PDA

View Full Version : Federalismo fiscale in Italia: le soluzioni possibili da attuare


dasdsasderterowaa
24-02-2008, 19:23
Come deve comportarsi l'Italia riguardo al federalismo fiscale? Ecco gli esempi da seguire:

Fonte: http://www.businessonline.it/3/LavoroeFisco/2098/federalismo-fiscale-in-italia.html

Il federalismo, e quello fiscale in particolare, è un tema di grande attualità e le riflessioni che determina sono al centro del dibattito politico e dell'azione di governo. In Italia, con la riforma del titolo V della Costituzione, il dibattito sul federalismo fiscale ha trovato nuova linfa vitale. In questo contesto e per venire incontro alle esigenze di approfondimento su un argomento, che vede impegnati, in nome della sussidiarietà e cooperazione, Stato e Regioni, Fisconelmondo pubblica un sintetico focus dedicato ad alcune significative esperienze straniere di federalismo fiscale in Europa e non. In questa prima puntata l'attenzione si focalizza sui modelli adottati daBelgio, Germania e Svizzera.

L'indagine parlamentare
La Commissione parlamentare per le questioni regionali della Camera ha deliberato di promuovere un'indagine conoscitiva sull'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in relazione alla nuova configurazione di competenze riconosciute alle Regioni e alle autonomie locali in materia di federalismo fiscale. Attraverso l'indagine, la Commissione punta ad acquisire tutte le informazioni sulle criticità che riguardano la compiuta attuazione del federalismo fiscale. Tra i capitoli di interesse il finanziamento e la gestione delle funzioni delle Regioni, la distribuzione delle risorse alle autonomie locali, che nel nuovo sistema dovrebbe prevedere il ricorso a indicatori standard di costo e fabbisogno finanziario, l'impatto che potrebbe avere sul sistema regionale l'introduzione di un fondo perequativo alimentato dalla fiscalità generale per assicurare il finanziamento dei fabbisogni standard per tutte le Regioni.

Il federalismo fiscale in Belgio
Con la Costituzione del 7 febbraio 1831, lo Stato si è trasformato in una monarchia costituzionale ereditaria a carattere parlamentare. Il testo della Carta costituzionale è stato emendato più volte. Nel maggio 1993 l'ultimo di questi emendamenti ha attribuito al Belgio una struttura di tipo piramidale composta da tre diversi livelli. Al livello superiore figurano lo Stato federale, tre Comunità e tre Regioni. A quello intermedio le Province, che sono dieci, subordinate al livello superiore, e tenute ad agire nel pieno rispetto delle competenze federali, comunitarie e regionali. Seguono i Comuni, considerati le istituzioni più vicine ai cittadini, subordinati ai livelli superiori e direttamente soggetti al controllo delle Regioni. Autonomia, partecipazione, uguaglianza e sussidiarietà sono i tratti distintivi del modello federalista belga che si caratterizza per il giusto equilibrio tra l'autonomia dei diversi livelli di governo e l'unità dello Stato. In base al principio di sussidiarietà, allo Stato federale sono attribuite competenze su quelle materie insite nel dettato costituzionale o leggi speciali mentre alle autonomie di governo quelle assegnate dalla Costituzione e residue. Il finanziamento dei diversi livelli di governo è disciplinato da una legge votata a maggioranza speciale. L'attività delle entità federate è regolamentata da una legge speciale di finanziamento ed è improntata ai princìpi di responsabilità e autonomia finanziaria. La responsabilità finanziaria fa sì che il gettito derivante da alcune imposte sia distribuito tra le diverse autorità federate mentre con l'autonomia finanziaria le entità federate godono della massima libertà in materia di bilancio. In questo modo la gestione delle differenti funzioni è garantita da risorse che permettono di svolgere al meglio i compiti di rispettiva competenza. La ripartizione rappresenta un meccanismo che consente di distribuire le entrate fiscali nazionali tra i singoli protagonisti istituzionali. Il sistema è distribuito su due livelli: verticale tra le diverse autorità federate e orizzontale tra quelle federate dello stesso livello. Iva, persone fisiche e canone radiotelevisivo sono imposte ripartite. Questo significa che il trasferimento è dal centro alla periferia per consentire alle strutture decentrate di far fronte alle spese essenziali. Hanno valenza regionale le imposte su scommesse e gioco d'azzardo, slot machines, di successione, sul valore stimato della proprietà, di registrazione sul trasferimento di beni immobili, l'ecotassa e l'imposta sui veicoli a motore.

