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View Full Version : Per i magistrati napoletani , Luciano Moggi era il capo di una cupola mafiosa


gretas
31-03-2008, 19:47
Calciopoli era un'organizzazione che aveva gli stessi

connotati della mafia e degli intrecci simili a quella

della loggia massonica coperta della P2.



E' quanto sostiene il dr. Narducci pubblico ministero della Procura della Repubblica di Napoli, coaudiuvato dal collega dr. Beatrice, nella relazione all'udienza prelelimare davanti al Gup di Napoli dr. De Gregorio. La cosidetta "cupula" secondo le accuse degli inquirenti sarebbe stata gestita e guidata da Luciano Moggi, ex-direttore generale della Juventus ed attuale commentatore sportivo del qotidiano LIBERO, dove nei suoi commenti non ne azzecca mai una mettendo in risalto l suo livore nei confronti del "sistema calcio" che l'ha ormai fatto fuori.





Secondo la Procura napoletana, che durante l'nchiesta si è avvalsa del prezioso contributo investigativo dei ROS dei Carabinieri di Roma, guidati a suo tempo dal Ten. Col. Arcangioli, e di un'autentica marea di intercettazioni telefoniche che hanno aperto agli inquirenti ed agli sportivi italiani uno squarcio inaudito sulla dilagante corruzione che imperava nel mondo calcistico con non poche connivenze con il potere politico e bancario, la cupola che guidava "CALCIOPOLI" somiglierebbe per molti aspetti alle due organizzaioni malavitose e criminali, e cioè la mafia e la P2.




Per i pm napoletani, l'art. 416 del Codice Penale (reato di associazione a delinquere) contestato a Moggi ed ai suoi "comparielli" ..... sarebbe persino "un p stretta" in quanto ci sarebbe stato "qualcosa che ricorda un'associazione segreta, un'organizzazione che fa del vincolo della segretezza il suo dato essenziale" e le cui finalità "non si esaurisono nella comissione di uno specifico reato". Infatti secondo i magistrati napoletani la "cupola" guidata da Luciano Moggi "ricorda quanto previsto dall'articolo 1 della Legge Anselmi, una legge pensata in funzione della P2" che esercitava "un condizionamento delle istituzioni pubbliche". Aggiungono i magistrati che l'organizzazione "pu ricordare i profili di un'associazione di tipo mafioso.






Ma tutto questo per Vittorio Feltri, "atipico"....

direttore del quotidiano LIBERO evidentemente non

conta.

D'altronde lui faceva affari con Fabrizio Corona.

Di cosa meravigliarsi quindi ?

Come dicevano alcuni latini "pecunia non oleant"

(traduzione: "i soldi non puzzano...."). :muro:





Ed i soldi per i bergamaschi come lui, nella vita sono


tutto, vero Feltri ?



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