View Full Version : Quanto conta il salario?
riflettevo in questi giorni, dopo avere visto una coppia di ex compagni di sventure di liceo prendere casa svenandosi per un monolocale, sull'aspetto strettamente economico della vita lavorativa
è noto come in italia a parlare di soldi con le aziende si faccia peccato, nel senso che questo aspetto, assolutamente marginale, viene trattato dettagliatamente cinque minuti prima della firma finale, insommma una mera formalità, una noia per l'azienda che paga giusto perchè deve e quasi lo fa con timore di offendere il rampante neoassunto
le solite chiacchiere sull'ambiente di lavoro, crescita professionale, interesse per la mansione, per cartà, sono verissime.
all'atto pratico però la pecunia volgarmente detta è quella parte del lavoro che condiziona tutta la vita al di fuori dell'azienda. si parla di mutuo spese finanziamenti, indipendenza.... insomma, lo step 0 sono i soldi, non giriamoci attorno
ecco, ma alla fine, per voi quanto conta questo aspetto?
io lo vedo come la controparte di scambio che l'azienda mi da. è banale ma nemmeno tanto. insomma: si pretende laurea, presa in tempi decenti con voti alti, spirito di sacrificio, disponibilità a viaggiare, inglese + magari seconda lingua, straordinari gratuiti.... e poi? quando tocca all'azienda? zufolano allegramente? da una parte grand pretese e selettività e in cambio una stretta di mano?
mi rendo conto che questo aspetto sta dventando sempre più importante, perchè inizio a sentire l'esigenza (da un pò invero) di andarmene fuori casa (sì caro padoa, vieni un giorno a dirmi in faccia che sono un bamboccione e ...), perchè vedo che il costo della vita aumenta sempre, perchè mi si presenta davnti lo spettro di una vita all'insegna della sopravvivenza stentata quando, anche solo una decina di anni fa, le cose erano ben diverse
che ne pensate? è solo una mia fissa?
ps: risposte sincere, non da addetti risorse umane ;)
DvL^Nemo
24-02-2008, 12:15
Secondo me bisogna guardare i fatti.. Rispetto gia' a 10 anni fa come facevi notare tu ( ma credo se ne siano resi conto tutti ) il dipendente se la passa molto peggio, vuoi la concorrenza della Cina, vuoi che siamo viziati, che compriamo cose inutili o quello che e', vuoi che produciamo poco, vuoi che le tasse sono tante ed alte.. Detto questo che possiamo fare ? Io guardo alla realta', ho provato per un po' a non fare il bamboccione, alla fine gran parte dello stipendio se ne andava in cose essenziali, sono sceso dalle nuvole e sono tornato a casa, adesso faccio il pendolare.. Risparmio e metto da parte. Domani nessuno sa che succede, io al momento sono tranquillo cosi' e mi va bene, se ad altri li fa stare tranquilli indebitarsi a 30 anni con una banca bene per loro.. Dovremmo essere maggiorenni e consapevoli a cosa andiamo in contro, invece vedo sempre piu' gente in giro che sembra di vivere in "Alice e il paese della meraviglie".. Non so se ho capito appieno la domanda del tuo post ma mi "premeva" scrivere questo.. :D
mark41176
24-02-2008, 12:34
..... si pretende laurea, presa in tempi decenti con voti alti, spirito di sacrificio, disponibilità a viaggiare, inglese + magari seconda lingua, straordinari gratuiti.... e poi? quando tocca all'azienda? zufolano allegramente? da una parte grand pretese e selettività e in cambio una stretta di mano?...
questo discorso fa parte pure delle mi solite lamentele :stordita:
il salario è il fulcro della nostra vita........ in questo momento stiamo rischiando di fare la fine dell'Argentina, tantissie aziende che continuano a fallire e per vivere decentemente l'attuale livello medio degli stipendi italiani è al di sotto del limite ammissibile!
poi c'è contemporaneamente la crescita e lo sviluppo di altri paesi (da terzo mondo fino a qualche anno fa.. secondo l'opinione pubblica :mbe: ) in cui le maggiori aziende hanno pensato bene (per loro) di investire e così le nostre condizioni lavorative non solo non migliorano ma stanno pure peggiorando.....
pensa che durante i corsi che facciamo agli operai, il mio responsabile a volte viene a fare un premessa inziale di un'oretta e dice che "noi" dipendenti costiamo molto all'azienda e pur essendo aumentata la produzione i profitti non migliorano.... io faccio finta di nulla ma in cuor mio mi viene una rabbia...
ma che pretendono che magari paghiamo noi all'azienda!!!
poi fanno discorsi del tipo che in Polonia, Romania, Turchia, Cina, India il costo della manodopera è molto ma molto più basso del nostro e mi vengono davvero i nervi.......... e devo pure stare zitto! che ipocrisia!!! :muro:
ma quale fissa e fissa...
si lavora per vivere, non viceversa.
io nel lavoro valuto soprattutto le possibilità mie di crescita, economica prima di tutto.
è solo in base a queste che si possono fare progetti e avere l'entusiasmo per stringere i denti e andare avanti, prima ancora della completa gratificazione professionale sul proprio posto.
i dirigenti o comunque i capi devono tenere in mente che i dipendenti non vivono di aria o per fare un favore a loro che li hanno assunti ma hanno le loro proprie ambizioni che sono alla base della ricerca di un lavoro.
se il salario percepito non è sufficiente a garantire il raggiungimento di certi obiettivi (che sono prima di tutto quelli atti a garantirsi un' indipendenza salutare e non una vita alla soglia della povertà) è ovvio che il dipendente si trovi a cercare altre strade che non siano l' azienda in cui lavora.
alla faccia dell' ambiente magari amichevole e della passione che si riversa nel fare un lavoro che piace.
io lavoro in una piccola azienda e il ragionamento che faccio è che se l' azienda cresce anche per merito mio ESIGO che debba crescere anche io come individuo in modo tale da non dover chiedere aiuto ad altri.
fortunatamente mi pare che i miei sacrifici per ora vengano ripagati da riconoscimenti che mi portano a pensare a poter fare carriera altrimenti me ne sarei andato subito.
ma quale fissa e fissa...
si lavora per vivere, non viceversa.
io nel lavoro valuto soprattutto le possibilità mie di crescita, economica prima di tutto.
è solo in base a queste che si possono fare progetti e avere l'entusiasmo per stringere i denti e andare avanti, prima ancora della completa gratificazione professionale sul proprio posto.
i dirigenti o comunque i capi devono tenere in mente che i dipendenti non vivono di aria o per fare un favore a loro che li hanno assunti ma hanno le loro proprie ambizioni che sono alla base della ricerca di un lavoro.
se il salario percepito non è sufficiente a garantire il raggiungimento di certi obiettivi (che sono prima di tutto quelli atti a garantirsi un' indipendenza salutare e non una vita alla soglia della povertà) è ovvio che il dipendente si trovi a cercare altre strade che non siano l' azienda in cui lavora.
alla faccia dell' ambiente magari amichevole e della passione che si riversa nel fare un lavoro che piace.
io lavoro in una piccola azienda e il ragionamento che faccio è che se l' azienda cresce anche per merito mio ESIGO che debba crescere anche io come individuo in modo tale da non dover chiedere aiuto ad altri.
fortunatamente mi pare che i miei sacrifici per ora vengano ripagati da riconoscimenti che mi portano a pensare a poter fare carriera altrimenti me ne sarei andato subito.
ah meno male non sono il solo :sofico:
solo che per avere soddisfazioni pecnuniarie adatta alla zona milanese, temo che da dipendenti non si vada molto lontano....
ah meno male non sono il solo :sofico:
solo che per avere soddisfazioni pecnuniarie adatta alla zona milanese, temo che da dipendenti non si vada molto lontano....
se ti riferisci al cercar casa è quello che sto facendo io in questo momento.
ben al di fuori di milano perchè i prezzi sono disumani e la città è proibitiva per chiunque non possa contare di grandi aiuti esterni o abbia un salario da urlo.
io, comunque, pur avendo trovato prezzi molto competitivi, non ce la faccio lo stesso. :muro:
se ti riferisci al cercar casa è quello che sto facendo io in questo momento.
