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View Full Version : terroristi alle olimpiadi


Jamal Crawford
10-04-2008, 11:55
Olimpiadi, volevano rapire atleti
Cina, sgominati due gruppi terroristici
Il ministero della Sicurezza cinese ha reso noto di aver sgominato due organizzazioni terroristiche che avevano pianificato il rapimento di alcuni atleti, giornalisti e turisti nel corso dei Giochi olimpici di Pechino 2008. La polizia ha arrestato nella regione del Xinjiang a prevalenza musulmana i membri del gruppo di terroristi separatisti uighuri. I gruppi criminali puntavano anche a compiere attentati contro alberghi a Pechino e Shanghai.

Da gennaio, sono state arrestate 45 persone sospettate di voler sabotare la kermesse sportiva del prossimo agosto: secondo il portavoce del ministero della Sicurezza, la prima operazione è avvenuta il 4 e l'11 gennaio, quando furono arrestati 10 membri di un gruppo guidato da tale Aji Muhammat. La polizia ha sequestrato 19 ordigni esplosivi, 4 chili di sostanze dinamitarde, 7 detonatori e 100 chili di materiale per costruire bombe. "Come dire, una grande quantità di materiale per fabbricare esplosivi e cominciare una guerra santa", ha detto il portavoce, Wu Heping.

Altre 35 persone sono state arrestate tra il 26 marzo e il 6 aprile. Le indagini della polizia, ha continuato Wu, hanno rivelato che gli estremisti erano stati inviati in Cina da un gruppo separatista, il "Turkestan orientale", proprio per realizzare attentati ai Giochi olimpici.

Secondo l'agenzia Xinhua, Ali Muhammat e il resto del gruppo hanno confessato alla polizia. Gli uiguri, una popolazione musulmana di origine turcomanna, puntano alla creazione di un stato indipendente e negli ultimi anni sono stati fatti oggetto di una violenta repressione da parte del governo centrale cinese.

La vicenda arriva nel bel mezzo del tormentato percorso attraverso i continenti della fiaccola olimpica, che dopo le contestazioni di Londra e Parigi da parte di manifestanti per la libertà del Tibet e i diritti umani in Cina, è approdata a San Francisco, in California dove, per timore di nuove contestazioni, ci si è limitati a una breve cerimonia all'aeroporto prima della partenza alla volta di Buenos Aires.

E proprio contro la violenza delle contestazioni in nome del Tibet si è espresso il Dalai Lama, che in una conferenza stampa dal Giappone ha detto: "Sono a favore del fatto che la Cina ospiti i più famosi giochi al mondo, ma i tibetani hanno diritto a una protesta non violenta".

Da Pechino, intanto, il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Jacques Rogge, ha detto che la Cina ha "sostanzialmente rispettato" l'impegno "morale" sui progressi nel campo dei diritti umani, preso al momento dell'assegnazione dei Giochi olimpici. Rogge ha tuttavia aggiunto di avere chiesto al governo cinese di applicare pienamente la nuova legge sulla stampa straniera, giudicata relativamente liberale, ma ancora non applicata.


tgcom