la parola, e non certo perché stimoli certe funzioni come quel prodotto…». […]

In settembre, per la prima volta dopo otto anni, i telespettatori di Rai1 non trovano più Il fatto. Al suo posto, gettando platealmente la maschera, la «nuova» Rai manda in onda la mini-striscia comica (o presunta tale) di Max & Tux. Una scelta sconcertante, visto che Saccà e Del Noce avevano giustificato lo spostamento e poi la soppressione del Fatto proprio con l’esigenza di tener testa a Striscia con un programma più lungo, della stessa durata. Max & Tux è ancor più breve del Fatto (3-5 minuti contro gli 8-14 delle ultime edizioni del programma di Biagi) e ancor meno compatto, trattandosi di una serie di comiche-lampo. La fascia 20,30-21 di Rai1 è addirittura frantumata in tre programmi: dopo le comiche, c’è il breve varietà itinerante La zingara, seguito da un montaggio di vecchi spezzoni dalla cineteca Rai.

Biagi si sente preso in giro. I preparativi per le sue prime serate vanno a rilento. Ogni giorno spunta un nuovo intoppo. E si scopre una miriade di clausole non dette: Biagi non potrà praticamente occuparsi di attualità politica italiana (il contratto fa «particolare riferimento a situazioni internazionali»). Dovrà andare in onda solo la sera del venerdì, l’unica rimasta libera dall’occupazione di Vespa (imperversante dal lunedì al giovedì col suo Porta a Porta extralarge), ma anche la più infelice per gli ascolti, visto che molti italiani sono in viaggio per il week-end. Infine Del Noce pretende di controllare a priori i temi trattati e, a posteriori, la scaletta di ogni trasmissione, a dispetto della totale autonomia di cui Biagi ha sempre goduto («i contenuti saranno definiti con la Direzione di rete»).

«Tolgo il disturbo»
Ormai è chiaro che quella ingaggiata dai vertici Rai è una guerra di logoramento ai fianchi, volta a indispettire Biagi per indurlo a rinunciare. Obiettivo centrato. Biagi chiede «un po’ di rispetto, dopo 41 anni di Rai». Poi sbotta: «Con questa gente non voglio avere più nulla a che fare». Il nuovo programma non partirà, come conferma a «Repubblica» il 19 settembre:

Io voglio rifare Il fatto: questa è l’unica proposta di lavoro che mi sento di accettare, nessun’altra. Non mi sento di restare in Rai a qualsiasi condizione. Posso fare le seconde serate, anche le terze. Posso fare perfino un po’ di pornografia, così sono contenti i nonni e i babbi. Ma non posso accettare certe collocazioni come se fossero una punizione. Non sono disponibile a morire per strangolamento, per una lenta asfissia.

È da settembre che non vedo e non sento più nessuno. Un progetto, soprattutto se nuovo, ha bisogno di lavoro, di scambi di idee, di prime iniziative. Invece, intorno a me, c’è solo silenzio e indifferenza: e allora andassero a quel paese.
Un portavoce dell’azienda ha detto che non ho più il vecchio smalto. Gli ricordo che il mio nuovo libro ha già 62 mila prenotazioni. E che le università di Pisa e Bari mi assegnano due lauree honoris causa. Niente male, per un vecchio rincoglionito.

Siamo una vecchia generazione di cronisti. Indro Montanelli se n’è andato. Restiamo io e Giorgio Bocca, che teniamo botta perché entrambi dell’agosto del ’20. Ma, voglio dire, non durerà in eterno. Ho 82 anni. Tra un po’ tolgo il disturbo e raggiungo la mia povera moglie al camposanto. E lì, tra i miei ultimi ricordi, avrò le stucchevoli discussioni con questa gente, dopo la mia onorata carriera, dopo aver lavorato in ogni epoca e con qualsiasi vertice Rai. Ma sì, ma che vadano a quel paese.


Oltretutto il suo amico Sandro Parenzo, patron di Telelombardia, sembra pronto a consorziare cento emittenti locali per rimandare in onda Il fatto in tutta Italia. Intanto gli ascolti della «nuova» Rai precipitano. Rispetto al luglio del 2001, nello stesso mese del 2002 le tre reti pubbliche hanno perso 348 mila spettatori, mentre quelle di Mediaset ne hanno guadagnati 281 mila. In picchiata anche Tg1 e Tg2: solo il Tg3 guadagna qualche posizione. Max & Tux vanno malissimo: sono precipitati in pochi giorni dal 27 al 18%, e contro una concorrenza molto blanda di Canale 5 che non schiera ancora Striscia la notizia, ma gli ultimi scampoli del concorso estivo per le nuove «veline». […]

Antonio Ricci rivela a Biagi di aver ricevuto una telefonata da Saccà: «Voleva che diluissi le prime puntate di Striscia, almeno nella fascia di Max & Tux, per aiutarli a reggere il confronto con Il fatto. Naturalmente gli ho detto di no». Infatti, lungi dal perdere ascolti con la nuova «concorrenza» di Rai1, Striscia consolida il suo primato proprio contro Max & Tux e per la prima volta supera il 40% di share.

Per Biagi (ma anche per Santoro) si fa sotto il Tg3. Il 18 settembre il direttore Antonio Di Bella, dopo vari contatti informali, va a trovare Mazzetti e butta lì: «E se portassimo Enzo da noi? Pensavo a una coproduzione fra la rete e il telegiornale. Che ne dici?». Qualche giorno dopo il direttore di rete Paolo Ruffini sale a Milano per incontrare Biagi. Si discute di uno spazio fisso dentro il Tg3 e, in alternativa, di una striscia quotidiana sul tipo del Fatto alla fine del tg e dei notiziari regionali, fra le 19,55 e le 20. Biagi preferirebbe la seconda proposta. Ma ecco subito un nuovo fuoco di sbarramento.

