View Full Version : Trolltech adotterà la licenza GPL 3.0 per le librerie Qt
Redazione di Hardware Upg
22-01-2008, 07:34
Link alla notizia: http://www.hwupgrade.it/news/software/trolltech-adottera-la-licenza-gpl-30-per-le-librerie-qt_23952.html
Il CEO della società norvegese ha annunciato che le proprie librerie Qt adotteranno la nuova licenza GPL 3.0
Click sul link per visualizzare la notizia.
Tanto che gli importa hanno il dual licensing...ed una licenza di sviluppo per singola postazione costa migliaia di Euro.
Io comincio a vedere la GPL come una licenza veramente costrittiva, soprattutto per le librerie.
Imho non consentire alle piccole aziende, che in quanto tali non possono rilasciare il sorgente in GPL in quanto ne perderebbero completamente l'esclusiva, di utilizzare le librerie GPL sarà impossibile lo sviluppo di Linux in ambito business.
La LGPL secondo me era una licenza quasi perfetta per le librerie, ma ora è addirittura sconsigliata dalla FSF.
HackaB321
22-01-2008, 08:35
Della serie ci eravamo tanto odiati....
Se penso a cosa diceva all'inizio Stallman di trolltech e kde...
Norskeningia
22-01-2008, 08:48
Non posso che concordare con Linus quando dice che la GPL3 e' troppo restrittiva. Tutto questo polverone per dar valore al software libero quando poi l'unica liberta' che Stallman ti offre con la GPL3 e' la liberta di fare cio' che preferisce lui!
Una licenza basata sul presupposto della liberta' dovrebbe _CONSENTIRE_ di liberare i sorgenti, non obbligare, perche' "obbligando" qualsiasi fondamento basato sulla liberta' cade in controsenso.
La LGPL secondo me era una licenza quasi perfetta per le librerie, ma ora è addirittura sconsigliata dalla FSF.
E cosa propongono in sostituzione? Non c'era in fase di ratificazione una LGPL v3?
Non posso che concordare con Linus quando dice che la GPL3 e' troppo restrittiva. Tutto questo polverone per dar valore al software libero quando poi l'unica liberta' che Stallman ti offre con la GPL3 e' la liberta di fare cio' che preferisce lui!
Una licenza basata sul presupposto della liberta' dovrebbe _CONSENTIRE_ di liberare i sorgenti, non obbligare, perche' "obbligando" qualsiasi fondamento basato sulla liberta' cade in controsenso.
Ci sono pareri diversi su cosa sia la libertà ed è giusto che sia cosi. Per me la libertà ha un significato diverso di anarchia. Libertà non significa "faccio quello che mi pare", perchè se tu fai quello che ti pare, gli altri non saranno liberi. La libertà non può essere un concetto distante dal "sacrificio di qualcosa a favore della libertà di tanti". Inoltre trovo completamente fallato il confronto fatto con la licenza nel caso di una libreria e una licenza nel caso di un kernel. La 2.0 esiste ancora e qualora risulti migliore, nessuno vieta di usarla (eliminando la famosa clausola "at your option any later version" :D )
E cosa propongono in sostituzione?
Che io sappia GPL e basta.
Guarda cosa dicono: http://www.fsf.org/licensing/licenses/why-not-lgpl.html
Non sono assolutamente d'accordo con questo ragionamento.
Non c'era in fase di ratificazione una LGPL v3?
Questo non lo so, ma vedendo quello che hanno fatto con la GPL 3 non si preannuncia niente di buono.
Che io sappia GPL e basta.
Guarda cosa dicono: http://www.fsf.org/licensing/licenses/why-not-lgpl.html
Non sono assolutamente d'accordo con questo ragionamento.
Non ero al corrente di quel documento. Questi si sono rimangiati 20 anni di teoria sul software libero che hanno sempre loro stessi predicato. :confused: Adesso parlano di vantaggio al software libero. :mad:
No, non sono d'accordo nemmeno io e non ci siamo proprio.
Questo non lo so, ma vedendo quello che hanno fatto con la GPL 3 non si preannuncia niente di buono.
Ho trovato che già esiste:
http://www.gnu.org/licenses/lgpl-3.0.html
chaosbringer
22-01-2008, 11:10
Si ma leggetelo bene questo:
http://www.fsf.org/licensing/licenses/why-not-lgpl.html
Non dicono che la LGPL NON DEVE MAI essere usata, dicono quando (secondo loro) è il caso di usarla e quando no.
Comunque quando uno scrive un programma, ci applica la licenza che vuole, e chi vuole usare il suo lavoro accetta le condizioni che l'autore impone.
A me sembra libertà questa, non so a voi...
Comunque quando uno scrive un programma, ci applica la licenza che vuole, e chi vuole usare il suo lavoro accetta le condizioni che l'autore impone.
A me sembra libertà questa, non so a voi...
No...perché se tu usi una libreria GPL sei costretto ad applicare la licenza GPL. L'esempio della libreria Readline è lampante nel link che hai postato (che è lo stesso che avevo postato sopra).
chaosbringer
22-01-2008, 11:49
No...perché se tu usi una libreria GPL sei costretto ad applicare la licenza GPL. L'esempio della libreria Readline è lampante nel link che hai postato (che è lo stesso che avevo postato sopra).
E invece sì!
Perchè se tu usi il lavoro che ha fatto qualcun altro, è giusto che rispetti le condizioni a cui l'autore te lo mette a disposizione.
E invece sì!
Perchè se tu usi il lavoro che ha fatto qualcun altro, è giusto che rispetti le condizioni a cui l'autore te lo mette a disposizione.
Ma se la FSF spinge perché le librerie siano GPL allora io non sono d'accordo...le librerie secondo me devono essere LGPL altrimenti non c'è più alcuna libertà nel software libero.
Ma se la FSF spinge perché le librerie siano GPL allora io non sono d'accordo...le librerie secondo me devono essere LGPL altrimenti non c'è più alcuna libertà nel software libero.
In questo caso non vedo nessun problema.
La trolltech ti da le librerie QT in GPL3.0 se non vuoi usare le GPL allora compri una licenza commerciale.
Poi penso che saranno disponibile anche il GPL2.0
Mercuri0
22-01-2008, 14:52
Una licenza basata sul presupposto della liberta' dovrebbe _CONSENTIRE_ di liberare i sorgenti, non obbligare, perche' "obbligando" qualsiasi fondamento basato sulla liberta' cade in controsenso.
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Non è Stallman a decidere la licenza dei programmi GPL, ma sono gli autori dei programmi che la scelgono!!
La GPL serve a proteggere il lavoro degli sviluppatori.
Ma se la FSF spinge perché le librerie siano GPL allora io non sono d'accordo...le librerie secondo me devono essere LGPL altrimenti non c'è più alcuna libertà nel software libero.
Che significa "si ma le librerie dovrebbero essere LGPL"??? Ma stiamo scherzando, chi siamo noi a decidere su come dovrebbe essere il lavoro degli altri?
Se *gli autori* decidono che siano LPGL, ben vengano. Altrimenti se non ti sta bene:
- a) non le usi, e te le programmi da te.
- b) concordi con gli sviluppatori un'altra licenza _e paghi_
OpenSource NON è "tieni, lavoro gratis" e il motivo del successo del software OpenSource è proprio perché gli sviluppatori sanno che il loro lavoro non viene rubato per farci soldi *da altri*, e sono quindi meglio propensi a contribuire.
C'è un motivo per cui si è diffuso Linux e non i sistemi BSD, no?
Poi TrollTech campa sulle QT: se le rilasciassero LGPL, fallirebbero domani. Per chi sviluppa OpenSource la GPL va benissimo. Chi vuole sviluppare software chiuso, se le compri. E' così strano? :rolleyes:
La trolltech ti da le librerie QT in GPL3.0 se non vuoi usare le GPL allora compri una licenza commerciale.
