Senza Fili
06-05-2008, 22:52
Sentenza della Corte d'appello di Milano destinata a far discutere
Il legale della bimba, che al tempo aveva 4 anni, si è opposta invano allo sconto
L'omicida, un egiziano di 33 anni, aveva strangolato la donna perché troppo elegante
MILANO - Scegliendo di patteggiare, al processo d'appello se l'è cavata con una pena di dieci anni. A tanto è stato condannato infatti Mohamed Issa, egiziano di 33 anni, processato per aver ucciso la moglie strangolandola davanti alla figlia di quattro anni. La donna, Darin Omar, di 27 anni, era stata trovata morta il 3 maggio del 2006 nel parcheggio di un condominio alla periferia nord di Milano.
In primo grado l'assassino era stato condannato con rito abbreviato a 14 anni, in quanto il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Vanore aveva applicato lo sconto di un terzo previsto dal codice e aveva concesso all'imputato le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante "in considerazione dello stato di incensuratezza" e "delle condizioni interiori in cui versava a causa del comportamento della moglie".
L'omicidio era avvenuto per ragioni di gelosia. L'uomo non tollerava l'atteggiamento della consorte, che riteneva troppo disinvolto: "Guarda come sei uscita di casa", le aveva urlato lui prima di prenderla per il collo. L'uomo aveva poi confessato agli inquirenti che non tollerava in particolare che Darin fosse uscita di casa "con al collo due o tre collanine con ciondoli nonostante l'avessi rimproverata chiedendole di non indossare troppi oggetti preziosi".
Ora in appello, grazie alla scelta di patteggiare, la pena è stata ridotta di altri quattro anni. Il pubblico ministero ha accettato infatti di concordare con la difesa dell'imputato una condanna a dieci anni di reclusione riconoscendo la concessione delle attenuanti generiche prevalenti rispetto all'aggravante. A nulla è valsa l'opposizione del legale di parte civile che assiste la figlia della coppia, l'avvocato Chiara Belluzzi. In una memoria ai giudici, il difensore parla di "assoluta ingiustificabilità di un ulteriore sconto di pena", rispetto "alla già mite condanna emessa dal giudice per l'udienza preliminare".
L'avvocato sottolinea quindi come "dopo l'omicidio confessato a fatica (...) Issa non si è costituito e non ha avvisato le forze dell'ordine, ma ha caricato la moglie su un'auto abbandonandone il corpo in un parco nella speranza di non essere individuato quale autore del fatto". L'imputato inoltre "non ha mostrato alcun chiaro segno di resipiscenza e non ha nemmeno accennato alcuna forma di risarcimento in favore della figlia che è rimasta psicologicamente ferita dal crimine e ha perso la sua casa in Italia e il suo nucleo familiare".
(6 maggio 2008) Repubblica
10 anni per aver ucciso una persona, la moglie, con l'aggravante di averlo fatto pure davanti alla figlia...
Ma un delinquente che vede certe condanne ridicole e vergognose che messaggio ne trae? :Puke:
Il legale della bimba, che al tempo aveva 4 anni, si è opposta invano allo sconto
L'omicida, un egiziano di 33 anni, aveva strangolato la donna perché troppo elegante
MILANO - Scegliendo di patteggiare, al processo d'appello se l'è cavata con una pena di dieci anni. A tanto è stato condannato infatti Mohamed Issa, egiziano di 33 anni, processato per aver ucciso la moglie strangolandola davanti alla figlia di quattro anni. La donna, Darin Omar, di 27 anni, era stata trovata morta il 3 maggio del 2006 nel parcheggio di un condominio alla periferia nord di Milano.
In primo grado l'assassino era stato condannato con rito abbreviato a 14 anni, in quanto il giudice per l'udienza preliminare Giuseppe Vanore aveva applicato lo sconto di un terzo previsto dal codice e aveva concesso all'imputato le attenuanti generiche equivalenti all'aggravante "in considerazione dello stato di incensuratezza" e "delle condizioni interiori in cui versava a causa del comportamento della moglie".
L'omicidio era avvenuto per ragioni di gelosia. L'uomo non tollerava l'atteggiamento della consorte, che riteneva troppo disinvolto: "Guarda come sei uscita di casa", le aveva urlato lui prima di prenderla per il collo. L'uomo aveva poi confessato agli inquirenti che non tollerava in particolare che Darin fosse uscita di casa "con al collo due o tre collanine con ciondoli nonostante l'avessi rimproverata chiedendole di non indossare troppi oggetti preziosi".
Ora in appello, grazie alla scelta di patteggiare, la pena è stata ridotta di altri quattro anni. Il pubblico ministero ha accettato infatti di concordare con la difesa dell'imputato una condanna a dieci anni di reclusione riconoscendo la concessione delle attenuanti generiche prevalenti rispetto all'aggravante. A nulla è valsa l'opposizione del legale di parte civile che assiste la figlia della coppia, l'avvocato Chiara Belluzzi. In una memoria ai giudici, il difensore parla di "assoluta ingiustificabilità di un ulteriore sconto di pena", rispetto "alla già mite condanna emessa dal giudice per l'udienza preliminare".
L'avvocato sottolinea quindi come "dopo l'omicidio confessato a fatica (...) Issa non si è costituito e non ha avvisato le forze dell'ordine, ma ha caricato la moglie su un'auto abbandonandone il corpo in un parco nella speranza di non essere individuato quale autore del fatto". L'imputato inoltre "non ha mostrato alcun chiaro segno di resipiscenza e non ha nemmeno accennato alcuna forma di risarcimento in favore della figlia che è rimasta psicologicamente ferita dal crimine e ha perso la sua casa in Italia e il suo nucleo familiare".
(6 maggio 2008) Repubblica
10 anni per aver ucciso una persona, la moglie, con l'aggravante di averlo fatto pure davanti alla figlia...
Ma un delinquente che vede certe condanne ridicole e vergognose che messaggio ne trae? :Puke: