Sinclair63
18-01-2008, 20:28
ROMA - Un immigrato extracomunitario che riceve un ordine di allontanamento dall'Italia, può rimanere nel paese se è omosessuale e nel suo Stato d'origine questa condizione è perseguita penalmente. Lo ricorda la Corte di Cassazione in una sentenza, la n. 2907. Il caso preso in esame dalla I Sezione Penale, riguarda un immigrato clandestino che aveva disatteso l'ordine di espulsione (compiendo così reato) dalla provincia di Modena. Il tribunale del capoluogo aveva assolto il ragazzo che aveva spiegato di essere rimasto in Italia perché nel suo paese di provenienza, il Marocco, la sua omosessualità lo avrebbe messo a rischio di persecuzione.
Mentre la maggioranza, compreso il ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini, accoglie positivamente la sentenza, l'opposizione la critica duramente perché ritiene che con la motivazione-scusa dell'omosessualità la legge attuale potrà essere aggirata. Luca Volonté, capogruppo Udc alla Camera, dice di essere "stupito ed amareggiato per decisioni così discriminatorie: dopo la sentenza basterà dichiarare di essere gay per evitare l'espulsione e trovare in Italia il proprio Paradiso di illegalità".
Per Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Fi, "si rischia, di fatto, di favorire un aggiramento della legge Bossi-Fini ed implica una contestuale impossibilità di eseguire i legittimi provvedimenti di espulsione. Verificare l'orientamento sessuale di una persona é estremamente difficile e complicato".
Fuori dal coro dell'opposizione è un esponente della Lega, il senatore Massimo Polledri, per il quale la sentenza "é legittima perché nei paesi islamici i gay sono perseguitati e, come in Iran e Arabia Saudita, addirittura condannati alla pena capitale". Tira un sospiro di sollievo il ministro Pollastrini per il quale quella della Cassazione "é una sentenza saggia, umana e assolutamente coerente con la normativa europea di recente recepita dal Parlamento italiano. E' inoltre la dimostrazione che la tutela dei diritti può e deve essere estesa anche attraverso un impegno comune dei legislatori ai vari livelli e dei giudici".
Gianpaolo Silvestri del gruppo Verdi-Pdci, parla di "un'operazione di giustizia e umanità. E' una sentenza - afferma Lidia Menapace, senatrice di Prc - "sacrosanta che mi rasserena, in questo clima anti-gay dettato dal clericalismo imperante". E' poi un fatto di "grande rilevanza" per il socialista Franco Grillini. Soddisfatta anche l'Arcigay perché la sentenza rende giustizia ai perseguitati.
Fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_12584109.html
Mentre la maggioranza, compreso il ministro per le Pari opportunità Barbara Pollastrini, accoglie positivamente la sentenza, l'opposizione la critica duramente perché ritiene che con la motivazione-scusa dell'omosessualità la legge attuale potrà essere aggirata. Luca Volonté, capogruppo Udc alla Camera, dice di essere "stupito ed amareggiato per decisioni così discriminatorie: dopo la sentenza basterà dichiarare di essere gay per evitare l'espulsione e trovare in Italia il proprio Paradiso di illegalità".
Per Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Fi, "si rischia, di fatto, di favorire un aggiramento della legge Bossi-Fini ed implica una contestuale impossibilità di eseguire i legittimi provvedimenti di espulsione. Verificare l'orientamento sessuale di una persona é estremamente difficile e complicato".
Fuori dal coro dell'opposizione è un esponente della Lega, il senatore Massimo Polledri, per il quale la sentenza "é legittima perché nei paesi islamici i gay sono perseguitati e, come in Iran e Arabia Saudita, addirittura condannati alla pena capitale". Tira un sospiro di sollievo il ministro Pollastrini per il quale quella della Cassazione "é una sentenza saggia, umana e assolutamente coerente con la normativa europea di recente recepita dal Parlamento italiano. E' inoltre la dimostrazione che la tutela dei diritti può e deve essere estesa anche attraverso un impegno comune dei legislatori ai vari livelli e dei giudici".
Gianpaolo Silvestri del gruppo Verdi-Pdci, parla di "un'operazione di giustizia e umanità. E' una sentenza - afferma Lidia Menapace, senatrice di Prc - "sacrosanta che mi rasserena, in questo clima anti-gay dettato dal clericalismo imperante". E' poi un fatto di "grande rilevanza" per il socialista Franco Grillini. Soddisfatta anche l'Arcigay perché la sentenza rende giustizia ai perseguitati.
Fonte: http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_12584109.html