View Full Version : Francia, sempre più figli fuori dal matrimonio
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/approfondimenti/visualizza_new.html_13475951.html
FRANCIA, SEMPRE PIU' FIGLI FUORI DAL MATRIMONIO
PARIGI - E' leggermente calato rispetto al 2006, ma il tasso di fecondità francese nel 2007 resta di gran lunga al primo posto in Europa con 1,98 figli per donna.
La Francia precede l'Irlanda del Nord, che è a 1,90, mentre la media europea è a 1,52.
Nel 2007 i figli nati fuori dal matrimonio sono diventati più numerosi di quelli avuti dalle coppie sposate: sono il 50,5%, erano il 48,4% nel 2006.
Questi i dati più significativi che emergono dal censimento 2007 fatto dall'Insee, l'Istituto di statistica nazionale, secondo il quale la popolazione francese ha raggiunto, il primo gennaio 2008, la cifra di 63.753 milioni di unità.
Sposarsi ed avere figli non sono più eventi collegati fra loro, spiega un sociologo del diritto della famiglia, Irene Thery: "Più la donna ha acquisito uno status paritario con l'uomo - ha spiegato in un'intervista al quotidiano Le Parisien - più la coppia è diventata contrattuale.
In questo contesto molti hanno ritenuto di non poter giurare di restare insieme per sempre, a prescindere da quanto sarebbe accaduto.
Così, progressivamente, è il figlio che costituisce la famiglia, più delle nozze".
E il numero di matrimoni è in calo continuo: sono stati 260.000 nel 2007.
Al contrario i Pacs aumentano del 25% l'anno: sono stati 350.000 l'anno scorso.
Il tasso di fecondità francese - leggermente in calo rispetto al 2006 quando era stato di due figli per ogni donna - resta dunque un record europeo, frutto anche di strutture di supporto alle madri, come la scuola materna a partire dai tre anni e un alto numero di asili nido.
Ciò permette alle donne di essere madri pur continuando a lavorare.
Secondo l'Insee, la presenza di una bambino non cambia infatti la percentuale delle donne che lavorano (9 su 10), mentre con un secondo figlio l'indice si abbassa.
L'età media della prima maternità continua ad alzarsi e si avvicina, anno dopo anno, ai 30 anni: nel 2007 è stata di 29,8 anni.
Nel 2007 il numero delle nascite ha raggiunto complessivamente le 816.500 unità - 33.000 delle quali nei territori d' Oltremare - una cifra in calo dell'1,7% rispetto al 2006 quando erano state 830.900.
E' comunque un dato che resta ad un livello nettamente superiore a quello medio registrato negli ultimi 25 anni.
La stabilità del numero dei morti - 526.000 - accanto alla cifra, che resta molto alta, delle nascite permette un saldo positivo di 361.000 abitanti, il più alto negli ultimi 30 anni dopo quello del 2006.
E' inoltre cresciuta e continua a crescere la fascia di persone ultrasessantacinquenni: 10,3 milioni nel 2007, cioé il 16,3% della popolazione, contro il 15% del 1994.
L'aspettativa di vita per i francesi, che hanno guadagnato nel 2007 tre mesi, è salita a 77,5 anni per il maschio e 84,4 per la femmina.
Si tratta, secondo l'Insee, del record europeo di longevità.
Mi auguro che questi bambini abbiano la grazia di crescere insieme alla mamma e al papà, e che non venga meno nel giro di poco tempo la coppia "contrattuale". Evidentemente c'è chi considera il matrimonio un vincolo di legge più pesante di quello morale e di fatto rappresentato dalla nascita di un figlio, diversamente non dovrebbe essere questo grande problema sposarsi.
C'è gente in Italia che ha quattro figli e per fare l'anarcoide non si sposa, per poi piangere miseria quando si rende conto che ha rinunciato volontariamente a farsi riconoscere dallo Stato e ad acquisire i conseguenti diritti (e doveri).
E poi c'è chi pretende che, nonostante tu non ti sia preso la responsabilità di fronte alla società di formare un legame programmaticamente definitivo con una persona, lo Stato debba intervenire dopo che sei morto a fare ciò che tu non ti sei impegnato a fare nemmeno in vita.
Ziosilvio
16-01-2008, 09:59
Evidentemente
Per te; non necessariamente per noialtri, che magari gradiremmo fare a meno di essere trattati da cretini.
c'è chi considera il matrimonio un vincolo di legge più pesante di quello morale e di fatto rappresentato dalla nascita di un figlio.
Piuttosto direi che, grazie alle agevolazioni fornite dalla società e dallo Stato francesi, per le donne che abitano in Francia non è più necessario avere la sicurezza offerta dal matrimonio per poter avere dei figli e prendersene cura.
A mio avviso, se non ci fossero i PACS ma ci fossero le infrastrutture, le donne avrebbero ugualmente figli senza contrarre matrimonio.
Mi auguro che questi bambini abbiano la grazia di crescere insieme alla mamma e al papà, e che non venga meno nel giro di poco tempo la coppia "contrattuale".
Evidentemente c'è chi considera il matrimonio un vincolo di legge più pesante di quello morale e di fatto rappresentato dalla nascita di un figlio.
Ovviamente solo un matrimonio religioso benedetto dalla Grazia Divina può dare al figlio questa "grazia", vero? :rolleyes:
Ah la nascita di un figlio non equivale ad un matrimonio morale.
Ovviamente solo un matrimonio religioso benedetto dalla Grazia Divina può dare al figlio questa "grazia", vero? :rolleyes:
Ah la nascita di un figlio non equivale ad un matrimonio morale.
Mamma mia quanto siete monotematici, ma chi ha parlato di matrimonio religioso? Ma torna nel ventunesimo secolo per favore.
Piuttosto direi che, grazie alle agevolazioni fornite dalla società e dallo Stato francesi, per le donne che abitano in Francia non è più necessario avere la sicurezza offerta dal matrimonio per poter avere dei figli e prendersene cura.
A mio avviso, se non ci fossero i PACS ma ci fossero le infrastrutture, le donne avrebbero ugualmente figli senza contrarre matrimonio.
Questo perché tu stai misurando tutto con i soldi. Crescere un figlio non è una questione meramente economica.
Le agevolazioni sono un bene, visto che le donne hanno bisogno di un po' di tempo per la maternità come è giusto. Nessuno le critica. Mi stupisco di come dopo la nascita di un figlio si possa considerare il matrimonio questo gran sacrificio: la nascita del figlio dovrebbe già essere un vincolo a rimanere insieme.
Mi auguro che questi bambini abbiano la grazia di crescere insieme alla mamma e al papà, e che non venga meno nel giro di poco tempo la coppia "contrattuale". Evidentemente c'è chi considera il matrimonio un vincolo di legge più pesante di quello morale e di fatto rappresentato dalla nascita di un figlio, diversamente non dovrebbe essere questo grande problema sposarsi.
C'è gente in Italia che ha quattro figli e per fare l'anarcoide non si sposa, per poi piangere miseria quando si rende conto che ha rinunciato volontariamente a farsi riconoscere dallo Stato e ad acquisire i conseguenti diritti (e doveri).
E poi c'è chi pretende che, nonostante tu non ti sia preso la responsabilità di fronte alla società di formare un legame programmaticamente definitivo con una persona, lo Stato debba intervenire dopo che sei morto a fare ciò che tu non ti sei impegnato a fare nemmeno in vita.
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
una domanda...sei di CL?
:rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
una domanda...sei di CL?
No, sono un agnostico. E il fatto che prendiate queste come argomentazioni religiose dimostra tutta la vostra chiusura mentale e limitatezza.
Sono semplicemente argomenti di equità, di diritti in rapporto agli oneri che prendi di fronte alla società.
Se io mi prendo un impegno per la vita trovo giusto, trovo morale, che lo stesso Stato che mi obbligava ad adempiervi venga in aiuto della mia famiglia se a me viene un accidente e muoio.
Ma se io non mi ero impegnato per legge in termini programmaticamente definitivi non trovo equo che dopo la morte lo Stato mi sostituisca dove in realtà non mi ero impegnato pubblicamente nemmeno io.
Mamma mia quanto siete monotematici, ma chi ha parlato di matrimonio religioso? Ma torna nel ventunesimo secolo per favore.
I thread di discussione sono monotematici.
Siete? Io sono una sola persona singola e non faccio parte di nessuna collettività borg-like quindi usa pure la seconda persona singolare.
Tu hai implicitamente detto che le coppie di fatto non danno alcuna garanzia al nascituro, al contrario di qualcosa che hai convenientemente omesso ma che è chiaramente il matrimonio religioso.