«Lavorerò gratis»
[…]I vertici Rai escogitano prontamente nuovi pretesti e bugie per bloccare la trattativa. Anzitutto puntano sui costi veri o presunti del programma di Biagi, argomento demagogico, ma di sicuro effetto. Saccà sostiene che il budget di Rai3 non può permettersi Biagi e il suo staff, anche se poi scrive a Biagi una lettera piena di complimenti.

Baldassarre gli va dietro e, incontrando Ruffini e Di Bella il 19 settembre, li avverte: «Non chiedeteci un euro in più rispetto alle disponibilità di bilancio». […] Ma il vecchio Enzo, il 20 settembre, rimuove l’ostacolo con una lettera a Saccà che è un capolavoro di ironia. Offre di lavorare praticamente gratis:

Caro direttore, ti ringrazio della lettera e dei pensieri affettuosi che contraccambio, ma devo rinnovarti il senso del mio disagio. Da 41 anni faccio il giornalista in Rai: ho cominciato come direttore del tg e ho continuato con programmi annuali; l’ultimo – Il fatto – è stato trasmesso per 8 stagioni di seguito. Confermo che mi sento legato profondamente alla Rai, anche per motivi di gratitudine, ma sempre nel rispetto della mia dignità professionale e umana.

L’ultima edizione del Fatto, dati incontrovertibili, su 168 puntate per 111 sere è stato il programma più visto delle 3 reti. Riconosco al direttore di Rai1 il diritto di cambiare il palinsesto con l’intenzione di battere Striscia la notizia, ma in quell’incontro – che ormai è diventato famoso – mi fu prospettato il proposito aziendale di una trasmissione unica e omogenea che avrebbe riempito lo spazio tra Tg1 e prima serata.

Mi risulta invece che ieri sera sono andati in onda ben 4 spezzoni diversi. Ho letto che Rai3 è disponibile a programmare Il fatto, ma viste le dichiarazioni del presidente Baldassarre si opporrebbero problemi economici. Glieli risolvo subito: io sono pronto a rinunciare alle clausole finanziarie del mio contratto, che non risulta certo tra i più onerosi (anche nel mio settore) e desidero che diate anche a me il compenso che tocca all’ultimo giornalista assunto (senza raccomandazioni) , da spedire però ogni mese a don Giacomo Stagni, parroco di Vidiciatico (Bo) che in un istituto ricovera i vecchi delle mie parti che non hanno nessuno. Sono a disposizione se il mio lavoro può ancora servire. Auguri e molti cordiali saluti da Enzo Biagi.


La palla torna nelle mani della Rai. Ma qui, morto un alibi, se ne fa subito un altro: il dopo-Tg3 – sostiene Saccà – sarebbe una collocazione «suicida», con al massimo uno share del 5%. E comunque quella fascia è già stata promessa ad Angela Buttiglione, nuovo direttore dei notiziari regionali, per uno «sportello federalista».

Il 23 settembre Ruffini scrive ufficialmente a Saccà e a Giuseppe Cereda (responsabile della Divisione Due, in cui è inserita Rai3) per confermare la sua intenzione di dare un tetto a Biagi, Santoro e Fazio: «Sarebbe un errore per Rai3 non cogliere l’inaspettata opportunità di coinvolgere Santoro, Biagi e Fazio nei palinsesti della rete (permettendo così anche il recupero dell’immagine dell’azienda, rispetto a coloro che ci accusano di voler parlare con una voce sola, mettendo in discussione il pluralismo interno e dunque il ruolo stesso del servizio pubblico)».
[…]

Ricci se la ride: «Max & Tux e Il fatto potevano coesistere benissimo, invece han voluto togliere di mezzo uno che rompeva le scatole: Biagi è stato eliminato per ragioni politiche ».
Il 21 ottobre esce su «Sorrisi e canzoni tv» un sondaggio di Datamedia (l’istituto prediletto da Berlusconi): il 42% dei telespettatori preferiva Il fatto a Max & Tux, apprezzato soltanto dal 7% del pubblico.

Dice Biagi all’«Unità» il 26 settembre:

«Io vado volentieri su Rai3 e sono gratissimo a chi me lo ha proposto. Ma lo devono decidere loro. C’è un signore che è direttore generale... Chi può impedirmi di andare in onda? Chissà, la direzione generale, il governo, diciamo chi comanda».

Alla lettera di Ruffini, nessuno risponde. Il direttore di Rai3 sollecita l’azienda il 3 ottobre, in un’intervista al «Corriere»: «Mi aspetto un sì o un no dai vertici Rai. Ci vuole il “concerto” dell’azienda per partire». Ma Saccà è il solito muro di gomma: prima non dice né sì né no, poi scrive a Ruffini per respingere l’idea del Fatto dopo il Tg3, alle 19,53.

A suo avviso è impossibile, in quanto bisognerebbe ridurre la durata del Tg3 e spostare il meteo e la pubblicità. Biagi potrà andare in onda su Raitre, ma alle 18,50, cioè prima e non dopo il Tg3. Proposta insensata, visto che un programma di approfondimento deve seguire, non precedere il notiziario. «A casa mia» osserva Biagi, stremato «prima si danno le notizie, poi i commenti».


