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View Full Version : PD e laicità? i can.. I radicali non fatti entrare nel PD


indelebile
08-02-2008, 07:35
La scelta di Walter:
Pannella no, Di Pietro sì
Distinguo dalemiani e prodiani. Ma la decisione è presa


ROMA — Da soli alla Camera e da soli anche al Senato. Se i socialisti vogliono, possono accomodarsi in una micro-pattuglia sotto le insegne del Pd. Lo stesso dicasi per Emma Bonino. Niente radicali che sono «difficili» da gestire e infatti gli uomini di Pannella meditano di andare alle urne con l'accoppiata Bordon- Manzione. L'alleanza elettorale si farà (ma verrà annunciata solo più in là) esclusivamente con Italia dei Valori, del resto Di Pietro era stato tentato di entrare nel Pd già all'epoca delle primarie. Così ha deciso Walter Veltroni e così ripete. Nel partito non c'è chi lo contrasta apertamente. Anche i prodiani condiscono le loro perplessità con molti «se» e «ma».

Però nei discorsi di tutti i dirigenti che veltroniani non sono c'è qualche distinguo. «Certo — è il ragionamento di Bersani — dobbiamo andare alle elezioni ben visibili e non confusi in ammucchiate, però non possiamo sostenere che si va da soli a prescindere, anche perché dobbiamo evitare che si producano delle ripercussioni sulle giunte in cui governiamo con tutta l'Unione». Non dissimile la riflessione che va facendo ad alta voce D'Alema: «Evitiamo di fare una campagna in cui ci attacchiamo tra di noi del centrosinistra». Bersani aggiunge anche un'altra chiosa: «Non si può nemmeno andare alle elezioni rinnegando il governo Prodi, piuttosto dobbiamo andarci esaltando quel che di buono c'è stato in questa esperienza». E Rosy Bindi: «La solitudine del Pd non vuol dire autosufficienza, ma ricerca di alleanze coerenti e coese. Vocazione maggioritaria significa lavorare a un sistema in cui Il Pd è il perno di un'alleanza alternativa al centrodestra: la nuova stagione non può essere costruita rinnegando l'esperienza di questi 15 anni perché in realtà le alleanze in questi anni le abbiamo sempre promosse noi e mai subite». Ma alla fine nessuno polemizzerà più di tanto con il segretario cui lo statuto — e la legge elettorale — danno in mano la partita delle candidature. Gli addii al Parlamento saranno tanti: «L'importante — è il convincimento di Veltroni — è che ciò accada senza mettere le dita negli occhi a nessuno». Quindi via Violante, Mattarella, Castagnetti e Anna Serafini, la moglie di Fassino. E via (ma qui ci vorrà grande cautela) Visco e De Mita. Verrà fatto anche un repulisti di prodiani: in forse, per esempio, la ricandidatura di Andrea Papini. Porte aperte, invece, a Enrico Gasbarra, presidente della provincia di Roma, che traghetterà al Senato, a Filippo Penati e al consigliere di Veltroni, Walter Verini. Tra gli imprenditori si pensa a Guido Barilla. Poi c'è la la sezione «talenti per l'Italia»: sarà questo lo slogan con cui il Pd presenterà alcuni personaggi che sta corteggiando come Tito Boeri.

Per evitare l'assalto alla diligenza da parte dei maggiorenti del Pd che vorrebbero infilare i loro uomini Veltroni ha escogitato un piano. Innanzitutto, le candidature verranno preparate dai segretari regionali, che sono stati eletti alle primarie e non messi lì da qualche big del Pd. Poi quando la pratica tornerà a Roma cominceranno le prime grane. Ma vi sono altri due modi per risolverle. Il primo è quello che Goffredo Bettini ha imposto con lo Statuto: il limite dei tre mandati. Il braccio destro e sinistro di Veltroni è stato categorico con la Margherita che si lamentava: «Voi non avevate nessun vincolo, noi quello dei due mandati, vada per tre e basta». Non solo, anche le donne tornano utili all'occorrenza. Nelle liste uomini e donne si devono alternare. Tra i parlamentari della Margherita le donne erano solo il 17 per cento, mentre tra i Ds rappresentavano il doppio, ossia il 34, questo fa sì che gli ex diessini possano avere più posti rispetto agli ex dl.

Con la Cosa Rossa sembra chiusa ogni strada. Non si può fare nessuna alleanza. Tutt'al più si può candidare qualche esterno di lusso di quella formazione a palazzo Madama ma sotto le bandiere del Pd. Bertinotti l'ha presa non bene ma benissimo. Anche perché questa decisione di Veltroni ha spuntato le unghie agli uomini della Sinistra Democratica che chiedevano l'alleanza con il Pd e non volevano che la leadership della Cosa Rossa venisse affidata al presidente della Camera. Ora devono accettarla. Il che ha creato non pochi problemi dentro la Sd dove la capogruppo alla Camera Titti Di Salvo ha accusato Mussi e Salvi «di aver tradito il loro mandato». Anche in quel gruppo, comunque in molti non si ricandideranno: Marco Fumagalli, Gloria Buffo e Fulvia Bandoli, per esempio. Il sottosegretario Famiano Crucianelli invece traslocherà nel Pd. A conti fatti, il Pdci dovrebbe avere 10 parlamentari, altrettanti i Verdi, 6 la Sd e 25 Rifondazione, che, stavolta, non dovrebbe ricandidare Caruso.



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Bonino: «Non è lungimirante la scelta solitaria del Pd»


di VLADIMIRO FRULLETTI

Dopo il pranzo (assieme a Pannella) dal presidente Prodi, Emma Bonino incassa il sostegno del prodiano Parisi («i Radicali? Alleati preziosi, non mi arrendo a perderli» dice il ministro della difesa), ma non pare troppo fiduciosa su un'intesa con Veltroni.

Ministro lei ritiene possibile una vostra alleanza col PD?

«Mi pare di capire che Walter Veltroni abbia messo per ora una pietra tombale su qualsiasi possibilità di alleanza con chicchessia, Di Pietro escluso sento dire. Va dato atto all'inventore del "ma-anchismo" di avere invece preso per una volta una decisione strategica senza "ma". Spero solo che sia quella buona. Quando si combatte servono non solo le strategie ma delle buone tattiche: vedi Berlusconi,che appena salito su un'auto per annunciare la nascita del Popolo della Libertà,ne è ridisceso precipitosamente per rispolverare Forza Italia e la CDL, visto che si andava al voto con il "Porcellum". Questo correre da solo preconcetto del PD mi fa pensare più a "Io ballo da sola"" di Bertolucci, che ad una scelta politica lungimirante: rischia semplicemente di riportare Berlusconi al governo senza troppi sforzi. All'indomani dei risultati elettorali, Veltroni s'incoronerà leader di questa sinistra sconfitta. Non mi pare un gran programma....»

Il PD pensa a un programma snello e autonomo da presentare agli elettori e a un'intesa solo con chi ci sta. I Radicali che proposte vi scriverebbero?

«Siamo stati i più leali sostenitori di questo governo di centrosinistra. I meno inclini ad ultimatum su questioni di bottega e abbiamo anche notevolmente contribuito ad ottenere alcuni dei risultati che il governo Prodi può legittimamente rivendicare: dal risanamento economico alla moratoria sulla pena di morte, al sostegno all'export. Mi fa piacere che il PD pensi ora ad un programma snello ed autonomo, rispetto al voluminoso programma dell'Unione, che abbiamo sempre trovato ridondante e che non abbiamo sottoscritto. Vi scriverei quello che avremmo scritto due anni fa: ripianamento del debito pubblico, liberalizzazioni, lavoro al femminile, rispetto rigoroso del nostro stare in Europa, laicità, stato di diritto. C'è qualcosa di incompatibile con l'agenda del PD? Che cosa, di grazia?»

Ma state discutendo di questo col PD?

«Non ho mai smesso di lavorare con i colleghi del PD al governo, a cominciare dal Presidente Prodi, ma non abbiamo attualmente alcun contatto formale con Veltroni e gli altri "dirigenti" del PD. A volte i silenzi sono molto più eloquenti delle parole».

Alcuni dirigenti del PD ritengono che non ci si possa alleare con voi. Come lo spiega?

«Ai veti siamo abituati. Come ha scritto Adriano Sofri su Il Foglio, l'idiosincrasia per i Radicali è una brutta malattia. Con un'aggravante nel caso del PD: quella di pubblicizzare la nascita di un partito aperto alle istanze democratiche della società civile. Se una formazione politica vuole essere davvero aperta, l'unico veto accettabile è quello contro chiunque voglia imporre veti alla partecipazione altrui».

Lei pensa che il PD non voglia intese con voi per eliminare un punto che potrebbe essere di frizione col Vaticano?

