View Full Version : Barack Obama: Ecco l'America che sogno
FabioGreggio
04-02-2008, 06:55
Mi sono candidato alla presidenza perché sono convinto che abbiamo bisogno in America di un cambiamento radicale. Non solo l'alternanza del partito che sta dentro la Casa Bianca, ma un cambiamento che il popolo americano possa vedere nei fatti di tutti i giorni, che porti la speranza invece della paura, la giustizia invece dei privilegi, che cancelli le divisioni del passato e ci restituisca unità e fiducia nel futuro.
Ho scommesso sul popolo, sulla sua ansia di cambiamento, sulla capacità di far emergere dal basso l’alternativa necessaria. Ed ho cominciato a mostrare già all’America come sarà questo cambiamento: abbiamo costruito un movimento di giovani e anziani, poveri e ricchi, neri e bianchi, latini, asiatici e americani di nascita. Abbiamo dimostrato già di poter unire il Paese in nome del cambiamento.
Se i cittadini sceglieranno me, avranno un candidato democratico che non prenderà un centesimo dai lobbisti di Washington e dagli affaristi. Un candidato che non dice, come dicono i repubblicani, che i lobbisti sono parte del “sistema”, ma casomai che sono parte del “problema”.
E quando sarò presidente, questi signori avranno finito di fissare l’agenda della Casa Bianca!
Dopo un’altra presidenza di un uomo chiamato George Bush, non basterà semplicemente riportare indietro le lancette dell’orologio, per tornare nel ventesimo secolo. Come disse John Kennedy, "il mondo è cambiato, e le vecchie ricette non funzionano più; è tempo di soluzioni nuove e di una leadership di nuova generazione".
Sto correndo per la presidenza perché la gente che incontro in tutto il Paese non ne può più dei vecchi politici. La scelta è tra passato e futuro. Tra la speranza e una situazione economica in cui le famiglie sono costrette a mettere da parte desideri e aspirazioni, e i lavoratori americani hanno visto sparire le loro pensioni. Davvero, il “sogno americano” dovrebbe essere basato su qualcosa di più solido dell’attuale precarietà delle condizioni di vita e di lavoro.
Nel breve termine, c’è bisogno di estendere lo stato sociale a chi ne è escluso. E sarebbe difficile fare questo scegliendo un candidato che ha votato per privilegiare le banche e il grande capitale rispetto agli americani che lavorano duramente!
Ho lottato per la classe operaia durante tutta la mia vita politica. E quando sarò presidente, gli imprenditori non potranno certo sbarazzarsi dei vostri salari e pensioni con un mano, mentre con l’altra si intascano extraprofitti e rendite! Io promuoverò leggi severe sui fallimenti aziendali, che proteggano i lavoratori invece delle banche. Stroncherò la truffa dei prestiti bancari a tassi d’interesse variabili, fatti apposta per strangolare il cittadino che ne ha bisogno.
Non ci servono candidati che sono impelagati negli affari finanziari tutti i santi giorni, ma chiedono un time-out perché devono correre per la presidenza! Io metterò fine alla pratica di elargire favori fiscali alle imprese che trasferiscono i nostri posti di lavoro oltreoceano, e invece comincerò a trasferire risorse nelle tasche dei lavoratori!
Metterò fine ai tagli delle tasse per i benestanti, che non ne hanno bisogno e nemmeno l’avevano chiesto, e ridarò dignità agli operai americani e alla nostra economia. Le tasse le taglierò per la classe lavoratrice, per chi ha solo la casa in cui abita, per gli anziani con le pensioni più basse: questa è la “sicurezza” come la intendo io!
Ed è tempo di mettere fine alla vergogna dell’impossibilità, per tante madri, di sostenere le spese per le cure mediche dei loro bambini. Tutti gli americani hanno diritto all’assistenza medica, anche se economicamente non possono permettersela. Ogni singolo americano ne ha diritto. Sarà la prima cosa di cui mi occuperò da presidente degli Stati Uniti d’America.
E dirò basta alle scuole sovraffollate, ai salari da fame di molti insegnanti, all’impossibilità per gli studenti capaci di andare al college. Dedicherò la mia presidenza alla causa dell’educazione, per assicurare uguali opportunità a tutti i bambini e ragazzi di questo Paese.
Garantendo presalari ed esenzioni dalle tasse universitarie a chi ha redditi bassi. Ma anche convincendo le famiglie a seguire di più l’educazione dei figli, magari spegnendo la televisione e aprendo un libro insieme a loro!
Ci vuole una nuova leadership che permetta ai miei e vostri figli di crescere in un secolo in cui la nostra economia non dipenda più dal petrolio, la nostra politica estera non sia più ostaggio dei peggiori dittatori in giro per il mondo e il nostro pianeta non resti a lungo in questo momento di non ritorno.
Quando sarò presidente, non aspetterò un minuto a ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti; e delle necessità dell’ecologia non andrò a parlare agli ambientalisti, ma agli industriali: riceverò pochi applausi, ma non m’interessa, perché è tempo di dire agli americani le cose come stanno veramente.
Mi batterò per le energie rinnovabili: per il solare e l’eolico. Se siamo riusciti ad andare sulla luna, riusciremo anche in questo! Possiamo ridurre le emissioni globali dell’80% entro il 2050, e possiamo guidare il mondo non nelle guerre ai paesi poveri, ma nella guerra all’inquinamento!
E darò una risposta a quella donna che mi ha detto che non riesce più a respirare da quando suo nipote è partito per l’Iraq, e a quel soldato che non ha ancora visto il suo bambino nato da poco, perché sta ancora combattendo laggiù. Metterò fine alla mentalità secondo cui l’idea di sicurezza nazionale, per i democratici, è lasciar fare a Bush oppure fare come lui.
Basta coi muscoli, basta col motto “meglio essere forti avendo torto, che essere deboli avendo ragione”.
Dimostrerò che saremo forti proprio essendo giusti!
Ma come si fa a battere uno come John McCain, votando un candidato democratico che ha votato insieme a lui per la guerra in Iraq e che ha condiviso in tutto e per tutto la politica estera di Bush e Cheney? Su questo argomento noi democratici dobbiamo mostrare il più chiaro, netto, duro contrasto con i repubblicani: e accadrà di sicuro, con me come candidato! Io mi sono opposto a questa guerra fin dall’inizio, e non ho mai tentennato in questa opposizione.
Appena sarò eletto presidente, annuncerò immediatamente il ritiro delle nostre truppe, e metterò fine a questa guerra.
E sfiderò il pregiudizio secondo cui si è deboli se si tratta con i nostri nemici: no, solo se si è forti lo si può fare. E io lo farò. Mi batterò inoltre per un mondo libero da armi nucleari. E l’unica guerra che dichiarerò sarà quella alla fame e alla miseria di tanti popoli nel mondo!
Con me alla presidenza, restaureremo la nostra leadership morale ripudiando la tortura senza nessun equivoco. Chiuderò Guantanamo; recupererò tutte le nostre leggi liberali e garantiste, portando la luce di quella giustizia ai prigionieri politici in tutto il mondo.
Le minacce del 21° secolo, contro cui l’America deve battersi, non riguardano solo il terrorismo ma le armi nucleari, le guerre, i genocidi, le malattie, l’inquinamento, la povertà. Riprendiamoci il futuro, amici! Stiamo dimostrando in questi giorni che questo grande cambiamento è possibile! Ci sono politici che usano il patriottismo come un bastone e la religione come un’accetta: per colpire e dividere.
Ci sono politici che ci dicono cosa dobbiamo pensare, e pretendono di imporci la loro morale ristretta. Che pensano che i giovani siano apatici, e gli fa molto comodo pensarlo.
Che i poveri non votino.
Che i bianchi non voretebbero per un candidato nero.
Che neri e latini non potrebbero stare insieme. Ma noi democratici abbiamo sempre dato il nostro meglio superando queste divisioni, quando abbiamo chiamato tutti gli americani a un obiettivo comune, quando ci siamo mobilitati per scrivere il nostro futuro, e decidere come noi vogliamo che fosse!
Siamo il Paese della libertà, è vero: ma dobbiamo essere il Paese della libertà per tutti! Siamo il Paese che ha rovesciato il fascismo e liberato l’Europa dalla tirannia! Siamo il Paese di Jefferson, l’uomo che ha scritto quelle parole che stiamo ancora cercando di mettere in pratica: “tutti gli uomini sono nati EGUALI”.
E noi siamo chiamati a realizzare le promesse dei nostri più alti ideali. Ecco quello che dobbiamo essere.
E che saremo.
E’ il momento di cambiare: dal basso, tutti insieme.
Ne abbiamo l’occasione storica: non lasciamocela sfuggire!
E ricordate: non c’è niente che sia impossibile, se lo vogliamo veramente.
Barack Obama
(traduzione di Giancarlo Iacchini)
fg
se sono parole sue e nn gliele hanno scritte, merita un applauso.
FabioGreggio
04-02-2008, 07:14
se sono parole sue e nn gliele hanno scritte, merita un applauso.
Non siamo mica in Italia dove le leggi le fa uno e le presenta un altro.
Tipo Gasparri o Calderoli dico. :cool:
fg
giannola
04-02-2008, 08:19
Non siamo mica in Italia dove le leggi le fa uno e le presenta un altro.
Tipo Gasparri o Calderoli dico. :cool:
fg
già, peccato che in america le leggi spesso vengono approvate senza che i politici le abbiano lette. :fagiano:
FabioGreggio
04-02-2008, 08:41
già, peccato che in america le leggi spesso vengono approvate senza che i politici le abbiano lette. :fagiano:
Qui siamo oltre.
Ci sono Ministri che propongono leggi che non condividono.
Calderoli deve aver letto almeno la prima cartella della legge elettorale, commentando "E' una porcata". :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr:
Fu approvata.
fg
tdi150cv
04-02-2008, 09:20
Non siamo mica in Italia dove le leggi le fa uno e le presenta un altro.
Tipo Gasparri o Calderoli dico. :cool:
fg
ma come ... fino a ieri non era la nazione della guerra , quella della pena di morte , quella brutta e cattiva che se stai male e non hai decine di miliardi di dollari ti lasciano morire ?
Cazz ... e' bastato un nero solo candidarsi e due parole che probabilmente nemmeno ha scritto lui e si comincia ad inneggiare agli States ?
E poi abbiamo il coraggio di insultare i nostri parlamentari perchè cambiano bandiera da un secondo all'altro ? Su su ... cominciate con Voi stessi prima va ...
bel discorso
la prima parte sarebbe perfetta per un candidato in Italia se ci pensate
comunque un conto le parole, un conto i fatti
è tutto da dimostrare che, una volta al potere, possa veramente liberarsi dei lobbisti ecc. ecc.
Ed è tempo di mettere fine alla vergogna dell’impossibilità, per tante madri, di sostenere le spese per le cure mediche dei loro bambini. Tutti gli americani hanno diritto all’assistenza medica, anche se economicamente non possono permettersela. Ogni singolo americano ne ha diritto. Sarà la prima cosa di cui mi occuperò da presidente degli Stati Uniti d’America.
Metterò fine ai tagli delle tasse per i benestanti, che non ne hanno bisogno e nemmeno l’avevano chiesto, e ridarò dignità agli operai americani e alla nostra economia. Le tasse le taglierò per la classe lavoratrice, per chi ha solo la casa in cui abita, per gli anziani con le pensioni più basse: questa è la “sicurezza” come la intendo io!
E darò una risposta a quella donna che mi ha detto che non riesce più a respirare da quando suo nipote è partito per l’Iraq, e a quel soldato che non ha ancora visto il suo bambino nato da poco, perché sta ancora combattendo laggiù. Metterò fine alla mentalità secondo cui l’idea di sicurezza nazionale, per i democratici, è lasciar fare a Bush oppure fare come lui.
Basta coi muscoli, basta col motto “meglio essere forti avendo torto, che essere deboli avendo ragione”.
Dimostrerò che saremo forti proprio essendo giusti!
Io mi sono opposto a questa guerra fin dall’inizio, e non ho mai tentennato in questa opposizione.
Appena appena diverso da quello che il petroliere Bush ha detto e fatto negli ultimi 7 anni.
Sarà che son cinico... sarà che sono disilluso... sarà che son gretto... ma io l'ho trovato un discorso banale e "populista"... classiche promesse elettorali di un mondo lastricato di buone intenzioni... avrei preferito un discorso meno "idilliaco", ma più concreto... è facile dire "farò, farò, farò,..." ma senza il "come" (=con che soldi?!) la vedo dura!... ;)
Tra il dire e il fare...
Ma sono impegni presi e gli americani ti presentano il conto se non mantieni quello che hai promesso in campagna elettorale.
Tra il dire e il fare...
Ma sono impegni presi e gli americani ti presentano il conto se non mantieni quello che hai promesso in campagna elettorale.
dici che anche Obama si presenterà a "Door-to-Door" per firmare il contratto con gli americani? :D
Di tutti i candidati presidenziali da me intervistati, soltanto George C. Wallace, allora governatore dell’Alabama, disse la verità: “Non c’è alcuna differenza tra Democratici e Repubblicani”, e gli spararono.
:cool:
L’ex presidente della Tanzania, Julius Nyerere, una volta chiese “perché non possiamo tutti votare nelle elezioni americane? Sicuramente chiunque abbia un televisore ha acquisito quel diritto, se non altro per doversi sobbarcare il crudele bombardamento mediatico che ne deriva ogni quattro anni”.
Qui siamo oltre.
Ci sono Ministri che propongono leggi che non condividono.
Calderoli deve aver letto almeno la prima cartella della legge elettorale, commentando "E' una porcata". :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr: :Prrr:
Fu approvata.
fg
Spero che tu sia ironico... :) Sappiamo tutti che il premio di maggioranza al senato doveva essere nazionale nelle intenzioni iniziali... Così com'è è una porcata... Infatti si ha una maggioranza (risicata) con 220000 voti in meno... :)
Sarà che son cinico... sarà che sono disilluso... sarà che son gretto... ma io l'ho trovato un discorso banale e "populista"... classiche promesse elettorali di un mondo lastricato di buone intenzioni... avrei preferito un discorso meno "idilliaco", ma più concreto... è facile dire "farò, farò, farò,..." ma senza il "come" (=con che soldi?!) la vedo dura!... ;)
Se aumenta le tasse ai benestanti e le taglia ai poveri, ce la può fare andando in pareggio, o addirittura guadagnando gettito...
dici che anche Obama si presenterà a "Door-to-Door" per firmare il contratto con gli americani? :D
Il "Door to Door" lo fanno i piazzisti di solito.
Ho paura che si è condannato a morte da solo :( se mettesse davvero in opera quello che ha detto, gli USA tornerebbero un paese che mi piacerebbe vedere.
trallallero
04-02-2008, 10:20
Sarà che son cinico... sarà che sono disilluso... sarà che son gretto... ma io l'ho trovato un discorso banale e "populista"... classiche promesse elettorali di un mondo lastricato di buone intenzioni... avrei preferito un discorso meno "idilliaco", ma più concreto... è facile dire "farò, farò, farò,..." ma senza il "come" (=con che soldi?!) la vedo dura!... ;)
in effetti sembra un noto programma di 281 pagine :asd:
Senza Fili
04-02-2008, 10:36
ma come ... fino a ieri non era la nazione della guerra , quella della pena di morte , quella brutta e cattiva che se stai male e non hai decine di miliardi di dollari ti lasciano morire ?
Cazz ... e' bastato un nero solo candidarsi e due parole che probabilmente nemmeno ha scritto lui e si comincia ad inneggiare agli States ?
E poi abbiamo il coraggio di insultare i nostri parlamentari perchè cambiano bandiera da un secondo all'altro ? Su su ... cominciate con Voi stessi prima va ...
Veramente più che gli States è stato sempre criticato l'operato vergognoso di Bush.
giannola
04-02-2008, 10:36
Sarà che son cinico... sarà che sono disilluso... sarà che son gretto... ma io l'ho trovato un discorso banale e "populista"... classiche promesse elettorali di un mondo lastricato di buone intenzioni... avrei preferito un discorso meno "idilliaco", ma più concreto... è facile dire "farò, farò, farò,..." ma senza il "come" (=con che soldi?!) la vedo dura!... ;)
infatti.
E' facile dire facciamo questo facciamo quello.
Che il sistema sanitario americano deve essere reso pubblico non ci piove perchè i redditi bassi coinvolgono fasce troppo ampie e se non si vuole che gli americani si estinguano per assenza di cure occorre fare qualcosa.
Il vero problema dell'america, ed è li che bisogna agire, è che spendono troppi soldi per gli armamenti, che diventano via via più costosi.
Non è solo il discorso delle guerre, ma proprio della ricerca militare: oggi si spendono soldi per armi avanzatissime che rendono gli USA virtualmente la prima potenza al mondo, ma col tempo le armi anche e soprattutto quelle non utilizzate in guerra diventano obsolete e vanno rimpiazzate, ecco che la spesa lievita pur se non si combatte una guerra, liveita in vista di una eventualità.
E' pura follia.
Occorre che l'america si accontenti di difendere il patrio suolo e che concorra a dei trattati internazionali di difesa in modo da ripartire i compiti internazionali con altri.
Altrimenti farà la fine che ha fatto l'URSS nel '91: implode.
Credo che putin questo l'abbia capito e vuole armarsi il giusto per obbligare gli USA ad aumentare la spesa militare e fare scoppiare l'economia.:)
Vuole ripagarli con la stessa moneta utilizzata da Reagan.
Tra il dire e il fare...
Ma sono impegni presi e gli americani ti presentano il conto se non mantieni quello che hai promesso in campagna elettorale.
Mah sono scettico, Bush aveva promesso altro agli americani per il suo primo mandato e alla fine è stato pure rieletto: è il primo caso di peggior presidente americano che ha un doppio mandato.
ventiquattro
04-02-2008, 10:37
Se ha davvero intenzione di mettere in pratica tutto ciò , ho una gran paura che gli facciano fare la fine del povero J. F. Kennedy.... :(
fabioleroy
04-02-2008, 10:40
Secondo me lo fanno fuori
La sua campagna elettorale è finanziata con milionate di $.
A qualcuno dovrà pur rendere conto, il ragazzo. Qualche leggina per far recuperare quelli che hanno "investito" su di lui.
Anche i democratici la loro "guerrina" l'hanno fatta.
giannola
04-02-2008, 10:44
Se ha davvero intenzione di mettere in pratica tutto ciò , ho una gran paura che gli facciano fare la fine del povero J. F. Kennedy.... :(
lui non ha una baia dei porci da scontare.;)
Chevelle
04-02-2008, 10:48
Secondo me lo fanno fuori
Ho pensato la stessa cosa dopo aver letto il suo discorso...:rolleyes:
Ma figuratevi, se ce la fa vuol dire che è come gli altri, e di sicuro non va a pestare i piedi a chi lo ha finanziato.
Veramente più che gli States è stato sempre criticato l'operato vergognoso di Bush.
il quale dopo aver iniziato la guerra è stato rieletto, è bene ricordarlo
significa che la sua politica non dispiace poi tanto agli americani...
Non dispiace al 30% che lo ha votato.
zerothehero
04-02-2008, 11:33
Appena sarò eletto presidente, annuncerò immediatamente il ritiro delle nostre truppe, e metterò fine a questa guerra.
E sfiderò il pregiudizio secondo cui si è deboli se si tratta con i nostri nemici: no, solo se si è forti lo si può fare. E io lo farò. Mi batterò inoltre per un mondo libero da armi nucleari. E l’unica guerra che dichiarerò sarà quella alla fame e alla miseria di tanti popoli nel mondo!
Bell'irresponsabile, pensa di poter dialogare con i jahadisti? . :fagiano:
zerothehero
04-02-2008, 11:42
Se aumenta le tasse ai benestanti e le taglia ai poveri, ce la può fare andando in pareggio, o addirittura guadagnando gettito...
Così si abbassa la propensione media al risparmio e si riduce il saggio di crescita garantito...si rischia di frenare ancora di più la crescita dell'economia..okkio. :D
Ma figuratevi, se ce la fa vuol dire che è come gli altri, e di sicuro non va a pestare i piedi a chi lo ha finanziato.
*
Appena sarò eletto presidente, annuncerò immediatamente il ritiro delle nostre truppe, e metterò fine a questa guerra.
E sfiderò il pregiudizio secondo cui si è deboli se si tratta con i nostri nemici: no, solo se si è forti lo si può fare. E io lo farò. Mi batterò inoltre per un mondo libero da armi nucleari. E l’unica guerra che dichiarerò sarà quella alla fame e alla miseria di tanti popoli nel mondo!
Bell'irresponsabile, pensa di poter dialogare con i jahadisti? . :fagiano:
Ma scherzi vero?
zerothehero
04-02-2008, 11:51
Ma scherzi vero?
Quando metto la faccina del fagiano, non scherzo mai. :fagiano:
Se Hussein Obama pensa di poter dialogare con i terroristi dopo avergli fatto conquistare un Iraq abbandonato dalle truppe americane, è un irresponsabile, perchè antepone l'etica della responsabilità all'etica della convinzione (la guerra in Iraq era ingiusta, quindi usciamo via dall'Iraq anche se il surge sta funzionando)...
E' un demagogo...e poi parla del lobbismo come se fosse una cosa satanica...
blamecanada
04-02-2008, 12:22
Se ha davvero intenzione di mettere in pratica tutto ciò , ho una gran paura che gli facciano fare la fine del povero J. F. Kennedy.... :(
Kennedy: un guerrafondaio pericoloso. Osannato in modo assolutamente ingiustificato, neanche fosse Marat.
Bell'irresponsabile, pensa di poter dialogare con i jahadisti? . :fagiano:
Beh, Clinton dialogava con l'UCK (terroristi trafficanti d'armi), c'è una certa abitudine.
Inoltre gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo condannato per terrorismo dal tribunale internazionale, quindi non vedo che degnazione morale possano avere.
federuko
04-02-2008, 12:22
ottimo discorso....da vero erede di kennedy. se diventerà presidente avrà due opzioni: rimangiarsi ciò che ha detto circa le lobbies e far ciò che esse impongono o fare la fine di kennedy.
trallallero
04-02-2008, 13:05
Appena sarò eletto presidente, annuncerò immediatamente il ritiro delle nostre truppe, e metterò fine a questa guerra.
E sfiderò il pregiudizio secondo cui si è deboli se si tratta con i nostri nemici: no, solo se si è forti lo si può fare. E io lo farò. Mi batterò inoltre per un mondo libero da armi nucleari. E l’unica guerra che dichiarerò sarà quella alla fame e alla miseria di tanti popoli nel mondo!
cazzarola questo è matto! :help:
le "nostre" 281 pagine almeno facevano ridere
FabioGreggio
04-02-2008, 13:11
Così si abbassa la propensione media al risparmio e si riduce il saggio di crescita garantito...si rischia di frenare ancora di più la crescita dell'economia..okkio. :D
Quindi la tua proposta sarebbe il contrario?
Detassare i ricchi e tassare i poveri per rilanciare l'economia?
L'Economia di chi?
fg
||ElChE||88
04-02-2008, 13:33
e poi parla del lobbismo come se fosse una cosa satanica...Più lobby per tutti? :rolleyes:
cazzarola questo è matto! :help:
le "nostre" 281 pagine almeno facevano ridere
c'è chi le ha prese sul serio
e c'è chi non le ha lette, tipo i parlamentari (dell'unione ovviamente)
il programma lo sapevo meglio io... :D
non vorrei che Obama fosse uno da tante belle parole ma sostanza zero
oppure che sia manovrato e che lo mettano su per dare una parvenza di "apertura" per poi fare i propri comodi ugualmente...
zerothehero
04-02-2008, 14:56
Beh, Clinton dialogava con l'UCK (terroristi trafficanti d'armi), c'è una certa abitudine.
Pensi che il ritiro dall'Iraq favorisca il dialogo con i khomeinisti?
Obama è un illuso, se pensa che basti la buona volontà e le graziose concessioni in politica estera.
zerothehero
04-02-2008, 15:04
Quindi la tua proposta sarebbe il contrario?
Detassare i ricchi e tassare i poveri per rilanciare l'economia?
L'Economia di chi?
fg
Aumentare le tasse ai ricchi quando l'economia sta decelerando è balzano. :D ..come è balzano ritirare di colpo 140000 soldati dall'Iraq, quando la strategia migliore semmai è un disimpegno dagli scenari marginali (chiedendo una maggiore assunzione di responsabilità agli alleati) e un graduale ridimensionamento (in 4-5 anni) dei soldati americani dall'Iraq.
Io ho fiducia, speranza che questo discorso esprima realmente i suoi ideali, e il suo programma di governo. Se fosse così, ci troviamo davanti ad uomo che potrebbe cambiare la storia dell'umanità: lotta senza quartiere alla povertà, ai soprusi e alle torture, politica economica per i più deboli, soldi alla ricerca. L'obiettivo del 80% in meno di inquinamento nel 2050 richiederebbe un investimento economico senza precedenti, ma è un obiettivo realistico(al ritmo attuale le emissioni nel 2050 saranno il 50% superiori ad oggi) se una grande parte dei finanziamenti militari fosse dirottata in questo campo.
Una politica di pace, di giustizia sociale ed economica da parte della più grande e potente nazione del mondo cambierebbe molte cose: forse finalmente si potrà dire che l'America è veramente la più grande democrazia del mondo.
Sono giovane, e ottimista... quindi: forza Obama! :)
Io ho fiducia, speranza che questo discorso esprima realmente i suoi ideali, e il suo programma di governo. Se fosse così, ci troviamo davanti ad uomo che potrebbe cambiare la storia dell'umanità: lotta senza quartiere alla povertà, ai soprusi e alle torture, politica economica per i più deboli, soldi alla ricerca. L'obiettivo del 80% in meno di inquinamento nel 2050 richiederebbe un investimento economico senza precedenti, ma è un obiettivo realistico(al ritmo attuale le emissioni nel 2050 saranno il 50% superiori ad oggi) se una grande parte dei finanziamenti militari fosse dirottata in questo campo.
Una politica di pace, di giustizia sociale ed economica da parte della più grande e potente nazione del mondo cambierebbe molte cose: forse finalmente si potrà dire che l'America è veramente la più grande democrazia del mondo.
Sono giovane, e ottimista... quindi: forza Obama! :)
Tu credi davvero che si possa ridurre del 80% l'inquinamento? e vuoi dire che le multinazionali stanno zitte e subiscono senza colpo ferire?
Per quanto mi riguarda sono solo parole, quando si vedrà qualcosa di concreto allora si può discutere... ma fino ad allora saranno solo:blah:
FabioGreggio
04-02-2008, 15:43
Aumentare le tasse ai ricchi quando l'economia sta decelerando è balzano. :D ..come è balzano ritirare di colpo 140000 soldati dall'Iraq, quando la strategia migliore semmai è un disimpegno dagli scenari marginali (chiedendo una maggiore assunzione di responsabilità agli alleati) e un graduale ridimensionamento (in 4-5 anni) dei soldati americani dall'Iraq.
Criticare: sono capaci tutti.
Ma tu allora quali liene di economia proporresti a grandi linee?
fg
Tu credi davvero che si possa ridurre del 80% l'inquinamento? e vuoi dire che le multinazionali stanno zitte e subiscono senza colpo ferire?
Le ultimi simulazioni sul clima sono molto interessanti.
Ipotizzano vari scenari per il futuro, e anche nello scenario migliore, chiamato Leone, nel quale le emissioni da qui al 2030 aumentano di poco, la temperatura aumenterebbe a sufficienza (2-3°) da causare squilibri economici, immigrazioni di massa e crisi economiche globali. Nello stesso scenario, la temperatura nel 2100 sarà intorno ai 5-6 gradi in più, causando conseguenze che è difficile immaginare. L'india ad esempio diverrebbe un deserto, e ciò causerebbe la morte di oltre 2 miliardi di persone.
Perfino con emissioni uguali a quelle odierne e mantenute fino al 2100, la temperatura aumenterebbe a sufficienza da creare disordini e problemi. Nello scenario peggiore, molte paesi finiscono a mollo, immense regioni verdi diventerebbero deserti e carestie sarebbero frequenti ovunque.
Forse, qualche rimorso di coscienza qualche dirigente delle multinazionali dovrebbe iniziare ad averlo. Meglio guadagnare 1 miliardo meno oggi che affrontare crisi economiche spaventose domani.
Pancho Villa
04-02-2008, 16:39
Il global warming è un problema relativo, e a mio avviso ingigantito (mi riferisco alle conseguenze sull'ambiente e per l'umanità, non che sia una balla), quello vero è il discorso energetico, se nel giro di 30/40 anni non si riesce a sviluppare in modo decisivo le fonti rinnovabili saranno cazzi.
L'obiettivo del 80% in meno di inquinamento nel 2050 richiederebbe un investimento economico senza precedenti, ma è un obiettivo realistico(al ritmo attuale le emissioni nel 2050 saranno il 50% superiori ad oggi) se una grande parte dei finanziamenti militari fosse dirottata in questo campo.
Quella è forse la parte che più mi è piaciuta del discorso, forse perchè rispecchia, quasi parola per parola, una proposta del giornalista Thomas Friedman, per il rilancio degli USA :D
A parte il lato "idealistico" della proposta, l'intervento del governo in settori chiave (come le energie rinnovabili o l'inquinamento) può essere un buon sistema per creare innovazione (http://cosmicvariance.com/2007/12/13/change-the-incentive-structure/), in un momento in cui nè le spese militari, nè la "big science" delle missioni spaziali e degli acceleratori sembra aiutare.
Aumentare le tasse ai ricchi quando l'economia sta decelerando è balzano. :D
Ma diminuire nel contempo il prelievo fiscale sui "poveri" non è un modo per rilanciare la domanda interna?
La riduzione delle tasse ai ricchi era uno dei punti del programma di Bush, e nonostante il cambio favorevole del dollaro, l'economia sta rallentando... che strategia dovrebbe quindi adottare il nuovo presidente?
Forse dai troppa fiducia alla coscienza delle multinazionali...
dr-omega
04-02-2008, 17:09
Esiste la possibilità di clonarlo e di importarlo qui da noi al posto dei nostri logori ed esausti politici?:stordita:
Esiste la possibilità di clonarlo e di importarlo qui da noi al posto dei nostri logori ed esausti politici?:stordita:
Tanto è uguale.. se tu senti i discorsi dei politici nostrani sono molto simili a questo... e poi ripeto... aspettiamo che sia eletto per gridare al nuovo salvatore della patria
Tanto se vince ed inizia a mantenere quanto promesso gli sparano.
Tanto se vince ed inizia a mantenere quanto promesso gli sparano.
Si chiude nella Casa Bianca :stordita:
Si chiude nella Casa Bianca :stordita:
Diranno che ha avuto un attacco di cuore mentre era al lavoro nello studio ovale. :sofico: Ma mi sa che si son fatti più raffinati.
Diranno che ha avuto un attacco di cuore mentre era al lavoro nello studio ovale. :sofico: Ma mi sa che si son fatti più raffinati.
Si del tipo "è stato suicidato"...
Charonte
04-02-2008, 19:06
eh ma allora non si puo fare niente
se tocchi quello ecco che x si incazza
te tassi di la ecco x che inneggia
se togli di li ecco x che non ci sta
e che è
qualcosa biosgna fare oppure si continua cosi e amen
Così si abbassa la propensione media al risparmio e si riduce il saggio di crescita garantito...si rischia di frenare ancora di più la crescita dell'economia..okkio. :D
Quindi vuoi dire che la strategia del governo Berlusconi precedente di abbassare le tasse anche ai benestanti era buona? :D
zerothehero
05-02-2008, 00:02
Ma diminuire nel contempo il prelievo fiscale sui "poveri" non è un modo per rilanciare la domanda interna?
La riduzione delle tasse ai ricchi era uno dei punti del programma di Bush, e nonostante il cambio favorevole del dollaro, l'economia sta rallentando... che strategia dovrebbe quindi adottare il nuovo presidente?
Pregare il buon Dio. :D
Il taglio delle tasse di Bush per i ricchi è stato molto utile perchè l'economia americana dopo il 2001 stava rallentando...però questa politica fiscale non può andare avanti perchè c'è da tenere sotto controllo il livello del deficit.
Sono necessari sgravi fiscali per le famiglie in difficoltà che hanno contratto un mutuo, mantenere il medesimo livello di tassazione per i ricchi (per non far abbassare i risparmi e gli investimenti), ridurre i tassi di interesse (facendo attenzione però all'inflazione), svalutare ancora la moneta e fare pressione sulla Cina per alzare il suo tasso di cambio.
Fossi in Obama non mi metterei a dispensare promesse costosissime, difficilmente compatibili con l'attuale contingenza economica...come non mi metterei a parlare di ritiro immediato dall'Iraq, ritiro che sarebbe del tutto irresponsabile.
zerothehero
05-02-2008, 00:05
Quindi vuoi dire che la strategia del governo Berlusconi precedente di abbassare le tasse anche ai benestanti era buona? :D
5mld di euro non sono nulla. L'economia italiana è ripartita non appena i tedeschi sono ripartiti. :)
zerothehero
05-02-2008, 00:06
eh ma allora non si puo fare niente
se tocchi quello ecco che x si incazza
te tassi di la ecco x che inneggia
se togli di li ecco x che non ci sta
e che è
qualcosa biosgna fare oppure si continua cosi e amen
La coperta è sempre corta. :D
Pregare il buon Dio. :D
Detta così sembra che per gli USA non ci siano più speranze :D
Fossi in Obama non mi metterei a dispensare promesse costosissime, difficilmente compatibili con l'attuale contingenza economica...come non mi metterei a parlare di ritiro immediato dall'Iraq, ritiro che sarebbe del tutto irresponsabile.
Un taglio dei costi (un ritiro immediato è inattuabile comunque) servirebbe però a ridurre la spesa. La "guerra al terrore" costerà 140 miliardi di dollari nel 2008, contro i circa 30 investiti nella ricerca scientifica nel complesso... per finanziare spese aggiuntive per l'Iraq il congresso ha tagliato il budget della scienza, attirandosi la rabbia dei ricercatori. Un'altro taglio si potrebbe fare alle sovvenzioni agricole (come suggerisce (http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2008/01/20/EDFDUHP1I.DTL) Craig Barrett di Intel).
Insomma, non penso che con politiche puramente monetarie gli USA possano tirarsi fuori da questa situazione, dopo le spese di questi anni. Clinton ha avuto la fortuna di assistere alla diffusione di internet e la prontezza di cavalcarla. Il successore di GW Bush invece si dovrà spremere le meningi :D
mi piacerebbe vederlo alla casa bianca,... sicuramente non vincerà.
Come candidato passerà la Clinton, quindi da li in poi non farà molta differenza
nomeutente
05-02-2008, 10:54
Mi pare che susciti tante speranze come le suscitava Clinton quand'era candidato.
Non mi illudo.
Ma se fa tutto quello che ha detto è un grand'uomo.
Mi pare che susciti tante speranze come le suscitava Clinton quand'era candidato.
Non mi illudo.
Ma se fa tutto quello che ha detto è un grand'uomo.
Si però perdonami, ma Obama rispetto a Clinton è su un altro livello. :D
nomeutente
05-02-2008, 11:17
Si però perdonami, ma Obama rispetto a Clinton è su un altro livello. :D
Io ero abbastanza giovane all'epoca, quindi può darsi che abbia un ricordo idealizzato del periodo :D
Però Clinton era un sessantottino e qualche speranza c'era... Dopo la presidenza si è anche messo a bazzicare ambienti noglobal. Insomma è proprio la casa bianca che ti fa diventare di destra qualunque sia la tua idea politica personale :D
Io ero abbastanza giovane all'epoca, quindi può darsi che abbia un ricordo idealizzato del periodo :D
Però Clinton era un sessantottino e qualche speranza c'era... Dopo la presidenza si è anche messo a bazzicare ambienti noglobal. Insomma è proprio la casa bianca che ti fa diventare di destra qualunque sia la tua idea politica personale :D
No ma più che politicamente, intendo proprio che Clinton non è mai stato un'aquila (intelettualmente). :D
nomeutente
05-02-2008, 11:27
No ma più che politicamente, intendo proprio che Clinton non è mai stato un'aquila (intelettualmente). :D
Allora dici che è per quello che l'hanno fatto su come un calzino? Sì, può darsi :asd:
Però resta il fatto, imho, che cambiare un sistema dall'interno non è la cosa più facile di questo mondo.
Fare la rivoluzione che auspica Obama significa scontrarsi con interessi potentissimi e fare i conti con uno status quo che non si lascia certo cambiare solo perché lo dice il presidente.
La riforma del sistema sanitario in senso universalista era già uno dei cavalli di battaglia della coppia Clinton (non a caso l'ha riproposta Hillary a questa tornata), ma si è scontrata con la realtà di un congresso poco incline a questo genere di cambiamenti.
Per questo ti dico che se viene eletto ed inizia a mantenere quanto promesso lo fanno fuori. :sofico:
zerothehero
05-02-2008, 12:10
Detta così sembra che per gli USA non ci siano più speranze :D
No, è il mio lato ilare. :O
Un taglio dei costi (un ritiro immediato è inattuabile comunque) servirebbe però a ridurre la spesa. La "guerra al terrore" costerà 140 miliardi di dollari nel 2008, contro i circa 30 investiti nella ricerca scientifica nel complesso... per finanziare spese aggiuntive per l'Iraq il congresso ha tagliato il budget della scienza, attirandosi la rabbia dei ricercatori. Un'altro taglio si potrebbe fare alle sovvenzioni agricole (come suggerisce (http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?f=/c/a/2008/01/20/EDFDUHP1I.DTL) Craig Barrett di Intel).
Mi rendo conto che l'impegno militare americano oramai è "overstretched", ma è cmq balzano ritirare "immediatamente" (lo dice lui) 140000 soldati dall'Iraq (visto che la situazione è molto delicata)...è molto più logico fare pressione sugli alleati (per mandare più truppe in scenari marginali e/o già relativamente stabilizzati) e ridurre gradatamente (in 4-5 anni) l'impegno usa in Iraq..non è pensabile cmq per gli USa ridurre le spese militari al livello europeo, per ovvie ragioni...anche perchè la spesa militare è anche una forma di investimento (nel progresso tecnico)
Insomma, non penso che con politiche puramente monetarie gli USA possano tirarsi fuori da questa situazione, dopo le spese di questi anni. Clinton ha avuto la fortuna di assistere alla diffusione di internet e la prontezza di cavalcarla. Il successore di GW Bush invece si dovrà spremere le meningi :D
Il taglio del tasso di sconto e la svalutazione del dollaro per adesso sono necessari (come nel '73), certamente non sono sufficienti per evitare che l'economia rallenti (per loro una crescita dell'1.7-1.8% è un disastro :D )...serve anche un piano di aiuto (che Bush sta cmq portando avanti) per le famiglie eccessivamente indebitate a causa dei mutui subprime.
Per il resto la riforma sanitaria che prospetta Obama costa 110mld di dollari (a naso l'1% del PIL), mica bruscolini... si può fare, ma devi operare dei tagli (senza devastare la politica estera usa e l'apparato militare).
zerothehero
05-02-2008, 12:12
Per questo ti dico che se viene eletto ed inizia a mantenere quanto promesso lo fanno fuori. :sofico:
Anche Reagan mantenne le promesse e gli spararono. :O
Per il resto, sarebbe bastato non girare in cabrio a Dallas (visto che gli fu sconsigliato dalla sicurezza).
Ziosilvio
05-02-2008, 12:13
Fossi in Obama non mi metterei a dispensare promesse costosissime, difficilmente compatibili con l'attuale contingenza economica...come non mi metterei a parlare di ritiro immediato dall'Iraq, ritiro che sarebbe del tutto irresponsabile.
Toh, ho avuto la stessa impressione io... forse come analista politico non sono poi così terribile...
zerothehero
05-02-2008, 12:14
Mi pare che susciti tante speranze come le suscitava Clinton quand'era candidato.
Non mi illudo.
Ma se fa tutto quello che ha detto è un grand'uomo.
Nelle elezioni mid-term (se non ricordo male) stravinsero i repubblicani..quindi in molti casi Clinton ebbe le mani legate.
FabioGreggio
05-02-2008, 12:17
Anche Reagan mantenne le promesse e gli spararono. :O
Per il resto, sarebbe bastato non girare in cabrio a Dallas (visto che gli fu sconsigliato dalla sicurezza).
L'attentato a Reagan fu opera di un invasato.
Quello a Kennedy, non è ancora chiaro.
Sono situazioni non paragonabili.
fg
zerothehero
05-02-2008, 12:18
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2008/02/supermartedi-dubbi-certezze.shtml?uuid=885a43b8-d3bf-11dc-8046-00000e25108c&DocRulesView=Libero
Cmq oggi si decide il destino di Obama, mi sa. :D
Hillary-Obama Vs Romney-Mc-Cain.
FabioGreggio
05-02-2008, 12:29
Pregare il buon Dio. :D
Il taglio delle tasse di Bush per i ricchi è stato molto utile perchè l'economia americana dopo il 2001 stava rallentando...però questa politica fiscale non può andare avanti perchè c'è da tenere sotto controllo il livello del deficit.
Sono necessari sgravi fiscali per le famiglie in difficoltà che hanno contratto un mutuo, mantenere il medesimo livello di tassazione per i ricchi (per non far abbassare i risparmi e gli investimenti), ridurre i tassi di interesse (facendo attenzione però all'inflazione), svalutare ancora la moneta e fare pressione sulla Cina per alzare il suo tasso di cambio.
Fossi in Obama non mi metterei a dispensare promesse costosissime, difficilmente compatibili con l'attuale contingenza economica...come non mi metterei a parlare di ritiro immediato dall'Iraq, ritiro che sarebbe del tutto irresponsabile.
E' la solita politica delle destre che sfrutta un periodo a breve cercando di ricavarne il masimo, salvo poi periodi di crisi e recessioni.
Il risultato è l'impoverimento della classe media, già sperimentato anche in Italia con Berlusconi.
Alle sinistre in genere non resta che tamponare con periodi di sudore e lacrime.
Ma mentre in Usa la politica economica è e può essere mirata ad aggiustamenti differenti a seconda delle amministrazioni, in Italia tutto ruota attorno al debito pubblico, lasciato dai governi democristiani dei decenni passati.
Una seria lotta all'evasione fiscale sarebbe un metodo per disporre di liquido per il welfare e non incrementare così il debito, ma ahimè la destra italiana si fa vanto spesso di rappresentare gli evasori dipinti come vittime del sistema, scaricando gli oneri sociali sul ceto medio basso.
Obama ha una situazione economica in cui può quindi permettersi politiche azzardate e originali.
In Italia invece la politica economica è obbligatoria sia per la dx che per la sx.
Ma la dx ha in mente di detassare e agevolare il 4% della popolazione, facendo pagare lo scotto alla rimanente percentuale incolpando poi la sx di aver rovinato l'Italia.
Obama quindi è in grado di sperimentare ciò che in Italia sarebbe devastante perchè lo stato sociale è pagato dalle buste paga in maggioranza ( 14 milioni di buste paga).
Infine ricordio che le politiche liberiste reaganiane produssero 8 anni di progresso economico fittizio: dopo, come da copione, quel sistema da "1 giorno da leone e 100 da coglione" produsse una seria crisi che Clinton seppe gestire magistralmente limitandone i danni e contemporaneamente avendo cura dei ceti medio bassi.
fg
Insert coin
05-02-2008, 12:40
Sarò credulone, sarò ingenuo, però a me questo Obama convince ogni giorno di più, potessi votare negli States gli darei il mio consenso elettorale ad occhi chiusi.:)
nomeutente
05-02-2008, 12:40
Nelle elezioni mid-term (se non ricordo male) stravinsero i repubblicani..quindi in molti casi Clinton ebbe le mani legate.
La ricordo anch'io così.
Scenario non impossibile nemmeno in caso di vittoria di Obama: sistemi a contrappesi come quello americano e francese portano non di rado a coabitazioni proprio perché ce la tendenza a diversificare il voto nelle diverse elezioni.
zerothehero
05-02-2008, 12:45
E' la solita politica delle destre che sfrutta un periodo a breve cercando di ricavarne il masimo, salvo poi periodi di crisi e recessioni.
Alle sinistre in genere non resta che tamponare con periodi di sudore e lacrime.
Quello che ti sfugge è che alzare le tasse per i ricchi, non comporta necessariamente benefici per la classe media...se alzo le tasse per i ricchi, riduco il risparmio (i ricchi hanno una propensione al risparmio più elevata) e finisco per ridurre gli investimenti, con conseguente (ulteriore) rallentamento dell'economia.
Obama quindi è in grado di sperimentare ciò che in Italia sarebbe devastante perchè lo stato sociale è pagato dalle buste paga in maggioranza ( 14 milioni di buste paga).
Siamo in due situazioni totalmente opposte...negli Usa la spesa pubblica è si e no del 35-36% del PIL, in Italia la spesa pubblica è al 53% del PIL...anche aggiungendo il 25% di economia sommersa, il livelo non è paragonabile.
Infine ricordio che le politiche liberiste reaganiane produssero 8 anni di progresso economico fittizio: dopo, come da copione, quel sistema da "1 giorno da leone e 100 da coglione" produsse una seria crisi che Clinton seppe gestire magistralmente limitandone i danni e contemporaneamente avendo cura dei ceti medio bassi.
fg
Fittizio, lo dici tu. :D
CLinton ha fatto molto poco per l'economia americana..Greenspan ha operato al meglio in quegli anni..i tassi di crescita del pil americano (ininterrotti dal 93 fino al 2000) sono stati dovuti agli straordinari aumenti della produttività usa (e al rapporto capitale/prodotto in perenne diminuzione)....in quegli anni, tanto per dirne una 4 studentucoli della Stanford university riuscirono a creare (dal nulla con degli algoritmi) 2 imprese che nel 2008 capitalizzano centinaia di miliardi di dollari (google e yahoo).
In Italia, dove il liberismo economico è soffocato dalla triade neocorporativa confindustria-sindacati-governo, una cosa del genere sarebbe impensabile..e infatti sono quasi 15 anni che cresciamo sotto la media europea. :p
Quello che ci mantiene a galla sono un pò i monopoli ex-pubblici e un pò le pmi (cresciute nonostante il sistema-italia).
Oggi è il super Martedi, vediamo se Hillary ha la faccia di ricorrere ancora alle lacrime. :rolleyes:
FabioGreggio
05-02-2008, 13:02
In Italia, dove il liberismo economico è soffocato dalla triade neocorporativa confindustria-sindacati-governo, una cosa del genere sarebbe impensabile..e infatti sono quasi 15 anni che cresciamo sotto la media europea. :p
Quello che ci mantiene a galla sono un pò i monopoli ex-pubblici e un pò le pmi (cresciute nonostante il sistema-italia).
Sono esattamente 15 anni che abbiamo la politica economica berlusconiana.
Coincidenza?
Il liberismo economico non è soffocato dalla triade.
E' soffocato proprio dai monopoli che tu esalti.
Le lobby ed i cartelli, i trust e i centri di potere, i falsi in bilancio ecc.
E' quindi esattamente il contrario di quello che tu affermi dierei.
Infatti se avessimo un sano liberismo, che di per se io aborro nel modo più fermo, sarebbe già qualcosa.
Noi abbiamo un'anarchia capitalista di stampo mafioso familiare dove la concorrenza è soffocata dai trust e monopoli.
Detto da un socialsita come me poi...
fg
Nelle elezioni mid-term (se non ricordo male) stravinsero i repubblicani..quindi in molti casi Clinton ebbe le mani legate.
ma appunto, il presidente non è il re
Obama può dire quello che vuole, ma le leggi le deve approvare il congresso
quindi...
non è pensabile cmq per gli USa ridurre le spese militari al livello europeo, per ovvie ragioni...anche perchè la spesa militare è anche una forma di investimento (nel progresso tecnico)
Ovviamente gli Stati Uniti devono mantenere la loro supremazia militare, ma proprio per quello ho riportato solo i costi della "guerra al terrore", e non di tutto il dipartimento della difesa :D
Ma non sono molto convinto che la spesa militare abbia ancora un effetto significativo di traino economico e tecnologico su una società che si basa pesantemente sui servizi e sulla ricerca privata. Penso che sia più sostenibile economicamente l'uso di incentivi, tassazione selettiva e finanziamento della ricerca di base in settori chiave (biotecnologie ad esempio).
Per il resto la riforma sanitaria che prospetta Obama costa 110mld di dollari (a naso l'1% del PIL), mica bruscolini... si può fare, ma devi operare dei tagli (senza devastare la politica estera usa e l'apparato militare).
Anche se una forma di sanità pubblica sarà un costo, può essere una opportunità per creare nuove nicchie economiche con le quali innescare una nuova crescita. Ad esempio i costi dei malati di diabete per la società sono stimati in 174 miliardi di $ all'anno negli USA (58 per perdita di produttività): se (per ipotesi) con screening genetico e farmaci preventivi si riuscisse a ridurre questi costi di 20-30 miliardi, verrebbero liberate risorse per il risparmio o gli investimenti. Inoltre si aprirebbe un intero nuovo mercato (biosensori e sequenziatori a basso costo). Un'azienda sanitaria privata non ha interesse in questo perchè non è obbligata a gestire le esternalità, mentre uno stato lo può fare.
Insomma, dopo gli scarsi risultati della politica reaganiana di Bush, penso che la direzione scelta da Obama abbia qualche speranza in più di risollevare l'economia :D
Pancho Villa
05-02-2008, 14:32
E' la solita politica delle destre che sfrutta un periodo a breve cercando di ricavarne il masimo, salvo poi periodi di crisi e recessioni.
Il risultato è l'impoverimento della classe media, già sperimentato anche in Italia con Berlusconi.
Alle sinistre in genere non resta che tamponare con periodi di sudore e lacrime.
Ma mentre in Usa la politica economica è e può essere mirata ad aggiustamenti differenti a seconda delle amministrazioni, in Italia tutto ruota attorno al debito pubblico, lasciato dai governi democristiani dei decenni passati.Il debito pubblico non l'hanno lasciato i democristiani, o meglio, non solo loro, ma i governi di csx che si sono susseguiti dal '65 (con il record negativo di Craxi :rolleyes: ) grazie alla loro dissennata politica assistenziale (la linea rossa del grafico).
http://img201.imageshack.us/img201/2056/debitopubblicowc1.jpg
L'assistenzialismo ecco quello che deve essere evitato come la peste.
blamecanada
05-02-2008, 14:37
L'intervento statale è stato uno dei traini fondamentali della nostra economia, visto che in Italia non ci sono imprenditori.
Il problema è che una cosa è lo stato imprenditore, un'altra è lo stato che regala posti di lavoro senza che ci sia lavoro da compiere.
In ogni caso c'erano i democristiani al potere con Craxi...
Pancho Villa
05-02-2008, 14:40
L'intervento statale è stato uno dei traini fondamentali della nostra economia, visto che in Italia non ci sono imprenditori.
Il problema è che una cosa è lo stato imprenditore, un'altra è lo stato che regala posti di lavoro senza che ci sia lavoro da compiere.
In ogni caso c'erano i democristiani al potere con Craxi...Anche questo è vero, comunque aldilà dei politici al governo (e del loro colore) bisogna valutare le politiche economiche. Quelle italiane degli anni '70 e '80 si sono rivelate fallimentari.
Non dimenticate che con un piano di sanità pubblica le famiglie non dovranno più pagare le costosissime assicurazioni mediche, e potranno spendere questi soldi in altro.
zerothehero
05-02-2008, 15:15
L'intervento statale è stato uno dei traini fondamentali della nostra economia, visto che in Italia non ci sono imprenditori.
Il problema è che una cosa è lo stato imprenditore, un'altra è lo stato che regala posti di lavoro senza che ci sia lavoro da compiere.
In ogni caso c'erano i democristiani al potere con Craxi...
Dire che in Italia non esistono imprenditori è falso. :D
zerothehero
05-02-2008, 15:32
Ovviamente gli Stati Uniti devono mantenere la loro supremazia militare, ma proprio per quello ho riportato solo i costi della "guerra al terrore", e non di tutto il dipartimento della difesa :D
Ma non sono molto convinto che la spesa militare abbia ancora un effetto significativo di traino economico e tecnologico su una società che si basa pesantemente sui servizi e sulla ricerca privata. Penso che sia più sostenibile economicamente l'uso di incentivi, tassazione selettiva e finanziamento della ricerca di base in settori chiave (biotecnologie ad esempio).
Per ridurre le spese militari senza inficiare il progresso tecnologico derivante dalla ricerca militare, basta ridurre le truppe sparse per il globo, chiedendo agli europei di assumersi maggiori responsabilità (cosa che continueranno a chiedere sia i dem. che i rep. )
Su questo sono d'accordo....quello su cui NON sono d'accordo è ritirare in meno di un anno 140000 soldati dall'Iraq...i soldati vanno ritirati dove la presenza americana non è strettamente necessaria, non dove lo scenario è critico.
Promettere il contrario, appagherà pure gli elettori, ma è demagogico. (oltre che dannoso). :D
Anche se una forma di sanità pubblica sarà un costo, può essere una opportunità per creare nuove nicchie economiche con le quali innescare una nuova crescita. Ad esempio i costi dei malati di diabete per la società sono stimati in 174 miliardi di $ all'anno negli USA (58 per perdita di produttività): se (per ipotesi) con screening genetico e farmaci preventivi si riuscisse a ridurre questi costi di 20-30 miliardi, verrebbero liberate risorse per il risparmio o gli investimenti. Inoltre si aprirebbe un intero nuovo mercato (biosensori e sequenziatori a basso costo). Un'azienda sanitaria privata non ha interesse in questo perchè non è obbligata a gestire le esternalità, mentre uno stato lo può fare.
Più investimenti sono quasi sempre positivi, ovviamente vanno sostenuti da una domanda di consumo, altrimenti sono inutili (se non dannosi)..non sono contrario ad un riforma sanitaria, bisogna però buttare un occhio sul bilancio statale, un pochettino in affanno.
Insomma, dopo gli scarsi risultati della politica reaganiana di Bush, penso che la direzione scelta da Obama abbia qualche speranza in più di risollevare l'economia :D
Scarsi risultati mi pare un pò esagerato...dal 2001 al 2007 c'è stata una buona crescita, dovuta anche al taglio delle tasse (dovuto al meccanismo che ho spiegato qualche post fa) (http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=73146)
Sono d'accordo che adesso la priorità non è quella di ridurre (nè di alzare, cmq, perchè questo deprime gli investimenti privati) ulteriormente la tassazione dei ricchi, ma semmai è più utile incentivare i consumi. (in difficoltà per i mutui subprime e per l'indebitamento). In altri casi, invece bisognerà fare il contrario.
http://michelespallino.investireoggi.it/flash-consumi-usa-fermi-262.html
zerothehero
05-02-2008, 15:46
Sono esattamente 15 anni che abbiamo la politica economica berlusconiana.
Coincidenza?
In cosa consiste questa "politica economica berlusconiana" che abbiamo da 15 anni? :p
Il liberismo economico non è soffocato dalla triade.
E' soffocato proprio dai monopoli che tu esalti.
Le lobby ed i cartelli, i trust e i centri di potere, i falsi in bilancio ecc.
E' quindi esattamente il contrario di quello che tu affermi dierei.
Io non esalto alcun ex-monopolio....prendo atto che le PMI e le grandi imprese che prima avevano un monpolio legale in Italia vanno abbastanza bene...reggono il colpo.
Infatti se avessimo un sano liberismo, che di per se io aborro nel modo più fermo, sarebbe già qualcosa.
Noi abbiamo un'anarchia capitalista di stampo mafioso familiare dove la concorrenza è soffocata dai trust e monopoli.
Detto da un socialsita come me poi...
fg
Quando ti pigli un low cost per girare mezza europa a 40-50 euro (o anche meno escludendo le tasse aeroportuali), mandando a quel paese Alitalia , lo sai che devi questo a quell'iperliberista di Delors (libro bianco)?
Ti fa così schifo? :D
FabioGreggio
05-02-2008, 16:03
Io non esalto alcun ex-monopolio....prendo atto che le PMI e le grandi imprese che prima avevano un monpolio legale in Italia vanno abbastanza bene...reggono il colpo.
Quando ti pigli un low cost per girare mezza europa a 40-50 euro (o anche meno escludendo le tasse aeroportuali), mandando a quel paese Alitalia , lo sai che devi questo a quell'iperliberista di Delors (libro bianco)?
Ti fa così schifo? :D
1- Anche i treni durante il fascismo arrivavano in orario.
Il pragmatismo non speiga mai bene i concetti. Serve per i grafici.
2- Volare risparmiando e pagare un conto salato per le conseguenze ( eccessiva flessibilità, squilibri sociali, scarsa redistribuzione, ecc) è sempre pragmatismo miope.
Il Liberuismo presenta sempre conti salati sul piano sociale.
fg
reffbbdfanod
05-02-2008, 16:26
Non dimenticate che con un piano di sanità pubblica le famiglie non dovranno più pagare le costosissime assicurazioni mediche, e potranno spendere questi soldi in altro.
Le assicurazioni le pagano i datori di lavoro. ;)
Le assicurazioni le pagano i datori di lavoro. ;)
Anche fuori dal orario di lavoro?
reffbbdfanod
05-02-2008, 16:31
Anche fuori dal orario di lavoro?
Si, sennò sarebbe una stupidaggine. :D
Si, sennò sarebbe una stupidaggine. :D
Avevo letto qui, che un utente che si era fatto male durante la pausa, l' assicurazione non lo copriva e doveva pagare di tasca sua. L' assicurazione per una famiglia media costava 450$ al mese.
blamecanada
05-02-2008, 17:06
Gli Usa spendono in sanità il 15,4% della ricchezza che producono ogni anno, la Germania il 10,6% della Germania, il 10,5% a Francia, 8,7% per l'Italia.
C'è da dire che 50 milioni di statunitensi non spendono nulla, perché avendo pochi soldi sperano di andare avanti senza farsi male...
La spesa procapite di un americano è di 6096 dollari l'anno, contro i 3171 di un tedesco, i 2414 di un italiano o i 2293 di un giapponese.
:)
Pancho Villa
05-02-2008, 17:13
Gli Usa spendono in sanità il 15,4% della ricchezza che producono ogni anno, la Germania il 10,6% della Germania, il 10,5% a Francia, 8,7% per l'Italia.
C'è da dire che 50 milioni di statunitensi non spendono nulla, perché avendo pochi soldi sperano di andare avanti senza farsi male...
La spesa procapite di un americano è di 6096 dollari l'anno, contro i 3171 di un tedesco, i 2414 di un italiano o i 2293 di un giapponese.
:)Ecco, questo dato lo conoscevo ma non l'ho mai capito. Spendono di più (e di molto) perché pagano di più il personale, investono più soldi nella ricerca, nelle strutture e nei macchinari?
blamecanada
05-02-2008, 17:17
Ecco, questo dato lo conoscevo ma non l'ho mai capito. Spendono di più (e di molto) perché pagano di più il personale, investono più soldi nella ricerca, nelle strutture e nei macchinari?
Penso che semplicemente chi è di classe medio-alta spenda molti soldi nella sanità, e poi immagino che le aziende sanitarie cerchino sempre di vendere le cure piú costose, se possibile, d'altronde sono aziende private ;).
reffbbdfanod
05-02-2008, 17:32
Avevo letto qui, che un utente che si era fatto male durante la pausa, l' assicurazione non lo copriva e doveva pagare di tasca sua. L' assicurazione per una famiglia media costava 450$ al mese.
Possibile, le assicurazioni non coprono sempre tutto e alcune cose bisogna pagarsele da sé. Se l'hai letto molto tempo fa mi sa tanto che adesso le assicurazioni costano moooolto più care.
kaysersoze
05-02-2008, 17:49
Spero che Obama riesca a vincere le primarie e poi di slancio le presidenziali!!!
Personalmente mi piace molto, è giovane, dinamico, ha le idee chiare e ben precise e sono molto allineate alle mie, rimane da vedere se sono promesse da marinaio o se metterà in pratica ciò che dice. ;)
ma come ... fino a ieri non era la nazione della guerra , quella della pena di morte , quella brutta e cattiva che se stai male e non hai decine di miliardi di dollari ti lasciano morire ?
Cazz ... e' bastato un nero solo candidarsi e due parole che probabilmente nemmeno ha scritto lui e si comincia ad inneggiare agli States ?
E poi abbiamo il coraggio di insultare i nostri parlamentari perchè cambiano bandiera da un secondo all'altro ? Su su ... cominciate con Voi stessi prima va ...
Generalizzi e sei impreciso!!! :mc:
Io non ho mai amato troppo il popolo americano per il suo passato e per la sua ignoranza, ma se per questo non giudico molto meglio il popolo italico, anzi......
Se Obama diventerà presidente, non mi staranno tutti simpatici gli americani come pensi tu, al contrario la mia visione sarà sempre critica per quanto riguarda la maggior parte del popolo americano, ovvio che andando nello specifico trovo anche molti personaggi degni di ammirazione e rispetto da parte mia, ma a livello generale l'impressione sarà la stessa.
L'entusiasmo che puoi percepire è dovuto però ad un radicale cambio di rotta, se ci sarà, che vuol dare Obama alla politica americana sia estera che interna è per questo che spero vinca e che possa portare avanti un nuovo corso nella politica americana ma anche mondiale, ce ne sarebbe bisogno!!!!
Trovi incongruenze in questo???? :rolleyes: :rolleyes:
e' + probabile che salti per aria, che vinca le elezioni
Dire che in Italia non esistono imprenditori è falso. :D
Hai ragione: non esistono imprenditori con i soldi per fare gli imprenditori. :D
zerothehero
06-02-2008, 00:26
1- Anche i treni durante il fascismo arrivavano in orario.
Il pragmatismo non speiga mai bene i concetti. Serve per i grafici.
Finmeccanica, Enel, Eni, e compagnia bella ti fanno schifo?
Mah.. :confused:
2- Volare risparmiando e pagare un conto salato per le conseguenze ( eccessiva flessibilità, squilibri sociali, scarsa redistribuzione, ecc) è sempre pragmatismo miope.
Il Liberuismo presenta sempre conti salati sul piano sociale.
fg
Preferisco volare a basso costo e avere più concorrenza che mantenere decine di migliaia di lavoratori fuori mercato con i soldi pubblici....sul piano "sociale" l'interesse generale è quello di muoversi in europa senza dover pagare 7-800 euro per un viaggio a Londra....tu cmq poi sempre continuare a prendere Alitalia. :D ...purtroppo l'Ue ci ha consentito fino a poco tempo fa (l'ultimo piano ha comportato 400ml di euro in aiuti di stato, soldi buttati) di concedere aiuti di stato ad un impresa fallimentare...avrebbero dovuto impedircelo, visto che sono stati soldi buttati nel water.
zerothehero
06-02-2008, 00:30
Hai ragione: non esistono imprenditori con i soldi per fare gli imprenditori. :D
Chi ha vinto?
Sto vedendo Porta a Porta e Matrix e parlano di politica italiana... :muro:
greasedman
06-02-2008, 01:11
Mi sono candidato alla presidenza perché sono convinto che abbiamo bisogno in America di un cambiamento radicale. Non solo l'alternanza del partito che sta dentro la Casa Bianca, ma un cambiamento che il popolo americano possa vedere nei fatti di tutti i giorni, che porti la speranza invece della paura, la giustizia invece dei privilegi, che cancelli le divisioni del passato e ci restituisca unità e fiducia nel futuro.
Ho scommesso sul popolo, sulla sua ansia di cambiamento, sulla capacità di far emergere dal basso l’alternativa necessaria. Ed ho cominciato a mostrare già all’America come sarà questo cambiamento: abbiamo costruito un movimento di giovani e anziani, poveri e ricchi, neri e bianchi, latini, asiatici e americani di nascita. Abbiamo dimostrato già di poter unire il Paese in nome del cambiamento.
Se i cittadini sceglieranno me, avranno un candidato democratico che non prenderà un centesimo dai lobbisti di Washington e dagli affaristi. Un candidato che non dice, come dicono i repubblicani, che i lobbisti sono parte del “sistema”, ma casomai che sono parte del “problema”.
E quando sarò presidente, questi signori avranno finito di fissare l’agenda della Casa Bianca!
Dopo un’altra presidenza di un uomo chiamato George Bush, non basterà semplicemente riportare indietro le lancette dell’orologio, per tornare nel ventesimo secolo. Come disse John Kennedy, "il mondo è cambiato, e le vecchie ricette non funzionano più; è tempo di soluzioni nuove e di una leadership di nuova generazione".
Sto correndo per la presidenza perché la gente che incontro in tutto il Paese non ne può più dei vecchi politici. La scelta è tra passato e futuro. Tra la speranza e una situazione economica in cui le famiglie sono costrette a mettere da parte desideri e aspirazioni, e i lavoratori americani hanno visto sparire le loro pensioni. Davvero, il “sogno americano” dovrebbe essere basato su qualcosa di più solido dell’attuale precarietà delle condizioni di vita e di lavoro.
Nel breve termine, c’è bisogno di estendere lo stato sociale a chi ne è escluso. E sarebbe difficile fare questo scegliendo un candidato che ha votato per privilegiare le banche e il grande capitale rispetto agli americani che lavorano duramente!
Ho lottato per la classe operaia durante tutta la mia vita politica. E quando sarò presidente, gli imprenditori non potranno certo sbarazzarsi dei vostri salari e pensioni con un mano, mentre con l’altra si intascano extraprofitti e rendite! Io promuoverò leggi severe sui fallimenti aziendali, che proteggano i lavoratori invece delle banche. Stroncherò la truffa dei prestiti bancari a tassi d’interesse variabili, fatti apposta per strangolare il cittadino che ne ha bisogno.
Non ci servono candidati che sono impelagati negli affari finanziari tutti i santi giorni, ma chiedono un time-out perché devono correre per la presidenza! Io metterò fine alla pratica di elargire favori fiscali alle imprese che trasferiscono i nostri posti di lavoro oltreoceano, e invece comincerò a trasferire risorse nelle tasche dei lavoratori!
Metterò fine ai tagli delle tasse per i benestanti, che non ne hanno bisogno e nemmeno l’avevano chiesto, e ridarò dignità agli operai americani e alla nostra economia. Le tasse le taglierò per la classe lavoratrice, per chi ha solo la casa in cui abita, per gli anziani con le pensioni più basse: questa è la “sicurezza” come la intendo io!
Ed è tempo di mettere fine alla vergogna dell’impossibilità, per tante madri, di sostenere le spese per le cure mediche dei loro bambini. Tutti gli americani hanno diritto all’assistenza medica, anche se economicamente non possono permettersela. Ogni singolo americano ne ha diritto. Sarà la prima cosa di cui mi occuperò da presidente degli Stati Uniti d’America.
E dirò basta alle scuole sovraffollate, ai salari da fame di molti insegnanti, all’impossibilità per gli studenti capaci di andare al college. Dedicherò la mia presidenza alla causa dell’educazione, per assicurare uguali opportunità a tutti i bambini e ragazzi di questo Paese.
Garantendo presalari ed esenzioni dalle tasse universitarie a chi ha redditi bassi. Ma anche convincendo le famiglie a seguire di più l’educazione dei figli, magari spegnendo la televisione e aprendo un libro insieme a loro!
Ci vuole una nuova leadership che permetta ai miei e vostri figli di crescere in un secolo in cui la nostra economia non dipenda più dal petrolio, la nostra politica estera non sia più ostaggio dei peggiori dittatori in giro per il mondo e il nostro pianeta non resti a lungo in questo momento di non ritorno.
Quando sarò presidente, non aspetterò un minuto a ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti; e delle necessità dell’ecologia non andrò a parlare agli ambientalisti, ma agli industriali: riceverò pochi applausi, ma non m’interessa, perché è tempo di dire agli americani le cose come stanno veramente.
Mi batterò per le energie rinnovabili: per il solare e l’eolico. Se siamo riusciti ad andare sulla luna, riusciremo anche in questo! Possiamo ridurre le emissioni globali dell’80% entro il 2050, e possiamo guidare il mondo non nelle guerre ai paesi poveri, ma nella guerra all’inquinamento!
E darò una risposta a quella donna che mi ha detto che non riesce più a respirare da quando suo nipote è partito per l’Iraq, e a quel soldato che non ha ancora visto il suo bambino nato da poco, perché sta ancora combattendo laggiù. Metterò fine alla mentalità secondo cui l’idea di sicurezza nazionale, per i democratici, è lasciar fare a Bush oppure fare come lui.
Basta coi muscoli, basta col motto “meglio essere forti avendo torto, che essere deboli avendo ragione”.
Dimostrerò che saremo forti proprio essendo giusti!
Ma come si fa a battere uno come John McCain, votando un candidato democratico che ha votato insieme a lui per la guerra in Iraq e che ha condiviso in tutto e per tutto la politica estera di Bush e Cheney? Su questo argomento noi democratici dobbiamo mostrare il più chiaro, netto, duro contrasto con i repubblicani: e accadrà di sicuro, con me come candidato! Io mi sono opposto a questa guerra fin dall’inizio, e non ho mai tentennato in questa opposizione.
Appena sarò eletto presidente, annuncerò immediatamente il ritiro delle nostre truppe, e metterò fine a questa guerra.
E sfiderò il pregiudizio secondo cui si è deboli se si tratta con i nostri nemici: no, solo se si è forti lo si può fare. E io lo farò. Mi batterò inoltre per un mondo libero da armi nucleari. E l’unica guerra che dichiarerò sarà quella alla fame e alla miseria di tanti popoli nel mondo!
Con me alla presidenza, restaureremo la nostra leadership morale ripudiando la tortura senza nessun equivoco. Chiuderò Guantanamo; recupererò tutte le nostre leggi liberali e garantiste, portando la luce di quella giustizia ai prigionieri politici in tutto il mondo.
Le minacce del 21° secolo, contro cui l’America deve battersi, non riguardano solo il terrorismo ma le armi nucleari, le guerre, i genocidi, le malattie, l’inquinamento, la povertà. Riprendiamoci il futuro, amici! Stiamo dimostrando in questi giorni che questo grande cambiamento è possibile! Ci sono politici che usano il patriottismo come un bastone e la religione come un’accetta: per colpire e dividere.
Ci sono politici che ci dicono cosa dobbiamo pensare, e pretendono di imporci la loro morale ristretta. Che pensano che i giovani siano apatici, e gli fa molto comodo pensarlo.
Che i poveri non votino.
Che i bianchi non voretebbero per un candidato nero.
Che neri e latini non potrebbero stare insieme. Ma noi democratici abbiamo sempre dato il nostro meglio superando queste divisioni, quando abbiamo chiamato tutti gli americani a un obiettivo comune, quando ci siamo mobilitati per scrivere il nostro futuro, e decidere come noi vogliamo che fosse!
Siamo il Paese della libertà, è vero: ma dobbiamo essere il Paese della libertà per tutti! Siamo il Paese che ha rovesciato il fascismo e liberato l’Europa dalla tirannia! Siamo il Paese di Jefferson, l’uomo che ha scritto quelle parole che stiamo ancora cercando di mettere in pratica: “tutti gli uomini sono nati EGUALI”.
E noi siamo chiamati a realizzare le promesse dei nostri più alti ideali. Ecco quello che dobbiamo essere.
E che saremo.
E’ il momento di cambiare: dal basso, tutti insieme.
Ne abbiamo l’occasione storica: non lasciamocela sfuggire!
E ricordate: non c’è niente che sia impossibile, se lo vogliamo veramente.
Barack Obama
I casi sono 2: o scherza, oppure non lo lascieranno vincere.
Non riesco nemmeno ad immaginarmi un presidente che si impegnasse a fare un quinto di queste cose, indipendentemente dall'esito.
.
Per ridurre le spese militari senza inficiare il progresso tecnologico derivante dalla ricerca militare, basta ridurre le truppe sparse per il globo, chiedendo agli europei di assumersi maggiori responsabilità (cosa che continueranno a chiedere sia i dem. che i rep. )
Su questo sono d'accordo....quello su cui NON sono d'accordo è ritirare in meno di un anno 140000 soldati dall'Iraq...i soldati vanno ritirati dove la presenza americana non è strettamente necessaria, non dove lo scenario è critico.
Promettere il contrario, appagherà pure gli elettori, ma è demagogico. (oltre che dannoso). :D
Più investimenti sono quasi sempre positivi, ovviamente vanno sostenuti da una domanda di consumo, altrimenti sono inutili (se non dannosi)..non sono contrario ad un riforma sanitaria, bisogna però buttare un occhio sul bilancio statale, un pochettino in affanno.
Scarsi risultati mi pare un pò esagerato...dal 2001 al 2007 c'è stata una buona crescita, dovuta anche al taglio delle tasse (dovuto al meccanismo che ho spiegato qualche post fa) (http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=73146)
Sono d'accordo che adesso la priorità non è quella di ridurre (nè di alzare, cmq, perchè questo deprime gli investimenti privati) ulteriormente la tassazione dei ricchi, ma semmai è più utile incentivare i consumi. (in difficoltà per i mutui subprime e per l'indebitamento). In altri casi, invece bisognerà fare il contrario.
http://michelespallino.investireoggi.it/flash-consumi-usa-fermi-262.html
Quoto tutti i tuoi messaggi, finalmente si legge qualcosa di liberale sul forum. Le proposte di Obama sono demagogiche, un pò come gli spot del Berlusca. Sanno vendere bene l'immagine di sè, ma poi bisogna avanzare proposte concrete e fino ad oggi da Obama ne sono venute meno rispetto alla Clinton (che mi sta sul bip).
Cmq obama e mc cain sono due candidati validi....che vinca il migliore
Secondo me lo fanno fuori
purtroppo è quello che ho pensato pure io.
cmq quest'anno si decide in america come il mondo dei prossimi anni puo evolvere.
se vince obama c'è qualche speranza...se vince mac cain(ex soldato e prigioniero del vietnam)temo che rimaniamo tali e quali ad oggi.
un america gretta,fondamentalista cristiana che ha paura del diverso e che preferisce bombardare che capire.
Dark Jack
06-02-2008, 01:55
Chi ha vinto?
Sto vedendo Porta a Porta e Matrix e parlano di politica italiana... :muro:
Beh c'è ancora tempo per sapere chi ha vinto, in California sono ancora le 17
Beh c'è ancora tempo per sapere chi ha vinto, in California sono ancora le 17
su tg la 7 c'è uno speciale.
ps:ma guardate ancora porta a porta? :)
stbarlet
06-02-2008, 02:01
Alabama: Obama 60, Clinton 37.
Arizona: Obama 51, Clinton 45.
Arkansas: Clinton 72, Obama 26.
California: Clinton 50, Obama 47.
Connecticut: Obama 53, Clinton 45.
Delaware: Obama 56, Clinton 42.
Illinois: Obama 70, Clinton 30.
Massachusetts: Obama 50, Clinton 48.
Missouri: Obama 50, Clinton 46.
New Jersey: Obama 53, Clinton 47.
New York: Clinton 56, Obama 43.
Oklahoma: Clinton 61, Obama 31.
Tennessee: Clinton 52, Obama 41.
Prime proiezioni
Alabama: Obama 60, Clinton 37. Arizona: Obama 51, Clinton 45. Arkansas: Clinton 72, Obama 26. California: Clinton 50, Obama 47. Connecticut: Obama 53, Clinton 45. Delaware: Obama 56, Clinton 42. Illinois: Obama 70, Clinton 30. Massachusetts: Obama 50, Clinton 48. Missouri: Obama 50, Clinton 46. New Jersey: Obama 53, Clinton 47. New York: Clinton 56, Obama 43. Oklahoma: Clinton 61, Obama 31. Tennessee: Clinton 52, Obama 41.
Prime proiezioni
piu o meno pari...dipende da quanti delegati danno lo stato...
stbarlet
06-02-2008, 02:11
http://edition.cnn.com/ELECTION/2008/primaries/results/scorecard/#D
bel link per seguire.
Illinois (quasi scontato ) e Georgia a Obama.
http://edition.cnn.com/ELECTION/2008/primaries/results/scorecard/#D
bel link per seguire.
Illinois (quasi scontato ) e Georgia a Obama.
Oklahoma a clinton :(
stbarlet
06-02-2008, 02:31
Oklahoma a clinton :(
Anche Arkansas
edit, anche massachussets, new york ( scontato ), new jersey, tennessee
caspita la Hillary :muro:
stbarlet
06-02-2008, 02:36
caspita la Hillary :muro:
si ma contano sempre i delegati in totale..
stbarlet
06-02-2008, 02:42
Alabama e Connecticut per il momento ad Obama.
Buonanotte.. ci si sente fra qualche ora.
la cosa e' chiara.
negli stati che non contano un cazzo (tanti) ha quasi sempre vinto obama.
negli stati chiave (pochi) la clinton ha sbaragliato la concorrenza.
risultato:
Hillary Clinton Total: 825
Obama Total: 732
ok... è chiaro che, seppur con minor consenso di quanto preventivato alla vigilia, sarà Hillary Rodham a condurre il gioco per i democratici...
Beh non è ancora detta l'ultima. Obama può recuperare qualcosa da qui a marzo, vince chi arriva a 2025 delegati per primo..
zerothehero
06-02-2008, 16:02
Sul campo repubblicano oramai c'è Mc-Cain...tra i democratici Obama e Hillary... quindi o Mc-Cain-Obama o Mc.Cain-Hillary. :D
Pancho Villa
06-02-2008, 18:20
Democratici, giallo su numero delegati
Obama: "Abbiamo vinto noi"
WASHINGTON - E' giallo sull'assegnazione dei delegati del partito democratico. Il vantaggio di Hillary Clinton si va riducendo con il passare delle ore. Secondo Cnn è ridotto a un solo delegato.
Lo staff di Barack Obama dà il senatore di Chicago addirittura in testa. Per vincere è necessario conquistare 2.025 delegati. Con lo stato del New Mexico ancora da assegnare, Obama sostiene di essere in testa con 845 delegati contro gli 836 di Hillary Clinton. La complessa formula che i democratici usano per assegnare i delegati contribuisce all' incertezza, insieme all'assegnazione di 796 'superdelegati', che vengono ripartiti in modo diverso dai vari media.
Secondo le proiezioni della Nbc, Obama alla fine dei conti del Super Martedì avrà tra 840 e 849 delegati, contro gli 829-838 della Clinton.
(6 febbraio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/01/speciale/altri/2008primarie/confusione-dati/confusione-dati.html
markus_81
06-02-2008, 18:51
il giorno dopo ancora non sanno come sono finite??? :confused:
son peggio di noi italiani :asd:
Sembrano i dati nexus delle elezioni di aprile 2006 lol :D
Cmq tutti ora danno Obama a pochi delegati (max 10) da Hillary e molti anche primo. Cnn, che oggi pomeriggio dava un vantaggio di 120 delegati a Hillary, ora gli ne da solo 1!
Sembrano i dati nexus delle elezioni di aprile 2006 lol :D
Cmq tutti ora danno Obama a pochi delegati (max 10) da Hillary e molti anche primo. Cnn, che oggi pomeriggio dava un vantaggio di 120 delegati a Hillary, ora gli ne da solo 1!
Hillary potrebbe avere qualche sorpresa spiacevole. :asd:
Certo che l'avere incollata al fianco un momumento all'ambizione e all'arrivismo del genere, e per di più cozza, giustifica molte della cazzate di cui Bill si è reso protagonista...;)
:D
markus_81
06-02-2008, 23:06
il video di "yes we can" :D
http://youtube.com/watch?v=jjXyqcx-mYY
comunque un conto le parole, un conto i fatti
è tutto da dimostrare che, una volta al potere, possa veramente liberarsi dei lobbisti ecc. ecc.
Questo tira su un milione di di dollari al giorno di sovvenzioni. E in qualche modo li deve restituire...
amd-novello
07-02-2008, 05:53
il video di "yes we can" :D
http://youtube.com/watch?v=jjXyqcx-mYY
orca vacca 2 milioni di visite in 4 giorni!
cmq spero vinca obama.
scusate ma la clinton non era per il mantenimento della sanità privata? ero convinto così
Sartori a Markette: Obama da studente? Un lavativo
Roma, 6 feb (Velino) - “Insegnavo alla Columbia quando Obama era studente. Da giovane, da “più giovane”, era un lavativo”: questo il ricordo dell’Obama universitario che Giovanni Sartori, professore emerito della Columbia University, ha raccontato a Piero Chiambretti durante la puntata di Markette su LA7 andata in onda ieri, in tarda serata. “Dai miei corsi - aggiunge il politologo -, che erano corsi temuti, ha girato alla larga, non l’ho mai visto. Sul fronte di questo candidato siamo nel buio perché il nuovo, il giovane ed il fresco sono contenitori vuoti, non vogliono dire nulla”.
L’ospite di Piero Chiambretti ha proseguito con una battuta anche sull’altra pretendente democratica alla Casa Bianca: ”Hillary è molto preparata. Ma non è simpatica e quindi incontra delle difficoltà. Però ce la può fare: i giochi sono aperti”.
Sartori ha concluso criticamente sul possibile primo presidente nero della storia: ”Gli ultimi a scuola potrebbero essere i primi nella vita? Possono, ma non come presidente degli Stati Uniti…”.
:asd:
ieri su rai 2 al tg della sera c'e' stato un interessantissimo collegamento con un esperto dell'universita' di yale in matieria politiche (il tipo era pure un italo-americano).
in sunto: ci vorra' un doppio miracolo affinche vincano i democratici. :mad:
lunaticgate
10-02-2008, 10:12
Primarie Usa, Obama trionfa in Nebraska, Louisiana e Washington
Una notte trionfale per il senatore Barack Obama che ha vinto in modo schiacciante le tre competizioni democratiche in programma - in Louisiana, Nebraska e nello stato di Washington - mentre in campo repubblicano l'imprevedibile Mike Huckabee ha umiliato il senatore John McCain ottenendo il doppio dei suoi voti in Kansas e sconfiggendolo inoltre nelle primarie della Louisiana.
Le tre vittorie consentono a Obama di ridurre ulteriormente il suo scarto di delegati nei confronti della rivale Hillary Clinton, confermando l'estrema incertezza della sfida tra i due senatori democratici per ottenere la nomination del loro partito alla Casa Bianca, conquistando la maggioranza dei 158 delegati in palio nei tre stati.
Il senatore nero si è imposto in modo nettissimo nei due caucus, nello stato di Washinghton e nel Nebraska, ottenendo in entrambi gli stati il 68 per cento dei voti, cioè oltre il doppio di quelli conquistati dalla Clinton. Più incerta è stata la lotta nelle primarie della Louisiana dove gli afroamericani di New Orleans hanno appoggiato in massa Obama, che ha ottenuto il 56 per cento dei voti, contro il 37 per cento per Hillary.
Il complesso conto dei delegati è al momento di 1.100 per la Clinton e di 1.039 per Obama, secondo il computo della Cnn..........
continua su Repubblica (http://www.repubblica.it/2008/01/speciale/altri/2008primarie/trionfo-obama/trionfo-obama.html)
markus_81
11-02-2008, 14:43
sorpasso :D
ORA OBAMA HA PIU' DELEGATI DELLA CLINTON
Alla vigilia delle primarie del Potomac, Barack Obama ha sorpassato la rivale Hillary Clinton: dopo i caucus del Maine, Obama ha raggiunto quota 1.134 contro i 1.131 della Clinton, nel numero totale di delegati e superdelegati. Lanciatissimo, il senatore afroamericano conta su un 'effetto domino' nelle primarie di domani, quando andranno al voto Virginia, Maryland e distretto di Columbia (dunque, la capitale, Washington Dc), tutti con popolose comunita' afroamericane e ispaniche. Sabato, in Louisiana, Obama ha ottenuto un fortissimo appoggio dal voto nero, e potrebbe accadere altrettanto in Virginia, dove secondo un sondaggio Obama e' in vantaggio 53 al 37 per cento. La Clinton sperava molto nel Maine, dove l'elettorato ha un profilo demografico simile a quello di Stati dove ha vinto (impiegati, che sono anziani e che guadagnano meno di 50.000 dollari all'anno). Ma il Maine si e' espresso tramite 'caucus' e Obama ha vinto quasi tutti i 'caucus' grazie a un'organizzazione capillare e un seguito appassionato. La Clinton si giochera' le sue ultime carte nelle primarie di Texas e Ohio (il 4 marzo) e Pennsylvania (il 22 aprile), quando verranno assegnati in totale circa 600 delegati. Ma anche i suoi strateghi ammettono che, se non vincera' prima in qualche Stato, potrebbe arrivare all'appuntamento molto affaticata. Dunque si stanno concretizzando le chance del senatore dell'Illinois di conquistare la nomination Democratica. Consapevole dell'opportunita', Obama sta enfatizzando l'appello in cui si propone come un candidato in grado di conquistare in ogni angolo del Paese il voto degli indipendenti e persino dei Repubblicani, in un confronto con John McCain. "Abbiamo vinto sulla costa atlantica, abbiamo vinto sulla costa settentrionale e su quella del Pacifico, e abbiamo vinto nel mezzo", ha detto in una manifestazione a Virginia Beach (Virginia), dopo l'annuncio dei risultati del Maine. Dei 796 super-delegati -i vip del partito, che di solito nelle convention si limitavano a poco piu' di una passerella e invece adesso potrebbero diventare determinanti- 444 ancora non si sono pronunciati. In ogni caso, anche quelli gia' schierati potrebbero cambiare il loro candidato. Gli analisti prevedono che, per evitare una spaccatura, alla convention di Denver, i superdelegati si schiereranno con il candidato che ha maggiore probabilita' di vittoria.
Primarie Usa, Obama fa poker nel Maine e Hillary cambia stratega. Bush appoggia McCain
ROMA (11 febbraio) - Alla magnifica tripletta di sabato (Louisiana, Nebraska e Stato di Washington) domenica Barack Obama ha aggiunto la piccola perla del Maine, 24 soli delegati in palio, ma un'altra tessera nel puzzle democratico che mette Hilary Clinton in difficoltà. Nei Caucus del Maine il senatore nero ha battuto l'ex first lady con il 58% dei suffragi contro il 41%. Risultato secondo pronostico, che non muta di molto il conteggio dei delegati finora assegnati (1.148 Hillary, 1.121 Barack), ma che suona come nuovo campanello d'allarme per la senatrice di New York. Così, alla vigilia di un nuovo importante appuntamento che la vede chiusa dai pronostici (martedì 12 si vota in Virginia e in Maryland oltrechè nel Distretto di Columbia, quello di Washington), Hillary ha cambiato a sorpresa la responsabile della sua campagna, sostituendo la ispanica Patti Solis Doyle con Maggie Williams, una nera.
Caccia al super-delegato. Dopo le quattro vittorie di Obama (più una piccola quinta nelle isole Vergini), in una situazione di sostanziale parità, diventano importanti i super-delegati, al momento 796: sono personalità e leader di partito che possono scegliere chi vogliono (e anche cambiare idea), importanti per arrivare al numero magico di 2.025 delegati. Mentre Obama si appresta a rimpinguare il bottino, Hillary Clinton si concentra sulle sfide negli stati più popolosi (Ohio e Texas il 4 marzo), ma c'è chi sogna l'ipotesi di un ticket Clinton-Obama, ipotesi però smentita in tv da Nancy Pelosi, speaker democratico della Camera.
Bush "investe" McCain. Tra i repubblicani Mike Huckabee, l'ex Governatore dell'Arkansas, ex pastore battista, pur non avendo chance di ottenere la nomination contro John McCain, ha battuto il senatore dell'Arizona in Kansas e in Lousiana, perdendo per pochi voti nello Stato di Washington. E vuole continuare a rendere la vita difficile, con l'appoggio dell'ala più conservatrice del partito, a McCain. In soccorso del quale è giunto il presidente George W. Bush, che lo aveva sconfitto alle primarie del 2000, in una campagna elettorale per la Casa Bianca non priva di colpi bassi. Oro per McCain, che ha bisogno di supporto per conquistare gli elettori più conservatori, che non amano le sue posizioni (giudicate troppo aperte) sull'immigrazione o sull'ambiente (il senatore è favorevole al protocollo di Kyoto sull'effetto serra).
Un vero conservatore. «Non ho dubbi, è un vero conservatore - ha detto Bush di McCain in una intervista alla FoxNews - Credo che se John otterrà l'investitura, dovrà lavorare per convincere la gente che si tratta di un vero conservatore. È molto solido sugli argomenti di difesa nazionale. È duro in materia di tasse ed è convinto che i tagli (decisi dallo stesso Bush, ndr.) debbano diventare permanenti. È contrario all'aborto. Per quanto mi riguarda, i suoi principi sono sani e solidi».
Effetto valanga per Obama
E nuova batosta per Hillary
Il senatore dell'Illinois ha inflitto un distacco di 18 punti alla Clinton trionfando anche nel Maine. E lei rimpiazza la capo-staff
Per il senatore di Chicago è stato invece un fine settimana da incorniciare: quattro vittorie sabato, una, molto pesante, ieri. Cinque vittorie che, se non danno a Obama un vantaggio netto in termini di delegati ottenuti, di sicuro danno una spinta prorompente alla sua campagna elettorale, in vista delle primarie di domani, martedì, in Virginia, Maryland e Distretto di Columbia, dove si trova la capitale, Washington.
Ai caucus, nonostante venti centrimetri di neve e i forti venti gelidi dall'Artico, l'affluenza è stata consistente, così come è stato notevole il numero di elettori che si sono espressi per corrispondenza (4.000, contro i 2.000 del 2004), a conferma del grande interesse e dell'entusiasmo che circonda queste elezioni.
In Maine si è votato in 420 città, ed erano in palio 24 delegati, assegnati con metodo proporzionale, mentre resta da stabilire con chi decideranno di schierarsi i dieci "superdelegati" dello stato. Quando sono arrivati i risultati dall'87% dei caucus, Obama è irraggiungibile con il 59% dei voti, mentre Clinton è ferma al 41 per cento.
A nulla sembra essere servita la volontà della senatrice di mostrare il suo lato più sensibile e umano, meno freddo e calcolatore. Clinton per tre volte, l'ultima sabato, si è lasciata andare alla commozione, asciugandosi le lacrime davanti alle telecamere causate dalla storia raccontata durante un comizio a Lewiston, in Maine, da un veterano rimasto menomato. E' invece ancora presto per capire se il cambiamento al vertice dell'organizzazione della campagna elettorale - la responsabile Patti Solis Doyle è stata rimpiazzata con Maggie Williams, braccio destro di Clinton quando l'ex first lady era alla Casa Bianca - si rivelerà una mossa in grado di recuperare il terreno perso nei confronti di Obama.
Entrambi i candidati si sono impegnati a fondo nei giorni scorsi per ottenere la vittoria in Maine. Ieri 7.000 persone hanno partecipato al comizio di Obama al Bangor Auditorium e centinaia hanno dovuto riununciare ad entrare nella sala troppo affollata.
Lo stesso è capitato ai sostenitori di Clinton che, a 16 chilometri di distanza, parlava all'Università del Maine, a Orono. Entrambi i candidati si sono fatti aiutare dai rispettivi sostenitori, il senatore Edward Kennedy per Obama, Chelsea e Bill Clinton per l'ex first lady, entrambi hanno investito in modo consistente in messaggi pubblicitari trasmessi via radio e televisione.
Pronto a cavalcare l'onda di popolarità che lo sta travolgendo, Obama è apparso domenica in Virginia, dove si voterà domani, martedì, più caricato che mai, pronto a lanciare stoccate alla rivale Hillary Clinton per la quale è "difficile rompere con la politica del passato", un passato in cui suo marito era presidente degli Stati Uniti, il paese era fortemente diviso e i democratici avevano perso il controllo del Congresso.
Il senatore di Chicago ha lodato la collega di New York, definendola "una persona capace" e "un deciso miglioramento" rispetto al presidente George W. Bush, ma non ha rinunciato appunto a sottolineare che "è difficile per lei rompere con la politica degli ultimi 15 anni".
zerothehero
11-02-2008, 15:55
:asd:
Sartori certe volte si crede un Dio... :D
Certo che frequentare scienze politiche (sia Obama che Hilary sono laureati in scienze politiche) e non fare i corsi di uno come Sartori, è un pò bislacco. :D
zerothehero
11-02-2008, 15:56
ieri su rai 2 al tg della sera c'e' stato un interessantissimo collegamento con un esperto dell'universita' di yale in matieria politiche (il tipo era pure un italo-americano).
in sunto: ci vorra' un doppio miracolo affinche vincano i democratici. :mad:
Mc-Cain secondo i sondaggi (che valgono poco, perchè la situazione è molto fluida) parte in svantaggio rispetto ad Hillary (- 3 punti) e ad Obama. (-6 punti).
Non mi aspettavo che Mc-Cain sbaragliasse Romney...sono contento.
kaysersoze
11-02-2008, 16:02
Qualcuno mi spiega come vengono assegnati i grandi elettori???
Cioè in base a quale parametro uno stato può eleggere + delegati popolazione, PIL, dimensione??? Cosa????
:rolleyes:
greasedman
11-02-2008, 16:33
Qualcuno mi spiega come vengono assegnati i grandi elettori???
Cioè in base a quale parametro uno stato può eleggere + delegati popolazione, PIL, dimensione??? Cosa????
:rolleyes:
In base al numero di MacDonalds: ogni 33 MacDonalds c'è un seggio, ogni seggio viene nominato un grande elettore... :D
i
in sunto: ci vorra' un doppio miracolo affinche vincano i democratici. :mad:
non vedo per quale motivo...
obama è la migliore cosa che sia successa alla politica usa dai tempi di clinton.
zerothehero
11-02-2008, 17:07
il video di "yes we can" :D
http://youtube.com/watch?v=jjXyqcx-mYY
Na lagna.
L'unica cosa positiva è la Scarlett Johanson, peccato sia in bianco e nero. :mc:
In base al numero di MacDonalds: ogni 33 MacDonalds c'è un seggio, ogni seggio viene nominato un grande elettore... :D
:asd: :asd:
marcuz22
11-02-2008, 17:11
se solo saprebbe che in italia c è un personaggio come veltroni che lo imita :asd:
zerothehero
11-02-2008, 17:13
se solo saprebbe che in italia c è un personaggio come veltroni che lo imita :asd:
W. ha scritto l'introduzione del libro di Obama, quindi può anche usare il "si, ce la possiamo fare".
Ma poi una volta che un politico italiano mostra un pò di coraggio, che si fa?
Lo si sfotte in continuazione?
Ma basta... :O
i
in sunto: ci vorra' un doppio miracolo affinche vincano i democratici. :mad:
allora io confido sul fatto che il sistema americano può avere come "effetto collaterale" l'elezione del candidato che ha ottenuto un numero inferiore di voti popolari :D
kaysersoze
11-02-2008, 17:56
Dai su ragazzi fate i seri come vengono ripartiti i grandi elettori, nessuno lo sa???? :help: :help:
greasedman
11-02-2008, 18:21
Dai su ragazzi fate i seri come vengono ripartiti i grandi elettori, nessuno lo sa???? :help: :help:
Hai provato su wikipedia?
http://it.wikipedia.org/wiki/Grandi_elettori
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