View Full Version : Why Not, perquisiti uffici e case di Loiero
DonaldDuck
06-02-2008, 10:56
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_06/loiero_perquisito_why_not_c0a916a6-d494-11dc-a819-0003ba99c667.shtml
Nell'inchiesta coinvolti anche prodi e mastella
Why Not, perquisiti uffici e case di Loiero
Lo comunica lo stesso presidente della regione calabria tramite il suo portavoce
CATANZARO - Nuovi risvolti nell'ambito dell'inchiesta Why Not, I carabinieri hanno compiuto in mattinata perquisizioni nelle abitazioni di Catanzaro, Roma e Stalettì e negli uffici del capoluogo calabrese e di Reggio Calabria del presidente della Regione, Agazio Loiero. La notizia delle perquisizioni è stata resa nota dallo stesso Presidente Loiero tramite il suo portavoce, Pantaleone Sergi. L'inchiesta riguarda un presunto comitato d'affari che avrebbe gestito in modo illecito finanziamenti pubblici. Al momento Loiero, che si trovava da martedì a Roma per impegni istituzionali, non ha fatto nessun commento ma non si esclude in mattina una nota ufficiale. Il presidente della Regione sta infatti tornando a Catanzaro in auto.
GLI INDAGATI - Nell'inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro della Giustizia dimissionario, Clemente Mastella. La perquisizione nella sede del consiglio regionale - secondo quanto si è appreso - si sarebbe già conclusa con il sequestro di due computer. Il primo dell'addetta alla segreteria ed il secondo in un ufficio che generalmente viene utilizzato dalla segreteria della consulta antimafia e da amministratori regionali quando si svolge il consiglio regionale.
06 febbraio 2008
Perchè questa indagine è stata tolta a De Magistris :muro: :muro:
FabioGreggio
06-02-2008, 11:03
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_06/loiero_perquisito_why_not_c0a916a6-d494-11dc-a819-0003ba99c667.shtml
Perchè questa indagine è stata tolta a De Magistris :muro: :muro:
qui invece si parla di arresto, che è una cosa un pò più forte di una perquisizione.
Ti è sfuggito?
Era nell'altro 3d. Magari eri occupato....
http://www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.1846156453
E' militante azzurro dal 1994
Milano, arrestato per tangenti consigliere regionale
Gianluca Rinaldin di Forza Italia è accusato di truffa, falso, corruzione e finanziamento illecito al candidato nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta 'tangentopoli lariana'. il gip: ''Era abituato da lungo tempo a ricevere somme di denaro in percentuali fisse e consistenti''
Milano, 5 feb. (Adnkronos) - Il consigliere regionale di Forza Italia Gianluca Rinaldin è stato arrestato questa mattina nell'ambito dell'inchiesta condotta a Milano dal pm Francesco Prete sulla cosiddetta 'tangentopoli lariana'. Già indagato nei mesi scorsi, Rinaldin è accusato di truffa, falso, corruzione e finanziamento illecito al candidato. Nei suoi confronti il gip di Milano ha disposto la misura degli arresti domiciliari.
Rinaldin era abituato "da lungo tempo a ricevere tangenti in percentuali fisse e consistenti, oltre ad altre illecite contribuzioni più o meno mascherate contabilmente, per conseguire vantaggi economici e politici personali", scrive il gip di Milano Andrea Ghinetti. "Non è solo la capacità a delinquere dimostrata finora - scrive ancora il gip - che fa sorgere concrete esigenze di prevenzione. Rinaldin è tuttora consigliere regionale e ricopre, a quanto consta, incarichi in diverse commissioni consiliari. Egli è molto influente nella zona del comasco e le 'sue' 2.251 tessere, ottenute eludendo le stesse regole di trasparenza del partito, come emerge dalle intercettazioni, lo dimostrano".
In più, secondo il giudice, Rinaldin ha anche manifestato "inclinazione ad aggiustare le carte attraverso manipolazioni di documenti ufficiali". Il giudice, a questo proposito, fa riferimento a "manovre successive all'interrogatorio" che Rinaldin avrebbe esercitato, stando a quanto ha riferito un altro degli indagati. Dimostrazione questa di "assoluta mancanza di remore e disponibilità ad agire con spregiudicatezza, in spregio ai rigorosi doveri che, in linea teorica, dovrebbero caratterizzare il munus publicum ricoperto".
Il consigliere di Forza Italia alla Regione Lombardia milita da tempo tra gli 'azzurri' e ha ricoperto numerosi incarichi, a livello provinciale e regionale. Trenta anni, laureato nel 1999 a pieni voti in Economia aziendale con specializzazione in Finanza presso l'Università Liuc di Castellanza, Rinaldin dal 1999 collabora nella qualità di libero professionista con diversi enti pubblici e privati, tra cui la Regione Lombardia e la Camera dei Deputati. E' attivista all'interno del movimento di Forza Italia dal 1994, dirigente del movimento giovanile dal 1996 al 2002 arriva a ricoprire la carica di coordinatore provinciale giovanile e di vice coordinatore regionale.
Nel 2000 viene eletto dal Congresso provinciale dirigente di Forza Italia. Due anni più tardi, nel 2002, gli viene affidato l'incarico di presidente del comitato elettorale per le elezioni amministrative, provinciali e comunali. Nel giugno 2002 viene nominato Assessore provinciale di Como con deleghe al Turismo, Agricoltura e Foreste, Gestione Faunistica ed Ittica, Sport e Tempo Libero. Nel marzo 2005, invece, viene candidato alle elezioni regionali per Forza Italia nell'aprile 2005 viene eletto al Consiglio Regionale della Lombardia risultando il candidato più votato della provincia di Como con 10.305 preferenze.
nomeutente
06-02-2008, 11:28
Torniamo in topic?
personalmente non mi fido di Loiero, non mi piace, e non mi sutpirei se avesse combinato qualcosa.
Bisogna anche dire che nella sua giunta c'era Fortugno, che mafiosissimo non doveva essere, visto che l'hanno ammazzato.
e per ammazzare una carica pubblica così alta, ci devono essere motivazioni fortissime nella malavita, che di solito riesce ad agire solo nel silenzio delle istituzioni e della società civile.
DonaldDuck
07-02-2008, 13:54
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_06/loiero_perquisito_why_not_c0a916a6-d494-11dc-a819-0003ba99c667.shtml
Nell'inchiesta coinvolti anche prodi e mastella
Why Not, Loiero accusato di corruzione
Perquisiti case e uffici del presidente della Regione Calabria. Il governatore: sono innocente
CATANZARO - Corruzione semplice e corruzione elettorale, sono questi i reati contestati al presidente della giunta regionale della Calabria, Agazio Loiero, nell'ambito dell'inchiesta «Why not». L'inchiesta, avviata dal sostituto procuratore Luigi de Magistris, riguarda un presunto comitato d'affari che avrebbe gestito in modo illecito finanziamenti pubblici. I carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Loiero a Roma, Stalettì e Catanzaro, oltre ad avere perquisito anche gli uffici della presidenza della Regione a Reggio Calabria e Catanzaro. I fatti contestati riguarderebbero il periodo della campagna elettorale per le regionali del 2005, con i presunti legami tra il presidente Loiero, che secondo l'accusa sarebbe stato destinatario di finanziamenti, e il responsabile della Compagnia delle opere calabrese, Antonio Saladino.
GLI INDAGATI - Nell'inchiesta sono coinvolti, tra gli altri, il presidente del Consiglio, Romano Prodi, e il ministro della Giustizia dimissionario, Clemente Mastella. La perquisizione nella sede del consiglio regionale - secondo quanto si è appreso - si sarebbe già conclusa con il sequestro di due computer. Il primo dell'addetta alla segreteria ed il secondo in un ufficio che generalmente viene utilizzato dalla segreteria della consulta antimafia e da amministratori regionali quando si svolge il consiglio regionale.
«ESTRANEO AI FATTI» - «A parte il trauma di vedere i militari frugare tra le mie cose più intime in maniera generalizzata, non riesco a perdere la serenità. Convinto come sono che emergerà la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati» ha detto Loiero commentando le perquisizioni.
«D'altra parte - ha aggiunto il presidente della Regione Calabria - capisco che i magistrati di Catanzaro che mi hanno indagato, Pierpaolo Bruni e Alfredo Garbati, non potevano che agire così: non potevano cioè che essere più realisti del re. Basti ricordare che l'ex pm De Magistris - spiega Loiero - inizialmente titolare dell'inchiesta, ha denunciato presso la Procura di Salerno i seguenti magistrati: l'avvocato generale dello Stato Dolcino Favi, che ha avocato l'indagine; il precedente procuratore generale della Corte d'appello di Catanzaro, dott. Pudia; l'ex procuratore della Repubblica di Catanzaro e quello attuale, Lombardi e Murone; il presidente del Tribunale della libertá, Rinardo; il sostituto procuratore generale della Corte d'appello, D'Amico; l'ex presidente di sezione della Corte d'appello, Baudi, nonchè diversi appartenenti alle forze dell'ordine». «Insomma - aggiunge il governatore - nel palazzo di giustizia di Catanzaro il clima è tutt'altro che sereno e purtroppo per me chi oggi ha in mano il procedimento non può che essere condizionato di riflesso da questo clima. A questo punto però mi auguro fortemente che l'esito della perquisizione, certamente per me positivo, segni l'ultimo passaggio di quest'inchiesta. Infine una riflessione: sono giá stato indagato da De Magistris in un'altra inchiesta per la quale lo stesso magistrato mi aveva assicurato in presenza del suo procuratore capo e del mio avvocato che avrebbe chiuso le indagini nel giro di quindici giorni». «In veritá la chiusura è avvenuta dopo un anno circa e con la richiesta di rinvio a giudizio - conclude - Lungo questo interminabile arco di tempo sono stato demonizzato da più parti da figure istituzionali ma anche da imputati di omicidio e furfanti vari. Con riflessi inimmaginabili sulla Regione. Quando un giorno, spero non lontano, risulterò anni luce lontano dagli addebiti che mi si attribuiscono, chi mi potrá mai risarcire e chi soprattutto risarcirá la mia difficile regione?».
06 febbraio 2008
Chi tocca i poteri forti viene messo a pi greco mezzi e trapanato da una scavatrice stile tunnel delle manica.
6 febbraio 2008, in Marco Travaglio
Stato d’assedio
61
commenti
Uno legge sui giornali il seguente titolo: “Csm, si aggrava la posizione della Forleo”. E si domanda: oddìo, che altro avrà fatto la Clementina, oltre a macchiarsi di colpe indelebili tipo intercettare Fazio e i furbetti del quartierino, far recuperare allo Stato 200 milioni di euro di refurtiva, bloccare le scalate illegali a Bnl, ad Antonveneta e a Rcs e soprattutto partecipare ad Annozero? Niente, assolutamente niente.
Molto semplicemente la prima commissione del Csm (di cui fa parte la signora Letizia Vacca, quella che condannò Forleo e De Magistris prim’ancora che fossero giudicati) dev’essersi resa conto che le accuse fin qui mosse alla gip non reggono, o non bastano a farla trasferire (il nuovo ordinamento giudiziario non contempla, fra le cause di trasferimento per incompatibilità, i comportamenti colpevoli del magistrato, ma solo le situazioni oggettive indipendenti dalla sua volontà: tipo parentele con indagati o cose del genere, mentre qui si accusa la Forleo di comportamenti colpevoli, passibili di un procedimento disciplinare, ben più garantito della procedura di trasferimento).
Così, come già fece il Pg della Cassazione con De Magistris, si continuano a aggiungere accuse sempre nuove, anche se basate su fatti vecchi e stranoti. L’ultima (last but not least) è di aver addirittura “interferito” nelle indagini sulle scalate bancarie e “personalizzato” le sue funzioni di gip, venendo meno alla sua “terzietà”, per aver chiesto alla Procura notizie di una mega-misura di sequestro e interdizione a carico di un personaggio legato a Unipol, più volte annunciata e mai arrivata sul suo tavolo.
Meravigliata dall’improvviso cambio di rotta, la Forleo si sarebbe sfogata con alcuni amici su possibili “frenate” della Procura, esternando la sua amarezza per essere stata mandata allo sbaraglio. Fermo restando che i pm milanesi sono persone al di sopra di ogni sospetto, liberi di cambiare strategia quando lo ritengono opportuno, gli sfoghi della Forleo andrebbero inseriti nel contesto di quel che stava accadendo nell’estate-autunno 2006: attacchi concentrici alla gip da destra a sinistra e dai massimi vertici istituzionali che l’accusavano di ogni nequizia, nel silenzio tombale dell’Anm e del Csm (che pure, in casi di attacchi molto meno pesanti ad altri magistrati, è solito aprire pratiche a loro tutela).
Di più: interpretando garantisticamente la legge Boato, la Procura aveva deciso di non iscrivere D’Alema e Latorre per concorso in aggiotaggio finchè le loro telefonate con Consorte non fossero state autorizzate dal Parlamento, lasciando alla gip l’onere di spiegare alle Camere che l’autorizzazione sarebbe servita a indagare non solo su Consorte & furbetti vari, ma anche nei confronti dei due parlamentari. Molto correttamente, il pm Francesco Greco spiegò al Sole-24 ore che la Procura era in piena sintonia, su quella interpretazione (tra l’altro avallata autorevolissimamente dal professor Cordero), con la gip Forleo. E’ in quel contesto di isolamento e di attacchi furibondi che vanno inquadrati gli sfoghi della Forleo, che si sentì isolata e “mandata allo sbaraglio”. Sfoghi privati, magari esagerati ma legittimi e comprensibili,che sarebbero rimasti nella sfera riservata se qualche suo interlocutore non fosse andato a spiattellarli alla Procura di Brescia.
Resta da capire cosa c’entri tutto questo con la presunta “incompatibilità” della Forleo. Dove sta scritto che un gip deve andare d’amore e d’accordo con la Procura? Non s’era detto che il gip, per essere “terzo”, non deve appiattirsi sui pm? Allora che senso ha accusare la Forleo di aver compromesso la sua terzietà criticando la Procura? Pare di sognare, è il mondo alla rovescia. I pm legittimamente le dissero di tenersi pronta per una voluminosa richiesta di sequestro e di interdizione: che c’è di male se poi, non vedendola arrivare, la Forleo domandò che fine avesse fatto quella richiesta? E come può un gip “interferire” in un’indagine, visto che le indagini le fanno i pm e il gip può agire solo su loro richiesta? E, se il gip è un giudice monocratico, cioè decide da solo, che senso ha accusarlo di “personalizzare” il suo lavoro? Come si vede, le “nuove accuse” che avrebbero “aggravato” la posizione della Forleo confliggono non solo con i fatti, ma anche col buonsenso e con la logica. Se vogliono punire la Forleo “a prescindere”, facciano il piacere: dicano che deve pagare per aver toccato qualche intoccabile di troppo, e la facciano finita. Tanto la gente ha già capito tutto.
Uliwood Party - da L'Unità
subvertigo
07-02-2008, 14:48
Perchè questa indagine è stata tolta a De Magistris :muro: :muro:
E' la grande coalizione. L'unico che difende De Magistris e Forleo (santa donna, se non era per lei c'era ancora fazio alla banca d'italia) è Di Pietro (e Grillo e Travaglio).
Ah la grande coalizione ovviamente vuole anche vietare sia fare intertettazioni, sia pubblicarle.
http://www.corriere.it/cronache/08_febbraio_06/loiero_perquisito_why_not_c0a916a6-d494-11dc-a819-0003ba99c667.shtml
Perchè questa indagine è stata tolta a De Magistris :muro: :muro:
Perchè era un pericoloso komunista. E poi aveva quei vizietti di forma... che detto dalla classe politico-dirigente-burocratica di "austriaci" che ci ritroviamo...
DonaldDuck
07-02-2008, 22:55
E' la grande coalizione. L'unico che difende De Magistris e Forleo (santa donna, se non era per lei c'era ancora fazio alla banca d'italia) è Di Pietro (e Grillo e Travaglio).
Ah la grande coalizione ovviamente vuole anche vietare sia fare intertettazioni, sia pubblicarle.
Vero. Su questo sono tutti ampiamente d'accordo.
E' la grande coalizione. L'unico che difende De Magistris e Forleo (santa donna, se non era per lei c'era ancora fazio alla banca d'italia) è Di Pietro (e Grillo e Travaglio).
Ah la grande coalizione ovviamente vuole anche vietare sia fare intertettazioni, sia pubblicarle.
E' gia stata approvata la legge sulle intercettazioni.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.