greasedman
29-03-2008, 12:22
In manette per i fatti accaduti durante le elezioni comunali
Falsificarono oltre 500 schede per favorire una lista di Cammarata
Palermo, arrestati presidenti di seggi
Brogli nelle amministrative 2007
Il candidato del centrosinistra, Orlando parlò di "257 urne manomesse"
Palermo, arrestati presidenti di seggi
Brogli nelle amministrative 2007
PALERMO - Arrestati stamani due presidenti di seggio palermitani accusati di brogli elettorali. I provvedimenti, disposti dal gip Maria Pino, su richiesta del pm Maria Forti, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato che ha condotto l'indagine. Gli arrestati sono i palermitani Gaetano Giorgianni, 51 anni, e Giovanni Maria Profeta, 63 anni. Entrambi rivestivano le funzioni di presidente di seggio in occasione delle consultazioni amministrative per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Palermo del maggio 2007.
In quell'occasione, il candidato del centrosinistra Leoluca Orlando, sconfitto nella corsa alla poltrona di sindaco, aveva denunciato brogli parlando di "257 urne manomesse". I due arrestati avrebbero favorito, con la falsificazione di 580 schede, una lista che appoggiava il sindaco Diego Cammarata. In particolare, secondo l'accusa, sarebbero state falsificate schede per favorire un consigliere comunale uscente e un candidato per la circoscrizione. Il consigliere comunale alla fine non è stato eletto, mentre il candidato della circoscrizione è riuscito a farcela.
Le due sezioni in cui la polizia, coordinata al pm Maria Forti, ha riscontrato i brogli elettorali sono la numero 470 e la 19. In entrambi i seggi sono risultate più di 200 schede oltre i votanti iscritti e secondo l'analisi degli investigatori le preferenze espresse per l'ex consigliere comunale sarebbero tutte fatte dalla stessa persona. Il dato emerge dalla perizia calligrafica.
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Meno di una settimana dopo il voto, Orlando presentò alla procura, un vero e proprio dossier che raccoglieva tutte le denunce e le segnalazioni di irregolarità provenienti dai seggi. Orlando aveva sostenuto che «non solo abbiamo assistito all'utilizzo illecito di risorse pubbliche durante la campagna elettorale, in aperta violazione delle norme, all'erogazione di somme di denaro, ad assunzioni di parenti e conoscenti del sindaco e della sua coalizione prima del voto, ma anche a intimidazioni fisiche e verbali ai rappresentanti di lista, tanto da costringerci a chiamare polizia per difenderli». E, ancora, «centinaia di schede invalidate dai presidenti di seggio in assenza degli scrutatori, senza che nessuno potesse valutare nulla; centinaia di schede votate e inserite in blocco con la stessa grafia e con una matita diversa da quella copiativa fornita ai seggi. E sono stati annullati sistematicamente centinaia di voti espressi senza validi motivi»
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Falsificarono oltre 500 schede per favorire una lista di Cammarata
Palermo, arrestati presidenti di seggi
Brogli nelle amministrative 2007
Il candidato del centrosinistra, Orlando parlò di "257 urne manomesse"
Palermo, arrestati presidenti di seggi
Brogli nelle amministrative 2007
PALERMO - Arrestati stamani due presidenti di seggio palermitani accusati di brogli elettorali. I provvedimenti, disposti dal gip Maria Pino, su richiesta del pm Maria Forti, sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato che ha condotto l'indagine. Gli arrestati sono i palermitani Gaetano Giorgianni, 51 anni, e Giovanni Maria Profeta, 63 anni. Entrambi rivestivano le funzioni di presidente di seggio in occasione delle consultazioni amministrative per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Palermo del maggio 2007.
In quell'occasione, il candidato del centrosinistra Leoluca Orlando, sconfitto nella corsa alla poltrona di sindaco, aveva denunciato brogli parlando di "257 urne manomesse". I due arrestati avrebbero favorito, con la falsificazione di 580 schede, una lista che appoggiava il sindaco Diego Cammarata. In particolare, secondo l'accusa, sarebbero state falsificate schede per favorire un consigliere comunale uscente e un candidato per la circoscrizione. Il consigliere comunale alla fine non è stato eletto, mentre il candidato della circoscrizione è riuscito a farcela.
Le due sezioni in cui la polizia, coordinata al pm Maria Forti, ha riscontrato i brogli elettorali sono la numero 470 e la 19. In entrambi i seggi sono risultate più di 200 schede oltre i votanti iscritti e secondo l'analisi degli investigatori le preferenze espresse per l'ex consigliere comunale sarebbero tutte fatte dalla stessa persona. Il dato emerge dalla perizia calligrafica.
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Meno di una settimana dopo il voto, Orlando presentò alla procura, un vero e proprio dossier che raccoglieva tutte le denunce e le segnalazioni di irregolarità provenienti dai seggi. Orlando aveva sostenuto che «non solo abbiamo assistito all'utilizzo illecito di risorse pubbliche durante la campagna elettorale, in aperta violazione delle norme, all'erogazione di somme di denaro, ad assunzioni di parenti e conoscenti del sindaco e della sua coalizione prima del voto, ma anche a intimidazioni fisiche e verbali ai rappresentanti di lista, tanto da costringerci a chiamare polizia per difenderli». E, ancora, «centinaia di schede invalidate dai presidenti di seggio in assenza degli scrutatori, senza che nessuno potesse valutare nulla; centinaia di schede votate e inserite in blocco con la stessa grafia e con una matita diversa da quella copiativa fornita ai seggi. E sono stati annullati sistematicamente centinaia di voti espressi senza validi motivi»
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