Jackari
22-01-2008, 16:17
Effetto Calciopoli Azzerata la vecchia classe arbitrale, molti mediocri si sono ritrovati in serie A
Giovani e scarsi, per questo sbagliano
MILANO — Anche l’ultimo polverone, in fondo, è colpa di Calciopoli. E se in molti stadi, come del resto nelle discussioni da bar di mezza Italia, il motivetto più gettonato in presenza dell’Inter è l’ormai sfruttatissimo «come la Juve, voi siete come la Juve...», il peccato originale sta nel terremoto che ha squassato il pallone di casa nostra, modificandone in modo profondo le gerarchie. E non v’è dubbio che tra gli effetti più brutali dello scandalo esploso nella primavera di due anni fa, giusto in prossimità del Mondiale tedesco, figuri
l’azzeramento di una intera classe arbitrale.
In tempi relativamente brevi si è infatti passati dal centro di potere rappresentato da Lanese, Bergamo, Pairetto e Bertini, al nuovo organigramma che ha in Cesare Gussoni (presidente) e Pierluigi Collina (designatore) i suoi punti di riferimento e nei tanti Gervasoni all’opera sui campi della serie A gli ambasciatori di una rivoluzione che fatica a decollare. Non serviva comunque la sfera di cristallo per prevedere quello che puntualmente si sta verificando tra proteste, schiamazzi e allusioni. Soltanto qualche candido sognatore avrebbe infatti potuto credere che la sola presenza di Collina potesse trasformare in purosangue del fischietto arbitri che in realtà sono semplicemente giovani.
Ma la gioventù di per sé non significa necessariamente qualità. La verità invece è un’altra: non fosse accaduto quello che è accaduto, la stragrande maggioranza dei Gervasoni di casa nostra non sarebbe arrivata fino alle vette della serie A ma si starebbe barcamenando tra serie C e, nella migliore delle ipotesi, serie B. Oltre che giovani, i nostri nuovi arbitri, sono inesperti e anche parecchio scarsi. Collina, che è stato certamente un fuoriclasse del fischietto, potrebbe anche non essere un fuoriclasse come allenatore dei fischietti. Però è altrettanto certo che neppure Fabio Capello, a dispetto del carisma, dell’esperienza e della sua indubbia bravura, riuscirebbe oggi a piazzare tra le prime quattro il Cagliari, l’Empoli o il Siena. I nostri (nuovi) arbitri sono scarsi e dunque, in quanto tali, non hanno una personalità spiccata. Normale che siano inclini a genuflettersi di fronte ai potenti.
Ai tempi di Bergamo e Pairetto gli arbitri sbagliavano (a comando) in un’unica direzione: ora, più semplicemente, sbagliano perché non sono all’altezza degli eventi, spesso in una direzione. Difficile peraltro inventarsi dei rimedi. «Lasciamoli sbagliare » suggerisce Adriano Galliani. «Gli arbitri sono in grande difficoltà, la conduzione delle partite viene gestita in maniera difforme rispetto al passato» analizza Walter Novellino, allenatore del Toro. «Quel rigore in Inter-Parma, senza avere a disposizione la moviola, l’avrei dato anch’io» interviene il gran capo dei fischietti Cesare Gussoni. Ma il suo è soltanto un generoso tentativo di difesa della categoria. Ai suoi tempi, quando arbitrava, il presidentissimo non sarebbe mai inciampato in un errore del genere. Lui in campo era un fuoriclasse.
Alberto Costa
22 gennaio 2008
dal corriere della sera
Ma questi giornalisti ci credono scemi? Dopo quello che è successo, e dopo le MODALITà con le quali è stata risolta la crisi a me pare impossibile parlare di sudditanza psicologica o di errori dovuti alla inesperienza degli arbitri. Appare chiaro invece che, come in passato si sbagliava a favore di alcune squadre, adesso si sbaglia a favore di altre (inter e napoli in testa e non certo da quest'anno).
non è che hanno la sudditanza psicologica è che sono lecca:Prrr: nell'animo.
D'altronde le pressioni esercitate sul disegnatore sono sempre state notevoli (ovviamente perchè ci stanno forti interessi dietro), tanto da far dire a collina che lui, più che designatore, è un allenatore (chiaro modo per scaricarsi la coscienza). Se fossero veramente tutti onesti perchè non tornare al sorteggio integrale??? (mi rispondo da solo: perchè poi vincerebbe il verona come successe nell'ultimo anno, l'86, in cui è stato adottato questo sistema).
ps. non spostatemelo in sport perchè a me pare più una questione di attualità e se vogliamo di costume.
Giovani e scarsi, per questo sbagliano
MILANO — Anche l’ultimo polverone, in fondo, è colpa di Calciopoli. E se in molti stadi, come del resto nelle discussioni da bar di mezza Italia, il motivetto più gettonato in presenza dell’Inter è l’ormai sfruttatissimo «come la Juve, voi siete come la Juve...», il peccato originale sta nel terremoto che ha squassato il pallone di casa nostra, modificandone in modo profondo le gerarchie. E non v’è dubbio che tra gli effetti più brutali dello scandalo esploso nella primavera di due anni fa, giusto in prossimità del Mondiale tedesco, figuri
l’azzeramento di una intera classe arbitrale.
In tempi relativamente brevi si è infatti passati dal centro di potere rappresentato da Lanese, Bergamo, Pairetto e Bertini, al nuovo organigramma che ha in Cesare Gussoni (presidente) e Pierluigi Collina (designatore) i suoi punti di riferimento e nei tanti Gervasoni all’opera sui campi della serie A gli ambasciatori di una rivoluzione che fatica a decollare. Non serviva comunque la sfera di cristallo per prevedere quello che puntualmente si sta verificando tra proteste, schiamazzi e allusioni. Soltanto qualche candido sognatore avrebbe infatti potuto credere che la sola presenza di Collina potesse trasformare in purosangue del fischietto arbitri che in realtà sono semplicemente giovani.
Ma la gioventù di per sé non significa necessariamente qualità. La verità invece è un’altra: non fosse accaduto quello che è accaduto, la stragrande maggioranza dei Gervasoni di casa nostra non sarebbe arrivata fino alle vette della serie A ma si starebbe barcamenando tra serie C e, nella migliore delle ipotesi, serie B. Oltre che giovani, i nostri nuovi arbitri, sono inesperti e anche parecchio scarsi. Collina, che è stato certamente un fuoriclasse del fischietto, potrebbe anche non essere un fuoriclasse come allenatore dei fischietti. Però è altrettanto certo che neppure Fabio Capello, a dispetto del carisma, dell’esperienza e della sua indubbia bravura, riuscirebbe oggi a piazzare tra le prime quattro il Cagliari, l’Empoli o il Siena. I nostri (nuovi) arbitri sono scarsi e dunque, in quanto tali, non hanno una personalità spiccata. Normale che siano inclini a genuflettersi di fronte ai potenti.
Ai tempi di Bergamo e Pairetto gli arbitri sbagliavano (a comando) in un’unica direzione: ora, più semplicemente, sbagliano perché non sono all’altezza degli eventi, spesso in una direzione. Difficile peraltro inventarsi dei rimedi. «Lasciamoli sbagliare » suggerisce Adriano Galliani. «Gli arbitri sono in grande difficoltà, la conduzione delle partite viene gestita in maniera difforme rispetto al passato» analizza Walter Novellino, allenatore del Toro. «Quel rigore in Inter-Parma, senza avere a disposizione la moviola, l’avrei dato anch’io» interviene il gran capo dei fischietti Cesare Gussoni. Ma il suo è soltanto un generoso tentativo di difesa della categoria. Ai suoi tempi, quando arbitrava, il presidentissimo non sarebbe mai inciampato in un errore del genere. Lui in campo era un fuoriclasse.
Alberto Costa
22 gennaio 2008
dal corriere della sera
Ma questi giornalisti ci credono scemi? Dopo quello che è successo, e dopo le MODALITà con le quali è stata risolta la crisi a me pare impossibile parlare di sudditanza psicologica o di errori dovuti alla inesperienza degli arbitri. Appare chiaro invece che, come in passato si sbagliava a favore di alcune squadre, adesso si sbaglia a favore di altre (inter e napoli in testa e non certo da quest'anno).
non è che hanno la sudditanza psicologica è che sono lecca:Prrr: nell'animo.
D'altronde le pressioni esercitate sul disegnatore sono sempre state notevoli (ovviamente perchè ci stanno forti interessi dietro), tanto da far dire a collina che lui, più che designatore, è un allenatore (chiaro modo per scaricarsi la coscienza). Se fossero veramente tutti onesti perchè non tornare al sorteggio integrale??? (mi rispondo da solo: perchè poi vincerebbe il verona come successe nell'ultimo anno, l'86, in cui è stato adottato questo sistema).
ps. non spostatemelo in sport perchè a me pare più una questione di attualità e se vogliamo di costume.