giannola
11-04-2008, 12:22
NAPOLI - Una lite per futili motivi, forse determinata da uno spintone di troppo che aveva provocato la rottura di un paio di occhiali. E' questa, secondo le indiscrezioni che trapelano dagli investigatori, la prima ricostruzione della dinamica dello scontro tra due ragazzini che ha causato indirettamente la morte di Giovanni D.M., spinto contro un camion mentre tentava di dividere i contendenti. Il conducente del mezzo si é fermato subito dopo l'incidente, ed appare visibilmente sotto choc.
Giovanni D.M., la vittima, abitava ad Ercolano. Il padre, Salvatore, fa il giardiniere in un albergo. Alla notizia della morte del figlio e' stato colto da malore e ricoverato in ospedale, in stato di choc. Giovanni aveva due fratelli e una sorella. In centinaia, soprattutto ragazzi, si stanno radunando davanti al liceo. In tanti hanno salutato tra le lacrime il ragazzo accarezzando dolcemente l'auto su cui è stata caricata la salma. Intanto alcuni docenti della scuola parlano con commozione di Giovanni. Lo definiscono un ragazzo normale, senza grilli per la testa. "In questa scuola ci sono tutti bravi ragazzi, nessun bullo - dice una insegnante del liceo Nobel - non si sono mai verificati episodi di bullismo. Questa è stata una disgrazia nata forse da una sciocchezza".
Sembra invece essere estraneo all'episodio Giuseppe C., il 13enne di Ercolano ricoverato nell'ospedale di Torre del Greco con trauma cranico e ferite da arma da taglio. Notizie errate di segno diverso si erano diffuse stamane a Torre del Greco, mettendo in relazione due episodi che sembravano avere la stessa matrice e che invece non sono collegati tra loro.
Si è appreso, infatti, che il 13enne è rimasto ferito dopo essere stato aggredito a Ercolano, probabilmente da un gruppo di giovanissimi. La circostanza del suo ricovero nell'ospedale di Torre del Greco, nelle stesse ore in cui si è verificata la lite tra ragazzi che ha provocato la morte di Giovanni D.M., ha contribuito a far diffondere notizie sbagliate
AMICI TRA LE LACRIME, NON SIAMO BULLI
TORRE DEL GRECO - Piangono ininterrottamente i compagni di classe di Giovanni, il 17enne che oggi è morto davanti alla sua scuola, il liceo scientifico Nobel di Torre del Greco. In pochi vogliono parlare, ma nessuno vuole sentire chiamare in causa parole come bullismo, raid. Gennaro, 16 anni, studente dello stesso liceo, racconta di una mattinata iniziata come tutte le altre, prima della tragedia. "C'era un'assemblea di istituto in corso - racconta - io stavo uscendo dalla scuola quando ho sentito delle urla. Mi sono avvicinato e ho visto il corpo di Giovanni per terra. Chi era lì e ha visto dice che Giovanni stava facendo da paciere tra altri due ragazzi che stavano litigando". Intanto, fuori della scuola si ripetono scene di disperazione tra chi Giovanni lo conosceva. Il 17enne lunedì, insieme alla sua classe, doveva partire per la gita scolastica, sarebbero andati in Veneto. Ora di lui resta il suo giubbotto e le lacrime dei compagni di classe, in particolare di una coetanea che, dicono gli amici, era diventata da poco tempo la sua fidanzatina.
(ansa)
Giovanni D.M., la vittima, abitava ad Ercolano. Il padre, Salvatore, fa il giardiniere in un albergo. Alla notizia della morte del figlio e' stato colto da malore e ricoverato in ospedale, in stato di choc. Giovanni aveva due fratelli e una sorella. In centinaia, soprattutto ragazzi, si stanno radunando davanti al liceo. In tanti hanno salutato tra le lacrime il ragazzo accarezzando dolcemente l'auto su cui è stata caricata la salma. Intanto alcuni docenti della scuola parlano con commozione di Giovanni. Lo definiscono un ragazzo normale, senza grilli per la testa. "In questa scuola ci sono tutti bravi ragazzi, nessun bullo - dice una insegnante del liceo Nobel - non si sono mai verificati episodi di bullismo. Questa è stata una disgrazia nata forse da una sciocchezza".
Sembra invece essere estraneo all'episodio Giuseppe C., il 13enne di Ercolano ricoverato nell'ospedale di Torre del Greco con trauma cranico e ferite da arma da taglio. Notizie errate di segno diverso si erano diffuse stamane a Torre del Greco, mettendo in relazione due episodi che sembravano avere la stessa matrice e che invece non sono collegati tra loro.
Si è appreso, infatti, che il 13enne è rimasto ferito dopo essere stato aggredito a Ercolano, probabilmente da un gruppo di giovanissimi. La circostanza del suo ricovero nell'ospedale di Torre del Greco, nelle stesse ore in cui si è verificata la lite tra ragazzi che ha provocato la morte di Giovanni D.M., ha contribuito a far diffondere notizie sbagliate
AMICI TRA LE LACRIME, NON SIAMO BULLI
TORRE DEL GRECO - Piangono ininterrottamente i compagni di classe di Giovanni, il 17enne che oggi è morto davanti alla sua scuola, il liceo scientifico Nobel di Torre del Greco. In pochi vogliono parlare, ma nessuno vuole sentire chiamare in causa parole come bullismo, raid. Gennaro, 16 anni, studente dello stesso liceo, racconta di una mattinata iniziata come tutte le altre, prima della tragedia. "C'era un'assemblea di istituto in corso - racconta - io stavo uscendo dalla scuola quando ho sentito delle urla. Mi sono avvicinato e ho visto il corpo di Giovanni per terra. Chi era lì e ha visto dice che Giovanni stava facendo da paciere tra altri due ragazzi che stavano litigando". Intanto, fuori della scuola si ripetono scene di disperazione tra chi Giovanni lo conosceva. Il 17enne lunedì, insieme alla sua classe, doveva partire per la gita scolastica, sarebbero andati in Veneto. Ora di lui resta il suo giubbotto e le lacrime dei compagni di classe, in particolare di una coetanea che, dicono gli amici, era diventata da poco tempo la sua fidanzatina.
(ansa)