teogros
28-04-2008, 11:54
Ue, Italia: peggiora il deficit (2,3%), rallenta il Pil: +0,5%. Si allarga la forbice con l'Eurozona
L'economia italiana crescerà dello 0,5% quest'anno e dello 0,8% nel 2009, nettamente al di sotto del potenziale che è dell'1,6% circa. Lo dice la Commissione Ue nel Rapporto di primavera che ha riveduto al ribasso di quasi un punto percentuale la stima per il 2008 che era di +1,4% nel Rapporto autunnale (poi aggiustato a +0,7% a inizio marzo) e ha dimezzato quella per il 2009 (da +1,6% in autunno). L'Italia, come
già nel 2007, avrà la performance peggiore nell'Eurozona e nei 27 Paesi dell'Ue e, dice la Commissione, «il gap già negativo con la media dell'Eurozona, si allargherà
ulteriormente».
In corso un «marcato rallentamento»
L'anno scorso l'economia italiana è cresciuta dell'1,5% e la stima del Governo per quest'anno è ferma a +0,6%, mentre l'Fmi in aprile ha drasticamente riveduto la nostra crescita a +0,3%
quest'anno e l'anno prossimo. L'Italia, dice la Commissione nel Rapporto di primavera, «è entrata nel 2008 con un trascinamento negativo» di crescita dal quarto trimestre 2007, che è stato negativo, e gli indicatori segnalano che «l'attività economica resterà moderata in tutta la prima
parte dell'anno». La crescita sarà sostenuta dalla sostanziale tenuta del settore manifatturiero che compensa, almeno in parte, il forte peggioramento di quello dei servizi. Inoltre, dice il Rapporto, visto che parte del calo accusato nel quarto trimestre 2007 potrebbe essere dovuto a fattori straordinari, come ad esempio lo sciopero dei trasporti del dicembre scorso, il primo trimestre potrebbe aver visto «una lieve ripresa» dell'attività, seguita da crescita piatta nel secondo. Nei restanti due trimestri si prevede un miglioramento, anche se a passo molto lento. Il Rapporto evidenzia, tuttavia, che «il gap sempre negativo a livello di crescita con la media dell'Eurozona è destinato ad allargarsi, malgrado l'esposizione relativamente modesta del settore bancario alle turbolenze di mercato». Al rallentamento in corso, che viene definito «marcato», contribuiscono tutte le componenti della domanda: i consumi privati andranno sempre più a rilento a causa dell'aumento dell'inflazione e della minore fiducia, gli investimenti nel settore privato sono previsti in stagnazione, mentre aumenteranno nel settore pubblico, e il calo della domanda
estera assieme all'apprezzamento del cambio peseranno sulla crescita dell'export.
Crescita della produttività sempre a rilento
Nel 2009, la crescita dovrebbe restare modesta a fronte di uno scenario globale sempre sfavorevole, ma l'Italia dovrebbe beneficiare di un «marginale» trascinamento positivo da
quest'anno e di una limitata ripresa dei consumi di riflesso al previsto calo dell'inflazione, mentre i
il contributo netto dell'export sarà negativo con le importazioni in crescita più 'velocè rispetto alle
esportazioni. Il «sostanziale» rallentamento nel 2008 e nel 2009 avrà un impatto sulla crescita dell'occupazione prevista a +0,4% e +0,5% rispettivamente (+1% nel 2007), ma la disoccupazione dovrebbe continuare a scendere al 6% quest'anno (da 6,1% nel 2007) e al 5,9% nel 2009 con un
contenuto sulla crescita sempre piuttosto alto: di conseguenza la produttività del lavoro migliorerà dello 0,2% soltanto in entrambi gli esercizi e questo sottolinea «il persistente problema italiano» in questo campo. I contratti di fine 2007 e previsti per il 2008 in molti settori porteranno a «una netta accelerazione delle retribuzioni per addetto che, assieme alla debole produttività, risulteranno in aumento dei costi unitari del lavoro (+0,8% quest'anno dopo -0,8% nel 2007) con una decelerazione solo nel 2009. Questa batteria di dati, dice la Commissione, «avrà un impatto negativo sulla posizione competitiva dell'economia italiana sia nei confronti
dell'Eurozona sia del resto nel mondo».
Bruxelles mette in guardia su calo gettito
Il rapporto deficit/pil italiano - stima ancora la Commissione - salirà quest'anno al 2,3% dall'1,9%
registrato nel 2007, e al 2,4% nel 2009, a politiche invariate. I dati tengono conto delle misure adottate a tutto il 15 aprile, e della revisione al rialzo al 2,4% del dato per quest'anno contenuto nella Trimestrale di cassa di marzo. L'ampia correzione dei conti pubblici raggiunta negli
ultimi due anni «si è basata soprattutto sull'andamento delle entrate», ma questo fattore, ammonisce la Commissione, «si esaurirà progressivamente».
