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View Full Version : [ 'Ndrangheta ] Segnali di guerra in Calabria


Ser21
30-04-2008, 08:15
Segnali di guerra in Calabria


di Enzo Ciconte - 29 aprile 2008
Sta accadendo qualcosa di inquietante e nel contempo di indecifrabile in Calabria. Nel giro di pochi giorni, fatti apparentemente diversi e tra loro non collegati rendono torbida e drammatica la situazione. Da Reggio Calabria, da Gioia Tauro, da Crotone arrivano notizie e immagini devastanti.




Notizie e immagini che fanno rimbalzare in primo piano la ‘ndrangheta come assoluta protagonista di episodi selvaggi e misteriosi, aperti a più interpretazioni.
A Gioia Tauro un imprenditore rimane vittima di un’autobomba e si salva solo per miracolo. Perché si è voluta scegliere questa modalità così devastante e così clamorosa? Una scelta, si badi bene, preparata con professionalità e nei minimi dettagli, non una fatalità. Si poteva colpire in tanti altri modi che certo avrebbero richiamato di meno l’attenzione dell’opinione pubblica, nazionale e locale.
Invece è stata usata l’autobomba che richiama alla mente un analogo attentato di tanti anni fa quando la vittima destinata avrebbe dovuto essere Antonino Imerti, scampato alla morte e rimasto illeso. Correva l’anno 1985 e quell’agguato fu l’inizio di una sanguinosissima guerra che durò fino al settembre del 1991 quando la pace tra le ‘ndrine mise fine alla guerra più devastante della ‘ndrangheta reggina.
La pace aprì una lunga stagione di affari condotti con modi felpati, nel silenzio più assoluto e facendo in modo da non richiamare attenzioni indesiderate su quanto avveniva in Calabria e altrove. Da qualche tempo a questa parte la ‘ndrangheta ha deciso di ribaltare questa modalità. Ha scelto di uscire dal silenzio e dalla penombra. Ha scelto di balzare al centro della scena. Il perché di questa decisione non è ancora del tutto chiaro in tutte le sue implicazioni.
Dall’omicidio Fortugno in poi qualcosa è mutato, e di profondo. Un omicidio, come si ricorderà, commesso con modalità clamorose; ucciso davanti a tutti all’uscita del seggio elettorale durante le primarie dell’Unione. Poi è arrivata Duisburg, la strage commessa in Germania, nel cuore dell’Europa; sei morti ammazzati, tutti in una sera di festa, a ferragosto. Anche in quell’occasione si è trattato di una scelta voluta e ben ponderata. Adesso, in orrida sequenza, i fatti di Papanice dove una bambina e un bambino, rimangono coinvolti in due episodi diversi quando sono stati uccisi i loro padri: la prima è rimasta gravemente ferita e il secondo è stato testimone dell’uccisione del genitore. Poi, da ultimo, l’autobomba.
Non è chiaro chi e perché abbia deciso questo mutamento, ammesso che ci sia qualcuno che abbia preso questa decisione; perché può anche darsi che tutto stia avvenendo proprio perché nessuno è in grado di decidere e perché una serie di capi sono finiti in manette nel corso degli ultimi anni e sono saltati tutti gli equilibri realizzati con fatica nel corso del tempo.
C’è una nebulosa che avvolge oggi i fatti di ‘ndrangheta e che rende contraddittoria la situazione. Sembra quasi che, risolta una questione, un’altra se ne apra senza un chiaro perché. Dopo Duisburg nel giro di pochissimo tempo le ‘ndrine contendenti pare abbiano raggiunto la pace; ed infatti da allora ad oggi in quell’area di San Luca che aveva dato origine alla strage in terra tedesca tutto tace.
Poi, a febbraio scorso a Gioia Tauro viene ucciso Rocco Molè: i fatti di sangue aggrediscono una cosca importante imparentata ed alleata con i Piromalli che da tempo immemorabile governano la criminalità dell’intera zona condizionando le istituzioni locali, tanto è vero che il consiglio comunale di quella cittadina è stato sciolto per la seconda volta. Era pensabile che quella morte potesse passare senza risposta? La risposta è l’autobomba o il fatto va invece letto in un’altra chiave? Come una continuazione di quell’assassinio? È presto per dirlo.
Forse si stanno ristrutturando i poteri dentro le ‘ndrine; è probabile che ci sia un assestamento interno con l’emergere di nuovi capi che devono sostituire quelli finiti in galera e che stanno mettendo sotto schiaffo gli imprenditori, comunque siano collocati. Le sostituzioni non sempre sono indolori.
Tutto ciò avviene in un momento di difficoltà politica, con una politica regionale debole e sotto scacco; avviene nel mentre sono in arrivo in Calabria rilevanti risorse economiche e nel momento in cui si riapre il discorso del ponte sullo stretto di Messina. Nonostante gli arresti di capi e di latitanti importanti, qualcuno forse vuole dare una prova di forza o acquisire posizioni di predominio.
È in questo scenario che si è scoperta la microspia nei locali di Nicola Gratteri, un magistrato della DDA di Reggio Calabria. Fatto di per sé straordinariamente grave perché arrivare nel cuore dell’antimafia dà un senso di fragilità delle istituzioni. Sarebbe bene capire come e perché sia stato possibile penetrare in quei locali. E sarebbe bene evitare che la microspia sia presa a pretesto per aprire una stagione di veleni, esacerbando situazioni o stati d’animo o scagliando l’un contro l’altro bravi magistrati impegnati da tempo in indagini delicate.
C’è il pericolo dell’apertura di una nuova stagione di guerra selvaggia, crudele, sanguinaria, imprevedibile nella sua durata e nei suoi esiti. In questa prospettiva sarebbe bene non fare regali agli ‘ndranghetisti.

L'UNITA'


Certo che 'ndrangheta sembra ripercorrere pari pari la strada di Cosa Nostra a fine anni 80' primi anni 90'.
Peccato però che il contrasto dello stato sia assolutamente pari a zero,al contrario di quegli anni in cui la procura di Palermo arrestava e sequestrava a tutto spiano...
Purtroppo la lotta alle cosche non è più una piorirtà,benchè in Italia ve ne siano ben 3....

Ser21
30-04-2008, 08:59
Non fregherà un cazzo a nessuno,tanto le 'ndrine sn solo la mafia più potente d'euroèpa e forse del mondo ma pare che la tesi di possibile guerra in Calabria sia sempre più probabile,vista nell'ottica di un cambio di referenti politici...
Infatti...


Agguato a Lamezia Terme
ucciso ex consigliere comunale

LAMEZIA TERME - Un imprenditore ittico, Gino Benincasa, è stato assassinato a colpi d'arma da fuoco durante la notte a Lamezia Terme. L'uomo stava lasciando la sua abitazione, in Contrada Capizzaglie, alla periferia sud della città, quando un commando armato si è avvicinato facendo fuoco. Per l'uomo, che si trovava alla guida di un furgone Fiat, la morte è stata immediata.

Quello di Benincasa può essere considerato un omicidio eccellente, in ragione del passato politico della vittima, che era stata negli anni '90 consigliere comunale nelle file del Psi. Il nome di Benincasa, associato a quello di una cosca della 'ndrangheta era finito nel rapporto del ministero dell'Interno che determinò lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del Consiglio comunale avvenuto nel 1992. Lo stesso Consiglio comunale fu nuovamente sciolto qualche anno dopo, sempre per infiltrazioni mafiose. Di quell'assemblea faceva parte un fratello della vittima, eletto nella lista del Nuovo Psi.

(30 aprile 2008)

Va tutto bene....facciamo finta che nn sia successo niente,forse è meglio così....