Che bello non avere il vaticano all'interno del proprio stato
http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.1772494063
Pacs (patti di solidarietà civile) in vigore dal novembre 1999
Francia, più figli da coppie di fatto che da sposate
Per la prima volta tra i transalpini la maggior parte dei bambini nati nel 2007, ovvero il 50,5%, è nato fuori dal matrimonio, contro il 48,45 del 2006
Parigi, 15 gen. - (Adnkronos) - Nel 2007 in Francia vi sono stati per la prima volta più figli nati fuori dal matrimonio, che nell'ambito di una famiglia con genitori sposati.
Il dato è stato diffuso oggi dall'ufficio statistico del governo Insee e mostra anche un Paese, assieme all'Irlanda, con uno dei più alti tassi di fecondità d'Europa, oltre due figli per donna.
Malgrado nel 2007 vi siano state 816.500 nascite, con un leggero calo rispetto al record di 830 mila del 2006, il livello si mantiene molto più alto che negli ultimi 25 anni.
La maggior parte dei bambini nati nel 2007, ovvero il 50,5%, è nato fuori dal matrimonio, contro il 48,45 del 2006.
Solo dieci anni fa erano meno del 40% e nel 1970 erano il 6%.
E' dal 1972 che i diritti dei figli "naturali" e 'legittimi" sono stati parificati, mentre nel 2005 queste due definizioni sono state bandite dal codice civile.
Alla base di questo radicale mutamento della famiglia francese, dove nove donne su dieci lavorano, vi è anche l'istituto dei Pacs, ovvero dei "patti di solidarietà civile", in vigore dal novembre 1999.
Le coppie francesi, eterosessuali od omosessuali, che hanno fatto questa scelta sono ormai 350mila. Nei primi tre trimestri del 2007 vi sono stati 73.000 Pacs, quasi quanto i 77.362 di tuttto il 2006.
Il livello di crescita nel 2007 si conferma a un ritmo del 25%, come quello del 2006.
I matrimoni sono invece in calo: 266.500 nel 2007 contro i 274.084 del 2006.
L'età media del matrimonio continua a salire: 31,3 per gli uomini e 29,3 per le donne.
La crescita è di due mesi in più del 2006, ma conferma un trend che ha portato ad un aumento di un anno dell'età degli sposi negli ultimi cinque anni, mantenendo inalterata la differenza fra i due sessi. Sale leggermente anche l'età media delle partorienti: 29,8 nel 2007 contro 29,7 del 2006.
Nell'insieme in Francia vi sono 63 milioni e 753mila persone, con un saldo positivo di 361mila abitanti.
I decessi sono rimasti stabili -526.500- e la speranza di vita è cresciuta a 77,5 annni per gli uomini e 84,4 anni per le donne.
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/infografica/200701articoli/16736girata.asp
http://img181.imageshack.us/img181/5782/franceit4.png (http://imageshack.us)
I thread di discussione sono monotematici.
Siete? Io sono una sola persona singola e non faccio parte di nessuna collettività borg-like quindi usa pure la seconda persona singolare.
Tu hai implicitamente detto che le coppie di fatto non danno alcuna garanzia al nascituro, al contrario di qualcosa che hai convenientemente omesso ma che è chiaramente il matrimonio religioso.
Sì, ma il problema è che siete tutti così in questa sezione. Vedete la religione dappertutto, io vi consiglio un bel periodo di riflessione... non sapete discutere laicamente.
Io non ho detto niente del genere. Le garanzie non le offre nessuno, perché la gente che sta insieme in qualunque forma di unione non è mica costretta, si può separare quando vuole. Con la differenza che il matrimonio civile ti porta ad una assunzione di responsabilità di fronte allo Stato di tutt'altra consistenza rispetto al nulla della convivenza, almeno per quanto riguarda il coniuge.
Io semplicemente mi meravigliavo di come, dopo la nascita di uno o più figli, la gente riesca a percepire come una grande limitazione della propria libertà il contrarre matrimonio di fronte allo Stato... e che di fronte a questa volontaria rinuncia al riconoscimento della propria condizione familiare abbia magari pure da ridire qualcosa.
Tutto verte sugli intenti che si manifestano con i propri comportamenti.
Ziosilvio
16-01-2008, 10:31
chiaramente
Per te; non necessariamente per noialtri, che magari gradiremmo fare a meno di essere trattati da cretini.
(Oltretutto, in questa occasione ti eri anche sbagliato, a pensare che "matrimonio" nel post di naoto84 sottintendesse "religioso".)
Ziosilvio
16-01-2008, 11:08
Mi stupisco di come dopo la nascita di un figlio si possa considerare il matrimonio questo gran sacrificio: la nascita del figlio dovrebbe già essere un vincolo a rimanere insieme.
