loreluca
13-02-2008, 11:35
Le foto della vergogna inviate dai pazienti Cardarelli-shock, barelle sporche di sangue
«Lavate ogni 10 giorni, troppi ammalati» Il direttore sanitario si giustifica: troppa affluenza, le lettighe sono sempre occupate e non troviamo il tempo per pulirle
NAPOLI - Macchie di sangue sulle barelle. Le fotografie scattate ieri da alcuni malati del Cardarelli sono l'ennesima denuncia sulla condizione dei pazienti ricoverati in corsia. Non accenna a migliorare l'emergenza barelle nel più grande ospedale del Mezzogiorno.
In questo periodo in cui c'è un incremento delle malattie respiratorie e dei ricoveri per influenza, ogni giorno ci sono in media 60 malati senza posto letto, costretti a stare nei corridoi. «Cerchiamo di pulire le barelle una volta ogni settimana, al massimo dieci giorni - spiega il direttore sanitario del presidio ospedaliero, Franco Paradiso - abbiamo una macchina apposita nei sotterranei del dipartimento di emergenza, ma spesso riscontriamo delle difficoltà perché tale è l'affluenza di malati che tutte le barelle sono occupate. L'igiene per i pazienti è comunque garantita dalla biancheria pulita».
I reparti più affollati sono quelli di medicina e medicina d'urgenza. «Non ce la facciamo più, bisogna trovare una soluzione - si sfogano alcune persone ricoverate in corsia - oltre ai disagi e alla totale mancanza di privacy, ora ci accorgiamo che non c'è neanche il controllo delle condizioni igieniche. Abbiamo paura di poter contrarre malattie stando ricoverati qui». I Cobas sottolineano il pericolo della presenza delle bombole d'ossigeno accanto alle barelle. «Nonostante l'ordine dei Nas - dice Michele Tassaro responsabile del sindacato per il Cardarelli - le bombole piene d'ossigeno restano nei corridoi. I carabinieri hanno intimato la direzione generale a migliorare le condizioni di alcuni reparti, ma ancora nulla è stato fatto e per i pazienti aumentano i rischi: oltre a quello di cadere dalle barelle, c'è anche quello di contrarre delle infezioni. Il ciclo dei lavaggi delle lettighe dovrebbe essere giornaliero».
I Cobas annunciano anche uno sciopero all'interno dell'azienda di protesta contro l'emergenza barelle. Intanto nel complesso ospedaliero pare sia più vicina la riapertura della palazzina Alpi. «Stiamo predisponendo tutto per il suo utilizzo annuncia Paradiso - aspettiamo i finanziamenti di circa 6 milioni di euro per le attrezzature dell'intramoenia ». Ieri dal Monadi al Cardarelli circa duecento persone hanno sfilato in un corteo di protesta. Si tratta di alcuni disoccupati che hanno partecipato ai corsi di formazione a pagamento per operatore socio sanitario autorizzati dalla Regione e organizzati da istituti privati. «Ai direttori generali chiediamo dice Francesco Della Femmina, presidente dell'associazione "Oss" con 1700 iscritti - di assumere noi e non di ricorrere alle agenzie interinali ».
Alessandra Barone
Fonte: CdS
Mamma mia... Non metterò piede in un ospedale da 10-12 anni (come paziente)... Ma siamo davvero a questi livelli? Neanche fossimo al mattatoio...
«Lavate ogni 10 giorni, troppi ammalati» Il direttore sanitario si giustifica: troppa affluenza, le lettighe sono sempre occupate e non troviamo il tempo per pulirle
NAPOLI - Macchie di sangue sulle barelle. Le fotografie scattate ieri da alcuni malati del Cardarelli sono l'ennesima denuncia sulla condizione dei pazienti ricoverati in corsia. Non accenna a migliorare l'emergenza barelle nel più grande ospedale del Mezzogiorno.
In questo periodo in cui c'è un incremento delle malattie respiratorie e dei ricoveri per influenza, ogni giorno ci sono in media 60 malati senza posto letto, costretti a stare nei corridoi. «Cerchiamo di pulire le barelle una volta ogni settimana, al massimo dieci giorni - spiega il direttore sanitario del presidio ospedaliero, Franco Paradiso - abbiamo una macchina apposita nei sotterranei del dipartimento di emergenza, ma spesso riscontriamo delle difficoltà perché tale è l'affluenza di malati che tutte le barelle sono occupate. L'igiene per i pazienti è comunque garantita dalla biancheria pulita».
I reparti più affollati sono quelli di medicina e medicina d'urgenza. «Non ce la facciamo più, bisogna trovare una soluzione - si sfogano alcune persone ricoverate in corsia - oltre ai disagi e alla totale mancanza di privacy, ora ci accorgiamo che non c'è neanche il controllo delle condizioni igieniche. Abbiamo paura di poter contrarre malattie stando ricoverati qui». I Cobas sottolineano il pericolo della presenza delle bombole d'ossigeno accanto alle barelle. «Nonostante l'ordine dei Nas - dice Michele Tassaro responsabile del sindacato per il Cardarelli - le bombole piene d'ossigeno restano nei corridoi. I carabinieri hanno intimato la direzione generale a migliorare le condizioni di alcuni reparti, ma ancora nulla è stato fatto e per i pazienti aumentano i rischi: oltre a quello di cadere dalle barelle, c'è anche quello di contrarre delle infezioni. Il ciclo dei lavaggi delle lettighe dovrebbe essere giornaliero».
I Cobas annunciano anche uno sciopero all'interno dell'azienda di protesta contro l'emergenza barelle. Intanto nel complesso ospedaliero pare sia più vicina la riapertura della palazzina Alpi. «Stiamo predisponendo tutto per il suo utilizzo annuncia Paradiso - aspettiamo i finanziamenti di circa 6 milioni di euro per le attrezzature dell'intramoenia ». Ieri dal Monadi al Cardarelli circa duecento persone hanno sfilato in un corteo di protesta. Si tratta di alcuni disoccupati che hanno partecipato ai corsi di formazione a pagamento per operatore socio sanitario autorizzati dalla Regione e organizzati da istituti privati. «Ai direttori generali chiediamo dice Francesco Della Femmina, presidente dell'associazione "Oss" con 1700 iscritti - di assumere noi e non di ricorrere alle agenzie interinali ».
Alessandra Barone
Fonte: CdS
Mamma mia... Non metterò piede in un ospedale da 10-12 anni (come paziente)... Ma siamo davvero a questi livelli? Neanche fossimo al mattatoio...