Alè!
Dimenticavo: la fonte è Il Sole 24 Ore.
L'economia italiana crescerà dello 0,5% quest'anno e dello 0,8% nel 2009, nettamente al di sotto del potenziale che è dell'1,6% circa. Lo dice la Commissione Ue nel Rapporto di primavera che ha riveduto al ribasso di quasi un punto percentuale la stima per il 2008 che era di +1,4% nel Rapporto autunnale (poi aggiustato a +0,7% a inizio marzo) e ha dimezzato quella per il 2009 (da +1,6% in autunno). L'Italia, come
già nel 2007, avrà la performance peggiore nell'Eurozona e nei 27 Paesi dell'Ue e, dice la Commissione, «il gap già negativo con la media dell'Eurozona, si allargherà
ulteriormente».
In corso un «marcato rallentamento»
L'anno scorso l'economia italiana è cresciuta dell'1,5% e la stima del Governo per quest'anno è ferma a +0,6%, mentre l'Fmi in aprile ha drasticamente riveduto la nostra crescita a +0,3%
quest'anno e l'anno prossimo. L'Italia, dice la Commissione nel Rapporto di primavera, «è entrata nel 2008 con un trascinamento negativo» di crescita dal quarto trimestre 2007, che è stato negativo, e gli indicatori segnalano che «l'attività economica resterà moderata in tutta la prima
parte dell'anno». La crescita sarà sostenuta dalla sostanziale tenuta del settore manifatturiero che compensa, almeno in parte, il forte peggioramento di quello dei servizi. Inoltre, dice il Rapporto, visto che parte del calo accusato nel quarto trimestre 2007 potrebbe essere dovuto a fattori straordinari, come ad esempio lo sciopero dei trasporti del dicembre scorso, il primo trimestre potrebbe aver visto «una lieve ripresa» dell'attività, seguita da crescita piatta nel secondo. Nei restanti due trimestri si prevede un miglioramento, anche se a passo molto lento. Il Rapporto evidenzia, tuttavia, che «il gap sempre negativo a livello di crescita con la media dell'Eurozona è destinato ad allargarsi, malgrado l'esposizione relativamente modesta del settore bancario alle turbolenze di mercato». Al rallentamento in corso, che viene definito «marcato», contribuiscono tutte le componenti della domanda: i consumi privati andranno sempre più a rilento a causa dell'aumento dell'inflazione e della minore fiducia, gli investimenti nel settore privato sono previsti in stagnazione, mentre aumenteranno nel settore pubblico, e il calo della domanda
estera assieme all'apprezzamento del cambio peseranno sulla crescita dell'export.
Crescita della produttività sempre a rilento
Nel 2009, la crescita dovrebbe restare modesta a fronte di uno scenario globale sempre sfavorevole, ma l'Italia dovrebbe beneficiare di un «marginale» trascinamento positivo da
quest'anno e di una limitata ripresa dei consumi di riflesso al previsto calo dell'inflazione, mentre i
il contributo netto dell'export sarà negativo con le importazioni in crescita più 'velocè rispetto alle
esportazioni. Il «sostanziale» rallentamento nel 2008 e nel 2009 avrà un impatto sulla crescita dell'occupazione prevista a +0,4% e +0,5% rispettivamente (+1% nel 2007), ma la disoccupazione dovrebbe continuare a scendere al 6% quest'anno (da 6,1% nel 2007) e al 5,9% nel 2009 con un
contenuto sulla crescita sempre piuttosto alto: di conseguenza la produttività del lavoro migliorerà dello 0,2% soltanto in entrambi gli esercizi e questo sottolinea «il persistente problema italiano» in questo campo. I contratti di fine 2007 e previsti per il 2008 in molti settori porteranno a «una netta accelerazione delle retribuzioni per addetto che, assieme alla debole produttività, risulteranno in aumento dei costi unitari del lavoro (+0,8% quest'anno dopo -0,8% nel 2007) con una decelerazione solo nel 2009. Questa batteria di dati, dice la Commissione, «avrà un impatto negativo sulla posizione competitiva dell'economia italiana sia nei confronti
dell'Eurozona sia del resto nel mondo».
Bruxelles mette in guardia su calo gettito
Il rapporto deficit/pil italiano - stima ancora la Commissione - salirà quest'anno al 2,3% dall'1,9%
registrato nel 2007, e al 2,4% nel 2009, a politiche invariate. I dati tengono conto delle misure adottate a tutto il 15 aprile, e della revisione al rialzo al 2,4% del dato per quest'anno contenuto nella Trimestrale di cassa di marzo. L'ampia correzione dei conti pubblici raggiunta negli
ultimi due anni «si è basata soprattutto sull'andamento delle entrate», ma questo fattore, ammonisce la Commissione, «si esaurirà progressivamente».
Alè!
Dimenticavo: la fonte è Il Sole 24 Ore.