Io inizierei con l'osservare che ad essere un gran sacrificio non è tanto il matrimonio, quanto il divorzio.
Ciò è vero specialmente per i padri, i quali, in questa nostra società sessista al contrario, sono sempre la parte sfavorita nel caso questo spiacevole evento dovesse verificarsi.
E dato che un figlio si partorisce da sole, ma per sposarsi bisogna essere in due, vedi da te che prima di sposarsi una donna debba trovare un uomo disposto a farlo: e chi è disposto a farlo, se un divorzio (al cui rischio si è sempre esposti) ti lascia sul lastrico?
La cosa allucinante è che tutti si propongono di riformare il matrimonio, che va già bene com'è; e nessuno si preoccupa di riformare il divorzio, che così com'è è un disastro. Magari perché sui divorzi ci campano gli avvocati?
Che poi i figli siano "un vincolo a rimanere insieme"... beh, in generale è falso, e basta guardare tutti i casi in cui i figli vengono usati come arma contro il coniuge per rendersene conto.
Che bello non avere il vaticano all'interno del proprio stato
No che bello avere un presidente non conformista e imbalsamato e non avanti negli anni:D:asd::sofico:
Cmq anche il non avere il vaticano a due metri è cosa buona e giusta!
In ogni caso fare figli è pur sempre un casino, indipendentemente se li fai dentro o fuori dal vincolo matrimoniale....i figli COSTANO!:O
Sì, ma il problema è che siete tutti così in questa sezione. Vedete la religione dappertutto, io vi consiglio un bel periodo di riflessione... non sapete discutere laicamente.
Perché tu sì? :rotfl:
Non c'è niente di male ad essere intransigenti, è una posizione come un'altra... basta però dirlo! ;)
Con la differenza che il matrimonio civile ti porta ad una assunzione di responsabilità di fronte allo Stato di tutt'altra consistenza rispetto al nulla della convivenza, almeno per quanto riguarda il coniuge.
E difatti è il motivo principale per cui non sono a favore del matrimonio. Tutelare i figli è una cosa, il coniuge tutt'altra. :D
Lo Stato non ha nessun diritto a privilegiare una scelta piuttosto che un'altra: sono scelte private.
Io semplicemente mi meravigliavo di come, dopo la nascita di uno o più figli, la gente riesca a percepire come una grande limitazione della propria libertà il contrarre matrimonio di fronte allo Stato... e che di fronte a questa volontaria rinuncia al riconoscimento della propria condizione familiare abbia magari pure da ridire qualcosa.
Certo perché l'unione fra due persone è affare privato e non pubblico. Solo che alcuni hanno l'arroganza di andare a comandare in casa d'altri. :rolleyes:
Tutto verte sugli intenti che si manifestano con i propri comportamenti.
I comportamenti nella propria sfera privata non sono problemi dello Stato... che si dovrebbe preoccupare solo di garantire i minorenni e pari opportunità per tutti i tipi di coppia, eteresessuale e non. Ah ma le persone di cui sopra hanno anche l'arroganza di imporre ad altri cosa è considerato coppia e cosa no. :rolleyes:
Per te; non necessariamente per noialtri, che magari gradiremmo fare a meno di essere trattati da cretini.
Certo per me: quello che dico lo dico a nome mio, non certo a nome tuo.
E comunque ad essere trattati da cretini non sono i sostenitori del matrimonio etero, ma quelli che vogliono i pacs.
Che poi i figli siano "un vincolo a rimanere insieme"... beh, in generale è falso, e basta guardare tutti i casi in cui i figli vengono usati come arma contro il coniuge per rendersene conto.
Infatti io ho detto "dovrebbero", da un punto di vista di morale, di senso di responsabilità. Del resto la pratica di mettersi contro i figli è forse una bella cosa?
Io dico che se una persona vede più vincolo nella legge piuttosto che nell'etica e nella responsabilità familiare a me questo non piace.
E chiaramente quando parlavo del sacrificio che alcuni vedono nel matrimonio, mi riferivo proprio a ciò a cui si va incontro quando vi si vuole porre un termine con il divorzio.
Ma il divorzio è così perché il matrimonio è inteso dallo Stato come un vincolo programmaticamente definitivo. Non è mica obbligatorio sposarsi: però se non ti sposi poi non puoi venirmi a dire la balla che tu sei discriminato... sei trattato in maniera diversa perché non hai contratto gli stessi gravosi impegni.
vBulletin® v3.6.4, Copyright ©2000-2025, Jelsoft Enterprises Ltd.