gigio2005
28-01-2008, 17:00
28/01/2008
La ditta è fallita, subentra un’altra impresa. E si attende il via libera del ministero per completare i lavori
http://www.ilmattino.it/mattino/20080128/foto/HE10_561.jpg
PAOLA PEREZ Telecamere intelligentissime con gli occhi bendati. Un pacchetto di cellophane tiene al riparo dal gelo gli impianti di videosorveglianza installati in piazza Sannazaro; immerse nel sonno anche le altre postazioni sistemate al Vomero, all’Arenella e sul lungomare. Ma non era questo il piatto forte del «patto per Napoli», lo strumento che avrebbe dovuto garantire sicurezza ai cittadini? Una nuova battuta d’arresto, purtroppo, attanaglia il progetto finanziato dal ministero dell’Interno: dal mese scorso - al termine di una complessa vicenda di riorganizzazioni societarie, cessioni di ramo d’azienda e procedure fallimentari - una nuova impresa deve farsi carico di completare il sistema, realizzato al novanta per cento e attivato solto in occasione della visita del Papa. In prefettura, però, non è ancora arrivata da Roma la comunicazione ufficiale del passaggio di consegne. Né si può prevedere tra quanto tempo arriverà. La gara d’appalto da tre milioni di euro era stata assegnata alla Enterprise Digital Architect, ditta specializzata in servizi informatici, da tempo in crisi nonostante gli importanti contratti con enti pubblici (tra questi la rete di comunicazione interpolizia). Dopo la liquidazione per eccesso di crediti non riscossi, attività e dipendenti erano stati riassorbiti con fitto di ramo d’azienda dalla Eda spa, che si era impegnata a completare il «grande fratello» napoletano in tempi ragionevoli. Questo accadeva nello scorso luglio. Ultimo passaggio a dicembre, attraverso un’asta fallimentare: con contratto d’affitto semestrale impegni e personale sono passati alla Vitrociset spa (presidente il generale Mario Arpino), settore difesa e aerospazio, a sua volta reduce da una cessione all’Enav del ramo d’azienda che gestiva le apparecchiature di controllo del traffico aereo. «Quando il ministero ci comunicherà ufficialmente la ragione sociale della nuova impresa - spiega il viceprefetto aggiunto Ida Carbone, responsabile Pon sicurezza e videosorveglianza nel palazzo di governo - contatteremo i responsabili perché riprendano al più presto i lavori. Nel frattempo abbiamo avviato i corsi di formazione per gli operatori. Va comunque detto che per la videosorveglianza non siamo all’anno zero. Altre reti sono già in funzione: quella del Comune, cinquanta postazioni per il controllo del traffico che ora sono collegate anche con la polizia; quelle installate dalla Provincia; quelle riattivate in occasione della visita del Papa tra via Toledo, piazza Plebiscito e piazza Trieste e Trento». In attesa di sviluppi sul fronte Vomero centro e lungomare, si avvia al termine la procedure di assegnazione dell’appalto per la seconda tranche del sistema di videosorveglianza tra Vomero alto e zona ospedaliera. Per i prossimi impianti bisogna però liberare i canali di trasmissione in radiofrequenza che, al momento, non sono disponibili. L’affollamento dello spazio megahertz - oltre ai disguidi societari dell’impresa vincitrice di gara e altri problemi tecnici di non secondario rilievo, come le difficoltà di interramento delle cabine elettriche - era già stato elemento di stallo per la fase uno del progetto. In quell’occasione il prefetto Alessandro Pansa aveva dovuto lanciare personalmente l’allarme e sollecitare la soluzione del problema in sede ministeriale: si spera, per la prossima tornata, che il nodo sia sciolto in tempo utile per evitare ulteriori ritardi.
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080128&ediz=NAZIONALE&npag=27&file=SW.xml&type=STANDARD
LOL! :muro:
La ditta è fallita, subentra un’altra impresa. E si attende il via libera del ministero per completare i lavori
http://www.ilmattino.it/mattino/20080128/foto/HE10_561.jpg
PAOLA PEREZ Telecamere intelligentissime con gli occhi bendati. Un pacchetto di cellophane tiene al riparo dal gelo gli impianti di videosorveglianza installati in piazza Sannazaro; immerse nel sonno anche le altre postazioni sistemate al Vomero, all’Arenella e sul lungomare. Ma non era questo il piatto forte del «patto per Napoli», lo strumento che avrebbe dovuto garantire sicurezza ai cittadini? Una nuova battuta d’arresto, purtroppo, attanaglia il progetto finanziato dal ministero dell’Interno: dal mese scorso - al termine di una complessa vicenda di riorganizzazioni societarie, cessioni di ramo d’azienda e procedure fallimentari - una nuova impresa deve farsi carico di completare il sistema, realizzato al novanta per cento e attivato solto in occasione della visita del Papa. In prefettura, però, non è ancora arrivata da Roma la comunicazione ufficiale del passaggio di consegne. Né si può prevedere tra quanto tempo arriverà. La gara d’appalto da tre milioni di euro era stata assegnata alla Enterprise Digital Architect, ditta specializzata in servizi informatici, da tempo in crisi nonostante gli importanti contratti con enti pubblici (tra questi la rete di comunicazione interpolizia). Dopo la liquidazione per eccesso di crediti non riscossi, attività e dipendenti erano stati riassorbiti con fitto di ramo d’azienda dalla Eda spa, che si era impegnata a completare il «grande fratello» napoletano in tempi ragionevoli. Questo accadeva nello scorso luglio. Ultimo passaggio a dicembre, attraverso un’asta fallimentare: con contratto d’affitto semestrale impegni e personale sono passati alla Vitrociset spa (presidente il generale Mario Arpino), settore difesa e aerospazio, a sua volta reduce da una cessione all’Enav del ramo d’azienda che gestiva le apparecchiature di controllo del traffico aereo. «Quando il ministero ci comunicherà ufficialmente la ragione sociale della nuova impresa - spiega il viceprefetto aggiunto Ida Carbone, responsabile Pon sicurezza e videosorveglianza nel palazzo di governo - contatteremo i responsabili perché riprendano al più presto i lavori. Nel frattempo abbiamo avviato i corsi di formazione per gli operatori. Va comunque detto che per la videosorveglianza non siamo all’anno zero. Altre reti sono già in funzione: quella del Comune, cinquanta postazioni per il controllo del traffico che ora sono collegate anche con la polizia; quelle installate dalla Provincia; quelle riattivate in occasione della visita del Papa tra via Toledo, piazza Plebiscito e piazza Trieste e Trento». In attesa di sviluppi sul fronte Vomero centro e lungomare, si avvia al termine la procedure di assegnazione dell’appalto per la seconda tranche del sistema di videosorveglianza tra Vomero alto e zona ospedaliera. Per i prossimi impianti bisogna però liberare i canali di trasmissione in radiofrequenza che, al momento, non sono disponibili. L’affollamento dello spazio megahertz - oltre ai disguidi societari dell’impresa vincitrice di gara e altri problemi tecnici di non secondario rilievo, come le difficoltà di interramento delle cabine elettriche - era già stato elemento di stallo per la fase uno del progetto. In quell’occasione il prefetto Alessandro Pansa aveva dovuto lanciare personalmente l’allarme e sollecitare la soluzione del problema in sede ministeriale: si spera, per la prossima tornata, che il nodo sia sciolto in tempo utile per evitare ulteriori ritardi.
http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?data=20080128&ediz=NAZIONALE&npag=27&file=SW.xml&type=STANDARD
LOL! :muro: