baolian
09-02-2008, 17:34
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=78472
Un appello contro le discriminazioni e le violenze nei confronti della donna è stato pronunciato oggi da Benedetto XVI durante l'udienza ai partecipanti al Convegno Internazionale "Donna e uomo, l'humanum nella sua interezza", promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici nel 20/mo anniversario della pubblicazione della Lettera Apostolica 'Mulieris dignitatem'.
Il Papa ha sottolineato come "persista ancora una mentalità maschilista, che ignora la novità del cristianesimo, il quale riconosce e proclama l'uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all'uomo". "Ci sono luoghi e culture - ha aggiunto - dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell'industria del consumo e del divertimento".
"Dinanzi a fenomeni così gravi e persistenti - ha concluso il Pontefice - ancor più urgente appare l'impegno dei cristiani perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete".
Nel futuro possiamo quindi aspettarci preti donna a celebrar messa?
Un appello contro le discriminazioni e le violenze nei confronti della donna è stato pronunciato oggi da Benedetto XVI durante l'udienza ai partecipanti al Convegno Internazionale "Donna e uomo, l'humanum nella sua interezza", promosso dal Pontificio Consiglio per i Laici nel 20/mo anniversario della pubblicazione della Lettera Apostolica 'Mulieris dignitatem'.
Il Papa ha sottolineato come "persista ancora una mentalità maschilista, che ignora la novità del cristianesimo, il quale riconosce e proclama l'uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all'uomo". "Ci sono luoghi e culture - ha aggiunto - dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell'industria del consumo e del divertimento".
"Dinanzi a fenomeni così gravi e persistenti - ha concluso il Pontefice - ancor più urgente appare l'impegno dei cristiani perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete".
Nel futuro possiamo quindi aspettarci preti donna a celebrar messa?