ben al di fuori di milano perchè i prezzi sono disumani e la città è proibitiva per chiunque non possa contare di grandi aiuti esterni o abbia un salario da urlo.
io, comunque, pur avendo trovato prezzi molto competitivi, non ce la faccio lo stesso. :muro:
non sto cercando attivamente casa, adesso come adesso sarebbe un vezzo pi+ che una necessità
beninteso, mi piacerebbe eh, ma sarebbe, come dire, una mossa avventata non dettata da necessità reali
però qualche proiezione la faccio e vedo che da solo non ci riuscirei mai, a meno di non vivere sempre sul filo di lana. roba che buchi una gomma e vai apiedi per un mese perchè non puoi pagare il gommista
non si può vivere così, porca pu****** :muro:
yorkeiser
25-02-2008, 10:01
Io sono dell'avviso che il salario conti molto, non ci sono dubbi, ma nello stesso tempo conta anche il tipo di lavoro che fai e quanto corrisponde alle tue passioni/aspettative. Ovvero, rinuncerei tranquillamente a 300€ al mese pur di fare un lavoro che mi aggradi; considera che mediamente passi al lavoro la maggior parte della tua giornata. Detto questo, sono pienamente d'accordo con te sul fatto che gli hr delle aziende siano ridicoli; inutile sbandierare minchiate varie, il lavoratore è interessato ai soldi prima che l'ambiente informale, il lavoro stimolante, i poster delle veline e la sala relax; purtroppo, lo sbandierare queste cose è semplicemente il modo che le aziende hanno per dire "ti daremo quattro lire, ergo o ti accontenti o fuori dai maroni".
Detto questo, vivo a milano (o meglio nell'hinterland) come te e, pur avendo una paga da informatico (il che è tutto dire) sbarco il lunario tranquillamente e senza troppi affanni, vivendo da solo (non in convivenza). Secondo me, se stai attento alle spese superflue, ce la fai senza problemi.
In italia gli stipendi sono bassi, c'è poco da dire.
Le colpe sono da un lato, della pressione fiscale. Dall'altro dalla bassa (quasi nulla) crescita economica. Quindi pochi investimenti e pochi soldi per i giovani lavoratori. Oltre a tutte le belle speculazioni che fanno banche, assicurazioni, industriali, immobiliaristi ecc.
Se non si ha il fondoschena parato da una florida condizione familiare lo stipendio diventa per forza di cose il primo parametro di valutazione di un impiego, specie quando si rapporta il saldo di fine mese con il prezzo di un appartamentino qualsiasi.
In passato ho dovuto lasciare posti interessanti e formativi perchè ero pagato troppo poco ed è stato un vero peccato, in prospettiva forse mi avrebbero consentito una crescita più significativa.
si lavora per vivere, non viceversa.
io nel lavoro valuto soprattutto le possibilità mie di crescita, economica prima di tutto.
è solo in base a queste che si possono fare progetti e avere l'entusiasmo per stringere i denti e andare avanti, prima ancora della completa gratificazione professionale sul proprio posto.
i dirigenti o comunque i capi devono tenere in mente che i dipendenti non vivono di aria o per fare un favore a loro che li hanno assunti ma hanno le loro proprie ambizioni che sono alla base della ricerca di un lavoro.
se il salario percepito non è sufficiente a garantire il raggiungimento di certi obiettivi (che sono prima di tutto quelli atti a garantirsi un' indipendenza salutare e non una vita alla soglia della povertà) è ovvio che il dipendente si trovi a cercare altre strade che non siano l' azienda in cui lavora.
alla faccia dell' ambiente magari amichevole e della passione che si riversa nel fare un lavoro che piace.
Un post che meriterebbe una stampata e una bella cornice. Lo dico sinceramente, senza ironia.
Il problema grosso è che se io valgo 50 e voglio esser pagaro per 50, l'azienda quasi mai la pensa allo stesso modo: vali 50 ma a me basta uno che vale 40 e lo pago per 30, perchè cmq uno da 40 che accetta una paga da 30 lo trovo sempre.
Ma vuoi mettere la stabilità dell'organico, la crescita insieme alla ditta? Ma chissenefrega? Tanto al giorno d'oggi pochissimi ruoli sono davvero indispensabili.
io ammetto di aver scelto i primi due lavori più per passione e interesse che pensando al denaro.
la scelta che ho fatto questo autunno ad esempio mi ha portato in un posto dove sicuramente mi diverto di più ma dove le possibilità di guadagnare bene sono più remote
secondo me cambierò radicalmente ragionamento quando (se) avrò una famiglia e sentirò la responsabilità di mantenere altre persone. allora penso che mi accontenterò di qualcosa di più noioso per portare a casa qualche euro in più
detto questo direi che in Italia siamo pagati poco, parlo del mio settore. chi è stato all'estero mi ha detto che si guadagna decisamente meglio, anche all'interno della stessa multinazionale!
mark41176
25-02-2008, 14:40
il lavoro dovrebbe essere ben pagato e appagante.......... rinuncerei a 200€ solo per un ambiente ottimo e sereno con garanzia di crescita professionale... in questo momento però ci chiedono di rinunciare anche alla dignità e questo non lo ammetto proprio :mad:
In tutto questo ci rimette , piu' di tutti, chi si e' fatto il mazzo all' Università e si ritrova pagato e valorizzato al di sotto del suo valore.
io ammetto di aver scelto i primi due lavori più per passione e interesse che pensando al denaro.
la scelta che ho fatto questo autunno ad esempio mi ha portato in un posto dove sicuramente mi diverto di più ma dove le possibilità di guadagnare bene sono più remote
secondo me cambierò radicalmente ragionamento quando (se) avrò una famiglia e sentirò la responsabilità di mantenere altre persone. allora penso che mi accontenterò di qualcosa di più noioso per portare a casa qualche euro in più
detto questo direi che in Italia siamo pagati poco, parlo del mio settore. chi è stato all'estero mi ha detto che si guadagna decisamente meglio, anche all'interno della stessa multinazionale!
più passa il tempo e più il discorso del lavoro appassionante diventa retaggio di chi sta già bene in famiglia e ha le spalle coprte, magari con casa pronta da qualche nonna che ha appartamenti in mezza brianza
il costo della vita è inarrestabile, le spese continuano a salire, gli stipendi sono ridicoli già ora e lo saranno sempre più in futuro. abbiamo perso 30 anni di potere d'acquisto in una manciata di anni
con tutto questo, ma come str***** si permettono quelli delle HR di trattare la questione salariale come totalmente ininfluente e secondaria? è assurdo
è prima di tutto una mancanza di rispetto per le persone. coi soldi ci si costruisce la propria vita al di fuori dell'azienda, ma come pensano che uno possa essere produttivo se poi quando torna a casa si rende conto che non può fare una mazza con quanto incassa?
non è questione di volere tutto e subito, è diventata una questione di avere il minimo necessario per raggiungere l'indipendenza e costruirsi una vita dignitosa. se manca questo presupposto, figuriamoci con che slanco si va a lavoro. ci andrei di corsa solo se facessi il pornoattore:rolleyes:
si lavora per vivere o sbaglio? se non si riesce a vivere, cazz se lavora a fa, per sport? o per fare felici quei pirla dei hr managers con le loro promesse fasulle?
x curiosità, un monolocale sui 30 metri a milano quanto costa?
[A+R]MaVro
02-03-2008, 16:22
x curiosità, un monolocale sui 30 metri a milano quanto costa?
Dai 100.000 in periferia in casa di ringhiera ai 200.000 in zona semi-centrale. Il centro è inutile guradarlo visto che propongono offerte assolutamente folli.
MaVro;21357497']Dai 100.000 in periferia in casa di ringhiera ai 200.000 in zona semi-centrale. Il centro è inutile guradarlo visto che propongono offerte assolutamente folli.
perchè 100 k€ per 30 m2 in perfieria non è folle? :mbe:
[A+R]MaVro
02-03-2008, 16:32
perchè 100 k€ per 30 m2 in perfieria non è folle? :mbe:
Come no, ma se paragonato a cose del tipo 10.000 € al MQ che si vedono in certe zone centrali fa quasi sorridere.
MaVro;21357647']Come no, ma se paragonato a cose del tipo 10.000 € al MQ che si vedono in certe zone centrali fa quasi sorridere.
sì, e se penso che con meno dei 100.000 i miei si sono fatti 110 m2 con soffitta e tutto.... mi viene quasi da piangere
e in tutto questo guai a parlare di soldi, eh, sia mai. si lavora per gloria.
In italia come stipendi siamo sotto di 200-300 Euro di quello che sarebbe , forse, il giusto valore.
In italia come stipendi siamo sotto di 200-300 Euro di quello che sarebbe , forse, il giusto valore.
secondo me siamo sotto del 30-40%
Lo stipendio (in senso lato, quindi con benefit ecc.) rappresenza esattamente quanto un dipendente vale per l'azienda. Le parole "stanno a zero", come si dice.
Se un capo fa molti complimenti ecc. e poi non da' aumenti, e come se non facesse complimenti.
Se una azienda ti paga 900 euro al mese, vuol dire che ti tratta da 900, indipendentemente da quello che dice. Punto.
yorkeiser
03-03-2008, 10:30
Lo stipendio (in senso lato, quindi con benefit ecc.) rappresenza esattamente quanto un dipendente vale per l'azienda. Le parole "stanno a zero", come si dice.
Se un capo fa molti complimenti ecc. e poi non da' aumenti, e come se non facesse complimenti.
Se una azienda ti paga 900 euro al mese, vuol dire che ti tratta da 900, indipendentemente da quello che dice. Punto.
Lo stipendio viene deciso dal mercato del lavoro, non dall'effettivo valore del lavoratore o dal valore aggiunto che questi porta all'azienda. Se il mercato decide che un ingegnere con 10 anni di esperienza debba costare 2000 euro al mese all'azienda, tale sarà la sua retribuzione, sia che frutti milioni sia che sia un emerito idiota. Purtroppo, in Italia la domanda (di lavoro) eccede di molto l'offerta, questo è il punto cruciale
Banalmente io parlavo a parità di condizioni al contorno, e quindi ad esempio di mercato del lavoro.
Mica tutti gli ingegneri con 10 anni di esperienza prendono lo stesso stipendio?
barrakud
03-03-2008, 12:54
Lo stipendio viene deciso dal mercato del lavoro, non dall'effettivo valore del lavoratore o dal valore aggiunto che questi porta all'azienda. Se il mercato decide che un ingegnere con 10 anni di esperienza debba costare 2000 euro al mese all'azienda, tale sarà la sua retribuzione, sia che frutti milioni sia che sia un emerito idiota. Purtroppo, in Italia la domanda (di lavoro) eccede di molto l'offerta, questo è il punto cruciale
Questo è effettivamente quello che sembrerebbe (eccesso di domanda rispetto all'offerta).
Ma perché allora i giornali continuano a strillare che in Italia non ci sono abbastanza laureati in materie scientifiche, ingegneri ecc.?
mark41176
03-03-2008, 13:14
di lavoro ce n'è tanto, anzi tantissimo............ e c'è un gran bisogno di laureati
...peccato che nessuno voglia cacciare i soldi per pagare tutte queste persone :muro:
a parte gli scherzi, in qualsiasi azienda privata si lavora con meno persone di quante ne servirebbero effettivamente per poter adempiere ai propri obiettivi e di conseguenza ogni lavoratore si fa il mazzo (o se lo dovrebbe fare) 2-3 volte in più rispetto al normale.......... e in più è sottopagato...........
sono tanto lontano dalla realtà!?
io a lavoro vedo che ci sarebbe tantissimo da fare e che servirebbe altro personale ma le aziende devono garantire un certo profitto ai "padroni" e quindi "tagliano" le spese del personale......... e poi magari ci sono tanti altri sprechi inutili e ingiustificati.........
yorkeiser
03-03-2008, 13:22
Questo è effettivamente quello che sembrerebbe (eccesso di domanda rispetto all'offerta).
Ma perché allora i giornali continuano a strillare che in Italia non ci sono abbastanza laureati in materie scientifiche, ingegneri ecc.?
Sai, me lo sono sempre chiesto anch'io, se non fosse che generalmente tendo a dare poco credito ai giornali (soprattutto alcuni, che sono palesemente schierati politicamente e quindi dicono ciò che conviene). Comunque, basta farsi un giro su un qualsiasi sito di annunci di lavoro per trovare offerte di posti "scientifici" con centinaia di candidati iscritti all'annuncio, ergo non mi pare ci sia questa carenza di manodopera. Poi ci sono sicuramente settori in cui siamo messi molto peggio (trovare lavoro con una laurea umanistica, ad esempio, è nettamente più difficile), ma per quel che vedo siamo piuttosto saturi anche nei settori scientifici. Oggettivamente credo ci siano proprio troppi laureati in generale: tutti dirigenti, ma poi chi dirigi ? Secondo me bisognerebbe mettere dei numeri chiusi MOLTO stringenti (e basati sul merito, non sulle conoscenze), e gli altri a lavurà... cosa che le università non farebbero mai perchè non converrebbe (meno iscritti = meno soldi), ma se avessimo un governo un pensierino ce lo potrebbe fare.
mark41176
03-03-2008, 16:22
...Secondo me bisognerebbe mettere dei numeri chiusi MOLTO stringenti (e basati sul merito, non sulle conoscenze), e gli altri a lavurà... cosa che le università non farebbero mai perchè non converrebbe (meno iscritti = meno soldi), ma se avessimo un governo un pensierino ce lo potrebbe fare.
la falla è che nemmeno il voto di laurea è poi così attendibile.... non dimentichiamoci che le "conoscenze" ci sono pure all'università.... infatti c'è un bel pò di gente che viene "aiutata" ad accedere alle facoltà a numero chiuso o a laurearsi prima e brillantemente....... quindi la musica non cambia nemmeno se mettiamo l'imbuto prima dell'accesso al mondo del lavoro
ShadowThrone
03-03-2008, 17:13
per me il salario conta...
amministro qualcosa di importante per l'Italia, extra orari non pagati (si va a recupero) e a volte vengo a lavorare alle 8 per uscire dopo le 18... il tutto per 1000 euro al mese...
non è bello... calcolando pure che sono un pendolare e che per stare in ufficio alle 8 devo alzarmi alle 5:20...
al massimo in italia ci sono troppo pochi laureati...altro che troppo pochi. se si guardano le statistiche di paesi con un analogo sviluppo economico siamo di molto sotto la media e soprattutto nelle materie scientifiche ( io quest'ultima la faccio abbassare essendo laureato in scieze politiche). I paesi più sviluppati hanno un alto tasso di istruzione, ed è una sorta di circolo virtuso.... più il paese cresce e diventa ricco più le persone hanno possibilità di studiare con effetti positivi sull'economia ecc. e varie esternalità positive. Di qui non si scappa.
xglobusx
03-03-2008, 22:17
Avere uno stipendio giusto è una cosa necessaria, anche se a volte non sufficiente. Eppure si fanno colloqui su colloqui, test, presentazioni dell'azienda facendo perdere giornate intere e poi in due minuti ti comunicano che il contratto che propongono è ... vuole firmare?
Gargoyle
04-03-2008, 06:39
Questo è effettivamente quello che sembrerebbe (eccesso di domanda rispetto all'offerta).
Ma perché allora i giornali continuano a strillare che in Italia non ci sono abbastanza laureati in materie scientifiche, ingegneri ecc.?
al massimo in italia ci sono troppo pochi laureati...altro che troppo pochi. se si guardano le statistiche di paesi con un analogo sviluppo economico siamo di molto sotto la media e soprattutto nelle materie scientifiche ( io quest'ultima la faccio abbassare essendo laureato in scieze politiche).
Sì, le statistiche dicono che abbiamo meno laureati degli altri paesi europei.
E che, nello specifico, abbiamo meno laureati scientifici degli altri paesi europei.
Quel che queste statistiche non dicono, però, è che l'Italia avendo prevalenza di piccole&medie imprese ha anche meno bisogno di laureati.