Dj Ruck
30-04-2008, 09:11
però Ser21, metti pure le cose che si fanno, mica sono cose da poco eh ;)

Decapitati i vertici di gruppi criminali e colpiti i loro gangli vitali

'Ndrangheta, vasta operazione nel crotonese: 55 provvedimenti restrittivi

Assicurati alla giustizia sia i capi delle cosche sia gli esecutori materiali di omicidi ed azioni di fuoco e scoperte numerose estorsioni

Crotone, 28 apr. - (Adnkronos) - Vasta operazione antimafia che ha impegnato investigatori della Polizia nell'esecuzione di 55 provvedimenti restrittivi nei confronti di appartenenti alle famiglie mafiose piu' influenti del crotonese. Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare figurano, oltre ai 39 indagati, sottoposti a fermo, nel corso dell'operazione "Eracles" del 7 aprile scorso, per i quali il Gip di Catanzaro ha deciso l'applicazione di una nuova misura cautelare, altre 16 persone che svolgevano la loro attivita' criminale nella citta' di Crotone. L'operazione, denominata ''Eracles 2'', con l'arresto di altri 16 indagati, costituisce la seconda tranche dell'indagine conclusasi, ai primi d'aprile, con il fermo di 39 appartenenti ai clan mafiosi operanti nel crotonese, ed infligge un nuovo duro colpo alle cosche della 'ndrangheta.

Le attivita' investigative svolte hanno consentito di delineare le strutture e le strategie operative dei gruppi criminali, decapitandoli dei vertici e colpendoli nei loro gangli vitali, assicurando alla giustizia sia i capi delle cosche sia gli esecutori materiali di omicidi ed azioni di fuoco. Sono state scoperte numerose estorsioni che le organizzazioni mafiose locali esercitavano, anche in forma violenta, nei confronti di imprenditori del settore edile e di titolari di esercizi commerciali.

Il Servizio Centrale Operativo, la Squadra Mobile di Crotone, e la Sezione Criminalita' Organizzata di Catanzaro hanno inferto un nuovo duro colpo alle organizzazioni mafiose attive nel crotonese. Le indagini degli organismi investigativi, gia' da tempo impegnati nel capoluogo calabrese, hanno permesso di proseguire l'azione di contrasto, avviata all'inizio di aprile, contro alcuni dei piu' pericolosi clan della 'ndrangheta operanti nella provincia di Crotone.

La vasta operazione di polizia riveste una straordinaria importanza, alla luce dei concreti elementi di responsabilita' raccolti a carico dei maggiori esponenti delle cosche mafiose egemoni nella provincia di Crotone e nell'ottica di contenimento di possibili conflitti armati, derivanti da divergenze strategiche tra opposte fazioni.

L'attivita' investigativa ha permesso di scoprire gli autori degli omicidi di Francesco Gallo e Leonardo Covelli, uccisi a Crotone nel 2000, per contrasti interni alla cosca 'Vrenna - Corigliano - Bonaventura', e di smantellare gli arsenali del sodalizio criminale, individuando 3 depositi, ove erano custoditi esplosivi, pistole e fucili mitragliatori.

Le 55 persone colpite dal provvedimento emesso dal gip distrettuale di Catanzaro Tiziana Macri' sono accusate di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione di armi e traffico di sostanze stupefacenti. L'operazione Eracles 2 ha portato in carcere altre venti persone per le quali il pm antimafia Pier Paolo Bruni non aveva ritenuto opportuno emettere il provvedimento di fermo che aveva invece colpito 39 persone nel troncone dell'inchiesta il 7 aprile scorso (confermate dai gip in sede di convalida). "Sia i due gip di Crotone che ora il gip di Catanzaro hanno dimostrato che l'impianto accusatorio sembra sia corretto", ha commentato il pm Bruni, aggiungendo che anche le venti persone arrestate oggi sono "soggetti di primo piano". Si tratta di esponenti della cosca Vrenna-Bonaventura-Corigliano a cui si aggiungono gli affiliati delle famiglie Russelli e Megna, che rappresentano "la diramazione papaniciara" che fa capo a Grande Aracri nel crotonese.

http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Calabria.php?id=1.0.2114339825

Ser21
30-04-2008, 09:14
E che sn l'addetto alle cosche ?
Tu non puoi fare,come hai fatto adesso,postando un articolo ?

Dj Ruck
30-04-2008, 09:16
E che sn l'addetto alle cosche ?
Tu non puoi fare,come hai fatto adesso,postando un articolo ?

No, però se tu non posti anche quello che lo Stato fa quasi ogni giorno, sembra che davvero siamo lasciati a noi stessi;)

Ser21
30-04-2008, 09:36
No, però se tu non posti anche quello che lo Stato fa quasi ogni giorno, sembra che davvero siamo lasciati a noi stessi;)

Bhè a te sembra che lo stato stia combattendo con ogni possibile mezzo le tre cosche ?

Dj Ruck
30-04-2008, 09:42
Bhè a te sembra che lo stato stia combattendo con ogni possibile mezzo le tre cosche ?

qualcosa si sta facendo...ovvio che sia difficile eliminare una "cultura malavitosa" presente nel Meridione da oltre 150 anni e passa...

Dj Ruck
30-04-2008, 10:00
Non fregherà un cazzo a nessuno,tanto le 'ndrine sn solo la mafia più potente d'euroèpa e forse del mondo ma pare che la tesi di possibile guerra in Calabria sia sempre più probabile,vista nell'ottica di un cambio di referenti politici...
Infatti...

Va tutto bene....facciamo finta che nn sia successo niente,forse è meglio così....


'Ndrangheta: imprenditore ucciso forse affiliato
LAMEZIA TERME - Sarebbe stato un affiliato di una cosca della 'ndrangheta Gino Benincasa, l'imprenditore con un passato politico, ucciso questa mattina a Lamezia Terme. Il nome della vittima era finito nel rapporto del Viminale che nel 1992 determino' lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del consiglio comunale locale. Per uccidere Benincasa sono state usate due diverse armi, un fucile e una mitraglietta. (Agr)
http://www.corriere.it/ultima_ora/detail.jsp?id={DB69AD37-BDF9-4971-9529-5615E455F12C}

Ecco il perchè, forse.

Ser21
30-04-2008, 10:01
qualcosa si sta facendo...ovvio che sia difficile eliminare una "cultura malavitosa" presente nel Meridione da oltre 150 anni e passa...

...senza rerenti politici,la mafia sarebbe solo un gruppo di gangtar....
Lo dice Borsellino,non io.
Ecco perchè dico che arrestare il braccio militare non sconfiggerà mai le cosche...
Bisogna puntare ai colletti bianchi ma oramai è utopico pensare ad una giustizia del genere oggi giorno...in questa ItaGlia.

Ser21
30-04-2008, 10:02
Ecco il perchè, forse.

Salvo Lima...affiliato anche lui a Cosa Nostra,ucciso da Cosa nostra.
Preludio alla terza guerra di mafia...
In Calabria sta succedendo qualcosa di grosso...

Dj Ruck
30-04-2008, 10:04
...senza rerenti politici,la mafia sarebbe solo un gruppo di gangtar....
Lo dice Borsellino,non io.
Ecco perchè dico che arrestare il braccio militare non sconfiggerà mai le cosche...
Bisogna puntare ai colletti bianchi ma oramai è utopico pensare ad una giustizia del genere oggi giorno...in questa ItaGlia.

ciò sarebbe dovuto accadere nell'800, quando il fenomeno era ancora "circoscritto"...ma la politica del tempo lasciò andare pensando più ad altre regioni del Paese che al Sud...
E proprio questo lassismo nei confronti del sud ha favorito la nascita e crescita della cultura malavitosa.:muro: :muro:

Ser21
30-04-2008, 10:10
ciò sarebbe dovuto accadere nell'800, quando il fenomeno era ancora "circoscritto"...ma la politica del tempo lasciò andare pensando più ad altre regioni del Paese che al Sud...
E proprio questo lassismo nei confronti del sud ha favorito la nascita e crescita della cultura malavitosa.:muro: :muro:

Non andiamo indietro al brigantaggio....
Gli ultimi 30 anni sn emblematici...
La politica si è messa di mezzo e ha spazzato via l'unica arma con cui potevamo combattere la mafia: La giustizia.
D'altronde però è difficile chiedere ai referenti mafiosi (i politici) di prnedere delle misure dure ed efficaci contro i loro amici mafiosi.
La Mafia porta ricchezza e voti ai politici,figurarsi se la vogliono combattere.
Basti vedere De Magistris,Caselli,Lo Forte,Scarpinato e tantissimi altri...che fine hanno fatto,cercadno di combattere la mafia.
Per non parlare dei morti ammazzati...

Dj Ruck
30-04-2008, 13:15
Non andiamo indietro al brigantaggio....
Gli ultimi 30 anni sn emblematici...
La politica si è messa di mezzo e ha spazzato via l'unica arma con cui potevamo combattere la mafia: La giustizia.
D'altronde però è difficile chiedere ai referenti mafiosi (i politici) di prnedere delle misure dure ed efficaci contro i loro amici mafiosi.
La Mafia porta ricchezza e voti ai politici,figurarsi se la vogliono combattere.
Basti vedere De Magistris,Caselli,Lo Forte,Scarpinato e tantissimi altri...che fine hanno fatto,cercadno di combattere la mafia.
Per non parlare dei morti ammazzati...

E invece se si vuole parlare di malavita si deve andare indietro...agli inizi.
;)

Ser21
30-04-2008, 13:25
E invece se si vuole parlare di malavita si deve andare indietro...agli inizi.
;)

Il fenomeno del brigantaggio funzionava come nel medioevo con i latifondisti.
Mi chiedo invece,se tu possa pensare che non siano i referenti politici a far mutare questi briganti in mafiosi....

Ser21
30-04-2008, 13:51
Che buffo...si parla di mangano e ci sn 200 risposte solo perchè viene tirato in ballo Berlusconi.
Si parla di Mafia in generale,senza parlare di politici e siamo in 2 a risponderci....

Ma secondo voi è perchè Magano tirava oppure perchè c'era berlusconi di mezzo ?

Dj Ruck
30-04-2008, 13:55
Che buffo...si parla di mangano e ci sn 200 risposte solo perchè viene tirato in ballo Berlusconi.
Si parla di Mafia in generale,senza parlare di politici e siamo in 2 a risponderci....

Ma secondo voi è perchè Magano tirava oppure perchè c'era berlusconi di mezzo ?

sai com'è...Berlusconi è come lo zucchero...dove c'è lui ci sono tutti per andare contro a lui...e, come hai detto tu, di mafia non importa a nessuno...ma solo di quello che fa (o farebbe) Berlusconi.:rolleyes: :rolleyes:
Fa pensare questo eh...:doh: :doh:

Ser21
30-04-2008, 14:09
sai com'è...Berlusconi è come lo zucchero...dove c'è lui ci sono tutti per andare contro a lui...e, come hai detto tu, di mafia non importa a nessuno...ma solo di quello che fa (o farebbe) Berlusconi.:rolleyes: :rolleyes:
Fa pensare questo eh...:doh: :doh:

So che con te questo discorso non ha molto senso ma berlusconi con la mafia c'entra e come..
Quando si parla di mangano,arrivano persone che pensano di sapere di mafia e postano solo per difenderlo.
Quando invece si parla din generale delle cosche...nessuno si interessa xchè non c'è un proprio politico da difender.e
questo dovrebbe far riflettere...perchè in sostanza della mafia a questa gente non interessa per niente...

Dj Ruck
30-04-2008, 14:10
So che con te questo discorso non ha molto senso ma berlusconi con la mafia c'entra e come..
Quando si parla di mangano,arrivano persone che pensano di sapere di mafia e postano solo per difenderlo.
Quando invece si parla din generale delle cosche...nessuno si interessa xchè non c'è un proprio politico da difender.e
questo dovrebbe far riflettere...perchè in sostanza della mafia a questa gente non interessa per niente...

Tutto fa riflettere quando si parla di mafia e company...ma a certa gente interessa solo un aspetto;)

[JaMM]
30-04-2008, 14:19
mi auguro non si tratti di una nuova guerra di ndrangheta. L'ultima, iniziata nel 1985 e terminata nel 92, ha causato, almeno ufficialmente circa 800 morti ammazzati, ma si pensa potrebbero essere anche di più.

Oltretutto dopo l'ultima guerra la ndrangheta è cambiata molto, si è nascosta, ha lavorato sottotraccia, sarebbe un evento nuovo qualora ricominciasse una stagione "stragista".

Mi auguro vivamente siano solo episodi, anche se tanti segnali fanno pensare ad altro :(