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View Full Version : Corrias, Gomez e Travaglio, intenzioni di voto


GianoM
12-04-2008, 10:05
Gli autori del libro "La casta" esprimono le loro preferenze di voto, con le motivazioni. Per fare capire che nonostante si critichi la casta intera, qualcuno si salva, secondo loro.

Corrias

Non voterò Mastella che ahinoi sta fuori a questo giro, per crudeltà mediatica. E rimarrà in vacanza con la sua scorta di polizia penitenziaria e moglie.
Non voterò Bertinotti che non ha mai sognato contratti metalmeccanici, ma direttamente la presa del Palazzo e lo ha pure realizzato, in proprio, con quello di Montecitorio.
Non voterò Casini uscito dalla cecità, evviva, con il nuovo incanto di moglie e figlioletta, il vestito blu, il capello brizzolato e un bel viale al tramonto, come nelle fiction.
Non voterò Bossi che sta davvero male, lo usano, si fa usare, vive in un mondo suo, con l’ampolla, i draghi, i ringhianti commercialisti del Po.
Non voterò Berlusoni, Dell’Utri, De Gregorio, né altri santi (o eroi) di ulteriori mandamenti d’Italia nerissima, compreso il redivido Ciarrapico e il defunto Mangano.

Voterei volentieri Romano Prodi, abitassi a Bologna. Voterei volentieri Anna Finocchiaro, abitassi a Palermo. Voterei volentieri Pier Luigi Bersani oppure anche Rosi Bindi.

Voterò volentieri Walter Veltroni, abitando a Roma. Il quale ha fatto una campagna elettorale come si doveva, parlandoci di un’Italia verosimile da rinsaldare, ma senza furori, intorno ai buoni principi del vivere civile. Sapendo che quel che conta è la redistribuzione delle risorse e delle opportunità, la lotta ai privilegi, la condivisione dei doveri e dei diritti. Che la politica è fare bene una strada, una scuola, un asilo. Dire la verità. Agire nella legalità. E pensare insieme a un po’ di futuro con giusta proporzione di ossigeno, immaginazione, ideali.

Peter Gomez

Andrò a votare e voterò Italia dei valori. Nel momento in cui Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri escono allo scoperto e, pur di avere la maggioranza al senato, non esitano ad elogiare l'omertà del boss Vittorio Mangano penso che sia necessario dare forza a chi dice chiaramente di no alla mafia. Arrivati a questo punto astenersi non serve. Ci sono mille ragioni per non condividere tutto il programma, tutti i comportamenti e tutti i pensieri del candidato premier Walter Veltroni, sostenuto da Antonio Di Pietro, ma è evidente che Veltroni e Berlusconi non sono la stessa cosa.

Certo alcune delle candidature del Pd lasciano molto a desiderare (per usare un eufemismo), ma percentualmente le liste del centrosinistra sono molto meglio di quelle del centrodestra. Ad ogni Mirello Crisafulli presente da questa parte, dall'altra ve ne sono almeno cinque. E in ogni caso scegliere nel centrosinistra gli aspiranti parlamentari dell'IdV un risultato lo porta: qualunque sia l'esisto delle elezioni avremo a Montecitorio e Palazzo Madama una pattuglia di uomini e donne pronti a battersi per la legge sul conflitto d'interessi, per l'antiracket, per la lotta alla corruzione. Inoltre se vincerà il centrosinistra o se la sconfitta sarà di misura, con tutta probabilità si tornerà alle urne non appena verrà approvata una nuova legge elettorale. Se invece la vittoria di Berlusconi sarà larga al voto si tornerà tra cinque anni.

Invito tutti quindi a pensare che cosa è accaduto tra il 2001 e il 2006 quando il nostro Paese è corso a grandi passi verso il regime con i servizi segreti che spiavano giornalisti e magistrati, con le epurazioni e le censure in Rai, con la grande stampa internazionale che ogni giorno metteva alla berlina l'Italia e il suo esecutivo. Non c'è una sola ragione per pensare che la prossima volta andrà diversamente. Berlusconi, del resto, nelle scorse settimane è stato chiaro: vuole reintrodurre l'immunità parlamentare, vietare le intercettazioni telefoniche, mettere nuovamente e più a fondo le mani sulla tv pubblica. Evitare tutto questo penso che sia un preciso dovere di chi ha a cuore la libertà.

