LotharInt
10-03-2008, 18:22
«A Milano serve un quartiere a luci rosse»
L'idea di Sgarbi fa scattare la polemica
MILANO (9 marzo) - Si riapre il dibattito sulla sicurezza e la prostituzione a Milano dopo che Vittorio Sgarbi, assessore comunale alla Cultura, ha lanciato l'idea di aprire un polo a luci rosse nel quartiere Bicocca. I City Angels preferirebbero risolvere il problema con la creazione di una cooperativa. La Lega Nord è d'accordo a patto che l'ipotesi servi a restituire sicurezza nei quartieri. Contrario il Comune.
Per i City Angels meglio le cooperative. Per Mario Furlan, fondatore dell'associazione dei volontari di strada è «meglio dare vita a piccole cooperative di prostitute, sottoposte a stretti controlli, dove la malavita non si possa infiltrare».
Lega Nord: «Quartieri più sicuri». La soluzione ha trovato il sostegno della Lega Nord a patto che «serva a rendere più sicuri i quartieri - ha affermato Roberto Maroni -, a eliminare la delinquenza e a levare la prostituzione dalle strade, certamente è una soluzione che per noi va bene».
An: «Idea superata». Più cauto il coordinatore di An, Ignazio La Russa che ha però invitato le forze politiche a «riflettere, prima di archiviare lo spunto di Sgarbi». «Apprezzo lo sforzo - ha detto La Russa - di cercare una soluzione per togliere la prostituzione dalle strade, anche se credo che quella dei quartieri sia una proposta un po' superata».
Il Comune contrario al quartiere a luci rosse. Il vicesindaco Riccardo De Corato, contrario al quartiere hard, da tempo chiede che la prostituzione in strada sia riconosciuta come reato e da deputato ha presentato al Parlamento una proposta per la costituzione di cooperative di lucciole. E l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli (Fi), impegnato nella definizione del nuovo piano regolatore, chiude ogni spiraglio a qualunque ipotesi di destinazioni d'uso hot. «Milano - ha affermato l'assessore - non sente il bisogno di un quartiere a luci rosse nè in Bicocca, nè altrove. Sancire una concezione così riduttiva della donna non fa parte della tradizione culturale milanese».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=20301&sez=HOME_INITALIA
in parte la proposta ha una sua logica, limitando il degrado urbano e confinando queste attività a zone sorvegliate del territorio, resta tuttavia la giusta polemica dei residenti del quartiere in questione e l'ovvio sollevamento della questione morale legata a una scelta di questo tipo..che ne pensano i milanesi del forum :D ??
L'idea di Sgarbi fa scattare la polemica
MILANO (9 marzo) - Si riapre il dibattito sulla sicurezza e la prostituzione a Milano dopo che Vittorio Sgarbi, assessore comunale alla Cultura, ha lanciato l'idea di aprire un polo a luci rosse nel quartiere Bicocca. I City Angels preferirebbero risolvere il problema con la creazione di una cooperativa. La Lega Nord è d'accordo a patto che l'ipotesi servi a restituire sicurezza nei quartieri. Contrario il Comune.
Per i City Angels meglio le cooperative. Per Mario Furlan, fondatore dell'associazione dei volontari di strada è «meglio dare vita a piccole cooperative di prostitute, sottoposte a stretti controlli, dove la malavita non si possa infiltrare».
Lega Nord: «Quartieri più sicuri». La soluzione ha trovato il sostegno della Lega Nord a patto che «serva a rendere più sicuri i quartieri - ha affermato Roberto Maroni -, a eliminare la delinquenza e a levare la prostituzione dalle strade, certamente è una soluzione che per noi va bene».
An: «Idea superata». Più cauto il coordinatore di An, Ignazio La Russa che ha però invitato le forze politiche a «riflettere, prima di archiviare lo spunto di Sgarbi». «Apprezzo lo sforzo - ha detto La Russa - di cercare una soluzione per togliere la prostituzione dalle strade, anche se credo che quella dei quartieri sia una proposta un po' superata».
Il Comune contrario al quartiere a luci rosse. Il vicesindaco Riccardo De Corato, contrario al quartiere hard, da tempo chiede che la prostituzione in strada sia riconosciuta come reato e da deputato ha presentato al Parlamento una proposta per la costituzione di cooperative di lucciole. E l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli (Fi), impegnato nella definizione del nuovo piano regolatore, chiude ogni spiraglio a qualunque ipotesi di destinazioni d'uso hot. «Milano - ha affermato l'assessore - non sente il bisogno di un quartiere a luci rosse nè in Bicocca, nè altrove. Sancire una concezione così riduttiva della donna non fa parte della tradizione culturale milanese».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=20301&sez=HOME_INITALIA
in parte la proposta ha una sua logica, limitando il degrado urbano e confinando queste attività a zone sorvegliate del territorio, resta tuttavia la giusta polemica dei residenti del quartiere in questione e l'ovvio sollevamento della questione morale legata a una scelta di questo tipo..che ne pensano i milanesi del forum :D ??