Jammed_Death
18-01-2008, 17:18
DORGALI (Nuoro), 17 gennaio 2008 - LA CORTE d’Appello di Sassari l’aveva condannato a cinque anni meno di un mese fa, ribaltando il verdetto di primo grado, in cui Sebastiano Sale, 20 anni, diploma di perito agrario, era stato assolto dalle accuse di sequestro di persona e violenza sessuale, uno stupro di gruppo da parte di una baby gang a danno di un’ultracinquantenne con seri problemi di disagio mentale.
Ma il tribunale della vendetta privata lo ha condannato alla pena più alta: la morte. Il medesimo verdetto eseguito a danno di altri due giovani: anche loro indagati, durante il primo anno dell’inchiesta, nel terribile episodio di violenza, e poi risultati estranei a quel terribile episodio. L’omicidio del giovane, avvenuto martedì notte in un bar del centralissimo Corso Umberto, a pochi passi dal municipio di Dorgali, comune della Barbagia ai piedi di Supramonte, si è svolto seguendo canoni della spietata esecuzione. Poco prima delle 23 due uomini, pistole in pugno e passamontagna calato sul volto, hanno fatto irruzione nel bar. Sebastiano Sale, che in quel momento stava chiacchierando con alcuni conoscenti, ha immediatamente realizzato che i sicari erano lì per lui.
HA CERCATO di fuggire, ma è stato inutile. Dietro il bancone è stato giustiziato con due colpi alla testa, esplosi a bruciapelo. Poi, senza che nessuno degli avventori tentasse di fermarli, i killer somno fuggiti nella notte.
Dorgali è sconvolta dal nuovo episodio di sangue, il quarto delitto in due settimane. Il 18 dicembre scorso i giudici della Corte d’Appello sassarese avevano ribaltato la sentenza del tribunale dei Minorenni che un anno prima aveva assolto Sebastiano Sale dall’accusa di essere il terzo uomo dello stupro di Bados, in una villetta alla periferia di Dorgali, dove una donna con problemi di salute mentale, separata e madre di tre figli, venne ripetutamente violentata da tre balordi, la notte di San Valentino del 2004.
ASSOLTO dall’accusa di sequestro di persona, il giovane era stato condannato a cinque anni per rapina aggravata, violenza sessuale di gruppo e porto abusivo di arma. Quando venne compiuta la violenza Sale era minorenne, così come uno dei suoi complici che erano stati condannati. A Luigi Fancello, 21 anni, erano stati inflitti cinque anni con rito abbreviato dal Tribunale di Nuoro e a Gabriele Piredda, 20, che con la sua testimonianza chiamò in causa proprio Sale, il tribunale dei minori di Sassari aveva inflitto tre anni e dieci mesi.
L’OMICIDIO di corso Umberto ricorda quello avvenuto, nel marzo del 2006, in un altro bar del centro di Dorgali, dove venne ucciso a fucilate Salvatore Marras. Marras, Sandro Patteri e Giovanni Antonio Fronteddu vennero indagati per lo stupro, ma poi la loro posizione venne archiviata. Dei tre, però, l’unico ancora in vita è Patteri: è rimasto gravemente ferito nell’agguato in cui fu freddato Fronteddu.
L’ARANCIA Meccanica di Bados suscitò la profonda reazione di sdegno della comunità barbaricina, che manifestò per le vie del centro. Dopo un anno di indagini, furono ritrovati i profilattici utilizzati dagli aguzzini, due dei quali identificati attraverso la sequenza del Dna. Nei confronti di Sebastiano Sale invece non c’era la prova del Dna, ma l’accusa gli attribuiva il ruolo del bandito, che, pistola alla mano, avrebbe incitato gli altri componenti della banda alla violenza e rubato dalla borsetta della donna 50 euro.
l'ho preso da quotidiano.net perchè riassume in un unico articolo tutta la vicenda...che ne pensate? forse se la giustizia avesse lavorato non si sarebbe giunti a questo...o no?
edit: comunque ogni giornale da la sua versione, nell'unione sarda i tizi avevano una pistola e un fucile e la vittima è stata colpita all'addome e a un gluteo...ma questi sono dettagli, servono più che altro per enfatizzare (i colpi alla testa a bruciapelo fanno più scena)
Ma il tribunale della vendetta privata lo ha condannato alla pena più alta: la morte. Il medesimo verdetto eseguito a danno di altri due giovani: anche loro indagati, durante il primo anno dell’inchiesta, nel terribile episodio di violenza, e poi risultati estranei a quel terribile episodio. L’omicidio del giovane, avvenuto martedì notte in un bar del centralissimo Corso Umberto, a pochi passi dal municipio di Dorgali, comune della Barbagia ai piedi di Supramonte, si è svolto seguendo canoni della spietata esecuzione. Poco prima delle 23 due uomini, pistole in pugno e passamontagna calato sul volto, hanno fatto irruzione nel bar. Sebastiano Sale, che in quel momento stava chiacchierando con alcuni conoscenti, ha immediatamente realizzato che i sicari erano lì per lui.
HA CERCATO di fuggire, ma è stato inutile. Dietro il bancone è stato giustiziato con due colpi alla testa, esplosi a bruciapelo. Poi, senza che nessuno degli avventori tentasse di fermarli, i killer somno fuggiti nella notte.
Dorgali è sconvolta dal nuovo episodio di sangue, il quarto delitto in due settimane. Il 18 dicembre scorso i giudici della Corte d’Appello sassarese avevano ribaltato la sentenza del tribunale dei Minorenni che un anno prima aveva assolto Sebastiano Sale dall’accusa di essere il terzo uomo dello stupro di Bados, in una villetta alla periferia di Dorgali, dove una donna con problemi di salute mentale, separata e madre di tre figli, venne ripetutamente violentata da tre balordi, la notte di San Valentino del 2004.
ASSOLTO dall’accusa di sequestro di persona, il giovane era stato condannato a cinque anni per rapina aggravata, violenza sessuale di gruppo e porto abusivo di arma. Quando venne compiuta la violenza Sale era minorenne, così come uno dei suoi complici che erano stati condannati. A Luigi Fancello, 21 anni, erano stati inflitti cinque anni con rito abbreviato dal Tribunale di Nuoro e a Gabriele Piredda, 20, che con la sua testimonianza chiamò in causa proprio Sale, il tribunale dei minori di Sassari aveva inflitto tre anni e dieci mesi.
L’OMICIDIO di corso Umberto ricorda quello avvenuto, nel marzo del 2006, in un altro bar del centro di Dorgali, dove venne ucciso a fucilate Salvatore Marras. Marras, Sandro Patteri e Giovanni Antonio Fronteddu vennero indagati per lo stupro, ma poi la loro posizione venne archiviata. Dei tre, però, l’unico ancora in vita è Patteri: è rimasto gravemente ferito nell’agguato in cui fu freddato Fronteddu.
L’ARANCIA Meccanica di Bados suscitò la profonda reazione di sdegno della comunità barbaricina, che manifestò per le vie del centro. Dopo un anno di indagini, furono ritrovati i profilattici utilizzati dagli aguzzini, due dei quali identificati attraverso la sequenza del Dna. Nei confronti di Sebastiano Sale invece non c’era la prova del Dna, ma l’accusa gli attribuiva il ruolo del bandito, che, pistola alla mano, avrebbe incitato gli altri componenti della banda alla violenza e rubato dalla borsetta della donna 50 euro.
l'ho preso da quotidiano.net perchè riassume in un unico articolo tutta la vicenda...che ne pensate? forse se la giustizia avesse lavorato non si sarebbe giunti a questo...o no?
edit: comunque ogni giornale da la sua versione, nell'unione sarda i tizi avevano una pistola e un fucile e la vittima è stata colpita all'addome e a un gluteo...ma questi sono dettagli, servono più che altro per enfatizzare (i colpi alla testa a bruciapelo fanno più scena)