c.m.g
21-01-2008, 09:36
20.01.2008
http://www.anti-phishing.it/image.news/spam_wall.jpg
Il garante per la protezione dei dati personali è tornato nuovamente sul tema dello spamming con un nuovo provvedimento ed un nuovo comunicato stampa. L’accento ora è stato spostato sulle conseguenze e sulle responsabilità civili degli spammer, visto che l’illiceità della prassi è data già come acquisita. Inviare e-mail, fax, sms, mms e messaggi telefonici preregistrati costituisce un’attività altamente invasiva della vita privata degli individui, ha ricordato l’autorità di Piazza Monte Citorio.
Per questa ragione le ditte che pratichino forme di marketing attraverso queste modalità non possono giustificarsi dicendo di aver attinto i dati personali dei destinatari dei loro messaggi attraverso elenchi pubblici od internet (ammesso che internet sia assimilabile ad un registro pubblico. Sul punto la pensa così la Cassazione, dissente il Garante). Anche utilizzando tali elenchi, ammonisce il Garante, «non vi è possibilità di un invio senza consenso quando le comunicazioni commerciali sono effettuate con particolari modalità (via fax, posta elettronica, sms o mms o chiamate vocali mediante operatore automatico)».
La nota del Garante ricorda che gli spammer possono essere destinatari di azioni civili da parte dei destinatari dei loro messaggi poiché tale invio può arrecar loro dei danni. Provate a ricevere dieci fax pubblicitari al giorno, poi diteci quanto spendete in un mese di toner…peraltro le pronunce dei tribunali di merito in tal senso non mancano, e l’ammontare dei risarcimenti si aggira di solito sui mille euro a titolo di danno esistenziale. Decisamente niente male, per un’e-mail inaspettata.
Questa la nota del Garante:
Il destinatario di fax, e-mail, sms e mms indesiderati può rivolgersi al giudice civile e chiedere un risarcimento per la lesione dei propri diritti. Lo ha affermato in un recente provvedimento il Garante, di cui è stato relatore Giuseppe Fortunato, che prosegue in questo modo nell'azione di contrasto allo spam. L'Autorità ha vietato l'uso illecito di dati personali a fini di marketing ad una società che inviava in modo sistematico e ad una molteplicità di persone, materiale pubblicitario e comunicazioni commerciali senza il consenso dei destinatari.
La società raggiunta dal provvedimento di divieto non potrà più utilizzare i dati personali in suo possesso. Numerose irregolarità erano infatti emerse nel corso degli accertamenti svolti a seguito di alcune segnalazioni nelle quali si lamentava l'invio di fax indesiderati da parte di una società che promuoveva prodotti e servizi per conto di altre aziende. Nel definire il procedimento il Garante ha ribadito che inviare fax commerciali, senza aver prima ottenuto il consenso informato dei destinatari, comporta un trattamento illecito.
Non solo: lo spam può causare danni al destinatario. Nel caso di invio via fax, tale danno può consistere, tra l'altro, nella perdita di tempo, nell'uso indebito della carta, del toner del suo apparecchio e nel disturbo provocato dalla comunicazione indesiderata che tiene occupato l'apparecchio.
La società, dal canto suo, si era giustificata asserendo di inviare fax commerciali solo a soggetti economici i cui numeri sarebbero reperibili sugli elenchi categorici (es. Pagine gialle, Pagine utili). Il Garante ha spiegato che, anche nel caso si utilizzino tali elenchi, non vi è possibilità di un invio senza consenso quando le comunicazioni commerciali sono effettuate con particolari modalità (via fax, posta elettronica, sms o mms o chiamate vocali mediante operatore automatico).
"Le comunicazioni non desiderate, siano esse quelle effettuate via telefono, fax, o quelle elettroniche via sms, mms, e-mail –afferma Giuseppe Fortunato – rappresentano oggi le forme più invasive di disturbo nella vita quotidiana di utenti e consumatori. È un fenomeno che va combattuto per liberare le reti di comunicazione da chi le ingolfa solo per proprio profitto. In questa battaglia di civiltà il Garante ha proceduto ad ispezioni tramite Guardia di Finanza, ha denunciato alla magistratura i responsabili, ha comminato notevoli sanzioni e su questa strada proseguirà nella difesa dei cittadini in maniera sempre più incisiva."
Questo il provvedimento dell’autorità: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1457973
Fonte: Anti-Phishing Italia (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news2001083.php)
http://www.anti-phishing.it/image.news/spam_wall.jpg
Il garante per la protezione dei dati personali è tornato nuovamente sul tema dello spamming con un nuovo provvedimento ed un nuovo comunicato stampa. L’accento ora è stato spostato sulle conseguenze e sulle responsabilità civili degli spammer, visto che l’illiceità della prassi è data già come acquisita. Inviare e-mail, fax, sms, mms e messaggi telefonici preregistrati costituisce un’attività altamente invasiva della vita privata degli individui, ha ricordato l’autorità di Piazza Monte Citorio.
Per questa ragione le ditte che pratichino forme di marketing attraverso queste modalità non possono giustificarsi dicendo di aver attinto i dati personali dei destinatari dei loro messaggi attraverso elenchi pubblici od internet (ammesso che internet sia assimilabile ad un registro pubblico. Sul punto la pensa così la Cassazione, dissente il Garante). Anche utilizzando tali elenchi, ammonisce il Garante, «non vi è possibilità di un invio senza consenso quando le comunicazioni commerciali sono effettuate con particolari modalità (via fax, posta elettronica, sms o mms o chiamate vocali mediante operatore automatico)».
La nota del Garante ricorda che gli spammer possono essere destinatari di azioni civili da parte dei destinatari dei loro messaggi poiché tale invio può arrecar loro dei danni. Provate a ricevere dieci fax pubblicitari al giorno, poi diteci quanto spendete in un mese di toner…peraltro le pronunce dei tribunali di merito in tal senso non mancano, e l’ammontare dei risarcimenti si aggira di solito sui mille euro a titolo di danno esistenziale. Decisamente niente male, per un’e-mail inaspettata.
Questa la nota del Garante:
Il destinatario di fax, e-mail, sms e mms indesiderati può rivolgersi al giudice civile e chiedere un risarcimento per la lesione dei propri diritti. Lo ha affermato in un recente provvedimento il Garante, di cui è stato relatore Giuseppe Fortunato, che prosegue in questo modo nell'azione di contrasto allo spam. L'Autorità ha vietato l'uso illecito di dati personali a fini di marketing ad una società che inviava in modo sistematico e ad una molteplicità di persone, materiale pubblicitario e comunicazioni commerciali senza il consenso dei destinatari.
La società raggiunta dal provvedimento di divieto non potrà più utilizzare i dati personali in suo possesso. Numerose irregolarità erano infatti emerse nel corso degli accertamenti svolti a seguito di alcune segnalazioni nelle quali si lamentava l'invio di fax indesiderati da parte di una società che promuoveva prodotti e servizi per conto di altre aziende. Nel definire il procedimento il Garante ha ribadito che inviare fax commerciali, senza aver prima ottenuto il consenso informato dei destinatari, comporta un trattamento illecito.
Non solo: lo spam può causare danni al destinatario. Nel caso di invio via fax, tale danno può consistere, tra l'altro, nella perdita di tempo, nell'uso indebito della carta, del toner del suo apparecchio e nel disturbo provocato dalla comunicazione indesiderata che tiene occupato l'apparecchio.
La società, dal canto suo, si era giustificata asserendo di inviare fax commerciali solo a soggetti economici i cui numeri sarebbero reperibili sugli elenchi categorici (es. Pagine gialle, Pagine utili). Il Garante ha spiegato che, anche nel caso si utilizzino tali elenchi, non vi è possibilità di un invio senza consenso quando le comunicazioni commerciali sono effettuate con particolari modalità (via fax, posta elettronica, sms o mms o chiamate vocali mediante operatore automatico).
"Le comunicazioni non desiderate, siano esse quelle effettuate via telefono, fax, o quelle elettroniche via sms, mms, e-mail –afferma Giuseppe Fortunato – rappresentano oggi le forme più invasive di disturbo nella vita quotidiana di utenti e consumatori. È un fenomeno che va combattuto per liberare le reti di comunicazione da chi le ingolfa solo per proprio profitto. In questa battaglia di civiltà il Garante ha proceduto ad ispezioni tramite Guardia di Finanza, ha denunciato alla magistratura i responsabili, ha comminato notevoli sanzioni e su questa strada proseguirà nella difesa dei cittadini in maniera sempre più incisiva."
Questo il provvedimento dell’autorità: http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1457973
Fonte: Anti-Phishing Italia (http://www.anti-phishing.it/news/articoli/news2001083.php)