bagnino89
25-03-2008, 13:11
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Lista Possessori 360 (Nome Utente --> Tag):
pier.3dnow --> koalaandrew
50g --> 50g
Lista Possessori PS3 (Nome Utente --> Tag):
bagnino89 --> bagnino89
Alex-RM --> GEO-ITA
Genere: Sparatutto Tattico
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Distributore: Ubisoft
Lingua: Completamente in Italiano
Giocatori:
- Fino a 2 Giocatori in modalità Storia o Caccia ai Terroristi (offline, schermo condiviso in verticale);
- Fino a 2 Giocatori in modalità Storia o fino a 4 a Caccia ai Terroristi (online);
- Fino a 14 Giocatori nella modalità Scontro su PS3 o fino a 16 Giocatori nella modalità Scontro su 360 (online).
Supporto Vocale: Sì. E' anche possibile dare ordini all'IA tramite comandi vocali.
--- Recensione di Spaziogames (8,4 --> PS3) ---
Il comandante Bishop è finalmente tornato in azione e questa volta dovrà vedersela con l’ennesima minaccia terroristica che aleggia sul cielo di Las Vegas. Dopo l’ottimo Rainbow Six Vegas, uscito poco più di un anno fa, i ragazzi di Ubisoft regalano a tutti gli appassionati un nuovo capitolo, destinato a fare la felicità non solo degli appassionati della serie, ma anche di tutti coloro che nutrono interesse verso il mondo degli FPS tattici. Vi sentite in grado di prendere il comando di una delle squadre anti-terrorismo più qualificate e temute della terra? Il Team Bravo ha bisogno di una guida!
Una nuova missione
In quest’avventura, vestendo nuovamente i panni del Comandante Bishop, sarete chiamati a svelare i segreti che si celano dietro agli eventi del primo Rainbow Six Vegas. Gli eventi prenderanno il via sui Pirenei, in un osservatorio dove un manipolo di terroristi ha preso in ostaggio un gruppo di civili; com’è facile intuire, la vostra missione è quella recuperare i prigionieri, evitando spargimenti di sangue. Sarete in grado di portare a termine il vostro obiettivo nel migliore dei modi o, come la storia insegna, qualcosa andrà inevitabilmente storto?
Dopo questa breve parentesi sarete nuovamente impegnati in quel di Las Vegas, dove un pericoloso terrorista di nome Alvarez Cabrero sembra intenzionato a seminare il caos. Questa nuova, avvincente missione vi permetterà di venire a capo di tutte le questioni rimaste ancora irrisolte, permettendovi di accrescere notevolmente la vostra conoscenza riguardo al mondo di Rainbow Six Vegas. Siete pronti ad entrare in azione?
Bishop sono io!
Una volta inserito il disco nella vostra PS3, dopo una breve installazione, che richiederà circa 5-10 minuti per essere completata, vi sarà chiesto di dedicarvi alla personalizzazione del vostro alter-ego digitale; sebbene il nome ed il grado del prode Bishop non siano alterabili in alcun modo, avrete la possibilità variare le caratteristiche del protagonista in svariati modi. Potrete innanzitutto scegliere se impersonare un uomo o una donna; successivamente potrete variare il suo aspetto, come lineamenti e corporatura, e solo alla fine dedicarvi alla scelta dell’equipaggiamento. All'inizio le possibilità a vostra disposizione saranno alquanto limitate, ma con il passare del tempo, ed il conseguente raggiungimento di specifici obbiettivi, ulteriori armamenti ed oggetti verranno via via sbloccati. Tra le numerose novità proposte da questo nuovo capitolo della serie spicca l’ACES (Advance Combat Enhancement Specialisation), un accurato sistema di sviluppo che permetterà di migliorare costantemente le abilità di combattimento del proprio alter-ego digitale. Ogni volta che utilizzerete una specifica arma in battaglia noterete una barra posta in basso allo schermo che, in seguito alle vostre azioni, aumenterà più o meno velocemente. La qualità delle vostre azioni sarà infatti direttamente proporzionale all'esperienza che otterrete; ad esempio, uccidendo i vostri avversari con costanti headshots, o eliminando più nemici con una singola granata, i vostri sforzi verranno ricompensati adeguatamente. Inoltre, concentrando i vostri attacchi con “in mano” un fucile di precisione, la vostra abilità con la suddetta arma migliorerà a vista d’occhio, permettendovi successivamente di sbloccare modelli estremamente più potenti di quelli disponibili inizialmente. Questa “regola” varrà per ogni singolo strumento di morte a vostra disposizione, granate comprese, sia nella modalità off-line che nel multiplayer. Un’innovazione a dir poco affascinante, che spingerà sicuramente tutti i videogiocatori più esigenti a spingersi oltre i propri limiti.
Nel vivo dell’azione
Uno degli aspetti migliori di Vegas 2 è senza dubbio l’intelligenza artificiale del vostro team. Come sempre, nel corso delle vostre missioni sarete accompagnati da due compagni di squadra che, oltre a garantire un’efficace copertura in caso di attacchi nemici, saranno in grado di assicurarvi una notevole potenza offensiva durante le vostre incursioni. Sebbene talvolta, specialmente in spazi stretti, i comandi impartiti ai vostri compagni non vengano eseguiti alla perfezione, la reattività complessiva si attesta su ottimi livelli, permettendo pressoché qualsiasi tipo di manovra. L’interfaccia di gestione del team è semplice ed intuitiva, ma allo stesso tempo denota una buona profondità; le azioni possono essere impartite con la semplice pressione del tasto “X” verso la direzione o l’elemento dello scenario desiderato; puntando i vostri uomini verso una porta, li vedrete disporsi ai lati della stessa in attesa di ordini. A questo punto avrete tre opzioni: farli entrare nella maniera più semplice possibile, ordinargli di lanciare un fumogeno per poi fare irruzione, o in alternativa ordinare il lancio di una granata stordente, utile a disorientare i nemici poco prima della vostra incursione. Tali azioni dovranno essere padroneggiate il prima possibile, o potreste rischiare di essere colti di sorpresa dalla prontezza dei vostri nemici.
E’ inoltre importante sottolineare che le azioni eseguite saranno assolutamente dinamiche, e non pre-impostate come accadeva nel primo Vegas; ciò significa che in base alla situazione corrente (eventuali attacchi nemici e la posizione degli stessi nell’ambiente di gioco), entrambi i soldati si muoveranno nella maniera considerata “migliore”. Tutto questo si traduce in azioni estremamente elaborate che, talvolta, potrebbero sorprendere anche il più smaliziato tra i videogiocatori. Ad ogni modo, non mancheranno purtroppo situazioni in cui, nonostante un’apparente semplicità, i due soldati si destreggeranno in maniera tutt’altro che intelligente; tali frangenti saranno sostanzialmente sporadici, ma potrebbero comunque compromettere alcune delle vostre manovre più importanti. Tenete sempre gli occhi aperti.
L’unica pecca, almeno per i neofiti della categoria, è che il sistema di controllo della squadra richiederà un discreto allenamento per essere padroneggiato al meglio; nelle prime fasi di gioco, potreste infatti incorrere in avvilenti sconfitte a causa della poca abilità di coordinazione. Un problema facilmente risolvibile che, però, specialmente per gli utenti meno pazienti, potrebbe rappresentare un ostacolo tutt’altro che trascurabile.
Nemici alle porte
Il miglioramento dell’intelligenza artificiale ha fortunatamente coinvolto anche i numerosi nemici che vi troverete ad affrontare durante il gioco; al contrario della precedente edizione dove, talvolta, era possibile liberarsi facilmente anche degli avversari più intraprendenti, in Vegas 2 tutto risulterà più complesso e stimolante. Indipendentemente dal numero di nemici da affrontare in una specifica situazione, dovrete quindi valutare attentamente ogni mossa prima di sferrare un qualsiasi tipo di offensiva. I soldati rivali, oltre ad essere estremamente abili in manovre di contenimento, godono infatti di una mira a dir poco straordinaria che, in alcune occasioni, potrebbe anche lasciarvi senza parole. Fronteggiando un cecchino, per esempio, dovrete cercare di distogliere la sua attenzione dalla vostra posizione, o altrimenti, al primo passo falso, potreste essere freddati con un colpo dritto in mezzo agli occhi.
Com’è facile intuire da quanto detto fin’ora, il livello di difficoltà complessivo risulta alquanto sostenuto; se da un lato questo rappresenti un motivo di grande interesse per i patiti della serie, dall’altro potrebbe essere fonte di rabbia, frustrazione e, talvolta, addirittura di impotenza. Prima di prendere dimestichezza con le dinamiche di gioco, e soprattutto con l’abilità degli avversari, anche il più abile tra gli utenti potrebbe incorrere in una serie di sconfitte. L’unico modo per ovviare a tutto ciò, sarà quindi quello di cercare di sfruttare al meglio il proprio team, ricorrendo spesso a dei veri e propri “sacrifici” per evitare di lasciarci la pelle in prima persona.
Multiplayer
Uno dei punti di forza di questo titolo è da ricercarsi nella modalità multiplayer. Vegas 2 dispone infatti di numerose modalità predisposte per il gioco “in compagnia”, che si rivelano determinanti per accrescere la longevità complessiva del prodotto. Fra queste, la più interessante è sicuramente la cooperazione sia online che in locale; avvalendovi di questa opzione, avrete l’opportunità di affrontare la modalità principale – o una singola missione della stessa – in compagnia di un amico. Per gli amanti della cooperazione, è stata inoltre introdotta una speciale modalità denominata Caccia ai Terroristi dove, facendovi strada in uno dei 13 scenari predisposti, dovrete cercare di eliminare uno specifico numero di avversari nel minor tempo possibile. A questo si aggiungono le “canoniche” modalità competitive che, stando a quanto visto sino ad ora, dovrebbero garantire una dose di divertimento di primo piano. Tutti gli appassionati del fragging potranno competere in classici deathmatch in singolo o a squadre; attacco e difesa, dove due squadre si contenderanno un obbiettivo comune; capo squadra basato sulla difesa del proprio caposquadra e sull’eliminazione di quello nemico; ed infine conquista totale, una variazione molto interessante in cui il vostro obbiettivo sarà quello di conquistare il maggior numero di installazioni radar mobili, per poi mantenerne il possesso fino al raggiungimento del numero di “punti trasmissione” prestabiliti. Le mappe predisposte per tali modalità si dimostrano varie e del tutto adeguate a situazioni di “guerra totale”; passerete da strutture interne, ricche di luoghi dove nascondervi, ad ambienti aperti, perfetti sia per sparatorie su larga scala che per abili cecchini. In definitiva sembra proprio che ogni tipologia di videogiocatore troverà qualcosa adatto ai propri gusti!
Comparto Tecnico
RS Vegas 2 propone una realizzazione tecnica superiore, sotto ogni aspetto, a quella del primo capitolo della serie. Il comparto grafico, ottimizzato grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 3.0, risulta, nel complesso, di pregevole fattura. Il character design si dimostra soddisfacente sia per quanto riguarda il “look” dei personaggi, che per ciò che concerne le loro animazioni; il vostro alter-ego digitale, così come il resto dei personaggi, denotano infatti una buona fluidità nei movimenti. Tutte le azioni, oltre ad essere alquanto realistiche, vi appariranno anche belle da vedere nelle fasi di gioco più concitate. Le ambientazioni di gioco godono di una discreta realizzazione, sebbene alcuni scenari, specialmente quelli esterni, possano apparire fin troppo spogli rispetto alle strutture interne. Il tutto è fortunatamente impreziosito da una buona interattività generale; i vostri proiettili avranno infatti un effetto dinamico sulla maggior parte degli elementi di contorno – vetri in primis – accrescendo esponenzialmente l’intensità di gioco, e rendendo gli scontri a fuoco estremamente più coinvolgenti e realistici. Sparando ad una finestra, ad esempio, vedrete pezzi di vetro andare da una parte all’altra della stanza, e lanciando una granata in un ufficio, assisterete al ribaltamento delle sedie e alla distruzione simultanea di qualsiasi vetro. Purtroppo però i danni inferti all'ambiente non rimarranno sempre visibili, ma daranno origine ad avvilenti quanto fastidiose rigenerazioni strutturali; i muri, ad esempio, una volta crivellati di colpi, ritorneranno magicamente ad essere perfetti dopo qualche secondo. Un problema marginale, che potrebbe però far strorcere il naso ai videogiocatori più esigenti.
Il comparto audio è anch’esso di pregevole fattura; le musiche di sottofondo che vi accompagneranno nel corso dell’avventura sono piacevoli da ascoltare, e risultano particolarmente adeguate al contesto, anche grazie alla poca “invasività” nei riguardi delle fasi azione. La vera forza del prodotto è da ricercarsi infatti nel doppiaggio –localizzato interamente in Italiano – e soprattutto negli effetti sonori. Ogni arma produrrà un suono unico ed originale che, unito agli effetti che i vostri proiettili avranno sugli scenari, renderà l’atmosfera coinvolgente ed emozionante.
E' disponibile anche la video-recensione (http://www.spaziogames.it/content2/video/video_articolo.asp?id=1519).
--- Recensione di Spaziogames (8,4 --> 360) ---
È passato più di un anno dalla prima incarnazione di Rainbow Six Vegas. Molti di noi, probabilmente, hanno aspettato con ansia la possibilità di tornare a dar la caccia ai terroristi, accorsi a frotte per mettere a ferro e fuoco la Città del Peccato. In risposta alle nostre guerresche preghiere, i ragazzi di Ubisoft hanno finalmente sfornato un sequel, e la classe del primo titolo è stata confermata in pieno. Forse anche troppo.
Finiamo quel che abbiamo cominciato
Il primo Vegas terminava con un cliff-hanger, lasciava cioè in sospeso la storia, in attesa di una conclusione definitiva. Una scelta che divise parecchio l’utenza, accendendo l’entusiasmo di alcuni e deludendo altri.Giusto per non scontentare nessuno, i ragazzi di Ubisoft hanno allora deciso di riprendere la trama interrotta e darle maggior sviluppo, assicurando una migliore descrizione dei personaggi ed un percorso più completo. Non siamo certo di fronte a un gioco che punta tutto sulla trama, ma di sicuro qualche sforzo in più è stato fatto.
Armi, equipaggiamento e crescita del personaggio
Prima di iniziare la campagna in single player, ci viene chiesto di dare una prima personalizzazione al nostro protagonista. Possiamo scegliere per lui le armi, le armature (con un bilanciamento a scelta tra migliore protezione e maggiore agilità), come colorare il viso e via dicendo. Fin da subito la nostra attenzione viene catturata da numerosi contenuti sbloccabili nel corso del gioco, comprendenti nuove armi, potenziamenti per quelle già possedute, vestiti e quant’altro, che possono diventare disponibili solo con l’accumulo di punti.
Qui sta una prima novità, nonché una delle migliori. Come già nel primo Vegas, procedendo nell’avventura acquisiremo dell’esperienza, che ci consentirà di salire di grado nella gerarchia militare, guadagnando specifici bonus. Il titolo precedente introdusse la possibilità di salire di livello anche giocando in multiplayer, un’ottima idea poi ripresa anche da Call of Duty 4. Con Vegas 2, la piacevole scoperta riguarda il fatto che i punti conquistati in una qualunque modalità rimangono validi anche in tutte le altre: se saliamo di grado giocando in singolo, quel grado e i relativi potenziamenti saranno disponibili anche in multiplayer o nel Terrorist Hunt, con un ottimo risultato in termini di immersione e omogeneità del gioco nel suo complesso.
Ma non è finita qui. Oltre ai consueti punti esperienza, sono stati introdotti i punti ACES (Advanced Combat Enhancement and Specialization). Essi sono riconoscimenti specifici a precise abilità e risultati ottenuti in battaglia, e si dividono in tre categorie: Close Quarter Battles (CQB), Assault, e Marksman. Il primo tipo si ottiene uccidendo un nemico alle spalle, sparando alla cieca da dietro i muri oppure da vicino. I punti Assault, come il nome può suggerire, vengono guadagnati usando gli esplosivi, uccidendo i terroristi che si nascondono vigliaccamente dietro gli scudi, oppure raggiungendoli facendo passare i proiettili dietro una protezione (sì, perché è possibile far penetrare il piombo attraverso legno, compensato e altri materiali leggeri). La categoria Marksman è pensata per i tiratori: colpire un soldato alla testa, oppure da una lunga distanza, oppure ancora ucciderlo prima ancora che tocchi terra dopo essersi calato da una corda, sono tutte azioni che ci regaleranno questo tipo di punti. Per farla breve, la crescita del nostro personaggio non è influenzata solo da “quanti” nemici eliminiamo, ma anche da “come” lo facciamo.
Ogni categoria è divisa in 20 livelli, ognuno dei quali fornisce diversi potenziamenti. I punti ACES permettono di sbloccare nuove armi e armature, nonché di incrementare i punti esperienza, mentre questi ultimi consentono di mettere le mani su altri oggetti come i capi di vestiario da usare per testa, viso, petto e gambe. Forse meno utili in battaglia, ma dannatamente stilosi in multiplayer.
In linea generale, si può forse obiettare che non tutte le ricompense sono particolarmente accattivanti, ma rimangono davvero tante e l’idea di poter raccogliere punti costantemente, al di là della modalità scelta, rimane un’ottima innovazione.
Buttiamoci nella mischia
Fatta la doverosa introduzione sul nuovo sistema di punteggio, vediamo come il gioco si comporta lì dove più conta: sul campo di battaglia.
La prima impressione (ma in realtà anche la seconda) è che il gameplay sia rimasto in larga parte invariato. I tasti sono sempre gli stessi, e le azioni che ci vengono richieste sono grosso modo le medesime del primo capitolo. Come già un anno e mezzo fa, Vegas si conferma un gioco capace di mettere in scena sparatorie ad alto tasso di adrenalina e di tensione, pur puntando molto sulla componente tattica. Ancora una volta avremo a disposizione due altri membri della squadra, che potremo comandare in modo rapido e intuitivo, chiedendogli di coprire un determinato punto, fare irruzione in una stanza, buttarsi a capofitto in mezzo ai nemici, assumere un atteggiamento più prudente oppure più spregiudicato e via dicendo. Il tutto con la possibilità di usare vari strumenti come granate a frammentazione, flash-bang, fumogeni e via dicendo, il classico armamentario che abbiamo già conosciuto nel primo episodio e in altri giochi simili.
Purtroppo, viste anche le promesse fatte nei mesi scorsi, questo sequel conferma alcuni difetti nell’intelligenza artificiale. I nostri compagni eseguono rapidamente gli ordini e riescono anche a uccidere numerosi nemici, ma ogni tanto sembrano incontrare qualche difficoltà, specie negli spazi più angusti, intralciando il nostro cammino e faticando a prendere decisioni autonome. Sono ancora molto legati alle nostre direttive, insomma, anche quando queste rischiano di essere per loro palesemente controproducenti. Il giocatore ne viene maggiormente responsabilizzato, perché deve pianificare al meglio le sue mosse, ma il realismo ne risente. Anche i terroristi hanno qualche momento di vuoto mentale: spesso sono in gran numero, ben nascosti e molto precisi, ma in altre occasioni stanno orgogliosamente in piedi allo scoperto, in attesa di essere abbattuti, oppure non sentono i nostri passi anche a tre metri di distanza. A tutto questo va aggiunta un’aggravante non da poco, e cioè lo sviluppo un po’ troppo scriptato dell’azione: se rimaniamo stecchiti sotto il fuoco nemico (e accade abbastanza spesso, perché non abbiamo visto quell’infido cecchino nascosto o perché la granata non ha fatto rumore rimbalzandoci vicino), una volta ricaricato il checkpoint ci troveremo di fronte alla stessa identica situazione, con i nemici che compiono le stesse azioni. Alla lunga questa scelta può risultare un po’ limitante e meno immersiva.
Malgrado l’approccio alla battaglia sia molto simile al capitolo precedente (forse troppo), non manca qualche novità. Rimanendo per ora nel single player, salta agli occhi l’introduzione del tasto per la corsa. Qualche purista potrebbe storcere il naso, paventando il sacrificio della tattica a favore del “corri e spara”. Potete stare tranquilli, non è così. Il fatto è che Vegas 2 è complessivamente più difficile del primo episodio (malgrado il livello di sfida sia talvolta sbilanciato, con sezioni difficilissime alternate ad altre molto più soft), e ciò rende l’introduzione della corsa un’aggiunta del tutto naturale. Correndo possiamo allontanarci in fretta da una granata che sta per esplodere (rigorosamente non segnalata da alcun indicatore, quindi evitate di stare fermi per troppo tempo…), oppure passare rapidamente da un nascondiglio all’altro. Fidatevi, ringrazierete i programmatori più volte per avervi permesso di fuggire a gambe levate!
Qualche novità anche nell’interfaccia. È sparito il radar in alto a destra sullo schermo, sostituito da una scansione termica che possiamo effettuare a comando, ma che non è infinita e si scarica in fretta, con la necessità di aspettare un certo tempo prima di essere riutilizzata. Cercate quindi di scegliere con cura il momento in cui azionarla, per non sprecarla su un campo di battaglia già spogliato di ogni nemico. C’è sempre la mappa tattica, che consente di vedere la pianta della zona in cui ci troviamo e la posizione dei nemici che abbiamo già individuato a occhio nudo.
Concludendo l’analisi del gameplay nudo e crudo, va quindi detto che prevale la tradizione, con un approccio molto simile a quello di un anno fa. Il che non è un male, perché la giocabilità del primo Vegas era di prim’ordine, ma forse si poteva fare di più: l’aggiunta del tasto per la corsa potrebbe non essere abbastanza per i fan più esigenti, che forse si aspettavano un aggiornamento più corposo.
Aggiungi un posto a tavola, che c’è un fucile in più
Malgrado la campagna in singolo sia più curata che in altri giochi simili, va detto che il primo Vegas puntava molto sulla cooperativa e il multiplayer, e questo sequel non è da meno.
Per quanto riguarda l’azione in co-op, sono stati fatti dei miglioramenti, ma anche qualche inspiegabile passo indietro.
Iniziando con le buone notizie, va detto che la campagna non viene in alcun modo alterata dall’ingresso di un nuovo giocatore: hostando la partita, possiamo vivere l’avventura senza perderci le scene di intermezzo, i briefing, i tutorial, e un nostro amico può entrare e uscire a piacimento, senza per questo snaturare la nostra esperienza narrativa.
Abbiamo scritto “un nostro amico” non a caso (e qui arriviamo ai difetti). Non è più possibile affrontare la cooperativa in quattro, bensì solo in due. I membri del team saranno comunque quattro, ma due saranno controllati dall’host, proprio come avviene nella campagna in singolo. In pratica il player due è una specie di cane sciolto, un soldato che fa un po’ quel che vuole, indipendente dal gruppetto di tre guidato dall’host. Una scelta quantomeno discutibile, visto che ad esempio si potevano dividere i due soldati controllati dall’IA tra i due giocatori, considerato anche che se muore l’host, il player due non può subentrare nel controllo del resto della squadra! Non si possono nemmeno addurre strane spiegazioni tecniche, visto che nella modalità Terrorist Hunt è ancora possibile giocare in una squadra composta da quattro giocatori “veri”.
Buone notizie, soprattutto in ottica co-op, vengono dal design dei livelli. È evidente che gli sviluppatori hanno prestato particolare attenzione a creare spazi che garantissero più punti di accesso, porte, finestre e vetrate sulle quali distribuire le nostre forze, per prendere i nemici su più fronti. Anche alla luce di questa cura, va detto che la modalità cooperativa rimane molto appagante, malgrado gli inspiegabili limiti descritti poco fa.
Caccia al terrorista
La modalità Terrorist Hunt non è una novità, e garantisce quell’azione immediata che può essere l’ideale quando si ha solo voglia di sparare un po’. In pratica non dobbiamo fare altro che scegliere uno scenario e la densità dei nemici, per poi dedicarci a fare strage (da soli, con compagni controllati dall’IA, oppure con i nostri amici). Obiettivo unico è mandare all’altro mondo tutti i soldati che affollano la location. Anche qui, è il caso di ribadirlo, vengono conteggiati tutti i punti di cui si è detto, che saranno aggiunti a quelli già raccolti nelle altre modalità.
Tutti insieme appassionatamente
Veniamo al capitolo multiplayer. Il gioco mette a disposizione 12 mappe (alcune prese di peso da Rainbow Six 3: Raven Shield), tutte ben progettate con un giusto mix di situazioni e strade da percorrere, così da mantenere l’azione varia e divertente. Peccato per la mancata assegnazione di punti al momento di catturare bandiere o piazzare bombe. Paradossalmente, viene premiata una “semplice” uccisione, ma non il raggiungimento di obiettivi fondamentali per la vittoria.
Rispetto al primo Vegas troviamo due modalità in più. La prima è “Demolition”, una sfida piuttosto classica che ci vede impegnati a piazzare una bomba in un punto specifico per poi farla esplodere, cercando di evitare che l’altra squadra ci impedisca di piazzare l’ordigno o lo disinneschi. Seconda modalità è “Team Leader”. Anche qui niente di rivoluzionario: in ogni squadra viene scelto un capo, la cui uccisione implica l’impossibilità per i suoi compagni di squadra di risorgere. Tuttavia, per invogliare il leader a uscire allo scoperto, gli viene concesso il potere di impedire la resurrezione ad ogni avversario ucciso di suo pugno (un’eliminazione effettuata del capo ha dunque un valore ben superiore rispetto a quelle messe in atto dai suoi compagni). In più, ogni mappa prevede un extraction point: se il leader riesce a raggiungerlo incolume, la squadra vince automaticamente.
Le luci di Vegas
Sul finir di recensione, diamo uno sguardo alla realizzazione tecnica del titolo. Il giudizio generale è certamente positivo, anche se probabilmente era lecito aspettarsi qualcosa di più. In pratica non ci si è allontanati molto dal capitolo precedente, con una buona realizzazione dei personaggi ma un livello di dettaglio piuttosto scarso per quello che riguarda i fondali. L’interazione con l’ambiente è aumentata (non si dimentichi la possibilità di sparare attraverso le superfici), ma è anche vero che non raggiunge particolari vette di realismo. Basti dire che le sottili e trasparenti vetrinette dei bar sembrano fatte di titanio rinforzato. Le animazioni dei nemici sono piuttosto buone, ma la sparizione dei cadaveri è una cosa che si poteva evitare. C’è poi un altro problema, nato da precise scelte di fondo: per variare un po’ rispetto al primo capitolo, l’azione si svolge maggiormente in luoghi diversi rispetto ai luccicanti casinò di un anno fa. Una scelta legittima, ma proprio quelle erano le ambientazioni più affascinanti. Combattere nei garage o nei corridoi, a meno che non siano realizzati splendidamente, non riesce a trasmettere più di tanto.
Dignitose le texture, buoni gli effetti di luce e di riflesso. Ma anche qui niente di trascendentale. Il framerate è complessivamente molto stabile, salvo lievissimi rallentamenti in qualche occasione, ma niente di preoccupante. L’atmosfera generale è comunque molto immersiva, anche se, come detto, troppo simile a quanto già visto in passato.
Sul fronte sonoro niente infamia e niente lode. Le musiche non infastidiscono, ma nemmeno aggiungono granché, mentre gli effetti sonori sono nella media.
Quanto resistono i terroristi?
Complessivamente, la longevità del titolo è molto alta. Questo perché la campagna in singolo è già di per sé sufficientemente lunga (e poi la difficoltà è alta, quindi si ritorna spesso sugli stessi punti), ma anche per una buona rigiocabilità data dalla modalità co-op. Se è un difetto aver reso il player due così poco partecipe dell’azione collettiva, è anche vero che l’esperienza di gioco cambia molto rispetto a quella dell’host, quindi può valere la pena provare entrambe le soluzioni. Il multiplayer, come di consueto, vi terrà occupati e felici a lungo.
Altre Recensioni:
- Nextgame (http://next.videogame.it/rainbow-six-vegas-2/)
- Multiplayer (8,3) (http://www.multiplayer.it/articolo.php?id=26022)
- IGN (8,2) (http://ps3.ign.com/articles/860/860328p1.html)
- Gamespot (8,5) (http://www.gamespot.com/xbox360/action/rainbowsixvegas2/review.html?tag=topslot;title;4&om_act=convert&om_clk=topslot)
- Gametrailers (8,5) (http://www.gametrailers.com/player/32159.html)
- Gamerankings 360 (83,5%) (http://www.gamerankings.com/htmlpages2/944073.asp)
- Gamerankings PS3 (82,7%) (http://www.gamerankings.com/htmlpages2/944072.asp)
Mappe aggiuntive:
Sono disponibili anche 2 mappe aggiuntive (alle 12 gia presenti nel gioco), per averle agire di conseguenza:
- la prima si scarica dal: MENU PRINCIPALE -> EXTRA -> CONTENUTO ESCLUSIVO, vi permette di scaricare la mappa Streets (quella gia presente nel primo Vegas). Per scaricare questa prima mappa è necessario "collegare" un vostro account UBI al vostro gamertag XBOX Live (se non lo avete ci sono comunque le istruzioni da seguire per farlo); (In attesa di conferma per PS3)
- la seconda si sblocca (quindi non c'è nemmeno bisogno di scaricarla in quanto gia presente nel gioco ma bloccata) dal: MENU PRINCIPALE -> EXTRA -> REGALO COMCAST e digitando il codice "COMCAST FASTER" (senza le virgolette); verrà sbloccata e resa disponibile la mappa Torneo Comcast.
Alcune immagini del gioco:
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/86089/86089_3.jpg
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/85860/85860_7.jpg
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/85858/85858_4.jpg
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/85823/85823_3.jpg
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/85823/85823_2.jpg
http://ps3.spaziogames.it/img3/news50/generali/86690/86690_10.jpg
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Genere: Sparatutto Tattico
Sviluppatore: Ubisoft Montreal
Distributore: Ubisoft
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- Fino a 2 Giocatori in modalità Storia o Caccia ai Terroristi (offline, schermo condiviso in verticale);
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Il comandante Bishop è finalmente tornato in azione e questa volta dovrà vedersela con l’ennesima minaccia terroristica che aleggia sul cielo di Las Vegas. Dopo l’ottimo Rainbow Six Vegas, uscito poco più di un anno fa, i ragazzi di Ubisoft regalano a tutti gli appassionati un nuovo capitolo, destinato a fare la felicità non solo degli appassionati della serie, ma anche di tutti coloro che nutrono interesse verso il mondo degli FPS tattici. Vi sentite in grado di prendere il comando di una delle squadre anti-terrorismo più qualificate e temute della terra? Il Team Bravo ha bisogno di una guida!
Una nuova missione
In quest’avventura, vestendo nuovamente i panni del Comandante Bishop, sarete chiamati a svelare i segreti che si celano dietro agli eventi del primo Rainbow Six Vegas. Gli eventi prenderanno il via sui Pirenei, in un osservatorio dove un manipolo di terroristi ha preso in ostaggio un gruppo di civili; com’è facile intuire, la vostra missione è quella recuperare i prigionieri, evitando spargimenti di sangue. Sarete in grado di portare a termine il vostro obiettivo nel migliore dei modi o, come la storia insegna, qualcosa andrà inevitabilmente storto?
Dopo questa breve parentesi sarete nuovamente impegnati in quel di Las Vegas, dove un pericoloso terrorista di nome Alvarez Cabrero sembra intenzionato a seminare il caos. Questa nuova, avvincente missione vi permetterà di venire a capo di tutte le questioni rimaste ancora irrisolte, permettendovi di accrescere notevolmente la vostra conoscenza riguardo al mondo di Rainbow Six Vegas. Siete pronti ad entrare in azione?
Bishop sono io!
Una volta inserito il disco nella vostra PS3, dopo una breve installazione, che richiederà circa 5-10 minuti per essere completata, vi sarà chiesto di dedicarvi alla personalizzazione del vostro alter-ego digitale; sebbene il nome ed il grado del prode Bishop non siano alterabili in alcun modo, avrete la possibilità variare le caratteristiche del protagonista in svariati modi. Potrete innanzitutto scegliere se impersonare un uomo o una donna; successivamente potrete variare il suo aspetto, come lineamenti e corporatura, e solo alla fine dedicarvi alla scelta dell’equipaggiamento. All'inizio le possibilità a vostra disposizione saranno alquanto limitate, ma con il passare del tempo, ed il conseguente raggiungimento di specifici obbiettivi, ulteriori armamenti ed oggetti verranno via via sbloccati. Tra le numerose novità proposte da questo nuovo capitolo della serie spicca l’ACES (Advance Combat Enhancement Specialisation), un accurato sistema di sviluppo che permetterà di migliorare costantemente le abilità di combattimento del proprio alter-ego digitale. Ogni volta che utilizzerete una specifica arma in battaglia noterete una barra posta in basso allo schermo che, in seguito alle vostre azioni, aumenterà più o meno velocemente. La qualità delle vostre azioni sarà infatti direttamente proporzionale all'esperienza che otterrete; ad esempio, uccidendo i vostri avversari con costanti headshots, o eliminando più nemici con una singola granata, i vostri sforzi verranno ricompensati adeguatamente. Inoltre, concentrando i vostri attacchi con “in mano” un fucile di precisione, la vostra abilità con la suddetta arma migliorerà a vista d’occhio, permettendovi successivamente di sbloccare modelli estremamente più potenti di quelli disponibili inizialmente. Questa “regola” varrà per ogni singolo strumento di morte a vostra disposizione, granate comprese, sia nella modalità off-line che nel multiplayer. Un’innovazione a dir poco affascinante, che spingerà sicuramente tutti i videogiocatori più esigenti a spingersi oltre i propri limiti.
Nel vivo dell’azione
Uno degli aspetti migliori di Vegas 2 è senza dubbio l’intelligenza artificiale del vostro team. Come sempre, nel corso delle vostre missioni sarete accompagnati da due compagni di squadra che, oltre a garantire un’efficace copertura in caso di attacchi nemici, saranno in grado di assicurarvi una notevole potenza offensiva durante le vostre incursioni. Sebbene talvolta, specialmente in spazi stretti, i comandi impartiti ai vostri compagni non vengano eseguiti alla perfezione, la reattività complessiva si attesta su ottimi livelli, permettendo pressoché qualsiasi tipo di manovra. L’interfaccia di gestione del team è semplice ed intuitiva, ma allo stesso tempo denota una buona profondità; le azioni possono essere impartite con la semplice pressione del tasto “X” verso la direzione o l’elemento dello scenario desiderato; puntando i vostri uomini verso una porta, li vedrete disporsi ai lati della stessa in attesa di ordini. A questo punto avrete tre opzioni: farli entrare nella maniera più semplice possibile, ordinargli di lanciare un fumogeno per poi fare irruzione, o in alternativa ordinare il lancio di una granata stordente, utile a disorientare i nemici poco prima della vostra incursione. Tali azioni dovranno essere padroneggiate il prima possibile, o potreste rischiare di essere colti di sorpresa dalla prontezza dei vostri nemici.
E’ inoltre importante sottolineare che le azioni eseguite saranno assolutamente dinamiche, e non pre-impostate come accadeva nel primo Vegas; ciò significa che in base alla situazione corrente (eventuali attacchi nemici e la posizione degli stessi nell’ambiente di gioco), entrambi i soldati si muoveranno nella maniera considerata “migliore”. Tutto questo si traduce in azioni estremamente elaborate che, talvolta, potrebbero sorprendere anche il più smaliziato tra i videogiocatori. Ad ogni modo, non mancheranno purtroppo situazioni in cui, nonostante un’apparente semplicità, i due soldati si destreggeranno in maniera tutt’altro che intelligente; tali frangenti saranno sostanzialmente sporadici, ma potrebbero comunque compromettere alcune delle vostre manovre più importanti. Tenete sempre gli occhi aperti.
L’unica pecca, almeno per i neofiti della categoria, è che il sistema di controllo della squadra richiederà un discreto allenamento per essere padroneggiato al meglio; nelle prime fasi di gioco, potreste infatti incorrere in avvilenti sconfitte a causa della poca abilità di coordinazione. Un problema facilmente risolvibile che, però, specialmente per gli utenti meno pazienti, potrebbe rappresentare un ostacolo tutt’altro che trascurabile.
