dasdsasderterowaa
25-02-2008, 22:55
Fonte: http://www.ultimenotizie.tv/viewtopic.php?p=8873#8873
<<Siamo finiti tutti in mezzo a una strada>>. L'amara considerazione è di Clemente Mastella, l'uomo che solo poche settimane fa sembrava avesse in mano tutta la politica italiana. Le ricordate quelle scene? Inseguito da drappelli di cronisti, imploranti una qualsiasi dichiarazione. Pagine e pagine sui giornali, ricostruzioni della sua vita, il fidanzamento con Sandra, il matrimonio (vergine), la lunga e gloriosa carriera politica. Poi le dirette dalla famosa villa di Ceppaloni (quella con la piscina a forma di cozza), con accanto la moglie agli arresti domiciliari e fuori dalla porta una folta schiera di tifosi adoranti. Lui che decretava solenne la morte del governo Prodi. Per quale motivo? Non si è mai capito bene: pare non lo avessero confortato a sufficienza.
E a chi osava chiedergli se fosse mai possibile far cadere un governo così, per una ripicca personale, per un guaio familiare, rispondeva con la sua proverbiale fermezza: si, era possibile, anzi doveroso. I retroscenisti dei giornali assicuravano che il baldanzoso ministro della Giustizia aveva già in tasca un accordo di ferro con Berlusconi: per l'Udeur tappeti rossi e parlamentari a volontà nel centrodestra! E invece, come dicono dalle sue parti, adesso si ritrova con le pezze al sedere. In mezzo a una strada. Nessuno lo vuole. Anzi, diciamo la verità, un po' lo schifano: non lo considerano presentabile, affidabile. Chissà perché? Adesso, probabilmente, si vedrà costretto a presentarsi da solo alle elezioni, con la quasi matematica certezza di non venir rieletto.
Ma lui non demorde: «intanto, non è detto. E poi, chi se ne frega! In Parlamento ci sto da 33 anni... Si può far politica in tanti modi». È vero: una bella associazione no-profit. Il volontariato. Oppure un partitino extraparlamentare. Ce lo vedete, Mastella, col megafono, davanti a Montecitorio? Ma la vera ciambella di salvataggio potrebbe essergli lanciata dagli ex amici ex dc. Casini, anche lui scottato dall'improvviso nuovo corso della politica italiana. Quelli della Rosa bianca. «Basta incomprensioni, diamoci una mano», invoca accorato il ras di Ceppaloni. Che ammette amaramente: «dicevano tutti che ero furbo, che ero bravissimo a trattare posti e prebende. E invece eccomi qua». Eh già, ammettiamolo: mentre si mette in azione il chiassoso carrozzone elettorale, fa un po' pena vedere Mastella in mezzo a una strada, così depresso e quasi rassegnato.
:(
<<Siamo finiti tutti in mezzo a una strada>>. L'amara considerazione è di Clemente Mastella, l'uomo che solo poche settimane fa sembrava avesse in mano tutta la politica italiana. Le ricordate quelle scene? Inseguito da drappelli di cronisti, imploranti una qualsiasi dichiarazione. Pagine e pagine sui giornali, ricostruzioni della sua vita, il fidanzamento con Sandra, il matrimonio (vergine), la lunga e gloriosa carriera politica. Poi le dirette dalla famosa villa di Ceppaloni (quella con la piscina a forma di cozza), con accanto la moglie agli arresti domiciliari e fuori dalla porta una folta schiera di tifosi adoranti. Lui che decretava solenne la morte del governo Prodi. Per quale motivo? Non si è mai capito bene: pare non lo avessero confortato a sufficienza.
E a chi osava chiedergli se fosse mai possibile far cadere un governo così, per una ripicca personale, per un guaio familiare, rispondeva con la sua proverbiale fermezza: si, era possibile, anzi doveroso. I retroscenisti dei giornali assicuravano che il baldanzoso ministro della Giustizia aveva già in tasca un accordo di ferro con Berlusconi: per l'Udeur tappeti rossi e parlamentari a volontà nel centrodestra! E invece, come dicono dalle sue parti, adesso si ritrova con le pezze al sedere. In mezzo a una strada. Nessuno lo vuole. Anzi, diciamo la verità, un po' lo schifano: non lo considerano presentabile, affidabile. Chissà perché? Adesso, probabilmente, si vedrà costretto a presentarsi da solo alle elezioni, con la quasi matematica certezza di non venir rieletto.
Ma lui non demorde: «intanto, non è detto. E poi, chi se ne frega! In Parlamento ci sto da 33 anni... Si può far politica in tanti modi». È vero: una bella associazione no-profit. Il volontariato. Oppure un partitino extraparlamentare. Ce lo vedete, Mastella, col megafono, davanti a Montecitorio? Ma la vera ciambella di salvataggio potrebbe essergli lanciata dagli ex amici ex dc. Casini, anche lui scottato dall'improvviso nuovo corso della politica italiana. Quelli della Rosa bianca. «Basta incomprensioni, diamoci una mano», invoca accorato il ras di Ceppaloni. Che ammette amaramente: «dicevano tutti che ero furbo, che ero bravissimo a trattare posti e prebende. E invece eccomi qua». Eh già, ammettiamolo: mentre si mette in azione il chiassoso carrozzone elettorale, fa un po' pena vedere Mastella in mezzo a una strada, così depresso e quasi rassegnato.
:(