ceccoos
21-01-2008, 15:14
ROMA - Doveva essere la vetrina del Belpaese nel mondo, una porta d'accesso web immediata e ricca, una carta da visita d'eccezione per promuovere il patrimonio turistico e "riportare l'Italia al posto che le spetta". Ma Italia.it ha chiuso i battenti dopo numerose polemiche ed una vita breve e travagliata. Per il portale - presentato dal ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli alla BIT 2007 - la fine più volte annunciata è arrivata, come conferma il capo dipartimento per l'Innovazione Tecnologica, Ciro Esposito.
Termina così, dopo innumerevoli peripezie, critiche a 360 gradi e accuse di sprechi contro il "mostro" per cui sono stati stanziati 45 milioni di euro, un'avventura che fin dall'inizio ha diviso più che unire. Da oggi cliccando www.italia.it, l'indirizzo più logico e immediato che chiunque, in qualsiasi parte del mondo, possa digitare intuitivamente per cercare informazioni sul nostro Paese, si riceve un messaggio di errore. Il dominio nazionale per eccellenza non è più operativo: gira a vuoto e lascia un vuoto imbarazzante.
"A ottobre il ministro per i Beni Culturali con delega al Turismo Francesco Rutelli - ha spiegato Esposito - disse che il portale non era più funzionale. Noi di conseguenza abbiamo deciso di procedere ad un momento di ripensamento. Il contratto che era stato siglato con una società di cui l'Ibm era la capofila, era valido fino al 31 dicembre. Dal 1 gennaio abbiamo attivato le procedure di chiusura". E ora che succederà della vetrina turistica promossa con tanto entusiasmo?
"Ora si dovrà decidere come procedere", ha spiegato Esposito. Dei 45 milioni di euro stanziati per il funzionamento del portale, ne sono stati spesi, in due anni e mezzo, circa 7 per la costruzione e la gestione.
L'ultima parola, forse, non è ancora detta e il portale potrebbe rinascere: "Ci sono dunque tutte le risorse per riprendere il lavoro - ha proseguito Esposito - bisognerà decidere con quali attori, se indire un nuovo bando di gara o no e individuare il nuovo gestore".
Il portale, frutto della collaborazione tra governo, ministro Nicolais e le Regioni italiane ha da subito raccolto critiche: impostazione vecchia, troppi clic per arrivare alle pagine interne, perfino contenuti errati. Condanna quasi unanime anche per i costi eccessivi ed i tempi di realizzazione del sito, voluto inizialmente dall'ex ministro per l'Innovazione e la Tecnologia Lucio Stanca ed "ereditato" dal ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli. Già più volte il vicepremier aveva detto nei mesi scorsi che il progetto aveva dimostrato di non funzionare, ammettendo durante un'audizione in commissione Industria al Senato che le responsabilità erano sia dello Stato che delle Regioni.
"Le decisioni sono state prese dal governo nazionale, ovvero dai ministeri di Rutelli e Nicolais", ha detto l'assessore della Regione Liguria Margherita Bozzano, che è responsabile dei contenuti del portale per le Regioni.
Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti. "Va aperta un'indagine per accertare come sono stati spesi nel dettaglio questi 7 milioni e quali vantaggi concreti il portale abbia portato al turismo italiano, verificando eventuali sprechi di denaro pubblico".
(21 gennaio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scienza_e_tecnologia/italia-punto-it/italia-punto-it/italia-punto-it.html
Nzomma...
come al solito gran spreco di molti ma molti molti molti soldi NOSTRI!
Termina così, dopo innumerevoli peripezie, critiche a 360 gradi e accuse di sprechi contro il "mostro" per cui sono stati stanziati 45 milioni di euro, un'avventura che fin dall'inizio ha diviso più che unire. Da oggi cliccando www.italia.it, l'indirizzo più logico e immediato che chiunque, in qualsiasi parte del mondo, possa digitare intuitivamente per cercare informazioni sul nostro Paese, si riceve un messaggio di errore. Il dominio nazionale per eccellenza non è più operativo: gira a vuoto e lascia un vuoto imbarazzante.
"A ottobre il ministro per i Beni Culturali con delega al Turismo Francesco Rutelli - ha spiegato Esposito - disse che il portale non era più funzionale. Noi di conseguenza abbiamo deciso di procedere ad un momento di ripensamento. Il contratto che era stato siglato con una società di cui l'Ibm era la capofila, era valido fino al 31 dicembre. Dal 1 gennaio abbiamo attivato le procedure di chiusura". E ora che succederà della vetrina turistica promossa con tanto entusiasmo?
"Ora si dovrà decidere come procedere", ha spiegato Esposito. Dei 45 milioni di euro stanziati per il funzionamento del portale, ne sono stati spesi, in due anni e mezzo, circa 7 per la costruzione e la gestione.
L'ultima parola, forse, non è ancora detta e il portale potrebbe rinascere: "Ci sono dunque tutte le risorse per riprendere il lavoro - ha proseguito Esposito - bisognerà decidere con quali attori, se indire un nuovo bando di gara o no e individuare il nuovo gestore".
Il portale, frutto della collaborazione tra governo, ministro Nicolais e le Regioni italiane ha da subito raccolto critiche: impostazione vecchia, troppi clic per arrivare alle pagine interne, perfino contenuti errati. Condanna quasi unanime anche per i costi eccessivi ed i tempi di realizzazione del sito, voluto inizialmente dall'ex ministro per l'Innovazione e la Tecnologia Lucio Stanca ed "ereditato" dal ministro per i Beni Culturali Francesco Rutelli. Già più volte il vicepremier aveva detto nei mesi scorsi che il progetto aveva dimostrato di non funzionare, ammettendo durante un'audizione in commissione Industria al Senato che le responsabilità erano sia dello Stato che delle Regioni.
"Le decisioni sono state prese dal governo nazionale, ovvero dai ministeri di Rutelli e Nicolais", ha detto l'assessore della Regione Liguria Margherita Bozzano, che è responsabile dei contenuti del portale per le Regioni.
Il Codacons ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti. "Va aperta un'indagine per accertare come sono stati spesi nel dettaglio questi 7 milioni e quali vantaggi concreti il portale abbia portato al turismo italiano, verificando eventuali sprechi di denaro pubblico".
(21 gennaio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/scienza_e_tecnologia/italia-punto-it/italia-punto-it/italia-punto-it.html
Nzomma...
come al solito gran spreco di molti ma molti molti molti soldi NOSTRI!