Nemici alle porte
Il miglioramento dell’intelligenza artificiale ha fortunatamente coinvolto anche i numerosi nemici che vi troverete ad affrontare durante il gioco; al contrario della precedente edizione dove, talvolta, era possibile liberarsi facilmente anche degli avversari più intraprendenti, in Vegas 2 tutto risulterà più complesso e stimolante. Indipendentemente dal numero di nemici da affrontare in una specifica situazione, dovrete quindi valutare attentamente ogni mossa prima di sferrare un qualsiasi tipo di offensiva. I soldati rivali, oltre ad essere estremamente abili in manovre di contenimento, godono infatti di una mira a dir poco straordinaria che, in alcune occasioni, potrebbe anche lasciarvi senza parole. Fronteggiando un cecchino, per esempio, dovrete cercare di distogliere la sua attenzione dalla vostra posizione, o altrimenti, al primo passo falso, potreste essere freddati con un colpo dritto in mezzo agli occhi.
Com’è facile intuire da quanto detto fin’ora, il livello di difficoltà complessivo risulta alquanto sostenuto; se da un lato questo rappresenti un motivo di grande interesse per i patiti della serie, dall’altro potrebbe essere fonte di rabbia, frustrazione e, talvolta, addirittura di impotenza. Prima di prendere dimestichezza con le dinamiche di gioco, e soprattutto con l’abilità degli avversari, anche il più abile tra gli utenti potrebbe incorrere in una serie di sconfitte. L’unico modo per ovviare a tutto ciò, sarà quindi quello di cercare di sfruttare al meglio il proprio team, ricorrendo spesso a dei veri e propri “sacrifici” per evitare di lasciarci la pelle in prima persona.
Multiplayer
Uno dei punti di forza di questo titolo è da ricercarsi nella modalità multiplayer. Vegas 2 dispone infatti di numerose modalità predisposte per il gioco “in compagnia”, che si rivelano determinanti per accrescere la longevità complessiva del prodotto. Fra queste, la più interessante è sicuramente la cooperazione sia online che in locale; avvalendovi di questa opzione, avrete l’opportunità di affrontare la modalità principale – o una singola missione della stessa – in compagnia di un amico. Per gli amanti della cooperazione, è stata inoltre introdotta una speciale modalità denominata Caccia ai Terroristi dove, facendovi strada in uno dei 13 scenari predisposti, dovrete cercare di eliminare uno specifico numero di avversari nel minor tempo possibile. A questo si aggiungono le “canoniche” modalità competitive che, stando a quanto visto sino ad ora, dovrebbero garantire una dose di divertimento di primo piano. Tutti gli appassionati del fragging potranno competere in classici deathmatch in singolo o a squadre; attacco e difesa, dove due squadre si contenderanno un obbiettivo comune; capo squadra basato sulla difesa del proprio caposquadra e sull’eliminazione di quello nemico; ed infine conquista totale, una variazione molto interessante in cui il vostro obbiettivo sarà quello di conquistare il maggior numero di installazioni radar mobili, per poi mantenerne il possesso fino al raggiungimento del numero di “punti trasmissione” prestabiliti. Le mappe predisposte per tali modalità si dimostrano varie e del tutto adeguate a situazioni di “guerra totale”; passerete da strutture interne, ricche di luoghi dove nascondervi, ad ambienti aperti, perfetti sia per sparatorie su larga scala che per abili cecchini. In definitiva sembra proprio che ogni tipologia di videogiocatore troverà qualcosa adatto ai propri gusti!
Comparto Tecnico
RS Vegas 2 propone una realizzazione tecnica superiore, sotto ogni aspetto, a quella del primo capitolo della serie. Il comparto grafico, ottimizzato grazie all’utilizzo dell’Unreal Engine 3.0, risulta, nel complesso, di pregevole fattura. Il character design si dimostra soddisfacente sia per quanto riguarda il “look” dei personaggi, che per ciò che concerne le loro animazioni; il vostro alter-ego digitale, così come il resto dei personaggi, denotano infatti una buona fluidità nei movimenti. Tutte le azioni, oltre ad essere alquanto realistiche, vi appariranno anche belle da vedere nelle fasi di gioco più concitate. Le ambientazioni di gioco godono di una discreta realizzazione, sebbene alcuni scenari, specialmente quelli esterni, possano apparire fin troppo spogli rispetto alle strutture interne. Il tutto è fortunatamente impreziosito da una buona interattività generale; i vostri proiettili avranno infatti un effetto dinamico sulla maggior parte degli elementi di contorno – vetri in primis – accrescendo esponenzialmente l’intensità di gioco, e rendendo gli scontri a fuoco estremamente più coinvolgenti e realistici. Sparando ad una finestra, ad esempio, vedrete pezzi di vetro andare da una parte all’altra della stanza, e lanciando una granata in un ufficio, assisterete al ribaltamento delle sedie e alla distruzione simultanea di qualsiasi vetro. Purtroppo però i danni inferti all'ambiente non rimarranno sempre visibili, ma daranno origine ad avvilenti quanto fastidiose rigenerazioni strutturali; i muri, ad esempio, una volta crivellati di colpi, ritorneranno magicamente ad essere perfetti dopo qualche secondo. Un problema marginale, che potrebbe però far strorcere il naso ai videogiocatori più esigenti.
Il comparto audio è anch’esso di pregevole fattura; le musiche di sottofondo che vi accompagneranno nel corso dell’avventura sono piacevoli da ascoltare, e risultano particolarmente adeguate al contesto, anche grazie alla poca “invasività” nei riguardi delle fasi azione. La vera forza del prodotto è da ricercarsi infatti nel doppiaggio –localizzato interamente in Italiano – e soprattutto negli effetti sonori. Ogni arma produrrà un suono unico ed originale che, unito agli effetti che i vostri proiettili avranno sugli scenari, renderà l’atmosfera coinvolgente ed emozionante.
E' disponibile anche la video-recensione (http://www.spaziogames.it/content2/video/video_articolo.asp?id=1519).
--- Recensione di Spaziogames (8,4 --> 360) ---
È passato più di un anno dalla prima incarnazione di Rainbow Six Vegas. Molti di noi, probabilmente, hanno aspettato con ansia la possibilità di tornare a dar la caccia ai terroristi, accorsi a frotte per mettere a ferro e fuoco la Città del Peccato. In risposta alle nostre guerresche preghiere, i ragazzi di Ubisoft hanno finalmente sfornato un sequel, e la classe del primo titolo è stata confermata in pieno. Forse anche troppo.
Finiamo quel che abbiamo cominciato
Il primo Vegas terminava con un cliff-hanger, lasciava cioè in sospeso la storia, in attesa di una conclusione definitiva. Una scelta che divise parecchio l’utenza, accendendo l’entusiasmo di alcuni e deludendo altri.Giusto per non scontentare nessuno, i ragazzi di Ubisoft hanno allora deciso di riprendere la trama interrotta e darle maggior sviluppo, assicurando una migliore descrizione dei personaggi ed un percorso più completo. Non siamo certo di fronte a un gioco che punta tutto sulla trama, ma di sicuro qualche sforzo in più è stato fatto.
Armi, equipaggiamento e crescita del personaggio
Prima di iniziare la campagna in single player, ci viene chiesto di dare una prima personalizzazione al nostro protagonista. Possiamo scegliere per lui le armi, le armature (con un bilanciamento a scelta tra migliore protezione e maggiore agilità), come colorare il viso e via dicendo. Fin da subito la nostra attenzione viene catturata da numerosi contenuti sbloccabili nel corso del gioco, comprendenti nuove armi, potenziamenti per quelle già possedute, vestiti e quant’altro, che possono diventare disponibili solo con l’accumulo di punti.
Qui sta una prima novità, nonché una delle migliori. Come già nel primo Vegas, procedendo nell’avventura acquisiremo dell’esperienza, che ci consentirà di salire di grado nella gerarchia militare, guadagnando specifici bonus. Il titolo precedente introdusse la possibilità di salire di livello anche giocando in multiplayer, un’ottima idea poi ripresa anche da Call of Duty 4. Con Vegas 2, la piacevole scoperta riguarda il fatto che i punti conquistati in una qualunque modalità rimangono validi anche in tutte le altre: se saliamo di grado giocando in singolo, quel grado e i relativi potenziamenti saranno disponibili anche in multiplayer o nel Terrorist Hunt, con un ottimo risultato in termini di immersione e omogeneità del gioco nel suo complesso.
Ma non è finita qui. Oltre ai consueti punti esperienza, sono stati introdotti i punti ACES (Advanced Combat Enhancement and Specialization). Essi sono riconoscimenti specifici a precise abilità e risultati ottenuti in battaglia, e si dividono in tre categorie: Close Quarter Battles (CQB), Assault, e Marksman. Il primo tipo si ottiene uccidendo un nemico alle spalle, sparando alla cieca da dietro i muri oppure da vicino. I punti Assault, come il nome può suggerire, vengono guadagnati usando gli esplosivi, uccidendo i terroristi che si nascondono vigliaccamente dietro gli scudi, oppure raggiungendoli facendo passare i proiettili dietro una protezione (sì, perché è possibile far penetrare il piombo attraverso legno, compensato e altri materiali leggeri). La categoria Marksman è pensata per i tiratori: colpire un soldato alla testa, oppure da una lunga distanza, oppure ancora ucciderlo prima ancora che tocchi terra dopo essersi calato da una corda, sono tutte azioni che ci regaleranno questo tipo di punti. Per farla breve, la crescita del nostro personaggio non è influenzata solo da “quanti” nemici eliminiamo, ma anche da “come” lo facciamo.
Ogni categoria è divisa in 20 livelli, ognuno dei quali fornisce diversi potenziamenti. I punti ACES permettono di sbloccare nuove armi e armature, nonché di incrementare i punti esperienza, mentre questi ultimi consentono di mettere le mani su altri oggetti come i capi di vestiario da usare per testa, viso, petto e gambe. Forse meno utili in battaglia, ma dannatamente stilosi in multiplayer.
In linea generale, si può forse obiettare che non tutte le ricompense sono particolarmente accattivanti, ma rimangono davvero tante e l’idea di poter raccogliere punti costantemente, al di là della modalità scelta, rimane un’ottima innovazione.
Buttiamoci nella mischia
Fatta la doverosa introduzione sul nuovo sistema di punteggio, vediamo come il gioco si comporta lì dove più conta: sul campo di battaglia.
La prima impressione (ma in realtà anche la seconda) è che il gameplay sia rimasto in larga parte invariato. I tasti sono sempre gli stessi, e le azioni che ci vengono richieste sono grosso modo le medesime del primo capitolo. Come già un anno e mezzo fa, Vegas si conferma un gioco capace di mettere in scena sparatorie ad alto tasso di adrenalina e di tensione, pur puntando molto sulla componente tattica. Ancora una volta avremo a disposizione due altri membri della squadra, che potremo comandare in modo rapido e intuitivo, chiedendogli di coprire un determinato punto, fare irruzione in una stanza, buttarsi a capofitto in mezzo ai nemici, assumere un atteggiamento più prudente oppure più spregiudicato e via dicendo. Il tutto con la possibilità di usare vari strumenti come granate a frammentazione, flash-bang, fumogeni e via dicendo, il classico armamentario che abbiamo già conosciuto nel primo episodio e in altri giochi simili.
Purtroppo, viste anche le promesse fatte nei mesi scorsi, questo sequel conferma alcuni difetti nell’intelligenza artificiale. I nostri compagni eseguono rapidamente gli ordini e riescono anche a uccidere numerosi nemici, ma ogni tanto sembrano incontrare qualche difficoltà, specie negli spazi più angusti, intralciando il nostro cammino e faticando a prendere decisioni autonome. Sono ancora molto legati alle nostre direttive, insomma, anche quando queste rischiano di essere per loro palesemente controproducenti. Il giocatore ne viene maggiormente responsabilizzato, perché deve pianificare al meglio le sue mosse, ma il realismo ne risente. Anche i terroristi hanno qualche momento di vuoto mentale: spesso sono in gran numero, ben nascosti e molto precisi, ma in altre occasioni stanno orgogliosamente in piedi allo scoperto, in attesa di essere abbattuti, oppure non sentono i nostri passi anche a tre metri di distanza. A tutto questo va aggiunta un’aggravante non da poco, e cioè lo sviluppo un po’ troppo scriptato dell’azione: se rimaniamo stecchiti sotto il fuoco nemico (e accade abbastanza spesso, perché non abbiamo visto quell’infido cecchino nascosto o perché la granata non ha fatto rumore rimbalzandoci vicino), una volta ricaricato il checkpoint ci troveremo di fronte alla stessa identica situazione, con i nemici che compiono le stesse azioni. Alla lunga questa scelta può risultare un po’ limitante e meno immersiva.
Malgrado l’approccio alla battaglia sia molto simile al capitolo precedente (forse troppo), non manca qualche novità. Rimanendo per ora nel single player, salta agli occhi l’introduzione del tasto per la corsa. Qualche purista potrebbe storcere il naso, paventando il sacrificio della tattica a favore del “corri e spara”. Potete stare tranquilli, non è così. Il fatto è che Vegas 2 è complessivamente più difficile del primo episodio (malgrado il livello di sfida sia talvolta sbilanciato, con sezioni difficilissime alternate ad altre molto più soft), e ciò rende l’introduzione della corsa un’aggiunta del tutto naturale. Correndo possiamo allontanarci in fretta da una granata che sta per esplodere (rigorosamente non segnalata da alcun indicatore, quindi evitate di stare fermi per troppo tempo…), oppure passare rapidamente da un nascondiglio all’altro. Fidatevi, ringrazierete i programmatori più volte per avervi permesso di fuggire a gambe levate!
Qualche novità anche nell’interfaccia. È sparito il radar in alto a destra sullo schermo, sostituito da una scansione termica che possiamo effettuare a comando, ma che non è infinita e si scarica in fretta, con la necessità di aspettare un certo tempo prima di essere riutilizzata. Cercate quindi di scegliere con cura il momento in cui azionarla, per non sprecarla su un campo di battaglia già spogliato di ogni nemico. C’è sempre la mappa tattica, che consente di vedere la pianta della zona in cui ci troviamo e la posizione dei nemici che abbiamo già individuato a occhio nudo.
Concludendo l’analisi del gameplay nudo e crudo, va quindi detto che prevale la tradizione, con un approccio molto simile a quello di un anno fa. Il che non è un male, perché la giocabilità del primo Vegas era di prim’ordine, ma forse si poteva fare di più: l’aggiunta del tasto per la corsa potrebbe non essere abbastanza per i fan più esigenti, che forse si aspettavano un aggiornamento più corposo.
Aggiungi un posto a tavola, che c’è un fucile in più
Malgrado la campagna in singolo sia più curata che in altri giochi simili, va detto che il primo Vegas puntava molto sulla cooperativa e il multiplayer, e questo sequel non è da meno.
Per quanto riguarda l’azione in co-op, sono stati fatti dei miglioramenti, ma anche qualche inspiegabile passo indietro.
Iniziando con le buone notizie, va detto che la campagna non viene in alcun modo alterata dall’ingresso di un nuovo giocatore: hostando la partita, possiamo vivere l’avventura senza perderci le scene di intermezzo, i briefing, i tutorial, e un nostro amico può entrare e uscire a piacimento, senza per questo snaturare la nostra esperienza narrativa.
Abbiamo scritto “un nostro amico” non a caso (e qui arriviamo ai difetti). Non è più possibile affrontare la cooperativa in quattro, bensì solo in due. I membri del team saranno comunque quattro, ma due saranno controllati dall’host, proprio come avviene nella campagna in singolo. In pratica il player due è una specie di cane sciolto, un soldato che fa un po’ quel che vuole, indipendente dal gruppetto di tre guidato dall’host. Una scelta quantomeno discutibile, visto che ad esempio si potevano dividere i due soldati controllati dall’IA tra i due giocatori, considerato anche che se muore l’host, il player due non può subentrare nel controllo del resto della squadra! Non si possono nemmeno addurre strane spiegazioni tecniche, visto che nella modalità Terrorist Hunt è ancora possibile giocare in una squadra composta da quattro giocatori “veri”.
Buone notizie, soprattutto in ottica co-op, vengono dal design dei livelli. È evidente che gli sviluppatori hanno prestato particolare attenzione a creare spazi che garantissero più punti di accesso, porte, finestre e vetrate sulle quali distribuire le nostre forze, per prendere i nemici su più fronti. Anche alla luce di questa cura, va detto che la modalità cooperativa rimane molto appagante, malgrado gli inspiegabili limiti descritti poco fa.
Caccia al terrorista
La modalità Terrorist Hunt non è una novità, e garantisce quell’azione immediata che può essere l’ideale quando si ha solo voglia di sparare un po’. In pratica non dobbiamo fare altro che scegliere uno scenario e la densità dei nemici, per poi dedicarci a fare strage (da soli, con compagni controllati dall’IA, oppure con i nostri amici). Obiettivo unico è mandare all’altro mondo tutti i soldati che affollano la location. Anche qui, è il caso di ribadirlo, vengono conteggiati tutti i punti di cui si è detto, che saranno aggiunti a quelli già raccolti nelle altre modalità.
Tutti insieme appassionatamente
Veniamo al capitolo multiplayer. Il gioco mette a disposizione 12 mappe (alcune prese di peso da Rainbow Six 3: Raven Shield), tutte ben progettate con un giusto mix di situazioni e strade da percorrere, così da mantenere l’azione varia e divertente. Peccato per la mancata assegnazione di punti al momento di catturare bandiere o piazzare bombe. Paradossalmente, viene premiata una “semplice” uccisione, ma non il raggiungimento di obiettivi fondamentali per la vittoria.
Rispetto al primo Vegas troviamo due modalità in più. La prima è “Demolition”, una sfida piuttosto classica che ci vede impegnati a piazzare una bomba in un punto specifico per poi farla esplodere, cercando di evitare che l’altra squadra ci impedisca di piazzare l’ordigno o lo disinneschi. Seconda modalità è “Team Leader”. Anche qui niente di rivoluzionario: in ogni squadra viene scelto un capo, la cui uccisione implica l’impossibilità per i suoi compagni di squadra di risorgere. Tuttavia, per invogliare il leader a uscire allo scoperto, gli viene concesso il potere di impedire la resurrezione ad ogni avversario ucciso di suo pugno (un’eliminazione effettuata del capo ha dunque un valore ben superiore rispetto a quelle messe in atto dai suoi compagni). In più, ogni mappa prevede un extraction point: se il leader riesce a raggiungerlo incolume, la squadra vince automaticamente.
Le luci di Vegas
Sul finir di recensione, diamo uno sguardo alla realizzazione tecnica del titolo. Il giudizio generale è certamente positivo, anche se probabilmente era lecito aspettarsi qualcosa di più. In pratica non ci si è allontanati molto dal capitolo precedente, con una buona realizzazione dei personaggi ma un livello di dettaglio piuttosto scarso per quello che riguarda i fondali. L’interazione con l’ambiente è aumentata (non si dimentichi la possibilità di sparare attraverso le superfici), ma è anche vero che non raggiunge particolari vette di realismo. Basti dire che le sottili e trasparenti vetrinette dei bar sembrano fatte di titanio rinforzato. Le animazioni dei nemici sono piuttosto buone, ma la sparizione dei cadaveri è una cosa che si poteva evitare. C’è poi un altro problema, nato da precise scelte di fondo: per variare un po’ rispetto al primo capitolo, l’azione si svolge maggiormente in luoghi diversi rispetto ai luccicanti casinò di un anno fa. Una scelta legittima, ma proprio quelle erano le ambientazioni più affascinanti. Combattere nei garage o nei corridoi, a meno che non siano realizzati splendidamente, non riesce a trasmettere più di tanto.
Dignitose le texture, buoni gli effetti di luce e di riflesso. Ma anche qui niente di trascendentale. Il framerate è complessivamente molto stabile, salvo lievissimi rallentamenti in qualche occasione, ma niente di preoccupante. L’atmosfera generale è comunque molto immersiva, anche se, come detto, troppo simile a quanto già visto in passato.
Sul fronte sonoro niente infamia e niente lode. Le musiche non infastidiscono, ma nemmeno aggiungono granché, mentre gli effetti sonori sono nella media.
Quanto resistono i terroristi?
Complessivamente, la longevità del titolo è molto alta. Questo perché la campagna in singolo è già di per sé sufficientemente lunga (e poi la difficoltà è alta, quindi si ritorna spesso sugli stessi punti), ma anche per una buona rigiocabilità data dalla modalità co-op. Se è un difetto aver reso il player due così poco partecipe dell’azione collettiva, è anche vero che l’esperienza di gioco cambia molto rispetto a quella dell’host, quindi può valere la pena provare entrambe le soluzioni. Il multiplayer, come di consueto, vi terrà occupati e felici a lungo.
Altre Recensioni:
- Nextgame (http://next.videogame.it/rainbow-six-vegas-2/)
- Multiplayer (8,3) (http://www.multiplayer.it/articolo.php?id=26022)
- IGN (8,2) (http://ps3.ign.com/articles/860/860328p1.html)
- Gamespot (8,5) (http://www.gamespot.com/xbox360/action/rainbowsixvegas2/review.html?tag=topslot;title;4&om_act=convert&om_clk=topslot)
- Gametrailers (8,5) (http://www.gametrailers.com/player/32159.html)
- Gamerankings 360 (83,5%) (http://www.gamerankings.com/htmlpages2/944073.asp)
- Gamerankings PS3 (82,7%) (http://www.gamerankings.com/htmlpages2/944072.asp)
Mappe aggiuntive:
Sono disponibili anche 2 mappe aggiuntive (alle 12 gia presenti nel gioco), per averle agire di conseguenza:
- la prima si scarica dal: MENU PRINCIPALE -> EXTRA -> CONTENUTO ESCLUSIVO, vi permette di scaricare la mappa Streets (quella gia presente nel primo Vegas). Per scaricare questa prima mappa è necessario "collegare" un vostro account UBI al vostro gamertag XBOX Live (se non lo avete ci sono comunque le istruzioni da seguire per farlo); (In attesa di conferma per PS3)
- la seconda si sblocca (quindi non c'è nemmeno bisogno di scaricarla in quanto gia presente nel gioco ma bloccata) dal: MENU PRINCIPALE -> EXTRA -> REGALO COMCAST e digitando il codice "COMCAST FASTER" (senza le virgolette); verrà sbloccata e resa disponibile la mappa Torneo Comcast.
Alcune immagini del gioco:
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