View Full Version : [INFO] Agevolazioni Fiscali per Acquisto 1° Casa !!!
Ciao ragazzi,
mi rivolgo a voi perché ho bisogno di raccogliere più informazioni possibili in tempi brevi.
Premesso che son consapevole di non rivolgermi a degli avvocati ma, spero nei consigli e pareri di gente almeno un pochino più esperta di me.. e so che qui c’è.
Il secondo step sarà sicuramente andar da un avvocato.
Come da titolo il problema è: AGEVOLAZIONI FISCALI SULL’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA. Io so che ci sono, ne ho sempre sentito parlare, ma non mi sono mai informata nel dettaglio perché l’argomento non mi interessava.
Una persona a me molto cara, nel dicembre 2004 ha acquistato un appartamento in comproprietà con il suo futuro marito, ovviamente si trattava di ACQUISTO DI PRIMA CASA e al momento dell’atto notarile ha usufruito in automatico delle agevolazioni fiscali.
Vivono ufficialmente in quella casa da agosto 2006, quando si sono sposati.
Ora, a distanza di più di un anno e mezzo hanno ricevuto una lettera dalla Agenzia delle Entrate mediante la quale vengono informati che “entro e non oltre 60 giorni” devono pagare 13.650 euro perché non è stato rispettato un comma della legge su tali agevolazioni. Tale comma prevede che condizione necessaria per poter usufruire delle agevolazioni fiscali è il trasferimento della residenza degli acquirenti entro 18 mesi dalla registrazione dell’atto notarile di acquisto.
I miei amici hanno fatto il cambio di residenza 3 mesi dopo i 18 mesi previsti.
Ovviamente è inutile aggiungere che loro non dispongono di quei soldi e che molto probabilmente non ce li avranno nemmeno fra un anno dato che l’acquisto della casa gli è costato un mutuo di 25 anni con una rata mensile che è partita da 900 e che è quasi arrivata a 1200 euro a causa del tasso variabile.
Quello che vorrei sapere è questo:
è vero che non è stata rispettata una condizione necessaria per usufruire delle agevolazioni, ma la ratio della legge è quella di concedere agevolazioni a coloro che acquistano per la prima volta un’abitazione e poi la usano per viverci, e i miei amici questo possono dimostrarlo in tutti i modi.
E’ possibile che per un ritardo si ritrovino a dover pagare tutti quei soldi ??
Il problema è che un eventuale ricorso costerebbe altro denaro e non so fino a che punto ci sia possibilità di vincere contro l’agenzia delle entrate e contro lo stato (quando si è gente onesta !!!).
Tra l’altro dopo 60 giorni (anzi ora 55 xkè 5 son già trascorsi) la somma aumenta vertiginosamente quindi rischiano davvero di rovinarsi.
O forse lo sono già !!
Qualcuno si è trovato nella stessa situazione ? E’ a conoscenza di esperienze simili ? E’ un avvocato? O in qualche modo sa darci qualche consiglio ????
Grazie.
Brenta987
16-02-2008, 09:20
Io le case le vendo per lavoro e questo termine è vero e tassativo...
A volte il comune rompe e l'unico appiglio che posso vedere è che il ritardo sia dovuto a cause non imputabili ai tuoi amici...
Mi spiego...
se loro la domanda di residenza l'hanno presentata poco dopo l'atto di acquisto e l'accoglimento di tale domanda è arrivato per ritardi burocratici del comune allora "forse" hanno qualche speranza...
certo che se la domanda l'hanno presentata dopo essere andati ad abitare (dicembre 2004 - agosto 2006 sono già 20 mesi.....) avevano già sforato il limite dei 18 mesi quindi... il Notaio avverte sempre di questo termine...
Sinceramente non mi è mai capitato un caso simile perchè nella peggiore delle ipotesi nel giro di 6 mesi, anche dovendo quasi mettersi daccordo con i vigili che vengono a controllare se veramente uno abita.....(no comment...) si riesce ad avere la residenza...
Se come penso hanno presentato la domanda non subito ma dopo essere andati ad abitare, e quindi già oltre il termine, la vedo un pò dura...
spero comunque che i tuoi amici trovino una via di uscita...
orestino74
16-02-2008, 09:36
Ciao ragazzi,
mi rivolgo a voi perché ho bisogno di raccogliere più informazioni possibili in tempi brevi.
Premesso che son consapevole di non rivolgermi a degli avvocati ma, spero nei consigli e pareri di gente almeno un pochino più esperta di me.. e so che qui c’è.
Il secondo step sarà sicuramente andar da un avvocato.
Come da titolo il problema è: AGEVOLAZIONI FISCALI SULL’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA. Io so che ci sono, ne ho sempre sentito parlare, ma non mi sono mai informata nel dettaglio perché l’argomento non mi interessava.
Una persona a me molto cara, nel dicembre 2004 ha acquistato un appartamento in comproprietà con il suo futuro marito, ovviamente si trattava di ACQUISTO DI PRIMA CASA e al momento dell’atto notarile ha usufruito in automatico delle agevolazioni fiscali.
Vivono ufficialmente in quella casa da agosto 2006, quando si sono sposati.
Ora, a distanza di più di un anno e mezzo hanno ricevuto una lettera dalla Agenzia delle Entrate mediante la quale vengono informati che “entro e non oltre 60 giorni” devono pagare 13.650 euro perché non è stato rispettato un comma della legge su tali agevolazioni. Tale comma prevede che condizione necessaria per poter usufruire delle agevolazioni fiscali è il trasferimento della residenza degli acquirenti entro 18 mesi dalla registrazione dell’atto notarile di acquisto.
I miei amici hanno fatto il cambio di residenza 3 mesi dopo i 18 mesi previsti.
Ovviamente è inutile aggiungere che loro non dispongono di quei soldi e che molto probabilmente non ce li avranno nemmeno fra un anno dato che l’acquisto della casa gli è costato un mutuo di 25 anni con una rata mensile che è partita da 900 e che è quasi arrivata a 1200 euro a causa del tasso variabile.
Quello che vorrei sapere è questo:
è vero che non è stata rispettata una condizione necessaria per usufruire delle agevolazioni, ma la ratio della legge è quella di concedere agevolazioni a coloro che acquistano per la prima volta un’abitazione e poi la usano per viverci, e i miei amici questo possono dimostrarlo in tutti i modi.
E’ possibile che per un ritardo si ritrovino a dover pagare tutti quei soldi ??
Il problema è che un eventuale ricorso costerebbe altro denaro e non so fino a che punto ci sia possibilità di vincere contro l’agenzia delle entrate e contro lo stato (quando si è gente onesta !!!).
Tra l’altro dopo 60 giorni (anzi ora 55 xkè 5 son già trascorsi) la somma aumenta vertiginosamente quindi rischiano davvero di rovinarsi.
O forse lo sono già !!
Qualcuno si è trovato nella stessa situazione ? E’ a conoscenza di esperienze simili ? E’ un avvocato? O in qualche modo sa darci qualche consiglio ????
Grazie.
No, hanno fatto male....ancora peggio ha fatto il notaio che non li ha avvertiti della necessità di trasferire la residenza....anche se, è doveroso ribadirlo sempre, l' ignoranza della legge non scusa....
L' unico modo è prendere appuntamento col funzionario responsabile dell' accertamento, e cercare un accordo, al massimo una rateizzazione dell' importo, ma so che anche in questi casi sono molto pignoli...
Io le case le vendo per lavoro e questo termine è vero e tassativo...
A volte il comune rompe e l'unico appiglio che posso vedere è che il ritardo sia dovuto a cause non imputabili ai tuoi amici...
Mi spiego...
se loro la domanda di residenza l'hanno presentata poco dopo l'atto di acquisto e l'accoglimento di tale domanda è arrivato per ritardi burocratici del comune allora "forse" hanno qualche speranza...
certo che se la domanda l'hanno presentata dopo essere andati ad abitare (dicembre 2004 - agosto 2006 sono già 20 mesi.....) avevano già sforato il limite dei 18 mesi quindi... il Notaio avverte sempre di questo termine...
Sinceramente non mi è mai capitato un caso simile perchè nella peggiore delle ipotesi nel giro di 6 mesi, anche dovendo quasi mettersi daccordo con i vigili che vengono a controllare se veramente uno abita.....(no comment...) si riesce ad avere la residenza...
Se come penso hanno presentato la domanda non subito ma dopo essere andati ad abitare, e quindi già oltre il termine, la vedo un pò dura...
spero comunque che i tuoi amici trovino una via di uscita...
Innanzitutto ti ringrazio tanto per la risposta.
Hai perfettamente ragione, è difficile non riuscire ad ottenere la residenza in 18 mesi ed è anche vero che la legge non ammette ignoranza.
Il problema è, (come avrai notato dal mio messaggio precedente), che i miei amici hanno acquistato casa diverso tempo prima di sposarsi, e quindi di andarci ad abitare.
Pensa che per molto tempo, dopo l’acquisto a tutti gli effetti da parte dei miei amici, nella casa ha continuato a vivere la vecchia proprietaria e, quando quest’ultima ha lasciato la casa, sono iniziati i lavori di ristrutturazione.
I protagonisti di questa vicenda, sapevano di quella scadenza da rispettare, ma informandosi, avevano saputo che dopo aver richiesto al Comune la residenza, si sarebbe recato presso l’abitazione un Vigile Urbano per constatare l’effettiva residenza. Affinché tale visita avesse avuto esito positivo la casa doveva risultare vivibile ossia con i servizi minimi necessari (servizi igienici, fornellino, brandina, etc. ) e questo non era possibile dato che la casa era un cantiere.
Ci sono solo stati problemi tecnici.
No, hanno fatto male....ancora peggio ha fatto il notaio che non li ha avvertiti della necessità di trasferire la residenza....anche se, è doveroso ribadirlo sempre, l' ignoranza della legge non scusa....
L' unico modo è prendere appuntamento col funzionario responsabile dell' accertamento, e cercare un accordo, al massimo una rateizzazione dell' importo, ma so che anche in questi casi sono molto pignoli...
Io non conoscevo questa legge nei particolari, ma più mi informo e più mi rendo conto che è stata scritta un po’ con i piedi.. e mi viene in mente una vecchia frase.. “la legge esiste per essere violata”…
Nella stessa situazione dei miei amici si ritrovano penso almeno l’80% dei giovani che acquistano la loro prima casa.
Uno compra la casa almeno un paio d’anni prima di sposarsi e di andarci a vivere effettivamente.
E nella maggior parte dei casi (tranne in caso di nuova costruzione) la casa acquistata è abitata da altra gente che teoricamente potrebbe rimanerci a vivere fino alla settimana prima che ci vada il nuovo acquirente.
Quindi, alla fin fine uno il trasferimento di residenza lo fa per usufruire delle agevolazioni, ma lo fa dichiarando il falso.
Brenta987
16-02-2008, 09:50
Innanzitutto ti ringrazio tanto per la risposta.
Hai perfettamente ragione, è difficile non riuscire ad ottenere la residenza in 18 mesi ed è anche vero che la legge non ammette ignoranza.
Il problema è, (come avrai notato dal mio messaggio precedente), che i miei amici hanno acquistato casa diverso tempo prima di sposarsi, e quindi di andarci ad abitare.
Pensa che per molto tempo, dopo l’acquisto a tutti gli effetti da parte dei miei amici, nella casa ha continuato a vivere la vecchia proprietaria e, quando quest’ultima ha lasciato la casa, sono iniziati i lavori di ristrutturazione.
I protagonisti di questa vicenda, sapevano di quella scadenza da rispettare, ma informandosi, avevano saputo che dopo aver richiesto al Comune la residenza, si sarebbe recato presso l’abitazione un Vigile Urbano per constatare l’effettiva residenza. Affinché tale visita avesse avuto esito positivo la casa doveva risultare vivibile ossia con i servizi minimi necessari (servizi igienici, fornellino, brandina, etc. ) e questo non era possibile dato che la casa era un cantiere.
Ci sono solo stati problemi tecnici.
Azz.....
Avrebbero dovuto accordarsi allora con il comune mettendoli al corrente della cosa...
come dice orestino l'unica è cercare di trovare un accordo ma la frittata ormai è fatta...
Brenta987
16-02-2008, 09:53
No, hanno fatto male....ancora peggio ha fatto il notaio che non li ha avvertiti della necessità di trasferire la residenza....anche se, è doveroso ribadirlo sempre, l' ignoranza della legge non scusa....
L' unico modo è prendere appuntamento col funzionario responsabile dell' accertamento, e cercare un accordo, al massimo una rateizzazione dell' importo, ma so che anche in questi casi sono molto pignoli...
Per esperienza i Notai avvertono sempre di questi obblighi...
se non l'avesse fatto sarebe grave...
poi una volta che le persone sono fuori dallo studio non possono fare la balia...
anche noi agenti avvertiamo millemila volte di questi obblighi perchè sappiamo che poi sono soldi.......(penali, multe, interessi e via così...)
Quindi, secondo voi, non ha nessun valore il fatto che il trasferimento di residenza sia stato
fatto con soli 3 mesi di ritardo per onestà evitando di richiederlo prima che effettivamente loro in quella casa ci vivessero.
Tutti gli altri requisiti sono stati rispettati ed il resto è tutto in regola !!!
Nessun altro parere o esperienza ???
Ma come facevano a spostare la residenza in una casa che, seppur loro, era abitata da un altra persona?
O era occupata abusivamente o il termina dei 18 mesi sarebbe dovuto scattare quando si è liberata e non dalla data del rogito...no? :stordita:
Io ho pagato 8300 € a settembre per lo stesso identico motivo.
Assurdo comunque. Uno che compra una casa, magari completamente da ristrutturare, difficilmente riesce ad ABITARLA in 18 mesi, calcolando che ci sono di mezzo:
- oltre un mese o più persi per question iburocratiche e progettuali
- uno o due inverni (io ne ho presi due)
- rischio di avere imprevisti e spendere più soldi del previsto
- dover comprare anche i mobili per viverci... e non son 100 €....
Si parla di 1a casa, quella della vita, della famiglia, dei tuoi sogni.
E se tu resti senza soldi e non puoi finirla t'inculano alla grande, senza NEMMENO UN AVVISO.
Sinceramente non ricordo che il notaio mi abbia relazionato su tale problema e, se l'ha fatto, non lo ha evidenziato bene perchè proprio mi è uscito dalla mente.
Io sonoa nocra incazzato, perchè spendono soldi per mandarti avvisi che scade l apatente, avvisi che scade il bollo auto.... ridicolo. E invece per multe a 4/5 zeri sulla PRIMA CASA della tua vita ti avvertono quando è tardi
Aggiungo una cosa: dopo, e solo dopo, uno della Agenzia delle Entrate :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: mi ha detto.... "bastava che pagavi qualcuno o affittavi un localino per farti la residenza.... tanto la legge dice che basta spostare la residenza nel comune, non per forza in quella casa.."
MA SCHERZIAMO??????? Che presa per il culo alla luce del sole!!!! :mad: :rolleyes:
Che senso avrebbe?
E perchè uno che ha fatto l amia stessa operazione, ma rimenendo dentro il suo comune di residenza, ha un trattamento diverso da me??????
Azz.....
Avrebbero dovuto accordarsi allora con il comune mettendoli al corrente della cosa...
come dice orestino l'unica è cercare di trovare un accordo ma la frittata ormai è fatta...
Il comune non c'entra nulla. L'agenzia delle entrare chiede al comune se, alla tal data, i signori x e y hanno la residenza nel comune (non in quella casa!!!!! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: ). Chiaramente anche se conosci il sindaco come potrebbe rischiare di dichiarare il falso?
Brenta987
16-02-2008, 14:34
Il comune non c'entra nulla. L'agenzia delle entrare chiede al comune se, alla tal data, i signori x e y hanno la residenza nel comune (non in quella casa!!!!! :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: ). Chiaramente anche se conosci il sindaco come potrebbe rischiare di dichiarare il falso?
