Ferdy78
18-02-2008, 10:31
COMO-"Mi dissero che se mi fossi liberato la coscienza, con il rito abbreviato e altri benefici sarei stato fuori in cinque anni e che mia moglie sarebbe stata immediatamente scarcerata". Olindo Romano, a sorpresa, ha preso la parola per dichiarazioni spontanee nel processo che lo vede imputato, con la moglie Rosa Bazzi, per la strage di Erba, in cui morirono quattro persone.
L'uomo ha voluto ripercorrere le ore precedenti l'interrogatorio con i magistrati, sfociato nella sua confessione, poi ritrattata. Quelle parole, riferite oggi, gliele avrebbero dette i carabinieri, intervenuti per prendergli le impronte digitali. Durante le sue dichiarazioni spontanee ha spiegato di aver subito "il lavaggio del cervello" per essere indotto a confessare la sua responsabilità nell'eccidio.
L'imputato ha raccontato quindi di essere caduto "nella disperazione" e di essere stato sostanzialmente indotto a confessare in un colloquio con i carabinieri, il 10 gennaio del 2007, prima dell'arrivo dei magistrati nel carcere del Bassone di Como. E' stato "come se mi avessero fatto il lavaggio del cervello e pensai che quello che mi avevano detto era per noi il male minore", ha affermato Olindo Romano. Poi ha spiegato: "Chiesi di parlare con mia moglie, ma mi dissero che non era possibile e che poteva essere solo il magistrato ad autorizzarlo; però, non si sarebbe presentato se non avessi confessato".
Davanti alla Corte d'assise di Como è presente anche la moglie di Romano, Rosa Bazzi, coimputata nel processo. Dopo le dichiarazioni dell'uomo, l'udienza è proseguita con la deposizione del luogotenente Luciano Gallorini, comandante della stazione di Erba che per primo indirizzò le indagini sulla coppia di vicini di casa delle vittime.
L'11 dicembre 2006 in via Diaz 25 furono uccisi in quattro: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, di poco più di due anni, la madre della donna, Paola Galli e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini. Rimase gravemente ferito, ma si salvò, il marito della Cherubini, Mario Frigerio, principale teste dell'accusa, la cui deposizione è prevista il 26 febbraio prossimo.
Fonte La Repubblica.it
----
Davvero senza parole...ok che di certo anche se condannati all'ergastolo non li faranno MAI, ma dirgli (da tuttore dell'ordine, ssempre ammesso che sia vero e non frutto della lucida FOLLIA) tanto 5 anni e sei fuori dopo aver fatto quel che hanno fatto, mi sembra un INSULTO alle persone, ai cittadini che credono a questo STATO e alle sue norme!!!
EDIT per i MOD: se potete accopratela al thread che già c'era...il tasto search non funge:stordita: :stordita:
L'uomo ha voluto ripercorrere le ore precedenti l'interrogatorio con i magistrati, sfociato nella sua confessione, poi ritrattata. Quelle parole, riferite oggi, gliele avrebbero dette i carabinieri, intervenuti per prendergli le impronte digitali. Durante le sue dichiarazioni spontanee ha spiegato di aver subito "il lavaggio del cervello" per essere indotto a confessare la sua responsabilità nell'eccidio.
L'imputato ha raccontato quindi di essere caduto "nella disperazione" e di essere stato sostanzialmente indotto a confessare in un colloquio con i carabinieri, il 10 gennaio del 2007, prima dell'arrivo dei magistrati nel carcere del Bassone di Como. E' stato "come se mi avessero fatto il lavaggio del cervello e pensai che quello che mi avevano detto era per noi il male minore", ha affermato Olindo Romano. Poi ha spiegato: "Chiesi di parlare con mia moglie, ma mi dissero che non era possibile e che poteva essere solo il magistrato ad autorizzarlo; però, non si sarebbe presentato se non avessi confessato".
Davanti alla Corte d'assise di Como è presente anche la moglie di Romano, Rosa Bazzi, coimputata nel processo. Dopo le dichiarazioni dell'uomo, l'udienza è proseguita con la deposizione del luogotenente Luciano Gallorini, comandante della stazione di Erba che per primo indirizzò le indagini sulla coppia di vicini di casa delle vittime.
L'11 dicembre 2006 in via Diaz 25 furono uccisi in quattro: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, di poco più di due anni, la madre della donna, Paola Galli e una loro vicina di casa, Valeria Cherubini. Rimase gravemente ferito, ma si salvò, il marito della Cherubini, Mario Frigerio, principale teste dell'accusa, la cui deposizione è prevista il 26 febbraio prossimo.
Fonte La Repubblica.it
----
Davvero senza parole...ok che di certo anche se condannati all'ergastolo non li faranno MAI, ma dirgli (da tuttore dell'ordine, ssempre ammesso che sia vero e non frutto della lucida FOLLIA) tanto 5 anni e sei fuori dopo aver fatto quel che hanno fatto, mi sembra un INSULTO alle persone, ai cittadini che credono a questo STATO e alle sue norme!!!
EDIT per i MOD: se potete accopratela al thread che già c'era...il tasto search non funge:stordita: :stordita: