Maxmel
03-03-2008, 19:56
Si sussurra anche di un imminente addio di Fabris
Lascia Barbato, l'uomo dello sputo in Senato
«L'Udeur non è più casa mia, è sciolto»
Il leader del Campanile conferma che sarà presente in tutte le circoscrizioni. «Della Valle con me in lista? Un'idiozia mediatica» STRUMENTI
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Tommaso Barbato
NAPOLI - «Dopo quindici anni di impegno intenso e vero nel partito di Clemente Mastella, durante i quali non mi sono mai risparmiato in Campania, per la mia gente, e, da ultimo, nell'aula parlamentare del Senato, giungo alla dolorosa decisione di lasciare il partito. Un partito nel quale ho dato fino ad oggi il massimo di lealtà e per il quale non mi sono mai tirato indietro, anche nei momenti più difficili». Lo afferma il senatore campano Tommaso Barbato, fino a pochi giorni fa capo dei senatori udierrini a Palazzo Madama. L'ormai ex esponente del Campanile, etichettato come «l'uomo dello sputo», dopo l'aggressione a Nuccio Cusumano che aveva deciso di votare la fiducia al governo di Romano Prodi (vedi video), spiega: «Lascio dopo una sofferta ma ponderata decisione: avrei potuto farlo prima, lo faccio, invece, soltanto oggi, constatando l'assoluta mancanza di un progetto politico valido per affrontare con chiarezza e coerenza l'imminente tornata elettorale e i futuri scenari politici. Lascio, perché, da uomo semplice, ho vissuto e vivo con sofferenza la mancanza di un disegno politico organico in grado di dedicarsi prima di tutto al bene del Paese e poi a logiche di schieramento». E ancora: «Lascio, infine, perché questo Udeur non é più casa mia. Di fatto il partito è stato sciolto dal segretario nazionale allorquando venerdì sera ci ha lasciati liberi di organizzarci. Ora penso al futuro senza voler alimentare sterili polemiche». Imminente anche una sua confluenza nel Mpa di Raffaele Lombardo, mentre sembra prossimo all'addio anche Mauro Fabris, ex capogruppo dei deputati del Campanile. Già uscito dal partito, invece, Antonio Satta, vicesegretario Udeur che così commenta l'addio: «Il mio incarico era una patacca».
Clemente Mastella
MASTELLA - «Non sono il male del Paese». Non usa mezzi termini Clemente Mastella. In una intervista al programma «Panorama del giorno», condotto da Maurizio Belpietro, il leader dell’Udeur si scaglia contro chi lo indica come il rappresentante della «cattiva politica» in Italia. «Se eliminato il male, dunque eliminato Mastella attraverso artifizi politico-giudiziari, si riescono a risolvere i problemi dell'Italia sono contento». L’ex ministro della giustizia non preclude nulla per il suo futuro politico. Conferma che il suo partito sarà presente in tutte le circoscrizioni d’Italia, precisando che non è scontato che lui sia candidato. L’ex guardasigilli, inoltre, smentisce l’ipotesi di una candidatura tra le sue fila dell’imprenditore Diego Della Valle. «E’un'ulteriore cattiveria». Precisando che si tratta esclusivamente di una« idiozia mediatica».
SU BASSOLINO - «Trovo ingiusto tutto questo fuoco nei confronti di Bassolino, nei confronti di quelli che ora appartengono al male in genere, dimenticando che sono stati partecipi di questo male tutti gli altri». Mastella prende le difese del presidente della Campania, rinviato a giudizio per la vicenda dei rifiuti, che non vuole dimettersi nonostante gli inviti che vengono anche dal suo partito. «C’è un senso di responsabilità - osserva Mastella - che lo tocca direttamente, come ha detto Veltroni, però non vado ad ipoteche di natura cinica perchè nelle gestioni commissariali ognuno assume le proprie responsabilità».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/03_Marzo/03/mastella_della_valle.shtml
Lascia Barbato, l'uomo dello sputo in Senato
«L'Udeur non è più casa mia, è sciolto»
Il leader del Campanile conferma che sarà presente in tutte le circoscrizioni. «Della Valle con me in lista? Un'idiozia mediatica» STRUMENTI
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Tommaso Barbato
NAPOLI - «Dopo quindici anni di impegno intenso e vero nel partito di Clemente Mastella, durante i quali non mi sono mai risparmiato in Campania, per la mia gente, e, da ultimo, nell'aula parlamentare del Senato, giungo alla dolorosa decisione di lasciare il partito. Un partito nel quale ho dato fino ad oggi il massimo di lealtà e per il quale non mi sono mai tirato indietro, anche nei momenti più difficili». Lo afferma il senatore campano Tommaso Barbato, fino a pochi giorni fa capo dei senatori udierrini a Palazzo Madama. L'ormai ex esponente del Campanile, etichettato come «l'uomo dello sputo», dopo l'aggressione a Nuccio Cusumano che aveva deciso di votare la fiducia al governo di Romano Prodi (vedi video), spiega: «Lascio dopo una sofferta ma ponderata decisione: avrei potuto farlo prima, lo faccio, invece, soltanto oggi, constatando l'assoluta mancanza di un progetto politico valido per affrontare con chiarezza e coerenza l'imminente tornata elettorale e i futuri scenari politici. Lascio, perché, da uomo semplice, ho vissuto e vivo con sofferenza la mancanza di un disegno politico organico in grado di dedicarsi prima di tutto al bene del Paese e poi a logiche di schieramento». E ancora: «Lascio, infine, perché questo Udeur non é più casa mia. Di fatto il partito è stato sciolto dal segretario nazionale allorquando venerdì sera ci ha lasciati liberi di organizzarci. Ora penso al futuro senza voler alimentare sterili polemiche». Imminente anche una sua confluenza nel Mpa di Raffaele Lombardo, mentre sembra prossimo all'addio anche Mauro Fabris, ex capogruppo dei deputati del Campanile. Già uscito dal partito, invece, Antonio Satta, vicesegretario Udeur che così commenta l'addio: «Il mio incarico era una patacca».
Clemente Mastella
MASTELLA - «Non sono il male del Paese». Non usa mezzi termini Clemente Mastella. In una intervista al programma «Panorama del giorno», condotto da Maurizio Belpietro, il leader dell’Udeur si scaglia contro chi lo indica come il rappresentante della «cattiva politica» in Italia. «Se eliminato il male, dunque eliminato Mastella attraverso artifizi politico-giudiziari, si riescono a risolvere i problemi dell'Italia sono contento». L’ex ministro della giustizia non preclude nulla per il suo futuro politico. Conferma che il suo partito sarà presente in tutte le circoscrizioni d’Italia, precisando che non è scontato che lui sia candidato. L’ex guardasigilli, inoltre, smentisce l’ipotesi di una candidatura tra le sue fila dell’imprenditore Diego Della Valle. «E’un'ulteriore cattiveria». Precisando che si tratta esclusivamente di una« idiozia mediatica».
SU BASSOLINO - «Trovo ingiusto tutto questo fuoco nei confronti di Bassolino, nei confronti di quelli che ora appartengono al male in genere, dimenticando che sono stati partecipi di questo male tutti gli altri». Mastella prende le difese del presidente della Campania, rinviato a giudizio per la vicenda dei rifiuti, che non vuole dimettersi nonostante gli inviti che vengono anche dal suo partito. «C’è un senso di responsabilità - osserva Mastella - che lo tocca direttamente, come ha detto Veltroni, però non vado ad ipoteche di natura cinica perchè nelle gestioni commissariali ognuno assume le proprie responsabilità».
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/campania/politica/articoli/2008/03_Marzo/03/mastella_della_valle.shtml