luxorl
09-05-2008, 14:08
Il video va assolutamente visto: http://www.youtube.com/watch?v=AhCm1BpaII4
L’epitaffio civile di una generazione di italiani: nati sotto Mussolini; vissuti sotto Andreotti; morti sotto Berlusconi.
Gli ultimi due sono ancora in vita. E possiamo almeno svergognarli.
Ieri era il turno di Andreotti. Senatore a vita per “altissimi meriti”: tra i quali una collusione con la mafia accertata e prescritta a norma di legge. Fino al 1980, s’intende. Era in visita a Milano per ricordare Aldo Moro, che tanto lo stimava. Ci ha risposto chiamandoci “provocatori”, lui che è una provocazione vivente, e consigliandoci una “piccola cura a Chianciano”. Mente sempre, perfino sul numero di pagine della famosa sentenza. Due anni fa la descrisse come “un volumone”, ieri ha detto che è di “cinque pagine”. In realtà, la sentenza di appello è di oltre 1500 pagine, quella di Cassazione di 217. Viene il dubbio che l’avvocatessa Bongiorno, per farlo contento, gliene abbia fatto leggere un’altra. Ma il meglio di sè, questo incallito provocatore, l’ha dato a Roma il 29 aprile: “L’equivoco nasce dal fatto che ero amico di Salvo Lima, ma come facevo ad avere rapporti con la mafia se ho sempre abitato a Roma?”.
Coraggio amici, svergognatelo anche voi!
http://www.pieroricca.org
L’epitaffio civile di una generazione di italiani: nati sotto Mussolini; vissuti sotto Andreotti; morti sotto Berlusconi.
Gli ultimi due sono ancora in vita. E possiamo almeno svergognarli.
Ieri era il turno di Andreotti. Senatore a vita per “altissimi meriti”: tra i quali una collusione con la mafia accertata e prescritta a norma di legge. Fino al 1980, s’intende. Era in visita a Milano per ricordare Aldo Moro, che tanto lo stimava. Ci ha risposto chiamandoci “provocatori”, lui che è una provocazione vivente, e consigliandoci una “piccola cura a Chianciano”. Mente sempre, perfino sul numero di pagine della famosa sentenza. Due anni fa la descrisse come “un volumone”, ieri ha detto che è di “cinque pagine”. In realtà, la sentenza di appello è di oltre 1500 pagine, quella di Cassazione di 217. Viene il dubbio che l’avvocatessa Bongiorno, per farlo contento, gliene abbia fatto leggere un’altra. Ma il meglio di sè, questo incallito provocatore, l’ha dato a Roma il 29 aprile: “L’equivoco nasce dal fatto che ero amico di Salvo Lima, ma come facevo ad avere rapporti con la mafia se ho sempre abitato a Roma?”.
Coraggio amici, svergognatelo anche voi!
http://www.pieroricca.org