elect
14-04-2008, 20:36
Vorrei spezzare una lancia o almeno uno stecchino a favore di Bruno Vespa, che nell’ultimo «Porta a Porta» ha piegato la schiena per annusare una mano di Berlusconi. Contro ogni apparenza, non un gesto servile ma una gag, cui il giornalista si è prestato, forse involontariamente, e però con tempi comici perfetti. «Annusi», ha declamato l’arzillo showman, porgendogli l’arto con maestosa noncuranza. E l’infelice ha annusato. Quel tanto che bastava per consentire al capocomico di sparare la battuta: «Lo sente? E’ odore di santità». Risate, applausi, indici di ascolto e gradimento alle stelle.
E’ probabile che in una nazione noiosamente civile nessun candidato premier offrirebbe all’intervistatore la propria mano da sniffare. Nelle elezioni francesi, inglesi e finanche molucchesi non si ha memoria di gesti simili, sebbene gli antropologi sostengano che presso alcune sparute tribù africane dell’interno persista l’abitudine di annusare le mani dei politici, ma solo di quelli sconfitti, prima di metterli a bollire nel pentolone. Quel che è sicuro è che nessun conduttore accetterebbe di fare da spalla al Grande Annusato: «Signore, le ricordo che lei si candida a guidare il Paese e non a una parte nel prossimo spettacolo di Aldo Giovanni e Giacomo. Tenga un contegno adeguato». Questo direbbe un Vespa, in altre parti del mondo. Ma se lo avesse detto Vespa, il pubblico in studio avrebbe fatto buuuh, gli ascolti sarebbero crollati e la critica lo avrebbe accusato di non possedere senso dell’umorismo, che solo da noi coincide con l’assenza di senso del ridicolo.
Massimo Gramellini
Che dire? Si commenta da solo..
E’ probabile che in una nazione noiosamente civile nessun candidato premier offrirebbe all’intervistatore la propria mano da sniffare. Nelle elezioni francesi, inglesi e finanche molucchesi non si ha memoria di gesti simili, sebbene gli antropologi sostengano che presso alcune sparute tribù africane dell’interno persista l’abitudine di annusare le mani dei politici, ma solo di quelli sconfitti, prima di metterli a bollire nel pentolone. Quel che è sicuro è che nessun conduttore accetterebbe di fare da spalla al Grande Annusato: «Signore, le ricordo che lei si candida a guidare il Paese e non a una parte nel prossimo spettacolo di Aldo Giovanni e Giacomo. Tenga un contegno adeguato». Questo direbbe un Vespa, in altre parti del mondo. Ma se lo avesse detto Vespa, il pubblico in studio avrebbe fatto buuuh, gli ascolti sarebbero crollati e la critica lo avrebbe accusato di non possedere senso dell’umorismo, che solo da noi coincide con l’assenza di senso del ridicolo.
Massimo Gramellini
Che dire? Si commenta da solo..