LUVІ
10-03-2008, 07:05
Apro per un amico
Oggi è l'anniversario della morte di Placido rizzotto e dell'unico e dimenticato testimone, un 13 enne di nome Giuseppe Letizia, che dopo aver visto degli uomini il 10 marzo gettare un altro uomo in un burrone, in preda a deliri e incubi notturni, viene chiamato il 14 marzo dal dott. Navarra (mandante della morte del rizzotto) per le "cure" del caso ... la morte e' stata addebitata a tossicosi...
http://www.corleonedialogos.it/placido_rizzotto.html
La sera del 10 marzo 1948 Placido Rizzotto viene sequestrato e scompare nel nulla. Nessuno sa niente. Nessuno ha visto niente. Anzi, qualcuno che ha visto c’è. Un pastore di tredici anni, Giuseppe Letizia, stava con le sue capre dalle parti di Rocca Busambra, una zona di rocce scoscese e dirupi profondi appena fuori dal centro abitato di Corleone e, sostenendo di aver sognato, dice di aver notato strani movimenti, alcuni uomini che gridavano, spingevano e trascinavano qualcuno verso un precipizio. La testimonianza del ragazzino potrebbe essere fondamentale per sapere chi ha fatto sparire Rizzotto, ma non potrà essere usata. Il 14 marzo Giuseppe Letizia muore a tredici anni, dopo essere stato visitato dal dottor Navarra perché dalla sera del 10 marzo il ragazzino è scosso dagli incubi. Dicono che Michele Navarra gli abbia somministrato un’iniezione, forse letale. Ma è una circostanza mai appurata, mai verificata. Anzi, l’ipotesi sarà smentita dai carabinieri, negata la presenza del pastorello sul luogo dell’omicidio e la sua morte attribuita a una tossicosi. Un mese dopo la scomparsa di Placido Rizzotto viene fermato Navarra e inviato in Calabria al soggiorno obbligato. Ma grazie alle sue amicizie riesce a evitare il confino, e torna a Corleone.
Trascorrerà un anno e mezzo prima che per l’omicidio di Placido Rizzotto venga incriminato Luciano Liggio. L’indagine è svolta da un giovane capitano dei carabinieri piemontese, Carlo Alberto Dalla Chiesa, ventinovenne, che porta alla luce anche il ruolo di Provenzano e Riina nella geografia della mafia di Corleone. Molti anni dopo Dalla Chiesa incrocerà ancora una volta i corleonesi sulla sua strada: ma la sera del 3 settembre 1982 non gli daranno il tempo di difendersi e lo lasceranno morto, con sua moglie, in via Isidoro Carini a Palermo.
qui un piccolo estratto dal sito, verso la fine del sito l'articolo completo
http://www.24sette.it/contenuto.php?idcont=408
Oggi è l'anniversario della morte di Placido rizzotto e dell'unico e dimenticato testimone, un 13 enne di nome Giuseppe Letizia, che dopo aver visto degli uomini il 10 marzo gettare un altro uomo in un burrone, in preda a deliri e incubi notturni, viene chiamato il 14 marzo dal dott. Navarra (mandante della morte del rizzotto) per le "cure" del caso ... la morte e' stata addebitata a tossicosi...
http://www.corleonedialogos.it/placido_rizzotto.html
La sera del 10 marzo 1948 Placido Rizzotto viene sequestrato e scompare nel nulla. Nessuno sa niente. Nessuno ha visto niente. Anzi, qualcuno che ha visto c’è. Un pastore di tredici anni, Giuseppe Letizia, stava con le sue capre dalle parti di Rocca Busambra, una zona di rocce scoscese e dirupi profondi appena fuori dal centro abitato di Corleone e, sostenendo di aver sognato, dice di aver notato strani movimenti, alcuni uomini che gridavano, spingevano e trascinavano qualcuno verso un precipizio. La testimonianza del ragazzino potrebbe essere fondamentale per sapere chi ha fatto sparire Rizzotto, ma non potrà essere usata. Il 14 marzo Giuseppe Letizia muore a tredici anni, dopo essere stato visitato dal dottor Navarra perché dalla sera del 10 marzo il ragazzino è scosso dagli incubi. Dicono che Michele Navarra gli abbia somministrato un’iniezione, forse letale. Ma è una circostanza mai appurata, mai verificata. Anzi, l’ipotesi sarà smentita dai carabinieri, negata la presenza del pastorello sul luogo dell’omicidio e la sua morte attribuita a una tossicosi. Un mese dopo la scomparsa di Placido Rizzotto viene fermato Navarra e inviato in Calabria al soggiorno obbligato. Ma grazie alle sue amicizie riesce a evitare il confino, e torna a Corleone.
Trascorrerà un anno e mezzo prima che per l’omicidio di Placido Rizzotto venga incriminato Luciano Liggio. L’indagine è svolta da un giovane capitano dei carabinieri piemontese, Carlo Alberto Dalla Chiesa, ventinovenne, che porta alla luce anche il ruolo di Provenzano e Riina nella geografia della mafia di Corleone. Molti anni dopo Dalla Chiesa incrocerà ancora una volta i corleonesi sulla sua strada: ma la sera del 3 settembre 1982 non gli daranno il tempo di difendersi e lo lasceranno morto, con sua moglie, in via Isidoro Carini a Palermo.
qui un piccolo estratto dal sito, verso la fine del sito l'articolo completo
http://www.24sette.it/contenuto.php?idcont=408