Voterò, insomma, e il mio non sarà un voto per Veltroni, ma un voto contro Berlusconi. O se preferite un voto turandosi il naso. Ma in maniera ponderata, convinta, consapevole.

Travaglio

Due anni fa votai per l’Italia dei Valori, soprattutto perché nel mio Piemonte candidava Franca Rame, persona straordinaria che sono felice di aver contribuito a mandare al Senato. Credo proprio che anche stavolta tornerò a votare per il partito di Antonio Di Pietro, che tra le altre cose non candida né condannati né inquisiti.

Conosco le obiezioni dei critici: la gestione padronale e personalistica del partito, da cui molti si sono allontanati; la caduta di stile di far prendere al partito una sede in affitto in uno stabile di proprietà dello stesso Di Pietro; la candidatura di personaggi come Sergio De Gregorio e Federica Rossi Gasparrini, puntualmente usciti dall’Idv dopo pochi mesi dall’elezione; l’adesione di Di Pietro, come ministro delle Infrastrutture, al progetto del Tav per le merci in Valsusa (sia pure dialogando con le popolazioni e discutendo di un possibile nuovo tracciato, alternativo al famigerato «buco» da 54 km a Venaus); la decisione di non chiudere la società Stretto di Messina, pur con la contrarietà ribadita al progetto del ponte; il no alla commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del G8 (secondo me sacrosanto, visto che le commissioni parlamentari in Italia servono a confondere le acque e a ostacolare le indagini della magistratura; ma maldestramente motivato con la richiesta di indagare anche sulle violenze dei black bloc, quasi che il parlamento dovesse occuparsi dei reati dei cittadini comuni).

Per essere chiari: voterei molto più volentieri per un Einaudi o un De Gasperi redivivi. Ma, in attesa che rinasca qualcuno di simile e riesca a entrare in politica, penso che l’astensione - da cui sono stato a lungo tentato - finisca col fare il gioco della casta, anzi della cosca. Il non voto, anche se massiccio, non viene tenuto in minimo conto dalla partitocrazia: anche se gli elettori fossero tre in tutto, i partiti se li spartirebbero in percentuale per stabilire vincitori e vinti. E infischiandosene degli assenti, che alla fine hanno sempre torto. Dunque penso che si debba essere realisti, votando non il «meno peggio», ma ciò che si sente meno lontano dai propri desideri.

A convincermi a votare per l’Idv sono le liste che ha presentato Di Pietro, che ospitano diverse persone di valore, alcune delle quali sono amici miei, di MicroMega, dei girotondi e di chi ha combattuto in questi anni le battaglie per la legalità e la libertà d’informazione. Ne cito alcuni.

C’è Beppe Giulietti, animatore dell’associazione Articolo 21 contro ogni censura ed epurazione, dunque scaricato dal Pd che gli ha preferito addirittura Marco Follini, ex segretario dell’Udc ed ex vicepremier di Berlusconi, come responsabile per l’Informazione: quel Follini che ha votato tutte le leggi vergogna, compresa la Gasparri che è il principale ostacolo alla libertà d’informazione.
C’è Pancho Pardi, che ho incontrato la prima volta al Palavobis, poi in tutti i girotondi e che mi auguro di reincontrare quando - se, come temo, rivincerà Berlusconi - ci toccherà tornare in piazza.
C’è la baronessa Teresa Cordopatri, simbolo della lotta alla ’ndrangheta in Calabria.
C’è, a Napoli, un sindaco anticamorra come Franco Barbato, che ha militato nel progetto di lista civica nazionale insieme a tanti altri amici.
C’è Leoluca Orlando, che in quanto ad antimafia non teme confronti.
Non ci sono, in compenso, alcuni personaggi discutibili che si erano avvicinati all’Idv, e che sono stati respinti o non ricandidati. E poi ci sarebbero anche Beppe Lumia e Nando Dalla Chiesa, ai quali Di Pietro aveva offerto un posto nella sua lista in Sicilia dopo l’estromissione (nel primo caso provvisoria, nel secondo definitiva) da quelle del Pd, che in compenso ospitano elementi come Mirello Crisafulli, l’amico del boss di Enna: alla fine, grazie anche all’Idv, Lumia è rientrato nel Pd, mentre Nando ha rispettabilmente deciso di declinare l’offerta.

E poi c’è Di Pietro che, pur con tutti i suoi difetti, ha saputo pronunciare - da ministro e da leader di partito - una serie di «no» molto pesanti contro le vergogne del centro-sinistra. No all’indulto extralarge salva-Previti, salva-furbetti, salva-corrotti e salva-mafiosi. No al segreto di Stato e al ricorso alla Consulta sul sequestro Abu Omar contro i giudici di Milano. No alla depenalizzazione strisciante della bancarotta tentata da qualche ministro furbetto. No agli attacchi contro De Magistris e Forleo. No al salvataggio di Previti alla Camera (il deputato Idv Belisario, per un anno e mezzo, è stato il solo con il Pdci a chiedere la cacciata del pregiudicato berlusconiano, mentre gli altri facevano i pesci in barile). No al salvataggio di D’Alema e Latorre da parte della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera (lì il dipietrista Palomba s’è pronunciato per autorizzare le intercettazioni Unipol-Antonveneta-Rcs, senza se e senza ma). No all’inciucio mastelliano sulla controriforma dell’ordinamento giudiziario e a tutte le altre porcate del cosiddetto ministro della Giustizia ceppalonico. No all’inciucio in commissione Affari costituzionali per la legge-truffa di Franceschini e Violante sul conflitto d’interessi (anche qui, solo il Pdci con Licandro e l’allora Ds Giulietti han tenuto botta con l’Idv). No alla limitazione delle intercettazioni telefoniche e no - dopo un’iniziale esitazione alla Camera - alla legge-bavaglio di Mastella & C. contro la pubblicazione delle intercettazioni e degli altri atti d’indagine fino al processo. No all’aumento del finanziamento pubblico dei partiti e al colpo di mano tentato in tal senso dai tesorieri di tutti i partiti (tranne quelli dell’Idv, Silvana Mura, e della Rosa nel pugno, Fabrizio Turco). No al comma Fuda che assicurava la prescrizione agli amministratori pubblici indagati dalla Corte dei conti per infrazioni contabili.

Come ministro delle Infrastrutture, poi, Di Pietro ha bonificato quel lombrosario che era prima il vertice dell’Anas, cacciando gli inquisiti e i condannati e denunciando i responsabili di certi ammanchi. Ha razionalizzato la miriade di progetti faraonici ereditati da Lunardi, concentrando le poche risorse disponibili su alcune opere davvero necessarie. E, in campagna elettorale, è stato il solo a dire papale papale che Rete 4 deve andare sul satellite e che bisogna applicare immediatamente la sentenza dell’Alta Corte di Giustizia europea di Lussemburgo che, dichiarando illegittime le proroghe concesse a Mediaset dal 1999, privano da nove anni Europa 7 di Francesco Di Stefano delle frequenze necessarie per trasmettere.

Infine, last but not least: sia che vinca Berlusconi sia che Pdl e Pd arrivino al pareggio e magari tentino un bel governissimo di larghe intese, mi auguro che arrivi in parlamento una pattuglia di guastatori capaci di fare opposizione con fermezza e competenza sui due temi cruciali, la libertà d’informazione e la giustizia uguale per tutti. Di gente così ce n’era anche nel Pd, ma è stata scientificamente eliminata con una specie di pulizia etnica. Ricordiamoci quel che accadde nel 2001, quando l’Idv mancò il quorum per un soffio: l’unica vera opposizione al regime berlusconiano non era in parlamento (a parte i cani sciolti alla Dalla Chiesa e alla De Zulueta, ora scomparsi dalle liste), ma in piazza. Se stavolta entrano in parlamento Di Pietro, Orlando, Pardi, Giulietti, Cordopatri, Mura e qualcun altro come loro, è meglio per tutti.

http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/post/1865212.html

joshua82
12-04-2008, 10:07
bene...ora so cosa non votare ;)

Jesus1987
12-04-2008, 10:07
non ho idea di chi siano sinceramente :stordita:

zuper
12-04-2008, 10:21
Peter Gomez


qualunque sia l'esisto delle elezioni avremo a Montecitorio e Palazzo Madama una pattuglia di uomini e donne pronti a battersi per la legge sul conflitto d'interessi

Ma quando mai?

ma per quanto tempo userete sta storia del conflitto di interessi in CAMPAGNA ELETTORALE dimenticandovene il giorno dopo?????

rip82
12-04-2008, 11:09
Ma quando mai?

ma per quanto tempo userete sta storia del conflitto di interessi in CAMPAGNA ELETTORALE dimenticandovene il giorno dopo?????

Non confondere l'Unione, comunisti compresi, con Di Pietro ;)

GianoM
12-04-2008, 11:11
Non dategli corda.

zuper
12-04-2008, 11:24
Non dategli corda.

appunto...della corda nn me ne faccio niente....di una risposta sensata si però

zuper
12-04-2008, 11:29
Non confondere l'Unione, comunisti compresi, con Di Pietro ;)

ho semplicemente detto che la sinistra sono anni che porta avanti sta storia e non ha ancora fatto nulla...

posso confondere almeno con fassino?

http://it.youtube.com/watch?v=HglUxGzsUjw

rip82
12-04-2008, 11:32
ho semplicemente detto che la sinistra sono anni che porta avanti sta storia e non ha ancora fatto nulla...

posso confondere almeno con fassino?

http://it.youtube.com/watch?v=HglUxGzsUjw

Puoi anche tirare in ballo margherita e ds al completo, vuoi anche i comunisti? Sono tutti tuoi. C'e' solo un partito che ha parlato di conflitto di interessi anche dopo l'insediamento al governo, e' quello di Di Pietro.

zuper
12-04-2008, 11:33
Puoi anche tirare in ballo margherita e ds al completo, vuoi anche i comunisti? Sono tutti tuoi. C'e' solo un partito che ha parlato di conflitto di interessi anche dopo l'insediamento al governo, e' quello di Di Pietro.

si ma dipietro è alleato anche con fassino...mi spieghi come è possibile credere che cambi qualcosa?

rip82
12-04-2008, 11:37
si ma dipietro è alleato anche con fassino...mi spieghi come è possibile credere che cambi qualcosa?

Se gli diamo il 2% non cambia niente, perche' con 2% non ci fai una sega.
Le cose possono cambiare se riusciamo a portarlo ad una percentuale decente, avrai notato anche tu che nella scorsa breve legislatura e' l'unico che si e' sempre opposto a qualsiasi fognata del governo, che ha continuato a parlare dei delinquenti in parlamento, del conflitto di interessi, della stampa imbavagliata, solo che non ha mai avuto i numeri per fare nulla.

zuper
12-04-2008, 11:38
Se gli diamo il 2% non cambia niente, perche' con 2% non ci fai una sega.
Le cose possono cambiare se riusciamo a portarlo ad una percentuale decente, avrai notato anche tu che nella scorsa breve legislatura e' l'unico che si e' sempre opposto a qualsiasi fognata del governo, che ha continuato a parlare dei delinquenti in parlamento, del conflitto di interessi, della stampa imbavagliata, solo che non ha mai avuto i numeri per fare nulla.

devi avere il 51% per fare qualcosa da solo....

se no fai sempre parte del gruppo!

bluelake
12-04-2008, 11:43
dato che oggi è il giorno in cui è vietato fare propaganda elettorale, non è il caso di aprire thread che, appunto, fanno tale propaganda.