Amilcare Barnabeo Salami
29-02-2008, 13:29
ROMA - Abbandonati i toni soft dei primi giorni di campagna elettorale, Fausto Bertinotti scende nell'agone della competizione pronto controbattere, colpo su colpo, le invettive dell'avversario Walter Veltroni ai danni degli ex alleati. Il segretario del Pd attribuisce all'ala radicale la caduta del governo Prodi, e Bertinotti bolla come "invasiva" la campagna elettorale del leader del Pd. "Veltroni - attacca il presidente della Camera - sta sulla scena con una grande potenza di mezzi e tende ad invadere il terreno complessivo della campagna elettorale anche aiutandosi con il comportamento del Pdl e con la complicità del sistema delle telecomunicazioni". Un'operazione che per il leader della 'Cosa rossa' ha un unico risultato: "Cancellare le istanze della sinistra".
Lo scontro è dunque aperto. Anche sulle liste. Veltroni candida il Pd ad essere il "partito del lavoro"; e Bertinotti a stretto giro, replica con una battuta: "Non si può mettere confini alle aspirazioni...". A differenza del Pd, che punta a chiudere le liste domenica, con una settima di anticipo, la Sinistra arcobaleno è ritardo. Certo, il tavolo tecnico della 'Cosa rossa' non solo è partito per secondo rispetto agli avversari, ma ha dovuto superare diversi scogli. La materia, spiegano dai partiti, va trattata delicatamente visto che più della metà dei parlamentari non sarà ricandidata. Gli 'sherpa' di Verdi, Pdci, Prc e Sd sono i primi a dissuadere dall'attesa di grandi sorprese: le personalità esterne saranno poche, e non è detto che i nomi che circolano in questi giorni siano tutti confermati. Tra le new entry certe ci sono il presidente dell'Arcigay Aurelio Mancuso, che dovrebbe finire nella quota di parlamentari di Sd, e l'economista Piergiovanni Alleva, invece con il Prc.
Il Lazio diventà invece uno dei terreni di sfida più interessanti visto che a Roma, oltre a Veltroni, sarà candidato Bertinotti. La lista completà delle candidature arcobaleno dovrebbe essere pronta entro martedì, già domani però si conosceranno i nomi della pattuglia del Prc, che riunirà il comitato politico per approvare la proposta della segreteria nazionale. Troveranno spazio in Rifondazione, anche se con una rappresentanza ridotta, gli indipendenti della sinistra europea: Maria Luisa Boccia, Daniele Farina, Vladimir Luxuria e Lidia Menapace. Dovrebbe essere della partita anche Pietro Folena, che potrebbe sfuggire alla scure delle due legislature (termine massimo fissato dal Prc), perché non iscritto a Rifondazione. In lista ci saranno anche i rappresentanti della minoranza di Essere Comunisti, l'unica ad avere candidati, Claudio Grassi e Gian Luigi Pegolo; sarà riconfermata anche Marilde Provera più altri due nomi, collocati però in una zona più incerta. Tra i volti nuovi nella pattuglia del Prc, i segretari della Toscana Niccolò Pecorini e della Puglia Nicola Fratoianni.
Secondo me questo sarà il leit-motiv della campagna...
Lo scontro è dunque aperto. Anche sulle liste. Veltroni candida il Pd ad essere il "partito del lavoro"; e Bertinotti a stretto giro, replica con una battuta: "Non si può mettere confini alle aspirazioni...". A differenza del Pd, che punta a chiudere le liste domenica, con una settima di anticipo, la Sinistra arcobaleno è ritardo. Certo, il tavolo tecnico della 'Cosa rossa' non solo è partito per secondo rispetto agli avversari, ma ha dovuto superare diversi scogli. La materia, spiegano dai partiti, va trattata delicatamente visto che più della metà dei parlamentari non sarà ricandidata. Gli 'sherpa' di Verdi, Pdci, Prc e Sd sono i primi a dissuadere dall'attesa di grandi sorprese: le personalità esterne saranno poche, e non è detto che i nomi che circolano in questi giorni siano tutti confermati. Tra le new entry certe ci sono il presidente dell'Arcigay Aurelio Mancuso, che dovrebbe finire nella quota di parlamentari di Sd, e l'economista Piergiovanni Alleva, invece con il Prc.
Il Lazio diventà invece uno dei terreni di sfida più interessanti visto che a Roma, oltre a Veltroni, sarà candidato Bertinotti. La lista completà delle candidature arcobaleno dovrebbe essere pronta entro martedì, già domani però si conosceranno i nomi della pattuglia del Prc, che riunirà il comitato politico per approvare la proposta della segreteria nazionale. Troveranno spazio in Rifondazione, anche se con una rappresentanza ridotta, gli indipendenti della sinistra europea: Maria Luisa Boccia, Daniele Farina, Vladimir Luxuria e Lidia Menapace. Dovrebbe essere della partita anche Pietro Folena, che potrebbe sfuggire alla scure delle due legislature (termine massimo fissato dal Prc), perché non iscritto a Rifondazione. In lista ci saranno anche i rappresentanti della minoranza di Essere Comunisti, l'unica ad avere candidati, Claudio Grassi e Gian Luigi Pegolo; sarà riconfermata anche Marilde Provera più altri due nomi, collocati però in una zona più incerta. Tra i volti nuovi nella pattuglia del Prc, i segretari della Toscana Niccolò Pecorini e della Puglia Nicola Fratoianni.
Secondo me questo sarà il leit-motiv della campagna...