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View Full Version : Fisica Economica - Cosa ne sapete? AAA Info Cercasi


Andi89
23-01-2008, 17:57
Nell'ardua scelta della facoltà universitaria sono entrato a conoscenza di laureati in Fisica Economica che sono riusciti a stilare sistemi (più o meno efficaci) per gestire le quotazioni della borsa, prevedere i fatturati di una azienda considerando le varie variabili, ecc., utilizzando basi concettuali e simulazioni di derivazione tipicamente Fisica...
Sono ormai convinto di andare a fare Fisica ma rendendomi conto di quanto poco sappia la gente comune di Economia mazzi e trallazzi la suddetta facoltà mi è sembrata un ottimo connubbio anche come futuri sbocchi lavorativi.
cosa ne sapete a riguardo?
Quali sono le università italiane che hanno suddetta facoltà?
Esiste solo come laurea specialistica biennale o fa parte delle nuove lauree magistrali?
Qualcuno ha avuto esperienze dirette a riguardo?
Insomma, qualsiasi cosa sappiate a riguardo può essermi d'aiuto


Thk ;)

Andi89
23-01-2008, 18:04
Ecco qualcosina che ho trovato su San Google



Quali sono le opportunità che si ipotizzano alle nuove frontiere ? la neuro-economia, dopo la “fisica-economica” !

Già tempo addietro, anche in Italia, si è parlato di “fisica economica”. In effetti, questa non era un’applicazione delle teorie di fisica o di ingegneria dei sistemi, ma un adattamento all’economia di tematiche proprie della “geografia fisica”.

Successivamente alle scoperte degli anni quaranta dello scorso secolo in tema di meteorologia (il battito di farfalla che può produrre effetti a distanza di migliaia di chilometri, …), esperti di ingegneria dei sistemi e di fisica quantistica hanno cercato di applicare le teorie ed i concetti proprie delle rispettive scienze anche a fenomeni sociali – quali quelli economici e finanziari – al fine di cercare di elaborare delle modellizzazioni, capaci di spiegare e prevedere con relativa veridicità la determinazione di alcuni eventi.

Oggi, la neuro-economia e la econo-fisica [4] riescono a garantire – con discreto anticipo e sufficiente attendibilità – vari eventi di importanza per le imprese che, con l’applicazione anche di criteri statistici e di metodologia sociale, possono evitare ingenti costi – ovvero, possono incrementare i propri ricavi – agendo sul mercato.

La neuro-economia, in particolare, pur essendo campo in parte ancora sperimentale, cerca (McCABE, CAMERER, ZAK ed altri) di stabilire dei riferimenti alla predeterminazione dei risultati prodotti dai meccanismi biologici e neurologici, per cui i soggetti – o Agenti o Giocatori – pongono in essere i propri “stimoli economici”.

Quindi, con un procedimento tecnico che ha già prodotto le “macchine della verità” e le “tecniche di persuasione”, oltre i “sistemi per il gioco a scacchi con il pc”, si stabiliscono quelle che – con un’approssimazione attuale del 60% - saranno le reazioni soggettive a certi eventi, attraverso la misurazione qualitativa e quantitativa degli impulsi neuronali e di ormoni nel sangue.

E’ chiaro, poi, come tale relazione sia assolutamente importante – anzi: essenziale – al fine di un più efficace marketing di prodotto e/o servizio. In linea generale, tra i soggetti economici non ci sono solo gli individui. Si tratta di considerare le imprese non solo come £”funzione di produzione” quasi automatica che converte i singoli elementi (soggetti, struttura, capitale, …) in fattori produttivi, ma anche come “funzione di organizzazione”. Come tali veri “esseri pensanti” . L’esempio più evidente di ciò è fornito dallo studio del “distretto industriale”, oramai da considerarsi come “sistema complesso” di gangli decisionali autonomi (dove “complesso” non vuole solo significare “difficile”, ma “a struttura multipla”).

L’importanza dell’approccio multidisciplinare e multifattoriali è pertanto tale [5], secondo noi, da sgretolare teorie anche stratificate nel tempo e quelle oramai assodate. In campo giuridico ne è un esempio la teoria delle “clausole generali di contratto”: se è vero – come è vero - che sul concetto di “abuso del diritto” oggi incide profondamente il bilanciamento della convenienza economica di ciascuna parte, le c.d. clausole generali del contratto devono essere riviste, anche alla luce del diritto dei consumatori e del diritto anti-trust.

Il motivo dell’Analisi Economica del Diritto e Econometrica dei Contratti ne discende come naturale conseguenza; perché la valutazione di convenienza economica non rappresenta un fatto puramente economico, né prettamente giuridico.

Nella scelta se agire in uno od in un altro modo ci sono, infatti, come è intuitivo, dei punti fermi: il “profitto” per l’Impresa, e la “procedura” per l’Organizzazione.

Profitto, che può non essere “a breve” ma anche a medio o a lungo periodo. Non necessariamente può coincidere con un guadagno, piuttosto che su una mancata perdita. Ben può computare costi indotti, quale quello dell’immagine o addirittura dell’immagine negativa.

Procedura, che significa rispetto dei criteri-guida forniti dal contesto storico-socio-ambientale e quelli auto-generati; entrambi necessari per misurare il valore economico aziendale ed i valori etici di cui l’impresa-organizzazione è portatrice o se ne fa latrice [6]. Oggi, non c’è più solo il buon senso del pater familias per gestire un affare; c’è – e il legislatore la richiede esplicitamente, tanto da farne la base per una responsabilità specifica – una competenza professionale di soggetti specificamente indicati.

Andi89
28-01-2008, 23:37
up

Ziosilvio
29-01-2008, 11:19
Fisica matematica e teoria dei sistemi dinamici applicate all'economia?

Ma allora, perché non una bella laurea in Economia Matematica, o in Matematica ad indirizzo economico e/o statistico, o in Statistica per l'economia?