«Può darsi che ad alcuni interessi consegnare lo scalpo radicale oltre Tevere, come un trofeo di cui gloriarsi e per il quale aspettarsi qualche benemerenza. Non conosco spiegazioni: Rutelli dice che non è una scelta sua; mentre Veltroni annuncia che tutto il Partito gli chiede di correre da solo. Noi Radicali siamo abituati a vendere cara la pelle e facciamo politica, non gli accattoni».

Alcuni dicono che nel PD ci sarebbe una disponibilità a singole candidature radicali, ad esempio la sua, ma non quella di Marco Pannella. Lei sarebbe disponibile?

«Sono trent'anni che di volta in volta ci viene fatta un' "offerta" simile e sono trent'anni che la rimandiamo al mittente. E davvero stucchevole questa favola della fatina dal volto umano dei Radicali, che poi sarei io, e dell'orco che mangia i bambini, che sarebbe Pannella. Fino a qualche anno fa mi arrabbiavo, ora non più data la scontatezza e, se permette, la pochezza politica».

Senza alleanze i radicali si presenteranno da soli? Non rischiate di restare fuori dal Parlamento?

«Alle elezioni si va per vincere,non per partecipare. Quanto a noi radicali, le regole del porcellum, implicano che dobbiamo raggiungere il 4% se andiamo da soli, e il 2% se ci apparentiamo. È chiaro che il contesto non ci aiuta, e che il rischio di restare fuori dal Parlamento è reale».

Lorekon
08-02-2008, 10:25
una scelta dolorosa (una sconfitta in pratica) ma necessaria.

se dobbiamo ingollare il PD, mettiamoci dentro tutto il necessario, compresa l'assenza dei radicali.
io lascerei fuori, se possibile, solo i soggetti in odor di criminalità, non vorrei trovarmi un Cuffaro o equivalenti nel partito.

è l'unica possibilità.

D.O.S.
08-02-2008, 10:48
una strategia perdente fin dall'inizio perché i sondaggi danno Berlusconi in vantaggio anche con il PD schierato da solo.

Spero che Veltroni abbia l'onestà di ritirarsi dopo la sconfitta e lasciare il posto a politici più giovani con idee migliori.

Paganetor
08-02-2008, 11:12
io lascerei fuori, se possibile, solo i soggetti in odor di criminalità

così facendo ci ritroviamo i partiti-fantasma... :D

FabioGreggio
08-02-2008, 11:14
Io sono indeciso se voterò Sinistra Arcobaleno o Di Pietro.
Se voto Di Pietro però rischio di votare Nutelloni?
:stordita:


fg

kaioh
08-02-2008, 11:56
una strategia perdente fin dall'inizio invece ha fatto una mossa saggia non volendo far entrare chi può impiantare grane all'interno della coalizione .

mastella docet .

D.O.S.
08-02-2008, 12:58
invece ha fatto una mossa saggia non volendo far entrare chi può impiantare grane all'interno della coalizione .

mastella docet .

a me viene il sospetto di un possibile inciucio fra berlusconi e veltroni nel caso il cavaliere non riesca ad ottenere la maggioranza al senato ( probabile )

quindi ci dobbiamo aspettare un governo cdx + PD..... con mastella di nuovo dentro .

Paganetor
08-02-2008, 12:59
a me viene il sospetto di un possibile inciucio fra berlusconi e veltroni nel caso il cavaliere non riesca ad ottenere la maggioranza al senato ( probabile )

quindi ci dobbiamo aspettare un governo cdx + PD..... con mastella di nuovo dentro .

:Puke:

songoge
08-02-2008, 13:09
a me viene il sospetto di un possibile inciucio fra berlusconi e veltroni nel caso il cavaliere non riesca ad ottenere la maggioranza al senato ( probabile )

quindi ci dobbiamo aspettare un governo cdx + PD..... con mastella di nuovo dentro .

Veramente, al momento attuale, il cdx al senato prenderebbe 30 senatori in più rispetto alla csx.
L'inciucio come lo chiami tu, avverrà per altri motivi.
Uno di questi ( e credo che sia il più importante) è eliminare i partitini piccoli. Oppure fonderli con quelli più grandi. Cambiare il quadro politico insomma.

D.O.S.
08-02-2008, 13:49
Veramente, al momento attuale, il cdx al senato prenderebbe 30 senatori in più rispetto alla csx.
L'inciucio come lo chiami tu, avverrà per altri motivi.
Uno di questi ( e credo che sia il più importante) è eliminare i partitini piccoli. Oppure fonderli con quelli più grandi. Cambiare il quadro politico insomma.
allora non cambierà mai nulla , berlusconi può tenere unita qualsiasi maggioranza fatta fra più partiti e partitini, ma veltroni e il csx no.