Senza Fili
11-03-2008, 14:35
Ristoranti, appello dei 40
"Muoiono le notti romane, riaprite il Centro di sera"
Da gennaio clienti dimezzati. "Non solo crisi, è colpa dello stop alle auto anticipato alle 21"
di Alessandra Paolini
In quaranta hanno preso carta e penna per scrivere che loro, ristoratori storici della capitale, «non ce la fanno più». Non ce la fanno più a far quadrare i bilanci da quando la Ztl, zona a traffico limitato - dal venerdì al sabato sera - scatta in centro alle 21 ed i locali, per forza di cose restano vuoti. Con un trenta, cinquanta per cento di fatturato in meno, secondo la stima della Fipe Confesercenti. E la movida romana in piena crisi.
E visto che il momento è già critico di per sé, con la recessione che incombe e le famiglie sempre più in difficoltà economica, i "quaranta" chiedono aiuto. Un appello inviato a Repubblica e sottoscritto da Alberto Ciarla a Trastevere, da Pierluigi in via Monserrato, da Fortunato al Pantheon, da Boccon divino a Campo Marzio. E dai tanti altri locali compresi i molti in via delle Coppelle: Maccheroni, Quinzi e Gabrielli, il bar Riccioli. Ristoranti che da fine dicembre in poi - momento in cui è entrato in vigore il nuovo orario (passato dalle 23 alle 21) - hanno visto sempre meno gente sedersi ai tavoli. Incassi dimezzati con lo stesso personale da pagare a fine mese.
«Il week-end è fondamentale per tutte le attività commerciali - spiega Massimo Riccioli, patron della Rosetta, uno dei migliori locali di pesce a Roma - . E questa chiusura decretata probabilmente per fini elettorali o ancora peggio, per una strategia di decentramento della città sulla pelle degli operatori commerciali del centro storico, sta causando grandi problemi, mettendo in forse il proseguo stesse delle attività. Senza peraltro portare nessun beneficio a chi abita nel centro storico. Dove per altro vivo anch´io».
L´effetto di una Ztl che scatta proprio all´ora di cena secondo la Fipe, federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio è quello di ammazzare le notti romane e di regalare il centro ai turisti, negandolo però ai romani. «Gli unici clienti che abbiamo ormai sono gli stranieri - dice Nazareno Sacchi presidente della Fipe - del resto per loro il problema delle auto non esiste. Mentre le famiglie sono sparite. Ovvero quella fascia di clientela che cena abbastanza presto. Quel target fatto di gente adulta che prima, quando il "coprifuoco" scattava alle 23, poteva arrivare nel cuore della città. Magari chi guidava l´auto faceva scendere gli altri davanti al locale poi, lui solo, andava a trovare parcheggio». Ora invece, viste le difficoltà, con i vigili schierati ai varchi, le camere piazzate ovunque e le multe che fioccano come se piovesse, «rinuncia e basta, oppure va più semplicemente nella trattoria sotto casa».
Non rinunciano a cenare in centro invece i più giovani che a via del Corso o a Campo de´ Fiori ci arrivano in motorino. «Così c´è il danno economico per chi gestisce bar e ristoranti e un cambiamento di carattere sociale. - dice Sacchi - . Nel senso che stiamo assistendo alla desertificazione del cuore di Roma per lo più in mano ai ragazzi e agli stranieri. Turisti che spesso mi chiedono: ma i romani non escono mai di notte? Il centro sembra diventato una gabbia dorata, bella da vedere ma vuota». Insomma, il malcontento nella categoria è forte così come la preoccupazione per un futuro che sembra sempre più incerto.
Per i Quaranta, che hanno firmato la lettera, la soluzione per ora è una: «Chiediamo soltanto che venga ripristinato l´orario pre natalizio delle 23 - scrivono nell´appello - . Orario che ci permetteva di svolgere il diritto al nostro lavoro, come stabilisce la nostra costituzione, salvaguardando la tranquillità degli abitanti del centro storico».
Anche perché ci tiene a dire il presidente della Fipe: «La Ztl anticipata doveva essere solo sperimentale. Tanto è vero che quando è entrato in vigore il nuovo orario fu istituita una commissione presso l´assessorato alle Attività produttive. Commissione che avrebbe dovuto valutare costi e benefici dell´iniziativa. Aspettavamo quindi dei risultati in tempi brevi. Ma ora che facciamo? Con il Comune che è in "stand by" per la crisi politica, non vorremmo che la sperimentazione diventi "eterna" come lo è Roma».
