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View Full Version : LA MORATORIA SUI MAGISTRATI E SUI GIORNALISTI LIBERI di Marco Travaglio


gretas
31-01-2008, 10:56
Ha impiegato un paio di giorni per cercare l’assassino del governo Prodi. Ma poi, siccome è molto intelligente, Giuliano Ferrara l’ha trovato e ieri l’ha annunciato sul Foglio: «Il governo Prodi è stato spianato da un qualunque magistrato di S. Maria Capua Vetere» come «a suo tempo il pool Mani Pulite spianò il primo governo Berlusconi, poi spianò la Bicamerale, poi cercò di spianare senza riuscirci anche il governo di legislatura… sempre presieduto da Berlusconi».


L’annuncio, più che agli eventuali lettori del Foglio è rivolto «alla classe dirigente del centrosinistra», affinchè si prostri in ginocchio da lui e dal suo padrone, «metta un argine alla giustizia abusiva» e riconosca che avevano ragione loro, il Platinette Barbuto e il Cainano, quando per 15 anni han detto che «la magistratura fa politica, i media le tengono corrivamente bordone e in nessun paese del mondo si fa così».

Già: com’è noto – e come il Cainano proclamò nel 2003 a reti unificate, leggendo un discorso scritto dal suo Platinette privato – «nelle democrazie liberali chi governa per volontà del popolo è giudicato solo dai suoi pari». Naturalmente questo fenomeno da baraccone e il suo mandante non hanno mai specificato in quali democrazie liberali avvengano simili stranezze, anche perché di democrazie liberali così non ne esistono.

Basta leggere l’articolo di Alexander Stille su Repubblica («Il paese dove i potenti vanno in galera») e quello di Maurizio Molinari sulla Stampa («Usa, scoop elettorali con ferocia») per sapere come vanno le cose negli Stati Uniti: i politici che rubano, ricevono finanziamenti occulti, non pagano i contributi alla colf, si fanno ristrutturare casa gratis, prima si dimettono e chiedono scusa in lacrime, poi finiscono sotto processo e spesso anche in gattabuia.

E la stampa si scatena alla ricerca degli scandali, ora anticipando i procuratori, ora seguendo passo passo le indagini con una durezza direttamente proporzionale alla vicinanza del giornale ai candidati: «Se i media – scrive Molinari a proposito della campagna elettorale Usa – sono così aggressivi con i candidati politicamente a loro più vicini è perché in entrambi i campi si è convinti che solo la selezione più spietata farà emergere il candidato migliore alla conquista della Casa Bianca. E il risultato è che i candidati, per provare di essere “il più eligible”, cercano le domande più dure a cui rispondere per meglio attestare la credibilità di vincenti. Il risultato è un duello aspro fra candidati e media… Ma a giovarsene sono gli elettori, spettatori in prima fila della dura selezione che porta l’America a scegliere il nuovo leader del mondo libero».

Ciò che accade in Italia, le rare volte in cui magistrati e giornalisti fanno il loro dovere di sorvegliare il potere, è la norma in tutto il mondo libero. L’eccezione è Giuliano Ferrara, che esiste solo da noi. O meglio: i Ferrara esistono anche in altri paesi, ma difficilmente dirigono giornali e conducono programmi tv, passano per «molto intelligenti» e vengono riveriti persino quando si credono assistenti al Soglio Pontificio e organizzano tragicomiche «moratorie sull’aborto». A proposito, la nobile battaglia del Foglio sulla legge 194 è già finita: è bastato che cadesse il governo Prodi per far sparire le paginate dedicate alla «moratoria». Non sia mai che vada al governo il padron Silvio e si senta in imbarazzo, visto che la sua signora (editrice del Foglio) ha dichiarato al Corriere di aver dovuto abortire tra il sesto e il settimo mese di gravidanza.

La moratoria sull’aborto è stata prontamente rimpiazzata con una battaglia più congeniale al Cainano: la moratoria sui magistrati e sui giornalisti liberi. Il Platinette invita la fu-Unione a liberarsi dell’«alleanza Santoro-Travaglio (con l’aggiunta del petulante Grillo)», orrendamente spalleggiata «dall’ Unità» e dal suo «fetore giustizialista».

Anticipando l’editto bulgaro-bis ferraresco, Mediaset s’è portata avanti col lavoro e ha provveduto a censurare prima un’intervista sulle condanne di Craxi, poi un servizio della «iena» Alessandro Sortino sui maneggi della famiglia Mastella. Ora che è tornato all’Ovile delle Libertà, lo statista ceppalonico è di nuovo intoccabile: e chi osa fargli una domanda dev’essere censurato. Come nelle migliori democrazie liberali. Parola del direttore del Foglio, che non a caso ha sede a Milano, Largo Corsia dei Servi. Molto largo, molti servi.





http://www.svanityblog.com/

naoto84
31-01-2008, 13:24
Peccato che la moratoria contro l'aborto si rivolga principalmente ai paesi in cui l'aborto viene imposto dallo Stato per fare controllo delle nascite - ma su questa violazione dei diritti umani si passa sopra volentieri se si tratta di andare contro Ferrara - e che Ferrara quando fa partire un dibattito del genere si cura di ospitare sulle colonne del suo giornale anche chi la pensa diversamente da lui (vedasi Ministro della Sanità).

Del resto basta visitare http://www.ilfoglio.it/ per vedere come "è finita" la nobile battaglia. :rolleyes:

Un bell'articolo di offese, con una bella strumentalizzazione di un aborto terapeutico, il vocabolario con i "servi" e i "padroni" che fa molto anni 70... questo sarebbe l'allievo di Indro Montanelli? Ma dove?

dantes76
31-01-2008, 13:44
Peccato che la moratoria contro l'aborto si rivolga principalmente ai paesi in cui l'aborto viene imposto dallo Stato per fare controllo delle nascite - ma su questa violazione dei diritti umani si passa sopra volentieri se si tratta di andare contro Ferrara - e che Ferrara quando fa partire un dibattito del genere si cura di ospitare sulle colonne del suo giornale anche chi la pensa diversamente da lui (vedasi Ministro della Sanità).

Del resto basta visitare http://www.ilfoglio.it/ per vedere come "è finita" la nobile battaglia. :rolleyes:

Un bell'articolo di offese, con una bella strumentalizzazione di un aborto terapeutico, il vocabolario con i "servi" e i "padroni" che fa molto anni 70... questo sarebbe l'allievo di Indro Montanelli? Ma dove?

certo con il boom delle nascite e facile mette in crisi uno stato, campa cavallo che in cina alcuni si mangiano il fegato dagli anni 70 :asd:
e per i prossimi 40 anni ne hanno tempo