Il federalismo fiscale in Germania
In Germania una delle caratteristiche significative del federalismo fiscale è rappresentata dal principio della connessione. In base a questo principio le spese che derivano dall'espletamento dei compiti assegnati a Bund (governo federale), Lander (governo regionale), Comuni (gemeinde) e distretti devono essere affrontate separatamente con la possibilità riconosciuta, in alcuni casi particolari, di ricorrere a forme di co-finanziamento delle funzioni amministrative tra Bund e Lander. I rapporti finanziari tra la Federazione e gli Stati sono disciplinati secondo un sistema suddiviso in cinque distinte fasi. La prima è la suddivisione delle fonti tributarie fra i diversi livelli di governo. La seconda prevede che sia individuata una serie di regole tali da rendere possibile la ripartizione del gettito delle imposte comuni. È nella terza fase che si attua la redistribuzione delle risorse tra gli Stati finanziariamente ricchi e poveri con relativo trasferimento.

Nella penultima fase, la quarta, si arriva a quella che è tecnicamente definita la 'perequazione orizzontale' tra i Lander cui fa seguito (quinta ed ultima fase) l'erogazione di trasferimenti a integrazione da parte della Federazione in favore dei Lander finanziariamente più deboli. Alla Federazione spettano le entrate relative a imposte di consumo che non spettino a Lander, a questi e alla Federazione, ai Comuni; i dazi doganali, le imposte per la circolazione stradale delle merci, per i trasferimenti di capitale, delle assicurazioni e titoli di credito; le imposte straordinarie sul patrimonio e le imposte di conguaglio riscosse per realizzare la compensazione degli oneri; le imposte supplementari all'imposta sul reddito e all'imposta sulle società. Per quanto riguarda i Comuni, invece, le due principali imposte sono quella fondiaria e professionale. Infine ai Lander spettano le imposte sulle successioni, sul patrimonio, sugli autoveicoli, sulle case da gioco e sulla birra e anche quelle sui trasferimenti che non spettino alla Federazione e a questa e ai Lander.

Il federalismo fiscale della Svizzera
Le origini storiche del federalismo fiscale elvetico risalgono alla Costituzione federale del 1848 che ha introdotto un sistema con tre differenti livelli di governo: Confederazione, Cantoni, Comuni. Tutti questi protagonisti partecipano alla spesa pubblica con una suddivisione di competenze basata sul principio di sussidarietà. Solidarietà e sussidiarietà sono infatti i due princìpi a cui si ispira il modello federalista elvetico. In base al primo le responsabilità sono decentrate, dal vertice alla base, secondo una impostazione di tipo piramidale. Ai Cantoni è attribuita una presunzione generale di competenza che permette loro di disciplinare nel dettaglio le perttinenze dei Comuni. Con il principio di solidarietà, invece, le disparità economiche che esistono sul territorio nazionale sono fortemente attenuate. Funzioni e competenze sono equamente suddivise tra i diversi livelli di governo anche se, secondo autorevoli cultori della materia, si sta assistendo in Svizzera a un progressivo accentramento delle funzioni nelle mani dei Cantoni che si riverbera negativamente sul margine di azione dei livelli inferiori. Attualmente sono due i modelli che disciplinano lo svolgimento delle funzioni: agenzia e scelta. Con il primo, la Confederazione adotta tutte quelle decisioni la cui esecuzione è affidata ai livelli di governo inferiori. Con il secondo, invece, ogni livello di governo dispone di una notevole autonomia per cui ogni singolo intervento viene deciso indipendentemente dal livello superiore. Tassazione indiretta sui consumi e sulle spese sono la principale fonte di entrate fiscali per la Confederazione mentre per i Cantoni e i Comuni è costituita dalle imposte dirette sulle persone fisiche e sui profitti delle imprese.

Il modello austriaco e la ripartizione di imposte e tasse
Nella legge costituzionale finanziaria sono fissati i principi generali che regolamentano l'attribuzione delle imposte agli Enti territoriali. In particolare imposte esclusive, ripartite, addizionali su imposte federali o provinciali, imposte applicate alla base imponibile da Bund, Lander ed enti locali. La disponibilità del gettito delle imposte esclusive federali (comunali e provinciali) appartiene agli enti titolari e comprende i prelievi fiscali su tabacchi, società e bolli fiscali. Le tasse amministrative e alcune imposte di minore importanza come quelle su caccia e pesca sono invece di esclusiva pertinenza dei Lander mentre quelle su alcolici, fabbricati e terreni fanno riferimento ai Comuni.

I protagonisti del modello federale made in Austria
La caratteristica principale del federalismo fiscale austriaco è l'autonomia dei diversi livelli di governo non disgiunta da una stretta correlazione con lo Stato centrale. Dal 2003 è stato avviato un processo di rivisitazione della Costituzione federale che mira a modificare competenze, meccanismi di perequazione fiscale e sistema dei controlli tanto a livello federale che regionale. Governo federale, Lander ed enti locali sono, in base a quanto indicato dall'articolo 2 comma 1 della carta costituzionale, i veri protagonisti del modello federale. Da un primo livello, in cui si distinguono il Parlamento federale (Consiglio nazionale e federale) e il Governo federale (Cancelliere e ministri), si passa poi ad un secondo livello rappresentato dai Lander che, oltre ad avere una propria Costituzione, hanno una sovranità riconosciuta direttamente dalla Carta costituzionale. Segue poi un terzo livello rappresentato dai Comuni locali. I rapporti tra Bund e Lander e tra Lander e Comuni, per ciò che concerne la potestà legislativa e amministrativa e le capacità finanziarie degli Enti territoriali, sono disciplinati da una legge costituzionale finanziaria. La ripartizione dei diritti impositivi e del gettito fiscale tra Federazione, Lander, Comuni è di competenza esclusiva del legislatore federale il cui esercizio è disciplinato da una legge federale.

Il modello spagnolo
Risale al 1978 l'approvazione della nuova Costituzione spagnola con cui sono state poste le basi per il decentramento dello Stato. Tuttavia è con l'istituzione delle comunità autonome, vere e proprie protagoniste del modello caratterizzato da formule di autonomia molto avanzate, che si afferma inSpagna un livello intermedio di governo. Ogni comunità autonoma dispone di uno Statuto di autonomia (Estatutos de Autonomia), emanato in ottemperanza all'articolo 151 della Costituzione, che stabilisce le proprie competenze nei limiti di quelle riservate allo Stato. Tre i principi fondamentali che disciplinano i rapporti finanziari tra Stato ed enti territoriali. Allo Stato spetta la potestà primaria di stabilire tributi con legge; in accordo con la Costituzione e le leggi, le comunità autonome e gli enti locali hanno facoltà di istituire ed esigere tributi; qualsiasi esenzione fiscale che faccia riferimento a tributi statali può essere stabilita esclusivamente per legge.

I sistemi di finanziamento delle Comunità autonome
Le Comunità autonome dispongono di diversi sistemi di finanziamento. Tra questi il diritto di stabilire tributi propri e la piena potestà tributaria con l'unico limite rappresentato dagli oneri finanziari necessari per contribuire alle spese generali. Le risorse che spettano alle Comunità autonome contemplano: a) le imposte cedute in tutto o in parte allo Stato come l'imposta sul reddito delle persone fisiche, quelle sul patrimonio, sui trasferimenti a titolo oneroso di beni mobili e immobili e a titolo gratuito come donazioni e successioni, l'Iva nel limite del 35 per cento, le imposte speciali su determinati mezzi di trasporto, sui giochi e sulle vendite di alcuni carburanti: b) le imposte proprie, tasse e contributi speciali tra cui figurano l'imposta sui giochi, sulle terre e sulle risorse idriche; c) il fondo di compensazione interterritoriale, finanziato con il 30 per cento dagli investimenti civili dello Stato, e che si distribuisce tra le Comunità autonome con un reddito pro-capite inferiore al 75 per cento della media europea; c) utili che derivano dal patrimonio regionale. Le principali addizionali alle imposte, che le Comunità autonome possono stabilire a condizione che non comportino una riduzione delle entrate dello Stato, sono quelle sulla tassa statale da gioco, sull'Irpf, sulle quote minime municipali dell'imposta sulle attività economiche. Le risorse comunali e provinciali Le risorse comunali hanno differente natura a seconda che siano tributarie o si tratti di trasferimenti da parte di Stato, Regioni, Province o isole. La principale fonte di finanziamento è rappresentata da sei imposte proprie di cui tre sono obbligatorie e tre volontarie. In particolare le obbligatorie sono quella sui beni immobili, attività economiche e circolazione mentre quelle volontarie sono l'imposta sul plusvalore dei terreni urbani, costruzioni, installazioni e opere, spese sanitarie. Le risorse trasferite ai Comuni sono, invece, la seconda risorsa di reddito. Tra queste figurano i trasferimenti dalle Province e dalle isole, dalle Regioni e la partecipazione dei Comuni ai tributi dello Stato. Riguardo alle Province si distinguono gli interventi di cooperazione economica locale e i trasferimenti dallo Stato che sono la risorsa più importante delle Province ad eccezione di quelle del Paese basco e di Navarra che, avendo un regime speciale, possono procedere alla diretta riscossione dei tributi statali.

La funzione del Fondo di compensazione
Garantire la realizzazione del principio di solidarietà. Questa è la funzione del fondo di compensazione, previsto nella Costituzione spagnola tra i trasferimenti perequativi, e istituito appositamente per consentire a tutti i cittadini spagnoli l'accesso ai servizi pubblici essenziali e un livello di prestazione analogo indipendente dal reddito e dal luogo di residenza.

ciuketto
24-02-2008, 19:47
Mah guarda..
Il federalismo fiscale secondo me dovrebbe essere il punto di approdo di una riforma dell'amministrazione ben piu organica.
Se lo si usa solo a fini demagogici e per propaganda elettorale non servirà ad un'emerito caxxo.
Cmq secondo me l'Italia non è ancora pronta ad un passo del genere.

Sp4rr0W
24-02-2008, 22:55
Mah guarda..
Il federalismo fiscale secondo me dovrebbe essere il punto di approdo di una riforma dell'amministrazione ben piu organica.
Se lo si usa solo a fini demagogici e per propaganda elettorale non servirà ad un'emerito caxxo.
Cmq secondo me l'Italia non è ancora pronta ad un passo del genere.

io invece direi proprio che è ora! vedi situazione in campania... credo che tutte le regioni, non solo quelle del nord sono stufe... è ora che tutte le regioni si prendano le loro responsabilità e soprattutto basta con l'assistenzialismo. il sud deve camminare con le proprie gambe, visto che 50 anni di sovvenzioni statali non sono servite a un granchè...

ciuketto
25-02-2008, 08:24
io invece direi proprio che è ora! vedi situazione in campania... credo che tutte le regioni, non solo quelle del nord sono stufe... è ora che tutte le regioni si prendano le loro responsabilità e soprattutto basta con l'assistenzialismo. il sud deve camminare con le proprie gambe, visto che 50 anni di sovvenzioni statali non sono servite a un granchè...

Beh ma spiegami come fai un federalismo fiscale senza un'autonomia amministrativa(che in Italia non esiste viste le restrizioni che vengono imposte dal "centro" a causa del trattato di Maastricht e per ragioni ideologiche molto molto radicate).

Sp4rr0W
25-02-2008, 09:33
Beh ma spiegami come fai un federalismo fiscale senza un'autonomia amministrativa(che in Italia non esiste viste le restrizioni che vengono imposte dal "centro" a causa del trattato di Maastricht e per ragioni ideologiche molto molto radicate).

ma cosa c'entra maastricht con l'autonomia amministrativa?

...

Onisem
25-02-2008, 11:55
Utopia. Solo fin che c'è stato da moltiplicare gli enti, le poltrone, gli sprechi e i furti hanno preso la cosa in considerazione.

ciuketto
25-02-2008, 14:19
ma cosa c'entra maastricht con l'autonomia amministrativa?

...

C'entra che ci sono parametri da rispettare che riguardano rapporti tra PIL e debito/deficit pubblico.
Quindi come si fa a dare autonomia finanziaria a 10mila comuni?
Gliela si da(come è ora)ma con centinaia di paletti.
E questa è una finta autonomia.
Ma di piu per ora non si può fare.

Unrue
25-02-2008, 17:49
Quindi come si fa a dare autonomia finanziaria a 10mila comuni?
Gliela si da(come è ora)ma con centinaia di paletti.


Allo stesso modo di come fanno in Germania;) Secondo me il Federalismo è poco frainteso da molti. Un mio amico ad esempio disse che non lo voleva in quanto non capiva come avrebbero fatto le regioni a "governarsi da sole", dove mai avrebbero presi i soldi. Ma ovviamente non vi sarebbe solo un trasferimento di poteri, ma anche di risorse ;)

A me pare che il federalismo in Italia già ci sia. Le regioni hanno già parecchi poteri in diversi campi.

Onisem
25-02-2008, 18:22
Allo stesso modo di come fanno in Germania;) Secondo me il Federalismo è poco frainteso da molti. Un mio amico ad esempio disse che non lo voleva in quanto non capiva come avrebbero fatto le regioni a "governarsi da sole", dove mai avrebbero presi i soldi. Ma ovviamente non vi sarebbe solo un trasferimento di poteri, ma anche di risorse ;)

A me pare che il federalismo in Italia già ci sia. Le regioni hanno già parecchi poteri in diversi campi.
In italia non c'è federalismo, c'è la devolution di matrice leghista che non ha fatto altro che ingrandire la mangiatoia dalla quale lor signori si servono.

Unrue
25-02-2008, 18:25
In italia non c'è federalismo, c'è la devolution di matrice leghista che non ha fatto altro che ingrandire la mangiatoia dalla quale lor signori si servono.

Lo so che non c'è, ma la situazione attuale non è molto distante. Negli anni c'è stata una crescente migrazione dei poteri dallo stato alle regioni. Oh, non sarà federalismo nel senso stretto, ma ci siamo molto vicini :mbe:

fabry1981
25-02-2008, 19:13
Mah guarda..
Il federalismo fiscale secondo me dovrebbe essere il punto di approdo di una riforma dell'amministrazione ben piu organica.
Se lo si usa solo a fini demagogici e per propaganda elettorale non servirà ad un'emerito caxxo.
Cmq secondo me l'Italia non è ancora pronta ad un passo del genere.
+100000000

In italia non c'è federalismo, c'è la devolution di matrice leghista che non ha fatto altro che ingrandire la mangiatoia dalla quale lor signori si servono.

La Lega sa che gli imprenditori del Nord non hanno più voglia di vedere parte delle loro tasse (o meglio, delle tasse dei loro dipendenti, visto che l'evasione fiscale al Nord fa semplicemente ribrezzo, Trentino escluso) che va ad ingrossare i mafiosi del sud...
Sono soldi che vengono dal Nord?! Allora vanno spartiti solo dai mafiosi del Nord, alias i grandi gruppo imprenditoriali, gli studi per le superconsulenze, le aziende di servizi inutili, i produttori di valvole cardiache difettose...
Finchè non si ripristina la legalità, al nord come al sud, il federalismo sarebbe solo più dannoso, perchè toglierebbe lo strumento di controllo a Roma, che farà davvero poco, ma qualcosa fa...
Se invece ti fai controllare dalla tua stessa regione, quest'ultima chiuderà un occhio sui contratti truffaldini, sapendo che, legale o no, sono comunque soldi reivestiti sul territorio...

Sp4rr0W
25-02-2008, 19:22
In italia non c'è federalismo, c'è la devolution di matrice leghista che non ha fatto altro che ingrandire la mangiatoia dalla quale lor signori si servono.

guarda che la devolution, purtroppo non è passata.

forse dovresti leggerti il provvedimento di devoluzione del governo inglese di alcuni anni fa :D

fabry1981
26-02-2008, 11:57
Non c'è stata devoluzione fiscale (per forza, allo stato attuale sarebbe incostituzionale), ma la devoluzione del secondo governo Berlusconi c'è stata eccome...
Più autonomia in settori quali scuola, infrastrutture, sanità...
Qualche effetto si vede anche, come la volontà della Sicilia di togliere ogni paletto alla spesa sanitaria, guarda caso... :rolleyes:
Certo, si poteva fare di più, ma da qui a dire che la devolution non c'è stata, ne passe, eh.....