Fratello Cadfael
26-02-2008, 18:53
Tifo violento ed estremismo, maxi retata a Roma
per la guerriglia scoppiata dopo la morte di Sandri
ROMA (26 febbraio) - Retata di ultras romani simpatizzanti di estrema destra, alcuni vicini a Forza nuova ed in gran parte laziali. Con un blitz all'alba i carabinieri del Ros e gli uomini della Digos hanno eseguito una ventina di ordinanze di custodia cautelare emesse dalla magistratura.
Nel mirino una struttura criminale protagonista di atti di violenza, anche di matrice politica, e tra questi gli assalti alle caserme di polizia l'11 novembre scorso dopo la morte di Gabriele Sandri e l'irruzione a un concerto rock della Banda Bassotti a Villa Ada.
«Questa volta non si tratta di andà ad assaltà un centro sociale o i rom, o di andare a prendere i napoletani in autostrada. Dobbiamo fare un'azione seria». È il contenuto di una delle intercettazioni che hanno inchiodato i venti giovani tifosi romani. Per 15 è scattata la misura della custodia cautelare in carcere (gli arrestati hanno un'età compresa tra i 22 e i 35 anni); cinque, invece, sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell'obbligo di firma. Decine le persone ancora sottoposte ad indagini.
L'inchiesta è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa in procura a Roma, alla presenza del procuratore aggiunto Franco Ionta e dal sostituto Pietro Saviotti, nonché del capo della Digos romana Lamberto Giannini, del vicecomandante del Ros Mario Parente e del capo del Reparto operativo dei carabinieri Ferdinando Nazzaro. Gli arrestati sono stati ritenuti tutti «adusi all'uso di armi bianche e ad armi improprie tra cui coltelli» ha detto il pm Saviotti il quale ha ricordato che in occasione dell'incontro di calcio della scorsa settimana tra Roma e Real Madrid, vicino allo Stadio Olimpico, fu trovato in una siepe un sacchetto contenente 22 tondini di ferro e 6 coltelli da cucina. «Visto il riproporsi di azione violente a Roma negli ultimi tempi - ha aggiunto Saviotti - riteniamo di avere tolto un frammento, un gruppo di quelli che negli ultimi mesi hanno reso la capitale meno sicura». Il capo della Digos Giannini ha sottolineato come «l'iniziativa era in capo a pochi soggetti; non si è trattato di un fenomeno generalizzato. Il vero legame comune credo non fosse il calcio, ma la propensione alla violenza».
Il gruppo aveva un nucleo centrale e stabile di persone in grado di convogliarne altre e organizzare azioni violente. Tutta l'indagine è partita dall'assalto a villa Ada: «Abbiamo ritenuto - ha detto Saviotti - che non si sia trattato di un episodio isolato, ma che rientrasse in un piano più grande». Tra gli altri episodi contestati, oltre a Villa Ada e l'assalto alla caserma di via Guido Reni, l'occupazione di un immobile dell'Atac (3-5 ottobre 2007), un tentato incendio ad una baracca di rom (9 ottobre 2007). Secondo i magistrati l'associazione a delinquere contestata sarebbe andata avanti almeno fino al gennaio 2008.
La reazione di Forza nuova. «L'obiettivo è colpire Forza Nuova nel momento di massimo sforzo organizzativo per la presentazione delle liste alle elezioni politiche ed amministrative di aprile». È questo il commento di Forza Nuova in merito agli arresti avvenuti questa mattina nei confronti di alcuni simpatizzanti dell'estrema destra, tra i quali due dirigenti romani di Forza Nuova. «Seguendo un consumato canovaccio - ha affermato il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore - magistratura rossa e carabinieri sviluppano a ridosso delle elezioni un' operazione riguardante fatti vecchi di oltre un anno, su elementi acquisiti diversi mesi orsono».
Fonte: Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=19536&sez=HOME_ROMA
per la guerriglia scoppiata dopo la morte di Sandri
ROMA (26 febbraio) - Retata di ultras romani simpatizzanti di estrema destra, alcuni vicini a Forza nuova ed in gran parte laziali. Con un blitz all'alba i carabinieri del Ros e gli uomini della Digos hanno eseguito una ventina di ordinanze di custodia cautelare emesse dalla magistratura.
Nel mirino una struttura criminale protagonista di atti di violenza, anche di matrice politica, e tra questi gli assalti alle caserme di polizia l'11 novembre scorso dopo la morte di Gabriele Sandri e l'irruzione a un concerto rock della Banda Bassotti a Villa Ada.
«Questa volta non si tratta di andà ad assaltà un centro sociale o i rom, o di andare a prendere i napoletani in autostrada. Dobbiamo fare un'azione seria». È il contenuto di una delle intercettazioni che hanno inchiodato i venti giovani tifosi romani. Per 15 è scattata la misura della custodia cautelare in carcere (gli arrestati hanno un'età compresa tra i 22 e i 35 anni); cinque, invece, sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell'obbligo di firma. Decine le persone ancora sottoposte ad indagini.
L'inchiesta è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa in procura a Roma, alla presenza del procuratore aggiunto Franco Ionta e dal sostituto Pietro Saviotti, nonché del capo della Digos romana Lamberto Giannini, del vicecomandante del Ros Mario Parente e del capo del Reparto operativo dei carabinieri Ferdinando Nazzaro. Gli arrestati sono stati ritenuti tutti «adusi all'uso di armi bianche e ad armi improprie tra cui coltelli» ha detto il pm Saviotti il quale ha ricordato che in occasione dell'incontro di calcio della scorsa settimana tra Roma e Real Madrid, vicino allo Stadio Olimpico, fu trovato in una siepe un sacchetto contenente 22 tondini di ferro e 6 coltelli da cucina. «Visto il riproporsi di azione violente a Roma negli ultimi tempi - ha aggiunto Saviotti - riteniamo di avere tolto un frammento, un gruppo di quelli che negli ultimi mesi hanno reso la capitale meno sicura». Il capo della Digos Giannini ha sottolineato come «l'iniziativa era in capo a pochi soggetti; non si è trattato di un fenomeno generalizzato. Il vero legame comune credo non fosse il calcio, ma la propensione alla violenza».
Il gruppo aveva un nucleo centrale e stabile di persone in grado di convogliarne altre e organizzare azioni violente. Tutta l'indagine è partita dall'assalto a villa Ada: «Abbiamo ritenuto - ha detto Saviotti - che non si sia trattato di un episodio isolato, ma che rientrasse in un piano più grande». Tra gli altri episodi contestati, oltre a Villa Ada e l'assalto alla caserma di via Guido Reni, l'occupazione di un immobile dell'Atac (3-5 ottobre 2007), un tentato incendio ad una baracca di rom (9 ottobre 2007). Secondo i magistrati l'associazione a delinquere contestata sarebbe andata avanti almeno fino al gennaio 2008.
La reazione di Forza nuova. «L'obiettivo è colpire Forza Nuova nel momento di massimo sforzo organizzativo per la presentazione delle liste alle elezioni politiche ed amministrative di aprile». È questo il commento di Forza Nuova in merito agli arresti avvenuti questa mattina nei confronti di alcuni simpatizzanti dell'estrema destra, tra i quali due dirigenti romani di Forza Nuova. «Seguendo un consumato canovaccio - ha affermato il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto Fiore - magistratura rossa e carabinieri sviluppano a ridosso delle elezioni un' operazione riguardante fatti vecchi di oltre un anno, su elementi acquisiti diversi mesi orsono».
Fonte: Il Messaggero http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=19536&sez=HOME_ROMA