Ricevuta di non ritorno
Quello stesso giorno, 26 settembre, accade un fatto che chiude per sempre la partita. Biagi si vede recapitare una lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. È firmata da Agostino Saccà. Contiene l’annullamento del contratto che lo lega a viale Mazzini e che, come abbiamo visto, si rinnova automaticamente a ogni scadenza salvo disdetta di una delle due parti. Il mancato aggiornamento del contratto entro il 30 settembre del 2001 l’aveva prorogato di un altro anno, fino al 31 dicembre 2002. Ora, se nessuno lo avesse modificato o annullato entro il 30 settembre 2002, sarebbe rimasto valido sino alla fine del 2003. Ecco perché, in tutta fretta, a quattro giorni dalla data fatidica, Saccà chiude i conti con Biagi per raccomandata R.R. Il destinatario coglie al volo il messaggio:

«Mi hanno licenziato, dopo 41 anni, senza nemmeno il preavviso che si dà alle colf».

Dopo l’adorata moglie Lucia, scomparsa in febbraio, il vecchio Enzo ha perso anche la Rai. Rimanda indietro senza la sua firma la nuova bozza di contratto che Del Noce gli ha spedito con due mesi e mezzo di ritardo per i famosi e fumosi «speciali» su Rai1. E si affida a un civilista di fama, Salvatore Trifirò, per portare la Rai in tribunale con una causa che lo risarcisca dei danni d’immagine, professionali e biologici subìti nella lunga epurazione. È una causa vinta in partenza, ma l’avvocato, visti i tempi medi della giustizia italiana e l’età di Biagi, sconsiglia la via giudiziaria e propone una transazione. Viale Mazzini accetta. Discorso chiuso.
[…]

Intanto la Rai perde altri colpi: dal 1° settembre al 9 novembre, la seconda rete è scesa di 12,5 punti di audience rispetto allo stesso periodo del 2001. Max & Tux ed Excalibur, cioè i sostituti di Biagi e Santoro, continuano a precipitare. Saccà, per tutta risposta, si aumenta il Tfr. Rivela che «con Biagi non c’è nessun problema». E, a chi contesta la nuova infornata di nomine, ricorda che «mi ha chiamato Berlusconi». Per complimentarsi, si suppone.[…]

La risposta definitiva della Rai sul caso Biagi non arriva, né arriverà mai. Il gioco è proprio questo: fingere una trattativa eterna (ormai con l’avvocato di Biagi), per attribuire al giornalista la responsabilità dello scontato esito negativo. Il 12 dicembre Saccà rivela di aver inviato una lettera all’avvocato Trifirò per offrire a Biagi «ospitalità su Rai3 alle 18,53, prima del telegiornale». Ma da mesi il giornalista ripete che i programmi di approfondimento vanno in onda dopo, e non prima dei tg, dunque la risposta è scontata: nessun rischio che possa accettare. «Ho l’impressione che la disponibilità di Biagi si sia spenta», arguisce acutamente Ruffini. Infatti, il 13 dicembre, Biagi decide di metter fine per sempre all’inverecondo balletto, declinando la proposta indecente. Il comunicato di Trifirò parla di «ragioni personali».

Chiunque abbia seguito l’estenuante e umiliante trattativa le conosce benissimo, dal diktat bulgaro in poi. Ma non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere, e così parte il coro delle prefiche, dell’unanime rammarico. […]
E il mobbing continua. Il 5 dicembre la Rai avvia una procedura di sospensione contro Loris Mazzetti, reo di aver pubblicamente criticato i vertici dell’azienda: «Non avendo il coraggio di licenziare Biagi, adesso se la prendono con i suoi più stretti collaboratori per tappare loro la bocca», denuncia l’associazione Articolo 21. Qual è la colpa di Mazzetti? Aveva scritto e diffuso, il 14 novembre, alle agenzie e ad alcuni siti Internet una lettera aperta al presidente Baldassarre e, per conoscenza, a tutto il Cda:

[…]

Il 4 settembre 2003 il quotidiano britannico «The Spectator» pubblica un’intervista a Berlusconi che, dopo aver riabilitato Mussolini e dato dei «matti» a tutti i magistrati, risponde a una domanda sugli attacchi che ha subìto da giornalisti famosi come Montanelli e Biagi: «Credo ci sia un elemento di gelosia in ognuna di queste persone, perché non riesco a trovare un’altra spiegazione. Tutti questi giornalisti, Biagi, Montanelli, erano più anziani di me e credevano di essere loro quelli importanti nel nostro rapporto. Poi il rapporto si è capovolto e io sono diventato ciò che loro stessi volevano essere. Dunque, dato che loro non mi sono politicamente affini, si è sviluppato un sentimento irrazionale tra giornalisti italiani molto famosi». Montanelli non può più rispondere: è morto da due anni. Biagi, invece, replica: «Sai che risate si sta facendo Indro adesso. Ma c’è poco da ridere e tanto da piangere. Non per me che ho 82 anni, ma per i giovani: quale esempio arriva da questo personaggio che rappresenta l’Italia?».

Incensurato, dunque censurato
La redazione di Biagi, in corso Sempione, viene smantellata. Nello studio Tv5 del Fatto, ora, si girano le telepromozioni. Nel 2003 cambia il vertice Rai. Baldassarre e Saccà se ne vanno col resto della compagnia, dopo un anno di disastri. Alla presidenza, come vedremo, viene designato Paolo Mieli, ma appena accenna all’intenzione di riportare in Rai Biagi e Santoro, lo rimandano da dove era venuto. Al suo posto arriva Lucia Annunziata, che non pone condizioni e infatti non fa nulla di concreto per riportare i due fuoriclasse al loro posto.

Il 15 marzo l’Abacus rende noto un nuovo sondaggio: il 78,7% degli italiani rivuole in Rai Enzo Biagi e il 67,9% Michele Santoro. Favorevole anche la maggioranza degli elettori della Casa delle Libertà (il 62,9% per Biagi, il 51,2% per Santoro). Ma il nuovo direttore generale Flavio Cattaneo è sprezzante. Dinanzi alla Vigilanza, il 15 maggio, risponde così a una domanda: «Biagi ha concluso un accordo soddisfacente con la Rai che gratifica 41 anni di collaborazione». E il 19 settembre, interpellato da Enrico Lucci delle Iene, si supera. Domanda: quando tornano Biagi e Santoro? Risposta: «Bisogna chiederlo a loro, noi stiamo lavorando, stiamo incontrando Santoro e discutendo varie opportunità, c’è un rapporto cordiale, speriamo di risolvere la questione a breve. Quanto a Biagi, non è più un dipendente Rai. Se lo volete a Mediaset... è libero sul mercato».

Il cerchio si chiude. Berlusconi ordina alla Rai di cacciare Biagi. La Rai lo caccia. Poi il direttore della Rai lo offre a Mediaset. In Rai Biagi non può metter piede nemmeno in veste di ospite. Quando Morandi chiede di poterlo intervistare a Uno di noi e Bonolis a Domenica In, dalle alte sfere non arriva nessuna risposta. Che, comunque, è un’ottima risposta. In compenso Bonolis potrà liberamente intervistare maghi, fattucchiere, Monica Lewinsky e Donato Bilancia, il serial killer con 17 delitti sulla coscienza e 12 ergastoli sul groppone. Biagi meglio di no: è incensurato. Dunque, censurato.

Nelle infinite celebrazioni per i cinquant’anni della televisione (1954-2004), Enzo Biagi che ne ha attraversati quarantadue non è contemplato. Non esiste.
Ai primi di dicembre del 2003 Pippo Baudo, che conduce su Rai3 il programma celebrativo Cinquanta, ha la malaugurata idea di chiedere a una giuria di 25 fra critici e giornalisti della carta stampata di votare il miglior programma del secolo. E i 25 malcapitati hanno l’incauta idea di premiare Il fatto. Appena la valletta gli porta il foglio con i risultati della votazione, Baudo trasecola. Interrompe la registrazione e s’infila dietro le quinte, per far ricalcolare i voti due o tre volte. Alla fine deve arrendersi: ha vinto proprio Biagi. L’imbarazzo dilaga in viale Mazzini. Cattaneo – dicono i bene informati – vorrebbe pareggiare il conto con un premio speciale a Vespa per Porta a Porta.

Ma, mentre alla Rai si manovra, un giornalista presente in studio dà la notizia sul suo giornale: «Il fatto è il programma del secolo». Nessuno ha il coraggio di alzare il telefono e di informarne Biagi, che lo apprende per caso da un amico che ha letto i giornali. La presidente Annunziata parla di «giusto riconoscimento per una straordinaria carriera che non è ancora finita». Butti di An concede: «Biagi è stato un buon giornalista, ma solo quando non parlava di politica con i soliti sermoncini anti-Berlusconi». L’altro epuratore di An in Vigilanza, Bonatesta, vomita: «Se vince Il fatto, vuol dire che il livello dei programmi Rai in questo mezzo secolo è stato davvero basso».

[…]Biagi, ancora una volta, ne esce da gran signore:

«Poco male, quel che ho fatto per la Rai la gente lo sa. E i riconoscimenti che vengono dal basso contano più di quelli dall’alto».

Ma quella raccomandata con ricevuta di ritorno, firmata Saccà, pesa ancora come un macigno:

«Sono un vecchio cronista, se non mi avessero cacciato avrei continuato a raccontare l’Italia. Una notizia al giorno, per cinque minuti. Per questo non mi hanno più voluto. Li spaventa la realtà. Mi viene quasi voglia di fondare un comitato per la riabilitazione di Achille Starace. Era un gerarca anche lui, ma almeno è morto da uomo».

John Cage
13-05-2008, 00:50
Da come parli si nota benissimo che non intendi discuterne e anzi si vede dove vuoi andare a parare, per cui questa discussione per me è nata morta.

Grande Snickers! :) Peccato che mi è sfuggito questo tuo messaggio tra i primi del 3d. Avrei potuto dare subito retta a te ed evitare di dare fiducia al tizio che ha aperto la discussione. :rolleyes:

^TiGeRShArK^
13-05-2008, 11:34
Ecco, finalmente le parole di Travaglio pongono fine alla questione e rimandano indietro la vagonata di merda che qualcuno voleva scagliare senza pudore contro Enzo Biagi, uno dei + grandi giornalisti italiani. :)

Jabberwock
13-05-2008, 12:59
Ecco, finalmente le parole di Travaglio pongono fine alla questione e rimandano indietro la vagonata di merda che qualcuno voleva scagliare senza pudore contro Enzo Biagi, uno dei + grandi giornalisti italiani. :)

Tanto non basteranno le parole di Travaglio, visto che reputa non affidabili e contraddittorie le affermazioni dello stesso Biagi... anzi, da quello che ha detto, Travaglio e' proprio uno di quelli che hanno montato ad arte la storia della cacciata da "il Fatto"! :muro:

^TiGeRShArK^
13-05-2008, 13:37
Tanto non basteranno le parole di Travaglio, visto che reputa non affidabili e contraddittorie le affermazioni dello stesso Biagi... anzi, da quello che ha detto, Travaglio e' proprio uno di quelli che hanno montato ad arte la storia della cacciata da "il Fatto"! :muro:
beh..
problemi suoi.
I "fatti" sono visibili da tutti e ognuno è libero di farsi la propria idea :)
Per fortuna sono in pochi quelli che pur di difendere l'indifendibile tentano di gettare merda su uno dei + grandi giornalisti italiani :)

bonzo24
13-05-2008, 14:52
Qui si raggiungono vette di presunzione incredibili. Adesso lo "scritto" di Travaglio (!) dovrebbe stabilire il Vero sulla nostra discussione?
Non è altro che una delle tante apologie, un contenitore di illazioni basato su discutibili "ormai era chiaro che..." e di progressivo e crescente vittimismo.
Inoltre riporta diversi articoli di Biagi che, ancora presente in TV con il fatto, accentuava tutte le tensioni con i vertici RAI insultando di fatto Saccà e Del Noce.

Insomma, è un articolo che può suonare come una difesa solamente per chi ha già deciso che da una parte sta il buono e dall'altra il cattivo... perché a chi guarda le cose con occhio nuovo non suggerisce affatto ciò.
Poi lo scrive un giornalista che nella vicenda è super partes, proprio...

Inoltre specifica una cosa che io non sapevo: dopo quella sit-com andava in onda altro intrattenimento (Zingara, spezzoni RAI)... quindi lamentarsi della breve durata di quel programma rispetto a quanto preventivato nei piani è ancora più assurdo visto che di fatto era stata inserita una fascia di intrattenimento della durata tale da opporsi a Striscia.
Salta fuori la cosa del ritardo della lettera, che naturalmente nell'articolo di Travaglio diventa una offesa mortale. Biagi non la cita nella sua ricostruzione su L'Espresso, dice che il motivo del rifiuto risiede nel sentirsi preso in giro per come è stato costruito il palinsesto rispetto ai piani di fine estate.

Io continuo a sostenere che Biagi fece un uso politico della sua rottura con i vertici RAI, dei suoi rifiuti e della "cacciata". Probabilmente alla sua età sentiva di dover agire così... del resto era umano e poteva anche avercela con Berlusconi, che lo aveva attaccato, e voleva far sì che tutta questa vicenda gli si ritorcesse contro.
Io a differenza di voi, sono restio ad individuare dei santi. Soprattutto quando venite a raccontarmi che questi santi all'epoca della vicenda non dissero nulla di ciò che fu poi montato in seguito e fecero le dichiarazioni concilianti che io ho riportato solo perché l'avvocato suggerì loro di accordarsi per soldi.
E in un atteggiamento simile i saldi principi dove starebbero?

La verità è che all'epoca il caso non si poteva montare perché il caso non c'era. Il tempo nasconde le cose e la storia viene revisionata: ma non da chi credete voi.

John Cage
13-05-2008, 15:18
Qui si raggiungono vette di presunzione incredibili. Adesso lo "scritto" di Travaglio (!) dovrebbe stabilire il Vero sulla nostra discussione?
Non è altro che una delle tante apologie, un contenitore di illazioni basato su discutibili "ormai era chiaro che..." e di progressivo e crescente vittimismo.
Inoltre riporta diversi articoli di Biagi che, ancora presente in TV con il fatto, accentuava tutte le tensioni con i vertici RAI insultando di fatto Saccà e Del Noce.

Insomma, è un articolo che può suonare come una difesa solamente per chi ha già deciso che da una parte sta il buono e dall'altra il cattivo... perché a chi guarda le cose con occhio nuovo non suggerisce affatto ciò.
Poi lo scrive un giornalista che nella vicenda è super partes, proprio...

Inoltre specifica una cosa che io non sapevo: dopo quella sit-com andava in onda altro intrattenimento (Zingara, spezzoni RAI)... quindi lamentarsi della breve durata di quel programma rispetto a quanto preventivato nei piani è ancora più assurdo visto che di fatto era stata inserita una fascia di intrattenimento della durata tale da opporsi a Striscia.
Salta fuori la cosa del ritardo della lettera, che naturalmente nell'articolo di Travaglio diventa una offesa mortale. Biagi non la cita nella sua ricostruzione su L'Espresso, dice che il motivo del rifiuto risiede nel sentirsi preso in giro per come è stato costruito il palinsesto rispetto ai piani di fine estate.

Io continuo a sostenere che Biagi fece un uso politico della sua rottura con i vertici RAI, dei suoi rifiuti e della "cacciata". Probabilmente alla sua età sentiva di dover agire così... del resto era umano e poteva anche avercela con Berlusconi, che lo aveva attaccato, e voleva far sì che tutta questa vicenda gli si ritorcesse contro.
Io a differenza di voi, sono restio ad individuare dei santi. Soprattutto quando venite a raccontarmi che questi santi all'epoca della vicenda non dissero nulla di ciò che fu poi montato in seguito e fecero le dichiarazioni concilianti che io ho riportato solo perché l'avvocato suggerì loro di accordarsi per soldi.
E in un atteggiamento simile i saldi principi dove starebbero?

La verità è che all'epoca il caso non si poteva montare perché il caso non c'era. Il tempo nasconde le cose e la storia viene revisionata: ma non da chi credete voi.

si si, chiacchieri chiacchieri fai domande ma intanto a quelle che fanno a te non rispondi. Quella di gomez e travaglio almeno è una ricostruzione fatta da persone che all'epoca seguirono scrupolosamente i fatti. Tu per quanto hai detto finora hai dimostrato solo di non sapere nulla di quello che avvenne. Santi che non dissero nulla?? Ma che stai dicendo? Non hai capito nulla di tutta la vicenda. Sei solo succube della propaganda berlusconiana e riporti gli argomenti di quella propaganda pari pari, senza neanche metterli in discussione un minimo. Non sai nulla, non sai rispondere alle domande e non hai saputo fare nessuna ricostruzione credibile. Solo congetture ed illazioni, al pari della propaganda berlusconiana. Quindi prima di sparare sentenze, RISPONDI almeno ad una delle domande che ti sono state rivolte, perchè alle TUE domande hanno già risposto anche in troppi. Sei a senso unico e neanche te ne rendi conto. :muro: Si vede da due chilometri per chi voti e chi sostieni politicamente, anche se questo non era l'argomento della discussione.

Jabberwock
13-05-2008, 16:16
La verità è che all'epoca il caso non si poteva montare perché il caso non c'era. Il tempo nasconde le cose e la storia viene revisionata: ma non da chi credete voi.

Nell'altro thread ti ho chiesto: tu, non da cittadino qualunque, ma da giornalista affermato e di primo piano, con 41 anni di esperienza in RAI, con un programma molto seguito e in grado di fare concorrenza a Striscia (mica l'ultimo degli arrivati), avresti accettato di farti azzoppare? Si o no?
Per te e' normale una cosa del genere, si o no? Che spiegazioni ci sono a una misura come questa?

La raccomandata e' stata citata piu' volte pure dallo stesso Biagi... ma lui e' di parte!

A proposito di Zingara: questa e' l'ennesima dimostrazione che al posto de "il Fatto" ci misero un tappabuchi!

marcolinuz
13-05-2008, 16:32
si si, chiacchieri chiacchieri fai domande ma intanto a quelle che fanno a te non rispondi. Quella di gomez e travaglio almeno è una ricostruzione fatta da persone che all'epoca seguirono scrupolosamente i fatti. Tu per quanto hai detto finora hai dimostrato solo di non sapere nulla di quello che avvenne. Santi che non dissero nulla?? Ma che stai dicendo? Non hai capito nulla di tutta la vicenda. Sei solo succube della propaganda berlusconiana e riporti gli argomenti di quella propaganda pari pari, senza neanche metterli in discussione un minimo. Non sai nulla, non sai rispondere alle domande e non hai saputo fare nessuna ricostruzione credibile. Solo congetture ed illazioni, al pari della propaganda berlusconiana. Quindi prima di sparare sentenze, RISPONDI almeno ad una delle domande che ti sono state rivolte, perchè alle TUE domande hanno già risposto anche in troppi. Sei a senso unico e neanche te ne rendi conto. :muro: Si vede da due chilometri per chi voti e chi sostieni politicamente, anche se questo non era l'argomento della discussione.

Lascia perdere stai cadendo nelle sue provocazioni, non rispondere, non serve a nulla. Bonzo fa finta di essere un ingenuo alla ricerca della verità, sicuramente è uno dei circhi delle libertà, lascia che torni alle sue (di Silvio) libertà.

luxorl
13-05-2008, 16:50
Come mai tutte queste tesi alternative escono solo dopo che Biagi è morto? :asd:
Quando rilasciò l'intervista: "sono stato licenziato con ricevuta di ritorno" nessuno disse nulla... boh chissà perchè... :doh:

Solertes
13-05-2008, 17:12
http://www.holocaustresearchproject.org/holoprelude/images/goebbels1b.jpg

L'opera di costui ha avuto un successo incredibile. :D

alarico75
13-05-2008, 17:18
http://www.holocaustresearchproject.org/holoprelude/images/goebbels1b.jpg

L'opera di costui ha avuto un successo incredibile. :D

Insomma i diari di Goebbels sono una serie di deliri abbastanza tristi e fuori della realta'.

John Cage
13-05-2008, 17:44
Come mai tutte queste tesi alternative escono solo dopo che Biagi è morto? :asd:
Quando rilasciò l'intervista: "sono stato licenziato con ricevuta di ritorno" nessuno disse nulla... boh chissà perchè... :doh:

Ma infatti io ho chiesto a bonzo se poteva aprire anche altre discussioni simili su santoro o luttazzi, dato che loro possono ancora difendersi.

Solertes
13-05-2008, 18:47
cut

Cioè tu stabilisci quali siano le fonti e quale parte delle citazioni debbano essere considerate attendibili e pretendi che questa sia una discussione?
ahahahahahahahahahahahaahahahahahahah

http://it.youtube.com/watch?v=TqyWvRgom9o

Insomma i diari di Goebbels sono una serie di deliri abbastanza tristi e fuori della realta'.

Vittorio Emanuele III aveva una collezione di francobolli notevole. :rolleyes:

stemanca
13-05-2008, 23:22
Cioè tu stabilisci quali siano le fonti e quale parte delle citazioni debbano essere considerate attendibili e pretendi che questa sia una discussione?


Concordo... se leggi bene, bonzo, ho premesso che per me Travaglio non è Il Verbo, semplicemente ho citato lui perchè in giro è dificile trovare qualcuno che abbia fatto una ricostruzione dettagliata. Il fatto che lui tragga conclusioni precise, e che queste traspaiano, non è un qualcosa di presunto a priori, ma semplicemente una considerazione in base ai fatti.

Può darsi che le persone coinvolte in questa cosa, oggi, a partire da Berlusconi "ma anche" [cit :D ] i vari Saccà, Del Noce, ecc, si siano pentiti di come siano andate le cose e preferiscano seppelirle o "revisionarle" piuttosto che ammettere in pubblico di aver combinato un disastro, ma la sostanza dei fatti mi pare difficile da equivocare se la si cerca di guardare con oggettività.

STE

jumpermax
13-05-2008, 23:37
Concordo... se leggi bene, bonzo, ho premesso che per me Travaglio non è Il Verbo, semplicemente ho citato lui perchè in giro è dificile trovare qualcuno che abbia fatto una ricostruzione dettagliata. Il fatto che lui tragga conclusioni precise, e che queste traspaiano, non è un qualcosa di presunto a priori, ma semplicemente una considerazione in base ai fatti.

Può darsi che le persone coinvolte in questa cosa, oggi, a partire da Berlusconi "ma anche" [cit :D ] i vari Saccà, Del Noce, ecc, si siano pentiti di come siano andate le cose e preferiscano seppelirle o "revisionarle" piuttosto che ammettere in pubblico di aver combinato un disastro, ma la sostanza dei fatti mi pare difficile da equivocare se la si cerca di guardare con oggettività.

STE

Io non vedo quale pentimento ci debba essere... a parte che la ricostruzione di Travaglio è al solito a senso unico, tralascia il piccolo dettaglio che aver liberato la fascia post telegiornale su rai1 ha consentito alla rai di poter competere ad armi pari con striscia. Chi cita max e tux dimenticando che è arrivato Bonolis che ha battuto la concorrenza dopo oltre un decennio di batoste non fa corretta informazione. Per quanto riguarda il resto Biagi era un giornalista, spostabile e licenziabile come qualsiasi altro. Il posto fisso per anzianità non ce l'ha nessuno, Biagi poi per il pubblico di sinistra se l'è guadagnato quasi esclusivamente per l'essere stato antiberlusconiano. Come Montanelli del resto che era il fascista montanelli fino al 94.
Per quanto riguarda quella trasmissione, per una sceneggiata come quella quasiasi giornalista su una tv pubblica seria avrebbe dovuto perdere il posto: violazione delle regole elettorali alla vigilia del voto bell'esempio di giornalismo.

stemanca
13-05-2008, 23:44
Io non vedo quale pentimento ci debba essere... a parte che la ricostruzione di Travaglio è al solito a senso unico, tralascia il piccolo dettaglio che aver liberato la fascia post telegiornale su rai1 ha consentito alla rai di poter competere ad armi pari con striscia. Chi cita max e tux dimenticando che è arrivato Bonolis che ha battuto la concorrenza dopo oltre un decennio di batoste non fa corretta informazione. Per quanto riguarda il resto Biagi era un giornalista, spostabile e licenziabile come qualsiasi altro. Il posto fisso per anzianità non ce l'ha nessuno, Biagi poi per il pubblico di sinistra se l'è guadagnato quasi esclusivamente per l'essere stato antiberlusconiano. Come Montanelli del resto che era il fascista montanelli fino al 94.
Per quanto riguarda quella trasmissione, per una sceneggiata come quella quasiasi giornalista su una tv pubblica seria avrebbe dovuto perdere il posto: violazione delle regole elettorali alla vigilia del voto bell'esempio di giornalismo.

Sei libero di vederla come preferisci. Per me comunque qui il problema non è "giornalista di destra o di sinistra"... esiste una questione che non credo sia interesse di nessuno negare, e che va al di là del colore politico.

STE

Jabberwock
14-05-2008, 00:06
Io non vedo quale pentimento ci debba essere... a parte che la ricostruzione di Travaglio è al solito a senso unico, tralascia il piccolo dettaglio che aver liberato la fascia post telegiornale su rai1 ha consentito alla rai di poter competere ad armi pari con striscia. Chi cita max e tux dimenticando che è arrivato Bonolis che ha battuto la concorrenza dopo oltre un decennio di batoste non fa corretta informazione.

Ricordiamo anche che Affari tuoi e' arrivato circa un anno e mezzo dopo la chiusura de "il Fatto"!
Ricordiamo anche che Max&Tux fece il 15/18% di share, contro il 24/27 circa, sempre contro Striscia, del "il Fatto" e che Del Noce disse che la colpa era di Biagi perché "col suo vittimismo ha scatenato verso Rai Uno un accanimento senza precedenti"!
Ricordiamo anche che rispolverarono la Zingara per cercare di contrastare Striscia visto che non avevano nulla altro da usare... cioe', tolsero Biagi per metterci un varieta' che non avevano ancora (chiamasi scusa)!!!

Per quanto riguarda il resto Biagi era un giornalista, spostabile e licenziabile come qualsiasi altro. Il posto fisso per anzianità non ce l'ha nessuno, Biagi poi per il pubblico di sinistra se l'è guadagnato quasi esclusivamente per l'essere stato antiberlusconiano. Come Montanelli del resto che era il fascista montanelli fino al 94.

Domanda: faceva ascolti? Se si, perche' spostarlo/licenziarlo?

Non si allontana uno che "rende", a meno che non ci siano altri motivi... e, guarda caso, un motivo ce lo fornisce l'allora (e attuale) pdc!

Per quanto riguarda quella trasmissione, per una sceneggiata come quella quasiasi giornalista su una tv pubblica seria avrebbe dovuto perdere il posto: violazione delle regole elettorali alla vigilia del voto bell'esempio di giornalismo.

Cito da Wikipedia: Biagi fu quindi denunciato all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per "violazione della par condicio" ma fu poi assolto con formula piena.
Che regole avrebbe violato, dunque, visto che e' stato assolto?

John Cage
14-05-2008, 01:45
Io non vedo quale pentimento ci debba essere... a parte che la ricostruzione di Travaglio è al solito a senso unico, tralascia il piccolo dettaglio che aver liberato la fascia post telegiornale su rai1 ha consentito alla rai di poter competere ad armi pari con striscia. Chi cita max e tux dimenticando che è arrivato Bonolis che ha battuto la concorrenza dopo oltre un decennio di batoste non fa corretta informazione. Per quanto riguarda il resto Biagi era un giornalista, spostabile e licenziabile come qualsiasi altro. Il posto fisso per anzianità non ce l'ha nessuno, Biagi poi per il pubblico di sinistra se l'è guadagnato quasi esclusivamente per l'essere stato antiberlusconiano. Come Montanelli del resto che era il fascista montanelli fino al 94.
Per quanto riguarda quella trasmissione, per una sceneggiata come quella quasiasi giornalista su una tv pubblica seria avrebbe dovuto perdere il posto: violazione delle regole elettorali alla vigilia del voto bell'esempio di giornalismo.

la cosa che dovrebbe far discutere è che indebite pressioni del presidente del consiglio hanno provocato prima l'interruzione del programma "il fatto"e poi il licenziamento di Biagi dato che il contratto era rinnovabile tacitamente salvo raccomandata puntualmente ricevuta. Non spetta al presidente del consiglio decidere cose del genere. La fascia oraria liberata è in realtà rimasta scoperta dato che non era ancora pronto nessun programma sostitutivo, come ti ha ben ricordato Jabberwock. Quale azienda farebbe una cosa del genere? Altro particolare, ti faccio notare che il programma di successo si poteva conciliare benissimo con il fatto dato che si trattava di un programma della durata di pochi minuti. Cercare di dimostrare che la chiusura del programma non si sia stata dettata da ingerenze politiche mi sembra alquanto bislacco.
Il posto fisso per anzianità no, ma rinunciare al giornalista di punta e più prestigioso che faceva anche più ascolti di tutti non mi sembra sia stata una genialata per la convenienza della rai. Anche questa è stata un'altra scelta antiaziendale dettata dalla politica. Quello che dici sulle opinioni della sinistra su Biagi e Montanelli è del tutto irrilevante per la questione.
Nessun giornalista, al posto di Biagi avrebbe perso il posto di lavoro. Fammi esempi di giornalisti del calibro di Biagi che hanno perso il posto di lavoro per un motivo simile. Tra l'altro sempre Jabberwock anche qui ti ha risposto spiegandoti che Biagi fu assolto dal garante. Anche da questo si deduce che la perdita del posto di lavoro è stata dettata da motivazioni politiche.

Voglio vedere chi riesce a dimostrarmi che l'allontanamento di Biagi dalla rai non è stata una scelta PURAMENTE politica.

Il resto sono chiacchiere

John Cage
14-05-2008, 02:10
Quello di fare fuori Biagi e quelli come lui è sempre stato un pallino per Berlusconi:
http://it.youtube.com/watch?v=smjqyCPc3Eg

luxorl
14-05-2008, 07:42
Quello di fare fuori Biagi e quelli come lui è sempre stato un pallino per Berlusconi:
http://it.youtube.com/watch?v=smjqyCPc3Eg

E pensa che c'è qualcuno così cieco che ancora non lo capisce.
Ma se ora scompaiono di nuovo Travaglio, Santoro & co è una coincidenza? :stordita:

LightIntoDarkness
14-05-2008, 09:16
Questo 3d è illuminante su quanto sia problematica l'informazione in Italia.
Che è alla base di una democrazia.

marcolinuz
14-05-2008, 14:32
Può darsi che le persone coinvolte in questa cosa, oggi, a partire da Berlusconi "ma anche" [cit :D ] i vari Saccà, Del Noce, ecc, si siano pentiti di come siano andate le cose e preferiscano seppelirle o "revisionarle" piuttosto che ammettere in pubblico di aver combinato un disastro, ma la sostanza dei fatti mi pare difficile da equivocare se la si cerca di guardare con oggettività.

STE

ROTFLLLLLLLLLL.... Berlusconi pentito?
Ecco l'editto bulgaro e conseguenze...
http://it.youtube.com/watch?v=G9qlYBuhsxQ

Ed ecco il pentimento di Berlusconi: non c'è mai stato editto bulgaro (lui a già revisionato a suo modo), anzi lui addirittura si è adoperato perché Biagi restasse, ma Biagi (da quale uomo avido qual'era n.d.r.) ha preferito una elevata liquidazione. Notare che anche il cronista servizievole di turno è sbiancato e ha fatto notare l'inoppurtunità di parlare in questo modo di una persona morta. Questa è la personcina Berlusconi.
http://it.youtube.com/watch?v=eWuxPeuez4A

Giusto per completare, queste invece sono le relazioni tra Berlusconi e Saccà che sicuramente si sarà pentito allo stesso modo di silviuccio grande suo amico fin dai tempi di craxi.
http://it.youtube.com/watch?v=u3r2Vy2iofY
Intercettazione telefonica di dicembre scorso. Fateci un quadretto perché le intercettazioni telefoniche spariranno.
Questo giusto per farsi un quadretto di quale potere abbia berlusconi anche alla rai, se mai qualcuno ancora non lo sappia o non l'avesse capito in che paese viviamo.