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View Full Version : Europa7, Giulietti: presto la data del Consiglio di Stato


FabioGreggio
07-03-2008, 07:45
Si dovrebbe conoscere «a giorni» la data in cui il Consiglio di Stato si riunirà per discutere il ricorso di Europa7 contro la mancata concessione delle frequenze tv da parte dello Stato, dopo il pronunciamento, in favore dell'emittente, della Corte di Giustizia Ue. Lo ha riferito lo stesso “patron” dell’emittente tv, Francesco Di Stefano, insieme al suo legale, l'avvocato Ottavio Grandinetti. Il Consiglio di Stato aveva chiesto alla Corte di Lussemburgo di pronunciarsi sul diritto dell'emittente a vedersi riconosciuto il rimborso del danno a fronte di una normativa nazionale sulla distribuzione delle frequenze non conforme alla normativa Ue.

Secondo il legale di Europa7 c'è la concreta possibilità che il Consiglio di Stato discuta della vicenda, «prima dell'estate». In ballo, hanno confermato Di Stefano e Grandinetti, c'è un risarcimento da parte dello Stato di 800 milioni di euro più gli interessi, se a Europa7 saranno attribuite le frequenze tv, e di oltre 3 miliardi di euro, se invece la magistratura amministrativa riconoscerà solo l'indennizzo del danno subito. Nel ‘99, infatti, l'emittente si aggiudicò una delle concessioni televisive assegnate con gara dallo Stato, ma non ha mai iniziato a trasmettere per carenza di frequenze a disposizione.

«Sarebbe auspicabile che ciascuno di voi trovasse il modo di rassicurare anche Europa 7 e i suoi lavoratori - scrive Giuseppe Giulietti, portavoce dell'associazione Articolo 21 -, che “anche a loro” non sarà fatto del male, anzi, sarà fatto del bene. Allo stesso modo andranno rassicurate quelle decine e decine di aziende che soffrono dentro il recinto chiuso del duopolio e degli irrisolti conflitti d’interesse». La lettera di Giulietti è stata inviata ai candidati alla presidenza del consiglio dei ministri, in cui ricorda la decisione della Corte di giustizia europea. «In particolare, e con grande garbo -scrive Giulietti- ci permettiamo di rivolgere questo appello al candidato Silvio Berlusconi che avendo ottenuto, e non da oggi, rassicurazioni di ogni tipo, potrebbe compiere il gesto di recarsi negli studi di Europa 7 e di assumere l'impegno, in caso di sua vittoria, a recepire in modo immediato tali sentenze e a garantire i diritti acquisiti. Sarebbe un gesto bellissimo, leale e generoso e segnerebbe una rottura profonda con il passato».

Il portavoce di Articolo21 è stato ospite a Roma negli studi di Europa 7. A margine dell’incontro con Giulietti, l'editore Di Stefano ha fatto sapere di essere ancora interessato all'acquisizione dell'Unità. «Stiamo valutando i conti del quotidiano: ce li hanno appena messi a disposizione», ha spiegato il patron di Europa 7. Di Stefano ha comunque ammesso che in questo momento la sua attenzione è concentrata sulla battaglia per il riconoscimento dei diritti di Europa 7 e per l'applicazione della sentenza della Corte di giustizia europea sulla vicenda. Nei giorni scorsi si erano rotte le trattative tra gli Angelucci, la famiglia che voleva comprare L'Unità, e la Nie, la società editrice del quotidiano fondato da Antonio Gramsci.

da Unità

fg

Cfranco
07-03-2008, 08:38
Il prossimo che dice "Berlusconi non ha mai preso un soldo dallo stato" lo strozzo .

bluelake
07-03-2008, 09:09
Il prossimo che dice "Berlusconi non ha mai preso un soldo dallo stato" lo strozzo .
ad essere sinceri, sulle frequenze ci hanno guadagnato tutti quelli che operano nei mass-media. Berlusconi è l'esempio più rilevante perché Mediaset tra analoico e digitale ha il doppio di frequenze teleisive della Rai, ma non è l'unico. La legge del 1990 anziché mettere ordine nelle frequenze ha solo riconosciuto lo status esistente rendendo di fatto proprietario delle frequenze radio e tv chi le possedeva in quel momento, innescando una spirale di acquisti e cessioni che ha portato una frequenza radio a valere centinaia di milioni delle vecchie lire.
Così come adesso, grazie ad una legge del governo Berlusconi che nessuno si è sognato di abolire, Radio Maria e Radio Padania Libera (le uniche due radio comunitarie nazionali) possono accendere impianti a costo zero (insomma, devono pagare i 2,80 euro della raccomandata al ministero) sulle frequenze che trovano libere e dopo due mesi venderle a peso d'oro a chi vogliono, sfruttando poi il regime fiscale agevolato riservato alle ONLUS.

Cfranco
07-03-2008, 09:58
ad essere sinceri, sulle frequenze ci hanno guadagnato tutti quelli che operano nei mass-media.
Si , ma cazzo ... 3 MILIARDI ??? Ci facevamo il ponte sullo stretto con quei soldi lì ... e invece li tiriamo fuori per mantenere Silvio ...

E io pago :muro:

cocis
07-03-2008, 10:02
Il prossimo che dice "Berlusconi non ha mai preso un soldo dallo stato" lo strozzo .

spero che questa votla mandino rete4 nello spazio profondo assime a ilvio che sarebbe ora .. :mad: :cool:

Ser21
07-03-2008, 10:31
Tutte questione stra note ma che oramai fanno parte della quotidianità a cui si è assuefatto questo paese sempre più allo sbaraglio...

the_joe
07-03-2008, 10:35
Naturalmente tutto questo accade in Italia dove si fanno le leggi ad cazzum e poi non si fanno rispettare.....

Tutta questa storia è degna delle peggiori barzellette.....

sander4
07-03-2008, 11:22
Si , ma cazzo ... 3 MILIARDI ??? Ci facevamo il ponte sullo stretto con quei soldi lì ... e invece li tiriamo fuori per mantenere Silvio ...

E io pago :muro:

Infatti, altro che abbassare le tasse e togliere l'ICI.

Berlusconi ci è costato e ci sta costando cifre vergognose :muro: