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View Full Version : "In Italia troppi privilegi, nessuno tocca le lobby"


dasdsasderterowaa
24-02-2008, 09:41
Fonte: La Stampa (http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200802articoli/30401girata.asp)

Intervista a Mario Monti

Professor Monti, pochi giorni fa la Commissione europea ha rivisto al ribasso la crescita dell’economia italiana. E vi sono scenari anche più pessimistici. Ha la sensazione che l’Italia possa trovarsi presto in una situazione di grave emergenza?
«Temo di sì. Una duplice grave emergenza, nella crescita e nella distribuzione. Molti italiani fanno sempre più fatica ad arrivare alla fine del mese perché l’Italia fa sempre più fatica ad essere competitiva nel mondo. La scarsa produttività riduce la quota di mercato di ciò che l’Italia produce e restringe il prodotto totale che essa è in grado di distribuire. E quegli stessi fattori che frenano la produttività – privilegi, rendite, poteri di blocco di cui godono tante categorie – fanno sì che a pagare il conto della mancata crescita e della maggiore inflazione siano soprattutto le poche categorie non protette. Le previsioni della Commissione europea e il nuovo indice dei prezzi dell’Istat offrono nuovi fotogrammi di questo filmato preoccupante».

Nei programmi elettorali si parla però soprattutto di come spartire i tesoretti, di come ridurre le tasse. Qual è la sua impressione?
«L’impressione di essere in Finlandia. Questo mi rallegra e mi preoccupa. Mi rallegra molto notare, nel dibattito tra le parti contrapposte, almeno per ora, tonalità più pacate di quelle cui eravamo abituati. Ma mi preoccupa vedere, da una parte e dall’altra, un atteggiamento piuttosto rassicurante in materia di politica economica, quasi un senso di business as usual . Gli uni e gli altri sono alla ricerca di modi in cui lo Stato possa chiedere di meno e dare di più ai cittadini. Perfetto, se fossimo in Finlandia: un paese, e ce ne sono altri in Europa, ad alta crescita, con un bilancio pubblico in rilevante avanzo, un debito pubblico basso e in rapida diminuzione, un’inflazione sotto controllo malgrado la forte crescita. Un paese ossigenato dalle foreste, non soffocato dai corporativismi. In Italia, senza drammatizzare, un robusto senso dell’emergenza mi parrebbe appropriato».

Promettendo tagli fiscali forse Walter Veltroni e Silvio Berlusconi sentono il peso delle critiche alla Casta, ma lei sembra puntare il dito piuttosto su gran parte della società italiana che giudica chiusa su connivenze e privilegi.
«L’insofferenza dei cittadini per i costi e le inefficienze della politica contiene una carica salutare. E’ positivo che i politici reagiscano, con le parole e, speriamo, con i fatti. Ma presenta anche, secondo me, due rischi insidiosi. Il primo rischio è che i titolari del potere pubblico vengano presi da un sistematico “senso di colpa”, che quasi si scusino per l’esistenza dello Stato e che, per essere eletti, promettano di togliere qualcosa allo Stato per darlo agli elettori. Il secondo rischio è che, all’opposto, la società civile tenda sistematicamente ad autoassolversi, a considerare lo Stato e le tasse come il male principale, a non vedere come un male le tutele corporative in cui ogni categoria si rinchiude a riccio».

Forse la politica italiana non ha la credibilità per chiedere più sacrifici e tende a ritirarsi?
«A mio parere occorre certo uno Stato più leggero ed efficiente. Ma uno Stato più forte, senza complessi. Uno Stato che, proprio perché crede nel mercato, ne disciplini rigorosamente il funzionamento, ne punisca le devianze. Uno Stato che sappia imporre a noi cittadini, a tutte le nostre organizzazioni e corporazioni, un disarmo della foresta di protezioni e rendite. Una foresta che si è ampliata a dismisura nei decenni proprio con la complicità di uno Stato debole. Per acquisire consensi, ha introdotto norme che riparano dalla concorrenza e ha eretto le organizzazioni delle categorie in protagonisti ufficiali delle decisioni di politica economica. Speriamo che sia possibile ridurre la pressione fiscale. Ma perché non dare priorità massima alla riduzione della “fiscalità” da rendite? Ogni privilegio crea una rendita. Ogni rendita ha gli effetti di una tassa: determina prezzi più alti, minore crescita, minore occupazione. Eliminare le rendite è come ridurre le tasse, ma senza gravare sul bilancio dello Stato».

Il partito democratico e quello del Popolo delle Libertà sono impegnati a non dilatare troppo la propria base politica. Può essere un handicap se vogliono davvero rimuovere privilegi tanto diffusi?
«Non so se altri elettori farebbero altrettanto, ma nel decidere per chi votare io valuterò positivamente, e non negativamente, quel programma che includesse non tanto promesse di dare, quanto promesse di togliere . Di togliere a noi cittadini il potere di bloccare il funzionamento del mercato; di bloccare la costruzione – nel rispetto ovviamente delle sacrosante esigenze ambientali – delle infrastrutture essenziali per un paese moderno».

E’ necessario un governo di Grande coalizione per riuscire a slegare la società italiana?
«Non so quanto siano diffuse le opinioni che le ho esposto. Ho l’impressione che lo siano sempre di più, non solo tra gli economisti, ma anche tra i cittadini in generale. Certo, ci vorrebbe un’opera di spiegazione e di persuasione da parte dei leader politici. Ma credo che molti italiani comincino a rendersi conto che forse siamo anche noi italiani, e il nostro modo di chiuderci in tante caste, a dover cambiare, non solo i nostri politici».

In queste ore Silvio Berlusconi e Walter Veltroni girano attorno al tema delle larghe intese.
«Una politica di intervento sulle rendite sarebbe facilitata se nel nuovo clima quasi finlandese di dialogo, meglio se prima di arrivare alla sauna finale del voto, Berlusconi e Veltroni (li cito in ordine alfabetico), e chi altro vuole, si guardassero in faccia e ci dicessero se vedono o no la necessità di questa operazione di riduzione delle rendite per dare spazio alle energie di crescita dell’Italia. Siccome dovrebbero essere chiamate a “contribuire” categorie vicine alla destra, al centro e alla sinistra, una presa di posizione comune sarebbe per ciascuno meno costosa in termini di consensi. Una tale piccola e circoscritta intesa preelettorale, che solo gli sciocchi potrebbero considerare un “inciucio” (non trovo la traduzione finlandese), accrescerebbe le probabilità di un’opera sollecita di disboscamento nel primo anno della nuova legislatura. In tempo per vedere i benefici, anche in termini di consenso, che conseguirebbero ad un’operazione che gioverebbe all’Italia sotto il profilo economico e anche, credo, sotto quello civile».

lowenz
24-02-2008, 09:58
Ancora parole vedo.....per quanto gli italiani vivranno di parole e non azioni concrete? :D

Onisem
24-02-2008, 10:11
Ancora parole vedo.....per quanto gli italiani vivranno di parole e non azioni concrete? :D

Beh, Monti quello fa di mestiere (consulente). :mbe:

lowenz
24-02-2008, 10:17
Beh, Monti quello fa di mestiere (consulente). :mbe:
Per azioni concrete intendevo descrizioni di COME concretamente mettere in pratica le parole che ormai sappiano tutti a menadito (eliminazione corporazioni, ecc. :D)

Onisem
24-02-2008, 10:18
Per azioni concrete intendevo descrizioni di COME concretamente mettere in pratica le parole che ormai sappiano tutti a menadito (eliminazione corporazioni, ecc. :D)

Beh probabilmente potrebbe spiegare pure quello, ma ci vorrebbero almeno 30 pagine. :D In ogni caso dovrebbe essere la classe politica e dirigente ad individuare il come, ma si sa che sono i primi che campano grazie a questo stato di cose.

Lorekon
24-02-2008, 11:19
In queste ore Silvio Berlusconi e Walter Veltroni girano attorno al tema delle larghe intese.[/B]
«Una politica di intervento sulle rendite sarebbe facilitata se nel nuovo clima quasi finlandese di dialogo, meglio se prima di arrivare alla sauna finale del voto, Berlusconi e Veltroni (li cito in ordine alfabetico), e chi altro vuole, si guardassero in faccia e ci dicessero se vedono o no la necessità di questa operazione di riduzione delle rendite per dare spazio alle energie di crescita dell’Italia. Siccome dovrebbero essere chiamate a “contribuire” categorie vicine alla destra, al centro e alla sinistra, una presa di posizione comune sarebbe per ciascuno meno costosa in termini di consensi. Una tale piccola e circoscritta intesa preelettorale, che solo gli sciocchi potrebbero considerare un “inciucio” (non trovo la traduzione finlandese), accrescerebbe le probabilità di un’opera sollecita di disboscamento nel primo anno della nuova legislatura. In tempo per vedere i benefici, anche in termini di consenso, che conseguirebbero ad un’operazione che gioverebbe all’Italia sotto il profilo economico e anche, credo, sotto quello civile».

AAAAAAAAAAAAAAAAAAH :mad: :mad:

Mario Monti è un comunistaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa :sofico:

majin mixxi
24-02-2008, 19:35
Monti dovrebbe andare a zappare nei campi

Lorekon
24-02-2008, 19:46
la stessa cosa che penso io di molti tassisti.

fabry1981
26-02-2008, 12:11
Per quello che riguarda corporazioni e lobby, la soluzione sta sempre nelle liberalizzazioni...
Bersani mi aveva fatto una buonissima impressione, mentre caricava a testa bassa contro settori quali la vendita di farmaci, la benzina nei supermercati (al centro commerciale di mondovì sta quasi 15 cent in meno che dai benzinai), la portabilità dei mutui, le licenze per i taxi, etc...
Peccato sia stato bloccato dai soliti poteri forti quando si stava cominciando a scagliare contro i veri trust e cartelli, vale a dire assicurazioni, banche, ordini professionali...
D'altro canto Berlusconi, malgrado quello che spara dai suoi pulpiti mediatici, è profondissimamente illiberale, come ebbe il oraggio di dire la Bonino ad Annozero...
E molte teste dorate degli ex-DS come D'alema e Fassino non sono da meno...
La speranza è che i prossimi legislatori abbiano il coraggio di prendere decisioni impopolari per riaprire mercati che si sono fossilizzati in sè stessi...
A costo di essere, nel breve termine, impopolari.

Lorekon
26-02-2008, 12:15
intanto per la RC auto ha fatto risparmiare cifre colossali ai cittadini.
anche 1000 € l'anno.

fabry1981
26-02-2008, 13:59
Ma, appunto, se i mercati venissero davvero liberalizzati sul modello americano, i risparmi per i cittadini sarebbero facilmente tangibili (anche se difficilmente sul breve termine)....
La verità è che l'Italia è penso l'unico Paese al mondo dove le liberalizzazioni le devono fare i comunisti (ricevendone in cambio le proteste di mezzo paese), mentre i liberalissimi fedeli Berlusconiani si guarderanno bene dallo scomodare i cartelli dei banchieri, dei petrolieri, delle multinazionali farmaceutiche, dei trasporti, dell'elettricità, degli editori di testi scolastici... :muro:

Cioè, qualcuno mi dica in quale altro Paese del mondo è la sinistra a liberalizzare i mercati... :mc:

sempreio
26-02-2008, 14:12
intanto per la RC auto ha fatto risparmiare cifre colossali ai cittadini.
anche 1000 € l'anno.

in compenso i mancati guadagni delle assicurazioni sono stati scaricati fra tutti quelli che hanno pagato fino ad ora:rolleyes:

fabry1981
26-02-2008, 14:21
Prima dei tassisti, molto prima dei tassiti, andrei a togliere qualcosina alla vera casta italiana, quella dei notai.

Non hai ragione, hai stra-ragione...
anche se qualcosina si era fatto, ad esempio, in compravendita di auto e moto usate...

TheMash
26-02-2008, 15:16
Io credo che noi ragazzi ci porteremo un eredità pesante lasciata dai nostri "genitori" / "nonni"...
Con genitori e nonni intendo ovviamente i politici, ma anche i nostri genitori che non sono intervenuti e sono rimasti a guardare e non si sono informati.
Adesso la responsabilità è nostra, ma non tutta.
Cosa faremo noi della generazione dei telefonini, delle lampade a tutti i costi e del D&G a tutti i costi?
Staremo a vedere... disse il cieco all'altro cieco.

Scalor
26-02-2008, 16:35
se si toccano le lobby crollerebbe il sistema economico italiano che si basa solamente su rendite di posizione

Hitman04
26-02-2008, 16:42
Fresh water? :stordita:

generals
26-02-2008, 16:55
Ma quali privilegi? quali lobbies? quelle forse di cui fa parte il caro Prof. Monti? o le lobby degli altri (ovviamente si tocchino tutti gli altri ma non la propria categoria).....?:mbe:
Che demagogia :muro:

majin mixxi
26-02-2008, 19:37
Ma quali privilegi? quali lobbies? quelle forse di cui fa parte il caro Prof. Monti? o le lobby degli altri (ovviamente si tocchino tutti gli altri ma non la propria categoria).....?:mbe:
Che demagogia :muro:

ovviamente se ne guarda bene dal toccare il suo orticello

Gemma
27-02-2008, 07:34
Gli intoccabili italiani, in ordine sparso:

1) politici
2) notai
3) benzinai
4) tassisti
5) grandi imprenditori
6) dipendenti pubblici
7) tuttiquellichec'hannotantisoldi

non faccio parte di nessuna di queste categorie, purtroppo... :cry:

Aku
27-02-2008, 09:08
Avvocati evasori

Fil9998
27-02-2008, 09:21
Gli intoccabili italiani, in ordine sparso:

1) politici
2) notai
3) benzinai
4) tassisti
5) grandi imprenditori
6) dipendenti pubblici
7) tuttiquellichec'hannotantisoldi

non faccio parte di nessuna di queste categorie, purtroppo... :cry:



cara mia, bisgna mirare con oculatezza quando si sceglie un utero in cui finire...

:D :D :D

majin mixxi
27-02-2008, 19:30
Gli intoccabili italiani, in ordine sparso:

1) politici
2) notai
3) benzinai
4) tassisti
5) grandi imprenditori
6) dipendenti pubblici
7) tuttiquellichec'hannotantisoldi

non faccio parte di nessuna di queste categorie, purtroppo... :cry:

poveri benzinai,che ti hanno fatto di male? si fanno un culo quadrato per pochi soldi,non li vedo cosi privilegiati

giorno
27-02-2008, 22:37
poveri benzinai,che ti hanno fatto di male? si fanno un culo quadrato per pochi soldi,non li vedo cosi privilegiati


macchè,prendono tanti soldi che gli operai nemmeno dopo 10 incarnazioni di fatiche riuscirebbero a vedere...

scorpionkkk
27-02-2008, 23:09
Gli intoccabili italiani, in ordine sparso:

1) politici
2) notai
3) benzinai
4) tassisti
5) grandi imprenditori
6) dipendenti pubblici
7) tuttiquellichec'hannotantisoldi

non faccio parte di nessuna di queste categorie, purtroppo... :cry:

8)medici
9)farmacisti
10)tassisti
11)autoferrotramvieri
12)controllori di volo
13)piloti
14)commercianti
15)distributori
16)discografici

poi inaugurerei le lobby di gruppo

A)aziende della difesa
B)aziende dell'agroalimentare
C)...

Gemma
28-02-2008, 05:57
macchè,prendono tanti soldi che gli operai nemmeno dopo 10 incarnazioni di fatiche riuscirebbero a vedere...

mah, io nel metterli in elenco avevo pensato al casino che era venuto fuori per le "pseduo-liberalizzazioni" (si perchè le liberalizzazioni, quelle vere, sono un'altra cosa).

Ma in effetti i benzinai non è che facciano i soldi...

Forse sarebbe meglio sostituirli con le compagnie petrolifere, che oltre a lobby fanno anche cartello.

Gemma
28-02-2008, 06:01
8)medici
9)farmacisti
10)tassisti
11)autoferrotramvieri
12)controllori di volo
13)piloti
14)commercianti
15)distributori
16)discografici

poi inaugurerei le lobby di gruppo

A)aziende della difesa
B)aziende dell'agroalimentare
C)...

i tassisti li avevo già messi io :O

I commercianti non direi proprio: la grande distribuzione li sta praticamente spazzando via.
E nemmeno i piloti e i controllori di volo in generale: alitalia era una lobby a sè stante in quanto grossa.

GLi autoferrotranvieri si fanno il culo a capanna (letteralmente) e di soldi ne vedono un gran pochi.

Però aggiungerei alla lista due big che ci siamo dimenticati di inserire:

- le assicurazioni
- i provider di telefonia mobile

i monopolisti tipo telecozz e enel in che categoria rientrano?

majin mixxi
28-02-2008, 20:28
i tassisti li avevo già messi io :O

I commercianti non direi proprio: la grande distribuzione li sta praticamente spazzando via.
E nemmeno i piloti e i controllori di volo in generale: alitalia era una lobby a sè stante in quanto grossa.

GLi autoferrotranvieri si fanno il culo a capanna (letteralmente) e di soldi ne vedono un gran pochi.

Però aggiungerei alla lista due big che ci siamo dimenticati di inserire:

- le assicurazioni
- i provider di telefonia mobile

i monopolisti tipo telecozz e enel in che categoria rientrano?
tassisti sì e controllori di volo no??????:rolleyes:

scorpionkkk
28-02-2008, 20:45
i tassisti li avevo già messi io :O

I commercianti non direi proprio: la grande distribuzione li sta praticamente spazzando via.
E nemmeno i piloti e i controllori di volo in generale: alitalia era una lobby a sè stante in quanto grossa.

GLi autoferrotranvieri si fanno il culo a capanna (letteralmente) e di soldi ne vedono un gran pochi.

Però aggiungerei alla lista due big che ci siamo dimenticati di inserire:

- le assicurazioni
- i provider di telefonia mobile

i monopolisti tipo telecozz e enel in che categoria rientrano?

non sono d'accordo e li tengo tutti in lista...tutte categorie di gente che in un modo o nell'altro sta mantenedo il proprio status quo a dispetto delle categorie più deboli che prima non c'erano (e quindi non vi erano problemi) mentre adesso ci sono..

Gemma
29-02-2008, 07:28
tassisti sì e controllori di volo no??????:rolleyes:

il problema non erano i controllori di volo, ma il sistema "alitalia", che includeva loro e il personale d'aria

Gemma
29-02-2008, 07:30
non sono d'accordo e li tengo tutti in lista...tutte categorie di gente che in un modo o nell'altro sta mantenedo il proprio status quo a dispetto delle categorie più deboli che prima non c'erano (e quindi non vi erano problemi) mentre adesso ci sono..

a me i piccoli commercianti sembrano proprio una categoria debole, invece: sono liberi professionisti, niente ferie, niente malattia retribuiti, se non vendono chiudono bottega e chi s'è visto s'è visto.
Non mi pare che il sindacato si sia mai mosso per loro.
Hai presente quante attività chiudono ogni giorno per la pressione della grande distribuzione?
Non bisogna pensare sempre e solo commerciante = ladro che non fa gli scontrini