View Full Version : Asl e ospedali: ecco chi comanda
zerothehero
25-01-2008, 19:54
ono quasi trecento i "signori" della sanità italiana: la metà è stata designata nel 2007 e due su tre da una giunta di Centro sinistra. È questo il risultato del censimento, regione per regione, di chi siede oggi nelle stanze dei bottoni di Asl e aziende ospedaliere. Chi è fresco di nomina, chi ha diversi anni di governo sanitario alle spalle e un buon numero di riconferme: tutti o quasi, come ovvio, "sposano" il pensiero politico della giunta regionale che li ha nominati. E spesso in occasione dei rinnovi si aprono serrate trattative e scontri di potere tra i partiti della stessa coalizione, per la divisione dei posti, manuale Cencelli alla mano.
Le donne ai vertici sono solo 27, appena il 10% del totale. Al Nord si distingue la Valle d'Aosta, dove l'unica Asl esistente è governata da sette anni e mezzo da Carla Stefania Riccardi, che ha incassato il terzo mandato dalla giunta Caveri (maggioranza Union Valdôtaine, Fédération autonomiste e Stella alpina) a dicembre 2006.
Nessun esponente del gentil sesso invece in Sicilia, dove le nove Asl e le venti aziende ospedaliere sono capeggiate da uomini, con due commissari straordinari. E sono cinque le Asl sotto controllo straordinario in Calabria: qui la giunta regionale (nel maggio 2007) ha firmato la riduzione delle Asl da undici a cinque. L'esecutivo guidato da Loiero aveva incaricato a dicembre una commissione composta da tre professionisti di esaminare gli oltre 600 curricula dei candidati. Dalla scrematura sono emersi trenta nomi tra i quali verranno scelti a breve i nuovi direttori generali.
Freschissimi di nomina sono 44 dirigenti in Lombardia, 23 in Veneto e tre in Campania: in tutte e tre le realtà locali le partite si sono chiuse a fine anno, tra un mare di polemiche.
Nelle Asl della Lombardia rinnovi e movimenti di manager esperti da una poltrona all'altra. Otto conferme in Veneto, dove tiene banco in questi giorni la polemica nei confronti del governatore Galan, accusato di aver privilegiato gli uomini del suo schieramento nella scelta tra le terne di candidati presentate dai partiti. Mandati in scadenza alla base dei rinnovi campani, "osteggiati" dai Verdi che contestano a Bassolino la rimozione di manager che avevano ottenuto buoni risultati e chiedono una verifica.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/ARCH_Immagini/Economia%20e%20Lavoro/2008/01/dg-asl-ripartizione-regioni.jpg
aggiungo, anche se son cose note da tempi non sospetti, qualche punto:
- il direttore GENERALE di una ASL non ha mai un briciolo di conoscenza di sanità pubblica: si tratta di manager che, se va bene, hanno studiato qualcosa di economia e diritto. l'ideale per un'azienda SANITARIA.
ovviamente non sono altro che burattini nelle mani dell'assessore regionale, che puoi rimuoverli in qualsiasi momento senza addurre motivazioni plausibili (cit.). quindi, qualsiasi sia il suo credo politico, deve leccare fedelmente il didietro del partito al comando.
- stesso discorso per il direttore SANITARIO, con la magra consolazione che è un medico.
- questi simpaticoni hanno il potere di aprire/chiudere reparti, decidere dove destinare le risorse (monetarie e non), nominare e rimuovere i primari.
- i PRIMARI non ottengono tale carica per concorso ma per nomina. tale nomina, ratificata dal dg di cui sopra, ovvero dall'assessore regionale alla sanità, non è basata su, chessò, una scala di meriti/titoli di studio/pazienti sopravvissuti o altro, ma è IMMOTIVATA. si sceglie un nome da una rosa di candidati, i quali devono avere solo l'idoneità al primariato (una sorta di esame).
domenica sera, a che tempo che fa, c'era un'interessantissima partecipazione di Veronesi, il quale ha avuto il buon gusto di sorvolare su questa triste situazione, accennando qualcosa di sacrosanto ma non infierendo.
pochi minuti dopo sulla stessa poltrona poggiava il didietro l'on. Casini, che in un'onda di populismo becero affermava che bisogna togliere la POLITICA dagli OSPEDALI.
ora vorrei che venisse a giurarmi su una delle sue famiglie che l'UDC non ha piazzato, ove possiblie, i suoi uomini negli ospedali.
me la prendo con casini perchè è l'ultimo che ho sentito in ordine cronologico, tale pratica ha diffusione totale, nessun partito è escluso.
La gente normale non ha nemmeno una vaga idea di quello che succede nelle aziende sanitarie. Per dirne una quando si chiede qualcosa per la clinica o l'assistenza al pz. non ci sono mai soldi, poi però quando c'è da piazzare qualche cialtrone raccomandato gli si aprono uffici assolutamente inutili ad hoc con tutto quello che ne consegue. Si continua a tagliare sulla clinica per continuare ad ingrossare ed ingrassare le amministrazioni. Sugli appalti poi... snobbano ditte giovani e dinamiche che offrono servizi quasi a costo zero per farsi un nome, in luogo del parente/amico, magari anche molto meno competente, che però smazza. Se poi costa all'azienda 10 volte tanto amen, son soldi dei contribuenti e tasche dei manager e dell'azienda difficilmente corrono su trame parallele. E' lo stesso sistema che fa si, per esempio, che in tutta Napoli e dintorni ci siano "ben" 13 carabinieri che si occupano di reati ambientali, meno della scorta e apparato dell'ultimo dei bidelli della politica. Certo quando questi meccanismi si importano in sanità è particolarmente grave e magari un mio/vostro (loro no) parente muore o non viene assistito come dovrebbe per questo. La sanità se amministrata diversamente con gli stessi soldi potrebbe girare il doppio, anche dove già pare che funzioni decentemente (es. Veneto e Lombardia).
F1R3BL4D3
25-01-2008, 20:47
Vero...lasciamo stare va i vari intrighi e menate varie! :doh:
aggiungo, anche se son cose note da tempi non sospetti, qualche punto:
- il direttore GENERALE di una ASL non ha mai un briciolo di conoscenza di sanità pubblica: si tratta di manager che, se va bene, hanno studiato qualcosa di economia e diritto. l'ideale per un'azienda SANITARIA.
ovviamente non sono altro che burattini nelle mani dell'assessore regionale, che puoi rimuoverli in qualsiasi momento senza addurre motivazioni plausibili (cit.). quindi, qualsiasi sia il suo credo politico, deve leccare fedelmente il didietro del partito al comando.
- stesso discorso per il direttore SANITARIO, con la magra consolazione che è un medico.
- questi simpaticoni hanno il potere di aprire/chiudere reparti, decidere dove destinare le risorse (monetarie e non), nominare e rimuovere i primari.
- i PRIMARI non ottengono tale carica per concorso ma per nomina. tale nomina, ratificata dal dg di cui sopra, ovvero dall'assessore regionale alla sanità, non è basata su, chessò, una scala di meriti/titoli di studio/pazienti sopravvissuti o altro, ma è IMMOTIVATA. si sceglie un nome da una rosa di candidati, i quali devono avere solo l'idoneità al primariato (una sorta di esame).
domenica sera, a che tempo che fa, c'era un'interessantissima partecipazione di Veronesi, il quale ha avuto il buon gusto di sorvolare su questa triste situazione, accennando qualcosa di sacrosanto ma non infierendo.
pochi minuti dopo sulla stessa poltrona poggiava il didietro l'on. Casini, che in un'onda di populismo becero affermava che bisogna togliere la POLITICA dagli OSPEDALI.
ora vorrei che venisse a giurarmi su una delle sue famiglie che l'UDC non ha piazzato, ove possiblie, i suoi uomini negli ospedali.
me la prendo con casini perchè è l'ultimo che ho sentito in ordine cronologico, tale pratica ha diffusione totale, nessun partito è escluso.
Io non so come funzioni nelle altre regioni, ma prima di generalizzare sarebbe meglio informarsi.
I direttori delle ASL, almeno quelli che ho conosciuto personalmente Milano e provincia, sono medici e per lo più specialisti in Igene, specialità specifica per l'amministrazione sanitaria; certi si sono fatti anche master aggiunti in economia e da quel che mi hanno detto la Bocconi qui ne tiene apposta di corsi.
Dei direttori sanitari si può dire tante cose e incxxxxrcisi con loro pure tanto per la destinazione dei fondi, ma bisogna capire che gli vengono imposti obiettivi e tetti di spesa cui star dietro, pena l'esser sostituiti. Certo il magna magna ci sarà pure, ma c'è anche gente onesta.
Stessa cosa per i primari, così come ce ne sono per nomina politica ce ne sono altrettanti perchè valgono e questi ultimi non sono pochi altrimenti la Lombardia non manterrebbe certo gli ottimi livelli cui è.
Io non so come funzioni nelle altre regioni, ma prima di generalizzare sarebbe meglio informarsi.
I direttori delle ASL, almeno quelli che ho conosciuto personalmente Milano e provincia, sono medici e per lo più specialisti in Igene, specialità specifica per l'amministrazione sanitaria; certi si sono fatti anche master aggiunti in economia e da quel che mi hanno detto la Bocconi qui ne tiene apposta di corsi.
Dei direttori sanitari si può dire tante cose e incxxxxrcisi con loro pure tanto per la destinazione dei fondi, ma bisogna capire che gli vengono imposti obiettivi e tetti di spesa cui star dietro, pena l'esser sostituiti. Certo il magna magna ci sarà pure, ma c'è anche gente onesta.
Stessa cosa per i primari, così come ce ne sono per nomina politica ce ne sono altrettanti perchè valgono e questi ultimi non sono pochi altrimenti la Lombardia non manterrebbe certo gli ottimi livelli cui è.
i direttori sanitari son specialisti in igiene, non i dg! almeno, per questi ultimi, non è richiesta tale specializzazione!
poi la mia critica è al sistema di nomine, non all'efficienza generale. nonostante tutto la sanità pubblica funziona, questo, eccetto casi che rimangono fortunatamente in minoranza, è innegabile.
il corso di manegement sanitario alla Bocconi l'ha fatto mio padre giusto 2 mesi fa, ed era rivolto ai medici non ai direttori generali.
infine non metto in dubbio che tra primari e direttori sanitari ci sia gente onesta e competente, ma non trovi che se questi fossero al loro posto per concorso e non per nomina e se non avessero la spada di damocle del politico di turno pronto a mandarli via alla prima disobbedienza, il sistema funzionerebbe un pochino meglio?
ah, funziona così a livello nazionale, tant'è che si stava tendando di metterci una pezza dal ministero. non se ne farà nulla ovviamente, fuguriamoci se mettono un altro Zucchelli come sottosegretario.
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