(07 marzo 2008)
Ztl alle 21, scontro residenti-ristoranti
Gli abitanti del Centro difendono l´orario contestato dai gestori
di Alessandra Paolini
La notte romana non porta consiglio. Dopo l´appello dei quaranta ristoranti in centro che lamentano incassi dimezzati, con la Ztl attiva dalle 21 nel fine settimana, scendono in campo anche i gestori dei locali notturni. Cento per l´esattezza. Vogliono "illuminare le nottate di Roma" che i varchi off-limits hanno spento. La soluzione: chiudere la zona a traffico limitato dalle 23 in poi. Com´era prima di Natale. Ma le associazioni di quartiere insorgono. «Nessuno tocchi il nuovo orario».
L´appello dei cento locali ha un che di sociologico: «Vogliamo dare la possibilità al turista e al cittadino di riappropriarsi dei luoghi, delle piazze di questa meravigliosa città - dice Antonio Flamini presidente del Silb di Roma, associazione dei locali di intrattenimento, da ballo e di spettacolo aderente alla Fipe-Confcommercio - Vogliamo dare la possibilità alla gente di passare le serate in ristoranti, cinema, teatri, discoteche. Vogliamo di nuovo la Roma della Dolce Vita. Non si può chiudere il centro così presto».
Ma residenti alla storia che la Ztl sia la causa dei mancati guadagni dei commercianti, non ci stanno. «E´ ora di finirla. I locali non guadagnano? E allora come è possibile che in soli sei mesi a Roma, tra bar e ristoranti, ne sono stati aperti 2000? - dice Gisella Pandolfo della "Consulta per la vivibilità del centro storico" - La verità è che il cuore di Roma è saturo di pub e localini. Tanto eccesso fa male alla città e fa male al commercio».
E il leitmotiv continua. Troppa concorrenza, troppi indirizzi nuovi, per Roberto Piperno dell´associazione culturale progetto Trastevere è questo il vero guaio per chi vive con gli esercizi pubblici. «Adesso con la nuova legge regionale che dà la possibilità ai bar di fare la ristorazione e ai ristoranti di fare il bar c´è stata un´esplosione di inaugurazioni - afferma Piperno - Esempio: sotto casa mia c´è sempre stata una piccola pizzeria. Ora hanno messo anche il ristorante e il bar Si sono allargati talmente da prendere anche lo spazio del ferramenta accanto. Quindi non se ne parla di spostare la Ztl alle 23. Se uno ha voglia di andare a cena fuori prende l´auto e va a mangiare prima delle nove».
Se poi le famiglie vanno sempre meno a cena fuori, il motivo è un altro: siamo in recessione. Quasi tutti ormai sono costretti a fare economie. Questa la tesi di Viviana Di Capua, dell´Associazione "Abitanti del Centro storico": «Il Centro non morirà certo per i varchi presidiati nel fine settimana - spiega - Anzi. Lo sbarramento aiuta Roma. Salvaguarda il decoro. Non siamo contro i ristoranti per partito preso, Crediamo anzi che le trattorie storiche, i negozi di vicinato, d´artigianato vadano tutelati. E´ il resto che non va. Non si può soffocare tra una miriade di locali nati solo per il "mordi e fuggi". Una situazione "claustrofobica" che secondo le associazioni si ripete in tutti i rioni di Roma. «
Chi abita a Trastevere ha i problemi maggiori - spiega Dina Nascetti del comitato "Vivere a Trastevere" - . Assistiamo a un vero e proprio "stupro" della parte medioevale del quartiere. A vicolo del Cinque ci sono 23 locali di somministrazione. Dico 23. E sulla strada si affacciano 230 finestre. Nessuno dorme. E la ztl non serve a niente. Ieri pioveva a dirotto e Trastevere era pieno come sempre».
Più accomodante Egidio De Luca. Lui è il presidente del comitato della "Piramide al Circo Massimo". Ma è anche proprietario della Locanda del Pellegrino, alle spalle di Campo de´ Fiori. «Bisognerebbe trovare un equilibrio, i varchi attivi già dalle 21 danneggiano i ristoranti, non si può negarlo. Forse sarebbe meglio attivarli alle 22».
(08 marzo 2008)
fonte Repubblica
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io direi che con questa ZTL hanno veramente stufato: hanno scippato il centro delle nostre città ai cittadini, hanno reso il centro frequentabile solo per l'elite che ci abita, io stesso ormai nei weekend lo evito, hanno ragione quei commercianti che, dopo aver investito una fortuna per aprire un'attività in un posto frequentato, vedono finire le proprie attività grazie a chi ha reso il centro storico un guscio vuoto.
Non solo, i comuni si sono premurati che il centro non venga soffocato dal traffico dei "poveri" che vivono in periferia, però se ne frega del fatto che, essendo i maggiori centri commerciali situati proprio in periferia, i poveri a volte siano prigionieri nelle loro case perchè tutti i cittadini, anche del centro, sono liberi di intasare le strade periferiche ogni domenica.
A questo punto facciamo 20 ztl per i 20 municipi presenti a Roma ed ognuno se ne stia tappato nella sua zona :rolleyes:
"Muoiono le notti romane, riaprite il Centro di sera"
Da gennaio clienti dimezzati. "Non solo crisi, è colpa dello stop alle auto anticipato alle 21"
di Alessandra Paolini
In quaranta hanno preso carta e penna per scrivere che loro, ristoratori storici della capitale, «non ce la fanno più». Non ce la fanno più a far quadrare i bilanci da quando la Ztl, zona a traffico limitato - dal venerdì al sabato sera - scatta in centro alle 21 ed i locali, per forza di cose restano vuoti. Con un trenta, cinquanta per cento di fatturato in meno, secondo la stima della Fipe Confesercenti. E la movida romana in piena crisi.
E visto che il momento è già critico di per sé, con la recessione che incombe e le famiglie sempre più in difficoltà economica, i "quaranta" chiedono aiuto. Un appello inviato a Repubblica e sottoscritto da Alberto Ciarla a Trastevere, da Pierluigi in via Monserrato, da Fortunato al Pantheon, da Boccon divino a Campo Marzio. E dai tanti altri locali compresi i molti in via delle Coppelle: Maccheroni, Quinzi e Gabrielli, il bar Riccioli. Ristoranti che da fine dicembre in poi - momento in cui è entrato in vigore il nuovo orario (passato dalle 23 alle 21) - hanno visto sempre meno gente sedersi ai tavoli. Incassi dimezzati con lo stesso personale da pagare a fine mese.
«Il week-end è fondamentale per tutte le attività commerciali - spiega Massimo Riccioli, patron della Rosetta, uno dei migliori locali di pesce a Roma - . E questa chiusura decretata probabilmente per fini elettorali o ancora peggio, per una strategia di decentramento della città sulla pelle degli operatori commerciali del centro storico, sta causando grandi problemi, mettendo in forse il proseguo stesse delle attività. Senza peraltro portare nessun beneficio a chi abita nel centro storico. Dove per altro vivo anch´io».
L´effetto di una Ztl che scatta proprio all´ora di cena secondo la Fipe, federazione dei pubblici esercizi di Confcommercio è quello di ammazzare le notti romane e di regalare il centro ai turisti, negandolo però ai romani. «Gli unici clienti che abbiamo ormai sono gli stranieri - dice Nazareno Sacchi presidente della Fipe - del resto per loro il problema delle auto non esiste. Mentre le famiglie sono sparite. Ovvero quella fascia di clientela che cena abbastanza presto. Quel target fatto di gente adulta che prima, quando il "coprifuoco" scattava alle 23, poteva arrivare nel cuore della città. Magari chi guidava l´auto faceva scendere gli altri davanti al locale poi, lui solo, andava a trovare parcheggio». Ora invece, viste le difficoltà, con i vigili schierati ai varchi, le camere piazzate ovunque e le multe che fioccano come se piovesse, «rinuncia e basta, oppure va più semplicemente nella trattoria sotto casa».
Non rinunciano a cenare in centro invece i più giovani che a via del Corso o a Campo de´ Fiori ci arrivano in motorino. «Così c´è il danno economico per chi gestisce bar e ristoranti e un cambiamento di carattere sociale. - dice Sacchi - . Nel senso che stiamo assistendo alla desertificazione del cuore di Roma per lo più in mano ai ragazzi e agli stranieri. Turisti che spesso mi chiedono: ma i romani non escono mai di notte? Il centro sembra diventato una gabbia dorata, bella da vedere ma vuota». Insomma, il malcontento nella categoria è forte così come la preoccupazione per un futuro che sembra sempre più incerto.
Per i Quaranta, che hanno firmato la lettera, la soluzione per ora è una: «Chiediamo soltanto che venga ripristinato l´orario pre natalizio delle 23 - scrivono nell´appello - . Orario che ci permetteva di svolgere il diritto al nostro lavoro, come stabilisce la nostra costituzione, salvaguardando la tranquillità degli abitanti del centro storico».
Anche perché ci tiene a dire il presidente della Fipe: «La Ztl anticipata doveva essere solo sperimentale. Tanto è vero che quando è entrato in vigore il nuovo orario fu istituita una commissione presso l´assessorato alle Attività produttive. Commissione che avrebbe dovuto valutare costi e benefici dell´iniziativa. Aspettavamo quindi dei risultati in tempi brevi. Ma ora che facciamo? Con il Comune che è in "stand by" per la crisi politica, non vorremmo che la sperimentazione diventi "eterna" come lo è Roma».
(07 marzo 2008)
Ztl alle 21, scontro residenti-ristoranti
Gli abitanti del Centro difendono l´orario contestato dai gestori
di Alessandra Paolini
La notte romana non porta consiglio. Dopo l´appello dei quaranta ristoranti in centro che lamentano incassi dimezzati, con la Ztl attiva dalle 21 nel fine settimana, scendono in campo anche i gestori dei locali notturni. Cento per l´esattezza. Vogliono "illuminare le nottate di Roma" che i varchi off-limits hanno spento. La soluzione: chiudere la zona a traffico limitato dalle 23 in poi. Com´era prima di Natale. Ma le associazioni di quartiere insorgono. «Nessuno tocchi il nuovo orario».
L´appello dei cento locali ha un che di sociologico: «Vogliamo dare la possibilità al turista e al cittadino di riappropriarsi dei luoghi, delle piazze di questa meravigliosa città - dice Antonio Flamini presidente del Silb di Roma, associazione dei locali di intrattenimento, da ballo e di spettacolo aderente alla Fipe-Confcommercio - Vogliamo dare la possibilità alla gente di passare le serate in ristoranti, cinema, teatri, discoteche. Vogliamo di nuovo la Roma della Dolce Vita. Non si può chiudere il centro così presto».
Ma residenti alla storia che la Ztl sia la causa dei mancati guadagni dei commercianti, non ci stanno. «E´ ora di finirla. I locali non guadagnano? E allora come è possibile che in soli sei mesi a Roma, tra bar e ristoranti, ne sono stati aperti 2000? - dice Gisella Pandolfo della "Consulta per la vivibilità del centro storico" - La verità è che il cuore di Roma è saturo di pub e localini. Tanto eccesso fa male alla città e fa male al commercio».
E il leitmotiv continua. Troppa concorrenza, troppi indirizzi nuovi, per Roberto Piperno dell´associazione culturale progetto Trastevere è questo il vero guaio per chi vive con gli esercizi pubblici. «Adesso con la nuova legge regionale che dà la possibilità ai bar di fare la ristorazione e ai ristoranti di fare il bar c´è stata un´esplosione di inaugurazioni - afferma Piperno - Esempio: sotto casa mia c´è sempre stata una piccola pizzeria. Ora hanno messo anche il ristorante e il bar Si sono allargati talmente da prendere anche lo spazio del ferramenta accanto. Quindi non se ne parla di spostare la Ztl alle 23. Se uno ha voglia di andare a cena fuori prende l´auto e va a mangiare prima delle nove».
Se poi le famiglie vanno sempre meno a cena fuori, il motivo è un altro: siamo in recessione. Quasi tutti ormai sono costretti a fare economie. Questa la tesi di Viviana Di Capua, dell´Associazione "Abitanti del Centro storico": «Il Centro non morirà certo per i varchi presidiati nel fine settimana - spiega - Anzi. Lo sbarramento aiuta Roma. Salvaguarda il decoro. Non siamo contro i ristoranti per partito preso, Crediamo anzi che le trattorie storiche, i negozi di vicinato, d´artigianato vadano tutelati. E´ il resto che non va. Non si può soffocare tra una miriade di locali nati solo per il "mordi e fuggi". Una situazione "claustrofobica" che secondo le associazioni si ripete in tutti i rioni di Roma. «
Chi abita a Trastevere ha i problemi maggiori - spiega Dina Nascetti del comitato "Vivere a Trastevere" - . Assistiamo a un vero e proprio "stupro" della parte medioevale del quartiere. A vicolo del Cinque ci sono 23 locali di somministrazione. Dico 23. E sulla strada si affacciano 230 finestre. Nessuno dorme. E la ztl non serve a niente. Ieri pioveva a dirotto e Trastevere era pieno come sempre».
Più accomodante Egidio De Luca. Lui è il presidente del comitato della "Piramide al Circo Massimo". Ma è anche proprietario della Locanda del Pellegrino, alle spalle di Campo de´ Fiori. «Bisognerebbe trovare un equilibrio, i varchi attivi già dalle 21 danneggiano i ristoranti, non si può negarlo. Forse sarebbe meglio attivarli alle 22».
(08 marzo 2008)
fonte Repubblica
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io direi che con questa ZTL hanno veramente stufato: hanno scippato il centro delle nostre città ai cittadini, hanno reso il centro frequentabile solo per l'elite che ci abita, io stesso ormai nei weekend lo evito, hanno ragione quei commercianti che, dopo aver investito una fortuna per aprire un'attività in un posto frequentato, vedono finire le proprie attività grazie a chi ha reso il centro storico un guscio vuoto.
Non solo, i comuni si sono premurati che il centro non venga soffocato dal traffico dei "poveri" che vivono in periferia, però se ne frega del fatto che, essendo i maggiori centri commerciali situati proprio in periferia, i poveri a volte siano prigionieri nelle loro case perchè tutti i cittadini, anche del centro, sono liberi di intasare le strade periferiche ogni domenica.
A questo punto facciamo 20 ztl per i 20 municipi presenti a Roma ed ognuno se ne stia tappato nella sua zona :rolleyes: