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View Full Version : Italia.it chiuso...


dasdsasderterowaa
03-02-2008, 02:25
...anzi no. Viva Italia.it. :D

Eh sì, proprio così. Pare, infatti, che il tanto famoso quanto controverso portale turistico, voluto dal precedente governo Berlusconi e che ci è già costato qualche milione di Euro, rinascerà dalle polveri, anzi dai bit, di quello precedente. :D

Vi lascio all'articolo di Punto Informatico (http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2177168).



La morte di Italia.it così come preconizzato da molti non è stata definitiva: le sue spoglie non sono visibili, in quanto il sito è offline, ma la gara per portarsele via è già iniziata. I 21 milioni di euro stanziati per la partecipazione delle regioni al portalone del turismo sono ora al centro di un imminente progetto di rilancio.

Che ci fosse nell'aria voglia di resurrezionie lo aveva già esplicitato il ministro Francesco Rutelli all'indomani della cessazione del sito, una posizione destinata ad essere apprezzata dai preoccupati operatori del turismo, ma ora c'è la certezza: lo stanziamento dei fondi previsti per Italia.it consentirà di dar vita a una nuova piattaforma, protagoniste questa volta le regioni.

La conferma è arrivata due giorni fa dal coordinatore nazionale degli assessori regionali al Turismo, Enrico Paolini, che ha ribadito le intenzioni del ministro Luigi Nicolais, quelle di girare entro un mese alle regioni i 21 milioni di euro stanziati per loro. Dichiarazioni che sollevano gli animi anche dei comuni, pronti a gettarsi nella mischia: Antonio Centi, responsabile Turismo dell'ANCI, ovvero l'Associazione nazionale dei comuni italiani, parla del trasferimento dei dindi nelle casse regionali come di un fatto importante che potrà contribuire a risollevare le sorti dell'economia turistica. A Paolini, Centi intende chiedere "di coinvolgere l'associazione nazionale Comuni Italiani nel momento in cui, avendo le Regioni ottenuto i fondi previsti per la gestione del portale, voglia coinvolgere i Comuni italiani nella elaborazione dei contenuti promozionali dello stesso".
Le regioni, già si sa, quei soldi li chiedono a gran voce. Sono i denari di un fallimento che sperano di trasformare, come un bruco si evolve in farfalla, in un progetto vincente, quello di una piattaforma del turismo gestita dalle Regioni. Ma non è un fallimento giunto da solo. I lettori di Punto Informatico non hanno dimenticato il Portale interregionale del Turismo, 15,5 milioni di euro per un cantiere web che nei fatti non è mai stato aperto, trasformandosi nel tempo, anche proprio in virtù della contestuale nascita di Italia.it, in una ipotesi di lavoro, in un bruco senza neppure il baco.

La chiave del nuovo impegno è l'ENIT, l'Agenzia nazionale del Turismo. Paolini ha già spiegato che il dicastero di Nicolais chiederà all'ENIT di occuparsi della redazione del portale, conferendo allo stesso "7-9 milioni di euro ancora nella disponibilità del ministero". I contenuti però non saranno calati dall'alto: l'idea è quella di coinvolgere le associazioni "per individuare i contenuti da inserire nel portale, in linea con quello spirito di confronto necessario per far crescere il turismo italiano".

Tutto questo può stupire, ma non deve, come spiega brillantemente ScandaloItaliano, che disegna il quadro della situazione: un governo uscente che gira i soldi alle regioni, due progetti falliti sulle spalle (Italia.it e il portale interregionale) e 21 milioni di euro. Ma il celebre blog, che segue passo passo l'andamento di Italia.it da quando apparve su web, torna anche ad indagare sui denari effettivamente spesi per il portalone. E la cifra continua a salire.

Se Rutelli a suo tempo aveva parlato di un milione di euro, di recente il DIT ha accennato a 7 milioni mentre proprio Paolini ha di recente corretto il tiro: 15 milioni. Come noto, sulla questione sta indagando la Corte dei Conti che forse potrà fare chiarezza su quanti denari pubblici per Italia.it siano stati effettivamente spesi dei 58 milioni stanziati in origine.

Proprio in queste ore, peraltro, l'ex ministro all'Innovazione Lucio Stanca, tra i promotori del progetto di portale, si è difeso dalle accuse rivolte al suo Governo da quello attuale, spiegando in una intervista che sulla carenza dei contenuti del portale aveva avvisato subito il suo successore, Nicolais appunto, di tutti i problemi emersi, e ribadendo che dal punto di vista tecnico "il portale era perfettamente funzionale". Un altro esponente di Forza Italia, Alberto Cirio, consigliere regionale, proprio ieri ha invece attaccato il portale parlando di "un'impostazione tecnica ampiamente superata e decisamente troppo macchinosa per essere un agile strumento di facile consultazione per gli utenti".

axxaxxa3
03-02-2008, 02:29
Milioni di euro per creare un sito del cavolo.
Con 30 euro di host e con 100 euro dati ad un programmatore viene fuori un bel sito internet come si deve.
:asd:

dasdsasderterowaa
03-02-2008, 02:45
Milioni di euro per creare un sito del cavolo.
Con 30 euro di host e con 100 euro dati ad un programmatore viene fuori un bel sito internet come si deve.
:asd:

Va beh, dai, non esageriamo: non è la realizzazione del sito in sé a costare, ma il servizio offerto: il coordinamento dei dati inseriti da tenere aggiornati per le migliaia di eventi culturali e turistici in giro in tutta Italia.. Non è uno scherzo...

Il progetto, se fosse andato in porto e se fosse stato completato, sarebbe stato molto innovativo.

Edo4444
03-02-2008, 02:52
Va beh, dai, non esageriamo: non è la realizzazione del sito in sé a costare, ma il servizio offerto: il coordinamento dei dati inseriti da tenere aggiornati per le migliaia di eventi culturali e turistici in giro in tutta Italia.. Non è uno scherzo...

Il progetto, se fosse andato in porto e se fosse stato completato, sarebbe stato molto innovativo.

Si esatto un sito del genere se mantenuto aggiornato con tutti i contenuti tipo ogni settimana sarebbe piuttosto costoso, pero non tanto quanto hanno speso..

E l'idea era ottima a mio parere, mettere a disposizione del turista una piattaforma unica dove promuovere, reperire le informazioni e poter entrare in contatto direttamente con i vare operatori del settore era un'ottima cosa, peccato che l'inefficienza dello stato sia stata tale da non riuscire a portare a termine neanche un, seppur articolato, sito internet..