IpseDixit
17-01-2008, 00:05
L'idea è semplice, funzionerà ?
Il Comune come una mamma premurosa: che, con le sue proprietà, si fa garante del mutuo acceso dal suo «pargolo» (sotto i 35 anni) alle prese con le rate della prima casa. No, non è un sogno dei bamboccioni con un lavoro precario - o anche delle giovani coppie co.co.pro - residenti sotto la Mole. A Torino, prima città d’Italia, tutto questo sta per accadere sul serio: l’assessorato alla Casa guidato da Roberto Tricarico sta preparando una delibera attraverso la quale potrà (finanziariamente) coprire le spalle di questi giovani ai quali le banche fanno difficilmente credito. O che, facilmente, non riescono a pagare la rata del medesimo. «Il meccanismo è semplice - spiega Tricarico - noi ci facciamo garanti con le banche di questo acquisto. Se poi un giorno il giovane non riesce più a pagare le rate, il Comune diventa il proprietario dell’appartamento che viene poi affittato - a prezzi da alloggio popolare - a quegli stessi giovani che comunque non resteranno senza casa».
Il rapporto Ires
L’istituto regionale di studi economici e sociali, tristemente, lo conferma: anche a Torino, nel 2007 sono raddoppiate le famiglie che non riescono più a pagare il mutuo. E fra questi, notizia ancor più triste nella notizia, ci sono sempre più giovani. Per non parlare di quegli «under 35» che - grazie ad un lavoro precario - si vedono negare, a prescindere, dalla banca la possibilità di accedere al benedetto mutuo. Soltanto lo scorso anno ci sono state più di 100 di persone che si sono viste sfilare dalla banca la casetta dei loro sogni.
Le rate insostenibili
Motivo del forzoso passaggio di proprietà? Le rate da pagare, diventate sempre più insostenibili. Due mesi, passi, tre cominci a diventare un sorvegliato speciale, alla quarta rata inevasa, ti vedi arrivare a casa un avviso in cui si elencano i documenti per il passaggio di proprietà dell’immobile all’istituto di credito. E fra queste vittime dell’inflazione, va ribadito, i giovani rappresentano una percentuale in preoccupante ascesa.
Partita di giro
Forte di questi dati, l’amministrazione torinese, come si è detto, ha deciso di dare una mano ai giovani. Come? Fornendo lui, in prima persona, alle banche, la garanzia di copertura per questi giovani precari. «L’ultima cosa che ci manca per mandare avanti la delibera che sarà pronta nel giro di due mesi - spiega ancora l’assessore alle Politiche Abitative Roberto Tricarico - è l’autorizzazione della Regione a far rientrare questi alloggi nella partita di giro degli appartamenti da vendere e acquistare ogni anno: non dimentichiamo infatti che il Comune anche nel 2008 metterà a bilancio 3 milioni dalla vendita di un’ottantina di appartamenti agli inquilini legittimi assegnatari». Aggiunge: «Se il giovane in questione non può più permettersi di pagare le rate noi acquistiamo per lui questo alloggio e lo facciamo rientrare fra quelli che ogni anno dobbiamo comprare per riequilibrare le quote».
I due bandi
Una volta approvata la delibera in Consiglio, l’assessorato alla Casa dovrà predisporre due bandi: il primo rivolto alle banche che saranno certamente interessate ad accaparrarsi l’esclusiva di un centinaio di nuovi mutui. Il secondo per selezionare i giovani.
L’identikit dei «ragazzi»
«Non importa se sposato o bamboccione - dice Tricarico - a noi interessa soltanto che non guadagni più di 2 mila euro al mese e abbia un lavoro precario. Quel genere di cliente a cui le banche fanno mille questioni, insomma. E che magari, alla fine, è pure puntuale nei pagamenti».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200801articoli/5688girata.asp
Il Comune come una mamma premurosa: che, con le sue proprietà, si fa garante del mutuo acceso dal suo «pargolo» (sotto i 35 anni) alle prese con le rate della prima casa. No, non è un sogno dei bamboccioni con un lavoro precario - o anche delle giovani coppie co.co.pro - residenti sotto la Mole. A Torino, prima città d’Italia, tutto questo sta per accadere sul serio: l’assessorato alla Casa guidato da Roberto Tricarico sta preparando una delibera attraverso la quale potrà (finanziariamente) coprire le spalle di questi giovani ai quali le banche fanno difficilmente credito. O che, facilmente, non riescono a pagare la rata del medesimo. «Il meccanismo è semplice - spiega Tricarico - noi ci facciamo garanti con le banche di questo acquisto. Se poi un giorno il giovane non riesce più a pagare le rate, il Comune diventa il proprietario dell’appartamento che viene poi affittato - a prezzi da alloggio popolare - a quegli stessi giovani che comunque non resteranno senza casa».
Il rapporto Ires
L’istituto regionale di studi economici e sociali, tristemente, lo conferma: anche a Torino, nel 2007 sono raddoppiate le famiglie che non riescono più a pagare il mutuo. E fra questi, notizia ancor più triste nella notizia, ci sono sempre più giovani. Per non parlare di quegli «under 35» che - grazie ad un lavoro precario - si vedono negare, a prescindere, dalla banca la possibilità di accedere al benedetto mutuo. Soltanto lo scorso anno ci sono state più di 100 di persone che si sono viste sfilare dalla banca la casetta dei loro sogni.
Le rate insostenibili
Motivo del forzoso passaggio di proprietà? Le rate da pagare, diventate sempre più insostenibili. Due mesi, passi, tre cominci a diventare un sorvegliato speciale, alla quarta rata inevasa, ti vedi arrivare a casa un avviso in cui si elencano i documenti per il passaggio di proprietà dell’immobile all’istituto di credito. E fra queste vittime dell’inflazione, va ribadito, i giovani rappresentano una percentuale in preoccupante ascesa.
Partita di giro
Forte di questi dati, l’amministrazione torinese, come si è detto, ha deciso di dare una mano ai giovani. Come? Fornendo lui, in prima persona, alle banche, la garanzia di copertura per questi giovani precari. «L’ultima cosa che ci manca per mandare avanti la delibera che sarà pronta nel giro di due mesi - spiega ancora l’assessore alle Politiche Abitative Roberto Tricarico - è l’autorizzazione della Regione a far rientrare questi alloggi nella partita di giro degli appartamenti da vendere e acquistare ogni anno: non dimentichiamo infatti che il Comune anche nel 2008 metterà a bilancio 3 milioni dalla vendita di un’ottantina di appartamenti agli inquilini legittimi assegnatari». Aggiunge: «Se il giovane in questione non può più permettersi di pagare le rate noi acquistiamo per lui questo alloggio e lo facciamo rientrare fra quelli che ogni anno dobbiamo comprare per riequilibrare le quote».
I due bandi
Una volta approvata la delibera in Consiglio, l’assessorato alla Casa dovrà predisporre due bandi: il primo rivolto alle banche che saranno certamente interessate ad accaparrarsi l’esclusiva di un centinaio di nuovi mutui. Il secondo per selezionare i giovani.
L’identikit dei «ragazzi»
«Non importa se sposato o bamboccione - dice Tricarico - a noi interessa soltanto che non guadagni più di 2 mila euro al mese e abbia un lavoro precario. Quel genere di cliente a cui le banche fanno mille questioni, insomma. E che magari, alla fine, è pure puntuale nei pagamenti».
http://www.lastampa.it/Torino/cmsSezioni/cronaca/200801articoli/5688girata.asp