Quindi non c'è da stupirsi se gli italiani si laureano poco e, nello specifico, snobbano le lauree scientifiche: non è che gli italiani sono 'gnuranti e c'hanno poca voglia di studiare, è che il mercato del lavoro stesso dissuade la gente dal farsi il culo per 5 anni per poi trovarsi a spasso o essere costretti ad emigrare.
Non servono a niente, quindi, gli sconti sulle tasse universitarie di certe lauree (statistica, matematica, fisica, chimica) voluti dal fu governo Berlusconi: l'avere pochi laureati scientifici è l'effetto, non la causa.
Non ha senso mettere una pecetta sull'effetto senza intaccare minimamente la causa per "rimettere in sesto" le statistiche e "farsi grossi" in sede UE: così facendo si creano solo false speranze e si immettono ancora più laureati in un mercato del lavoro che è già saturo.
Inoltre, che a fare questa bieca manovra anti-mercato sia stato proprio un governo di "centro-destra" la dice lunga su quanto siano davvero "liberali&liberisti" questi personaggi...
mark41176
04-03-2008, 07:21
son d'accordo con gargoyle.... in Italia il 98% di imprese sono piccole e medie mentre solo il 2% sono grandi aziende, anche se c'è da dire però che i lavoratori sono equamente distribuiti (circa il 50% lavora in quelle grandi)
...ribadisco cmq che non è il lavoro che manca, le aziende avrebbero bisogno di più lavoratori di quanti ne abbiano effettivamente.... lo vedo in prima persona quanto bisogno di lavoratori in più ce ne sarebbe e poi quelli che ci sono devono lavorare per 3!!!
ragazzi questo incide sulla qualità e quindi sui risultati..... poi non siamo competitivi a livello internazionale...... le nostre aziende per risparmiare (a volte per sopravvivere altre per arricchirsi solamente!) spremono come dei limoni i propri lavoratori, tagliano il personale o non li assumono proprio e sguazzano alla grande fra le migliaia di neolaureati costretti ad elemosinare uno stage sottopagato e a volte gratuito......
barrakud
04-03-2008, 13:47
Quindi la conclusione è che a meno che non si è davvero bravi e disposti a lavorare tutto il giorno (e la notte) in Italia è meglio ingegnarsi da subito, libero professionista o piccola impresa, piuttosto che studiare, salvo studiare materie che introducono in caste privilegiate (con dovuto aggancio).
Sbaglio qualcosa? :D
E perché i ragazzi non se ne accorgono? E soprattutto perché studio economia? :D
Quindi la conclusione è che a meno che non si è davvero bravi e disposti a lavorare tutto il giorno (e la notte) in Italia è meglio ingegnarsi da subito, libero professionista o piccola impresa, piuttosto che studiare, salvo studiare materie che introducono in caste privilegiate (con dovuto aggancio).
Sbaglio qualcosa? :D
E perché i ragazzi non se ne accorgono? E soprattutto perché studio economia? :D
credi che in italia lavorare come libero professionista o aprire una piccola impresa sia di quanto meno fruttuoso. A meno di non pagare le tasse o avere davvero tanto successo
al massimo in italia ci sono troppo pochi laureati...altro che troppo pochi. se si guardano le statistiche di paesi con un analogo sviluppo economico siamo di molto sotto la media e soprattutto nelle materie scientifiche
certo, la risposta dei governi é: abbassiamo il livello di preparazione!
ergo, masse di incompetenti con un titolo superiore alle loro effettive capacità..
Lo stipendio viene deciso dal mercato del lavoro, non dall'effettivo valore del lavoratore o dal valore aggiunto che questi porta all'azienda. Se il mercato decide che un ingegnere con 10 anni di esperienza debba costare 2000 euro al mese all'azienda, tale sarà la sua retribuzione, sia che frutti milioni sia che sia un emerito idiota. Purtroppo, in Italia la domanda (di lavoro) eccede di molto l'offerta, questo è il punto cruciale
Purtroppo l'ingegnere non e' protetto da un contratto di lavoro ad hoc e risente molto di laureati in altre discipline riciclati a fare (male) il suo lavoro.
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