Era inteso durante i lavori facendo in modo di farsi comunque dare la residenza rendendo noto al comune che la casa era in fase di ristrutturazione per essere adibita a prima abitazione...
e comunque la legge parla chiaro...
a quel punto tanto vale dichiararla come 2° casa dal momento che essendo non nuova e da ristrutturare magari ha una rendita bassa e poi recuperare una parte dei soldi con le agevolazioni per le ristrutturazioni...
Io suppongo che questa clausola del cambio di residenza obbligatorio entro 18 mesi, abbia lo scopo di evitare che si acquistino case, dichiarate come 1° Casa, si usufruisca delle agevolazioni fiscali, e magari si continui a vivere altrove sfruttando la stessa solo come un investimento.. locandola, affittandola, etc guadagnandoci, quindi, anche del denaro.
(Correggetemi se sbaglio!!!).
Quello che io mi e vi chiedo è questo:
è vero che c’è una clausola e che è giusto che vada rispettata e che se violata produca la perdita delle agevolazioni, ed è anche giusto che sarebbe impossibile andare a verificare caso per caso soprattutto se si tratta di dover valutare le intenzioni…… ma…. non c’è nessun modo per dimostrare che il ritardo del trasferimento della residenza è stato determinato da fattori non imputabili agli acquirenti e che non è stata una cosa fatta in malafede per usufruire ingiustamente delle agevolazioni ???
Non so, a me è venuto in mente, le fatture datate delle varie imprese (elettricisti, muratori, idraulici, etc) che hanno fatto i lavori di ristrutturazione ???
Io suppongo che questa clausola del cambio di residenza obbligatorio entro 18 mesi, abbia lo scopo di evitare che si acquistino case, dichiarate come 1° Casa, si usufruisca delle agevolazioni fiscali, e magari si continui a vivere altrove sfruttando la stessa solo come un investimento.. locandola, affittandola, etc guadagnandoci, quindi, anche del denaro.
(Correggetemi se sbaglio!!!).
Quello che io mi e vi chiedo è questo:
è vero che c’è una clausola e che è giusto che vada rispettata e che se violata produca la perdita delle agevolazioni, ed è anche giusto che sarebbe impossibile andare a verificare caso per caso soprattutto se si tratta di dover valutare le intenzioni…… ma…. non c’è nessun modo per dimostrare che il ritardo del trasferimento della residenza è stato determinato da fattori non imputabili agli acquirenti e che non è stata una cosa fatta in malafede per usufruire ingiustamente delle agevolazioni ???
Non so, a me è venuto in mente, le fatture datate delle varie imprese (elettricisti, muratori, idraulici, etc) che hanno fatto i lavori di ristrutturazione ???
Solo calamità naturali.
Era inteso durante i lavori facendo in modo di farsi comunque dare la residenza rendendo noto al comune che la casa era in fase di ristrutturazione per essere adibita a prima abitazione...
Impossibile perchè la residenza è subordinata alla visita della polizia municipale che deve dichiarare l'esistenza di alcuni requisiti come il letto, armadio, cucina, gas metano, bagni funzionanti e PROVE della reale vita in casa. Ad un mio amico hanno fatto aprire l'armadio per vedere se aveva dei vestiti, perchè l'appartamento era talmente ordinato e spoglio che sembrava non abitato.
e comunque la legge parla chiaro...
Non parla chiaro per niente... in questo caso si, ma un privato non può essere un avvocato e nemmeno può assumene uno per seguirlo in tutet le situazioni... ridicolo.
Come ho scritto più su, ti manda cazzute letterine per avvertirti che scadono bollo, patente, ici e cazzate varie che non ti comportano multe esagerate.
Invece per robe di questo tipo (si parlano di migliaia e migliaia di euro) non ti mandano ne una lettera un mese prima della scadenza oppure, più saggio, al momento che vedono che hai usufruito delle agevolazioni sulle imposte per prima casa.
Invece se ne stanno zitti zitti perchè è alta la parcentuale di chi ci casca... ame non l'ha detto nessuno! E son soldoni che entrano
Purtroppo anche secondo l'avvocato non c'è nessuna soluzione.
I miei amici devono pagare l'intera somma.. ora stanno solo cercando di ottenere una rateizzazione.
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