ennys
10-04-2008, 14:18
Sarà italiano il sacrario di El Alamein, luogo di memoria, di onore e dolore, incastonato tra il deserto e il mare, che custodisce le spoglie di 5.200 nostri caduti: il presidente del Consiglio Romano Prodi, in visita al Cairo, ha ottenuto oggi l'impegno del presidente egiziano Hosni Mubarak perché l'area sia di proprietà di Roma. "Un buon segnale", secondo il premier. Un gesto, ha detto Mubarak, fatto in segno di amicizia e fratellanza fra i due Paesi. "Un atto di altissimo significato morale e storico - è il commento del ministro della Difesa Arturo Parisi - che onora i nostri caduti in Africa settentrionale durante la seconda guerra mondiale". A differenza di altri Paesi europei, come la Germania, l'Italia non è ancora proprietaria del terreno dove riposano i soldati caduti in alcune delle battaglie più sanguinose del secondo conflitto combattute tra il luglio e l'ottobre 1942, tra le truppe dell'Asse e le forze Alleate.
E dove, all'ombra di una moschea, sono sepolti, secondo le regole islamiche, anche 232 ascari libici (soldati indigeni dell'Africa Orientale Italiana, inquadrati come componenti regolari delle truppe coloniali italiane in Africa). Della donazione decisa dal governo egiziano, Prodi ha informato subito Parisi e lo ha invitato a "definire nel più breve tempo possibile, gli aspetti organizzativi della questione per dare definitiva attuazione a un gesto che tutela il luogo dedicato al ricordo degli eroi caduti per la Patria". Il ministro della Difesa ha dato quindi disposizioni al generale Vittorio Barbato, Commissario generale per le onoranze ai Caduti in guerra, di "operare affinché il sacrario di El Alamein si confermi quale luogo dell'onore e della memoria, di silenzio e di meditazione". Un atto, ha sottolineato Parisi, "che ci chiama a difendere il silenzio del deserto perché agli italiani e agli europei sia possibile ascoltare il messaggio di pace che dal loro giaciglio ancora promana".
(segue)
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/daassociare/visualizza_new.html_45864065.html
E dove, all'ombra di una moschea, sono sepolti, secondo le regole islamiche, anche 232 ascari libici (soldati indigeni dell'Africa Orientale Italiana, inquadrati come componenti regolari delle truppe coloniali italiane in Africa). Della donazione decisa dal governo egiziano, Prodi ha informato subito Parisi e lo ha invitato a "definire nel più breve tempo possibile, gli aspetti organizzativi della questione per dare definitiva attuazione a un gesto che tutela il luogo dedicato al ricordo degli eroi caduti per la Patria". Il ministro della Difesa ha dato quindi disposizioni al generale Vittorio Barbato, Commissario generale per le onoranze ai Caduti in guerra, di "operare affinché il sacrario di El Alamein si confermi quale luogo dell'onore e della memoria, di silenzio e di meditazione". Un atto, ha sottolineato Parisi, "che ci chiama a difendere il silenzio del deserto perché agli italiani e agli europei sia possibile ascoltare il messaggio di pace che dal loro giaciglio ancora promana".
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