La GPL è una licenza commerciale. Tutte le licenze OpenSource approvate dall'OSI hanno come requisitito che lo siano. Il software GPL si può vendere!
p.s. Guardate che sviluppando GPL *non si perdono i diritti sul copyright*. Anzi, ribadisco la GPL li protegge. Gli autori che hanno rilasciato un programma GPL possono decidere quando vogliono di usare un'altra licenza, chiusa aperta, blu o chicchessia. *Gli autori*. E ovvio che se usi codice di *altri* devi chiedere agli *altri* il permesso.
p.s.2 tra l'altro, alcune parti delle QT4.4 (phonon) saranno LGPL...
Comunque, le licenze non sono semplici da capire perchè sono scritte in gergo legale. Ho letto sul numero scorso si LXP(se ben ricordo) che Torvalds sta prendendo in considerazione di usare la GPL3 per Linux.
La GPL difende la libertà dell'autore e degli utenti.
Se tu scrivi una libreria, sei tu AYTORE a decidere se mettere LGPL o GPL, con LGPL chiunque puo' usare la tua libreria in un software con altra licenza, se invece usi la GPL chi la riusa per un programma, deve rilasciare il programma con la GPL.
È chiaro che la FSF dice di non usare la LGPL per loro tutto dovrebbe essere GPL anche i bios, firmware ecc, ma non obbligano nessuno, anzu offrono un'opportunità, ovvero una scelta in +
In questo caso non vedo nessun problema.
La trolltech ti da le librerie QT in GPL3.0 se non vuoi usare le GPL allora compri una licenza commerciale.
Poi penso che saranno disponibile anche il GPL2.0
Sì...senza dubbio, era un discorso più generico.
Sono ben conscio che la Trolltech campa su quello. Diciamo che questo è un caso a parte. Mentre le librerie GNU vanno avanti con il contributo della comunità.
C'è un motivo per cui si è diffuso Linux e non i sistemi BSD, no?
E c'è anche un motivo per cui non viene adottato nel mondo business: è praticamente impossibile sviluppare un software closed per una piccola azienda visto che le librerie GPL lo impediscono. Solo le grosse aziende si possono permettere di rilasciare il proprio software esclusivamente sotto GPL e di guadagnare sui servizi.
Volete che Linux cresca ? Imho la soluzione migliore è proprio quella di rilasciare le librerie in LGPL. Parlo delle librerie GNU, quelle che di fatto vengono sviluppate dalla comunità e non da una qualche azienda.
Le idee di Stallman sono utopiche e, se continuerà a dettare legge, Linux non sarà mai un sistema operativo per la massa.
E lo dice uno che ha installato a prima Slackware nel '95 e attualmente usa esclusivamente Linux (non lo dico come vanto, ma per farvi capire che ci tengo effettivamente a Linux e che tengo anche all'open source, in quanto programmatore).
Mercuri0
22-01-2008, 15:34
E c'è anche un motivo per cui non viene adottato nel mondo business: è praticamente impossibile sviluppare un software closed per una piccola azienda visto che le librerie GPL lo impediscono.
Non so quanto siano costose le QT per una piccola azienda (e le GTK sono LGPL)
Invece le piccole aziende possono usare le MFC di Microsoft (se ancora sono usate) gratis su Windows? O le Motif di Unix -casomai-? O le librerie Borland etc etc?
Non bisogna acquistare una licenza per la ridistribuzione di quanto sopra?
Volete che Linux cresca ? Imho la soluzione migliore è proprio quella di rilasciare le librerie in LGPL. Parlo delle librerie GNU, quelle che di fatto vengono sviluppate dalla comunità e non da una qualche azienda.
Le idee di Stallman sono utopiche e, se continuerà a dettare legge, Linux non sarà mai un sistema operativo per la massa.
A un programmatore casuale GPL non gliene frega poi tanto che Linux cresca.
Se io faccio un software e lo do in giro a 0, che lo usi in uno o in mille non cambia granché, eh.:rolleyes:
(l'unico vantaggio ad avere un grosso bacino d'utenza, è che ci possono essere sviluppatori che hanno voglia di contribuire al mio progetto, proprio perché è GPL!)
Alle aziende che Linux intendolo venderlo la cosa può importare (RedHat, Novell, etc). Bene, si riprogrammino le librerie o comprino una licenza che preferiscono, se pensano che quelle disponibili non siano adatte.
In ogni caso la GPL non sembra stare troppo limitando l'uso di Linux nel mercato consumer dove esso ha uno scopo (smartphone, telefonini, registratori DVD, sintetizzatori musicali, router, roba come l'eeePC di Asus).
p.s. 1 tra l'altro la maggior parte delle librerie su Linux sono LGPL. Persino le librerie di KDE sono LGPL, non GPL.
p.s. 2 Il maggior numero di clienti le QT ce l'hanno su Windows! (su cui fino alle 4 non esisteva neppure la possibilità per il cliente di scegliere la GPL)
Non so quanto siano costose le QT per una piccola azienda (e le GTK sono LGPL)
Invece le piccole aziende possono usare le MFC di Microsoft (se ancora sono usate) gratis su Windows? O le Motif di Unix -casomai-? O le librerie Borland etc etc?
Non bisogna acquistare una licenza per la ridistribuzione di quanto sopra?
Ripeto, non facevo il caso delle QT, capisco che le QT debbano avere un costo.
Una licenza per singolo sviluppatore delle QT costa sui 2-3mila€, il pricing non è pubblico. Per le MFC e le VCL, basta comprare l'ide.
Se io, piccola azienda, voglio sviluppare con la libreria QT almeno l'alternativa ce l'ho: comprarmi la libreria (se volessi vendere un software fatto in caso certo il costo non è proprio minimale).
Se io, piccola azienda, voglio sviluppare con la libreria GNU Readline non posso fare niente perché la libreria è GPL: devo rinunciare al progetto perché in quanto piccola azienda non mi posso permettere di riscrivere una libreria che fa le stesse funzioni della suddetta. Quindi io, piccola azienda, non adotto Linux, il che non vuol dire che solo i miei clienti non avranno Linux, ma anche che i miei dipendenti non avranno Linux e la cultura stessa di Linux non si svilupperà in queste persone. Significa che il giorno tal dei tali in cui un amico chiede ad un mio dipendente quale SO installare, fra le scelte possibili non ci sarà Linux. Significa che il giorno in cui questo dipendente si trasferirà magari a dirigere un progetto in un'altra azienda Linux non sarà fra i possibili sistemi target. Hai capito la differenza ?
In ogni caso la GPL non sembra stare troppo limitando l'uso di Linux nel mercato consumer dove esso ha uno scopo (smartphone, telefonini, registratori DVD, sintetizzatori musicali, router, roba come l'eeePC di Asus).
Tutti sistemi notoriamente di piccole aziende :D
p.s. 1 tra l'altro la maggior parte delle librerie su Linux sono LGPL. Persino le librerie di KDE sono LGPL, non GPL.
Ecco, su questo punto mi chiedo una cosa: se io linko le kdelibs ad un programma closed, cosa succede alle QT ? Di fatto le kdelibs si basano sulle QT che sono GPL.
Sicuramente molte librerie sono LGPL, ma come si legge sopra nel link della FSF, Stallman & C. stanno facendo una campagna anti-LGPL, tant'è che viene scritto: "se la libreria è importante allora rilasciate sotto GPL perché non potrà far altro che contribuire alla nostra causa". Leggendo questa affermazione viene da mettersi le mani nei capelli: imho significa solo allontanare il grande pubblico IT (non consumer) da Linux.
Norskeningia
22-01-2008, 16:25
:muro: :muro: :muro: :muro: :muro:
Non è Stallman a decidere la licenza dei programmi GPL, ma sono gli autori dei programmi che la scelgono!!
La GPL serve a proteggere il lavoro degli sviluppatori.
Sbagliato, partendo dal presupposto che tu non scriva sempre partendo da 0 ma utilizzando librerie e sorgenti gia scritti da altri, la licenza che sei _obbligato_ ad utilizzare e' la piu' restrittiva tra quelle del vario codice che prendi in prestito. ( se non una addirittura peggiore xD )
Che significa "si ma le librerie dovrebbero essere LGPL"??? Ma stiamo scherzando, chi siamo noi a decidere su come dovrebbe essere il lavoro degli altri?
Se *gli autori* decidono che siano LPGL, ben vengano. Altrimenti se non ti sta bene:
- a) non le usi, e te le programmi da te.
- b) concordi con gli sviluppatori un'altra licenza _e paghi_
Il problema come spiegavo prima e' che non hai questa liberta' di scelta a meno di non sviluppare librerie primordiali.
Se nella tua libreria fai uso di un'altra con licenza GPL, la tua dovra' _obbligatoriamente_ essere a sua volta GPL ( o piu' restrittiva ). Quindi di fatto NON PUOI decidere di farla LGPL. Capito il trucco? xD
OpenSource NON è "tieni, lavoro gratis" e il motivo del successo del software OpenSource è proprio perché gli sviluppatori sanno che il loro lavoro non viene rubato per farci soldi *da altri*, e sono quindi meglio propensi a contribuire.
C'è un motivo per cui si è diffuso Linux e non i sistemi BSD, no?
Lo scopo di una licenza opensource dovrebbe servire a proteggere lo sviluppatore opensource e NON il presunto "IDEALE OPENSOURCE".
In quell'articolo semplicemente spingono ad usare la GPL invece della LGPL, perche' la LGPL porterebbe vantaggio anche al di fuori della comunita' opensource. Di questo fatto uno sviluppatore ( n.b. io sono uno sviluppatore ) se ne puoi anche fregare, finche' la sua proprieta' intellettuale e' protetta.
Mercuri0
22-01-2008, 18:58
Sbagliato, partendo dal presupposto che tu non scriva sempre partendo da 0 ma utilizzando librerie e sorgenti gia scritti da altri, la licenza che sei _obbligato_ ad utilizzare e' la piu' restrittiva tra quelle del vario codice che prendi in prestito. ( se non una addirittura peggiore xD )
Ripeto, se usi roba scritta da altri in un modo o nell'altro la paghi. Microsoft da le licenze quando compri l'ide. Perché qualcuno dovrebbe scrivere software gratis?
E' questo il punto che non capisco del vostro discorso.
In quell'articolo semplicemente spingono ad usare la GPL invece della LGPL, perche' la LGPL porterebbe vantaggio anche al di fuori della comunita' opensource. Di questo fatto uno sviluppatore ( n.b. io sono uno sviluppatore ) se ne puoi anche fregare, finche' la sua proprieta' intellettuale e' protetta.
Alura, stavamo commentando a proposito delle QT. L'articolo linkato non l'ho letto, e francamente non è che mi importi molto. Al solito l'ultima parola sulla licenza c'è l'ha il proprietario del copyright del codice, e su le maing-list dei programmatori che frequento si parla molto più dei problemi tecnici che non di licenze. Non è che Stallman sia il dio dell'OpenSource, eh.
Tornando in topic, per quanto riguarda il progetto KDE (che bazzico) tutte le librerie sono LGPL e i programmi GPL. La scelta GPL2/GPL3 si era posta solo per eventuali problemi di compatibilità con altri programmi (forse qualcosa di samba) e il fatto che le QT siano anche GPL3, permette anche a KDE di essere GPL 2 o 3 (a scelta del distributore), con qualche componente solo GPL3 nelle zone "grigie"... più libertà di così!
Ecco, su questo punto mi chiedo una cosa: se io linko le kdelibs ad un programma closed, cosa succede alle QT ? Di fatto le kdelibs si basano sulle QT che sono GPL.
Ecco i dettagli
http://developer.kde.org/documentation/books/kde-2.0-development/ch19.html
Per sviluppare con le kdelibs devi linkare anche le QT, con quel che ne consegue.
Però vedi che non sono gli sviluppatori OpenSource qui il problema :P
Io non contestavo tanto il fatto "la LGPL per gli sviluppatori esterni sarebbe meglio" (grazie al cavolo!) ma il fatto di pensare di poter imporre una licenza a chi il software l'ha scritto.
E di sicuro la TrollTech non puà dar via il suo core-business...
Sajiuuk Kaar
23-01-2008, 06:56
ot: ci mancavano solo i supertroll :'''D
82screamy
23-01-2008, 10:14
... Ad annunciarlo è stato Haavard Nord, CEO della compagnia norvegese ...
La trolltech è norvegese...a giudicare dal cognome lo è anche il suo A.D....certo che un norvegese che fa di cognome Nord...beh... :D :D
ma il fatto di pensare di poter imporre una licenza a chi il software l'ha scritto.
Che è quello che vogliono fare Stallman & Co. sconsigliando la LGPL per le librerie più importanti.
Tornando alla questione kdelibs. Se le QT sono GPL e le kdelibs sono LGPL e visto che per fare un programma per KDE bisogna linkare anche le QT, allora non potrà mai esistere un programma chiuso per KDE a meno di comprare una licenza QT ?
Ed è anche uno dei motivi per cui non uso KDE sperando che si diffonda di più gnome.
esattamente. ciònonostante esistono un bel po' di programmi chiusi che usano le qt, l'abominio di skype ad esempio su tutti.
quindi sarebbe meglio che si diffondesse più gnome, incoraggiando il software chiuso? :/
imho, la qualità del codice di applicazioni kde è indiscutibile. koffice, karbon, krita, kile,k3b, amarok, konqueror, kmess, kopete.. (ma quanto odiosa è la pratica di usare queste maledette k XD).
tutti ottimi programmi _aperti_ .
che ci siano altrettanto ottimi programmi chiusi ben venga, nessuno vieta di usarli su kde (ebbasta con sta storia qt vs gtk, con un tema tipo qtcurve le apps gtk son belle anche su kde). ma il favorirli è un po' un controsenso.
Ma è un controsenso anche volerli svantaggiare e osteggiare a tutti i costi, cosa che risulta decisamente esplicita nella pagina linkata sui motivi per preferire la gpl alla lgpl. In tutta la pagina emerge una visione del mondo open source come una casta (e come tale inevitabilmente chiusa: o sei con noi, o sei contro di noi) in guerra con il mondo closed source e commerciale, che bisogna surclassare ad ogni costo. Questo perchè alla base c'è una visione idealistica e utopica di un "mondo informatico" perfetto che IMHO poco o nulla ha a che vedere con la realtà dell'informatica. In informatica non possono esistere fedi, ma solo soluzioni perfettibili a problemi reali. I problemi sono reali perchè l'informatica è uno strumento utile nel "mondo reale", che è imperfetto e, quindi, pieno di problemi da risolvere. E le soluzioni saranno a loro volta imperfette, perchè l'imperfezione del mondo è tale che nulla può essere veramente perfetto, ciò non toglie che si debba tendere al meglio, ma per fare ciò è necessario consentire non solo l'esistenza, ma anche l'integrazione, la convivenza e l'interoperabilità (e intercambiabilità) tra soluzioni alternative. Ciò implica che sia fondamentalmente sbagliato osteggiare l'uno o l'altro modo di intendere l'informatica per partito preso.
Ma a parte questo, non vedo come la gpl possa realmente risolvere il problema alla radice. Questo perchè l'open source, inteso letteralmente come disponibilità dei sorgenti di un'applicazione, esisteva già agli albori dell'informatica (o poco dopo), per via delle notevoli differenze hardware tra le macchine che avrebbero dovuto eseguire quelle applicazioni, ed era comunque un "mondo" molto chiuso. Immaginiamo di imporre in qualche modo a tutti gli sviluppatori di rilasciare i sorgenti: alcuni (molti, pochi, non fa differenza) di questi sorgenti sarebbero praticamente illegibili, privi di commenti, con indentazione alla cactus di cane, con nomi privi di senso per variabili e funzioni (del tipo aa134_o85BBtY) e porzioni di codice inutili, messe li solo per confondere (tipo identità matematiche su alcune variabili prima dell'elaborazione vera, porzioni di codice mai chiamato, oppure funzioni su variabili fittizie e inutili chiamate in punti opportuni, senza pregiudicare le prestazioni). Molte di queste "sofisticazioni" potrebbero essere introdotte con delle routine automatizzate, che quindi non allungherebbero i tempi di sviluppo, nè pregiudicherebbero più di tanto la correttezza dei programmi, quindi si potrebbe procedere sviluppando i sorgenti "veri", creandone una copia modificata, compilando ed eseguendo i test di verifica sulla base della copia modificata, e rilasciando l'eseguibile compilato sulla base della versione definitiva dei sorgenti "modificati", che diventerebbero in questo modo i sorgenti "veri" da distribuire.
Non mi pare che la gpl (ma potrei sbagliare: non la conosco a memoria) imponga dei vincoli particolari sull'uso di nomi di fantasia per le variabili o sull'estro nell'implementazione degli algoritmi, o sulla presenza e qualità dei commenti, quindi ci ritroveremmo con un software open source solo in apparenza (e formalmente), ma in realtà non più leggibile, per un programmatore di non altissima esperienza, di quanto lo sia il dump in assembly di un software closed e offuscato. Meglio quindi consentire e facilitare l'esistenza e l'integrazione delle alternative, lasciando che gli sviluppatori decidano quale delle due filosofie abbracciare, magari passando dall'una all'altra in momenti e contesti e con scopi diversi, anche, entro certi limiti, all'interno dello stesso progetto, senza voler imbastire una competizione da vincere a tutti i costi per realizzare a tutti i costi un ideale dell'open source. E non ditemi che nessuno vuole fare questo, perchè FSF parla proprio di competizione da vincere: "By releasing libraries that are limited to free software only, we can help each other's free software packages outdo the proprietary alternatives. The whole free software movement will have more popularity, because free software as a whole will stack up better against the competition". Che succederebbe se l'open vincesse la competizione, nel senso che l'unica opzione possibile/conveniente per gli sviluppatori fosse l'open? Succederebbe che qualcuno abbraccerebbe l'open non perchè convinto dalla filosofia di base, ma per pura convenienza, per una scelta di comodo forzata, e cercherebbe degli espedienti per non rendere il proprio software facilmente intelligibile alla concorrenza (di cui continuerebbe a non fidarsi, o con la quale riterrebbe di non poter competere solo sui servizi e non anche sulla qualità e diversità del software). Le alternative devono poter coesistere, perchè nessuna sarà mai migliore in senso assoluto, e non ha senso pensare di cancellarne completamente una (o alcune), neanche alla fine di un lungo percorso, perchè a) si avrebbe un impoverimento delle possibili soluzioni a problemi reali, e b) l'alternativa non scomparirebbe del tutto, ma si ripresenterebbe sotto altre forme.
Non voglio certo dire che l'open non possa rivelarsi, col tempo, una scelta nettamente superiore, e che di conseguenza tutto il software possa sposarne la filosofia, ma non credo che sia corretto farne una questione di principio; credo invece che si debba ritenere altrettanto possibile l'ipotesi diametralmente opposta e accettare che il metodo migliore emerga da un confronto all'interno di una coesistenza armonizzata, senza cercare stratagemmi che facciano pendere forzatamente, in qualche modo, l'ago della bilancia da una parte o dall'altra, e accettando invece che il "vincitore" non possa essere la "soluzione definitiva", ma che, laddove surclassasse nettamente l'altro, potrebbe esserne a sua volta superato in un momento successivo, perchè nuovi problemi impongono soluzioni diverse.
Comunque, se non sbaglio, un software closed può "chiamare" un programma sotto gpl, ovvero un software closed può interagire con uno open attraverso il meccanismo delle pipeline, perchè questo non rappresenta un uso "diretto" (chiedo venia per la terminologia) del suo codice. Di conseguenza, l'adozione della gpl per le librerie non può implicare _sempre_e_comunque_ la creazione di _soli_ software open e coperti _interamente_ da gpl: si può realizzare una parte open che si appoggi alle librerie per renderne disponibili le funzionalità attraverso una pipeline a processi closed (capaci di comunicare tra di loro). Ma una pipeline si basa su un flusso di dati, quindi dovrebbe essere possibile per un solo processo open comunicare, mediante più stream, con più processi closed, e se questo è corretto, allora la comunicazione può diventare più complessa, assumere altre forme (scambio di messaggi, pacchetti, ecc.), e la componente open di un progetto complessivamente closed potrebbe assumere le sembianze di un servizio in un'architettura client-server, in parte vanificando, di fatto, il tentativo di sfruttare la gpl per creare degli svantaggi al software closed (o, ma è lo stesso, dei vantaggi per l'open di cui il mondo closed non possa godere). Certo, in molti casi potrebbe non essere un'opzione valida, perchè comunque richiede del lavoro extra (ma non paragonabile alla riscrittura di una o più librerie) e potrebbe avere delle ripercursioni sul piano delle prestazioni (l'interazione mediante pipeline o una struttura client-server introduce un certo overhead rispetto all'uso di thread e librerie linkate staticamente o dinamicamente, e per tornare in topic non credo che ne valga la pena per delle librerie grafiche, anche considerando che le stesse si appoggeranno su un server grafico). Ma in altri il gioco potrebbe valere la candela, e francamente non credo che si possa accusare chi seguisse questa strada di voler sfruttare indebitamente il lavoro della comunità, perchè comunque la componente open, che si occuperebbe dell'interazione con le librerie lato server, potrebbe tornare utile alla comunità come astrazione delle stesse librerie pronta per l'uso in altri contesti in cui l'interazione client-server sia una scelta valida (ad esempio, in scenari di calcolo distribuito). Si potrebbe obiettare, forse, che comunque in questo modo si "costringono" degli sviluppatori closed a "restituire il favore" alla comunità open source (creando inoltre qualcosa che potrebbe essere sfruttato anche dai diretti concorrenti nel mondo closed source), ma io rispondo subito che si tratta di un risultato ben diverso dal voler creare una spaccatura, o quanto meno una contrapposizione netta tra i due "metodi" di fare software, con l'intento di rendere meno vantaggiosa la produzione di programmi chiusi (ma di fatto riuscendoci solo su un ipotetico sistema "full open", che perderebbe un grosso bacino d'utenza) e più facile per gli sviluppatori open creare progetti di qualità almeno pari o superiore a quella di analoghi prodotti closed, riutilizzando blocchi creati da altri sviluppatori open ai quali gli sviluppatori closed non _devono_ poter accedere nei loro progetti. Ed è proprio questa visione dell'informatica per ranghi contrapposti di fazioni in lotta che non condivido, e anzi contesto.
P.S. a me kde piace, e magari diffondendosi adeguatamente potrebbe spingere Trolltech a ridurre il costo delle licenze commerciali (oltretutto, se non ho frainteso una parte degli ultimi framework sarà disponibile solo nella versione a pagamento), a vantaggio di una sana diversificazione e armonizzazione delle applicazioni che le usano.
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