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View Full Version : Un Diessino un po democristiano e/o un democristiano travestito da diessino


gretas
15-01-2008, 16:14
http://www.democrazialegalita.it/marco/marco_branc-accioilDsDc=05giugno2007.htm





Un Diessino un po democristiano e/o un democristiano travestito da diessino,storia di un uomo simbolo del nostro futuro




di Marco Ottanelli

Se le cronache non hanno parlato della condanna in appello di Dell'Utri per estorsione, in combutta con un boss mafioso, figuriamoci se danno notizia dell'arresto del consigliere regionale diessino Angelo Brancaccio.

Fatto salvo il principio della presunzione di innocenza, e bla bla bla, èinteressante a nostro avviso dare una occhiata a questo personaggio e alla sua vicenda, perchè se ne possono trarre riflessioni politiche piuttostoimportanti.

Angelo Brancaccio ha ricevuto due mandati di arresto (il primo l'8 maggio,il secondo a distanza di meno di un mese) per estorsione, peculato, falso, abuso d'ufficio, abuso edilizio, scempio ambientale, corruzione efavoreggiamento. Una storia di cento appartamenti da costruire (24 dei quali sarebbero dovuti andare a "amici politici"), piani regolatori viziati,appalti, soldi. Robetta che ha indotto il Consiglio dei Ministri, condecreto del 29/5/07, a sospendere il consigliere DS dalla sua carica in regione.

Le accuse della procura di Santa Maria Capua Vetere riguardano atti e misfatti di quando Brancaccio occupava il posto di sindaco di Orta di Atella, in provincia di Caserta, dove fu eletto due volte e a furor di popolo.

Il secondo mandato lo conquist,nel 2001, con il 91% dei voti. Ripetiamo: novantuno per cento. Evidentemente, aveva conquistato il cuore della sua cittadina, che, sotto ilsuo regno e grazie ad un piano urbanistico che definire ardito è poco, era passata dai 10 mila abitanti ai 23mila. Ma le centinaia di case, palazzi,condomini costruiti, ed il conseguente giro d'affari pare siano nati sotto l'insegna della illegalità.

Infatti, assieme a Brancaccio, le autorità hanno arrestato altre cinque persone: tre tecnici comunali (quelli che dispensavano licenze edilizie), un imprenditore edile, ed un esponente della polizia della zona. Tutti assieme avrebbero partecipato alla gestione di un potere economico e politico pressocchè totale.

Nell'inchiesta confluiscono poi altre indagini: una per lesioni minacce da parte dello stesso Brancaccio ad un consigliere comunale di Rifondazione, una su contatti tra il gruppo consortile e la camorra del clan dei Casalesi (sono agli atti intercettazioni degli arrestati a colloquio con il boss Francesco Schiavone, detto Sandokan), ed un altra che riguarda minacce e pressioni ad amministratori e imprenditori"concorrenti" tutto con l'attivo ausilio della camorra.

Tra incontri in ristoranti del basso Lazio (sconfinamenti prudenziali?) e talpe negli uffici inquirenti, la Brancaccio&co. controllava il territorio, i voti e la politica locale.

Nulla si poteva muovere senza il loro assenso. Il costruttore Del Prete fu minacciato (dopo essere stato malmenato da alcuni 'incaricati' ) dal sindaco in persona : Vedi quello che fai. Tu stai in mezzo alla strada e noi conosciamo la tua macchina...; su poliziotti e investigatori onesti cadevano calunnie e denuncie fittizie. Un clima di violenza fisica e psicologia, creato e mantenuto da personaggi dalla"notevole capacità criminale", come ha scritto il gip nell'ordinanza di arresto.

La notevole capacità criminale di Brancaccio, eletto consigliere regionale con i democratici di sinistra (D.S.) con una valanga di voti, è emersa da un fatto piccolo piccolo: pur non essendo più sindaco da molti mesi, continuava ad utilizzare, per sè e sua
moglie, un cellulare intestato al comune di Orta di Atella. Da questo, e da una serie di esposti, ha preso il via l'indagine.


Dalla biografia dell'esponente DS emergono particolari non penalmente rilevanti, ma politicamente significativi: aveva creato una sua corrente interna al partito, denominata "Sinistra della Terra di Lavoro"; si opponeva, con la forza del suo rilevante pacchetto voti, al suo segretario provinciale casertano e allo stesso presidente Bassolino, in una serie di fuoriosi interventi e di strategie sottili nei congressi, nelle direzioni, nei vertici del Partito, uscendo spesso sconfitto nella lotta fraticida, ma anche per questo, rafforzato a livello locale come uomo forte che non tollerava intromissioni in quello che riteneva il SUO fedo politico.
Ma come e cosa sia diventata la politica in Campania è testimoniato, sopra ogni cosa, dalla intercettazione telefonica del 16 novembre del 2006 tra il nostro Angelo e il suo collega consigliere regionale della Margherita, Roberto Conte (un altro campione di preferenze). Stanno discutendo di una raccomandazione ( e va beh....), e Conte chiede informazioni su uno degli
addetti alla segreteria del Consiglio regionale, tale Stellato. Brancaccio lo rassicura, dice che è serio e affidabile, ma precisa: Lì di persone perbene ce ne stanno poche. Conte è preoccupato, spiega che non capisce proprio il modo di ragionare dei diessini; per, gli dice, tu sei un diessino un po' democristiano anche, ho la fortuna di potermi capire con te. Ma Brancaccio, orgoglioso, rettifica: O sono un democristiano travestito da diessino, non lo so. Conte appare contento della precisazione.

Prima lezione: nel futuro partito democratico, per andare d'amore e d'accordo, si deve essere democristiani.,portando un travestimento a caso, da diessino, da margheritino, da riformista...basta che sotto la pelle d'agnello ci sia il lupo democristiano.

Seconda lezione: consuetudine ormai acquisita in uso capione, "democristiano" vuol dire qualcosa di ben definito, indica un uomo politico che ha un suo preciso codice di comportamento, un suo preciso mondo di riferimento, una sua precisa forma e sostanza, nonchè, evidentemente, un uomo comunque non uguale agli altri, che sa nuotare e muoversi con agilità nella palude politico-affaristica con la sapienza di una storia a riconosciuta e rivendicata tanto dagli eredei della dc quanto dai suoi ex[fittizi]oppositori.

Sono queste le lezioni che ci da Brancaccio, oggi agli arresti domiciliari, sospeso (per la gioia dei suoi nemici nel partito) dai democratici di sinistra e dalconsiglio campano: per andare avanti, si devono avere radici forti epossenti in un passato che offra garanzie per tutti. E nulla è meglio della Democrazia Cristiana che fu, e che evidentemente presto sarà ancora.

FastFreddy
15-01-2008, 16:30
Se è un diessino è un diessino, punto. E' molto comodo difendere la moralità dei DS dicendo che quelli che "sbagliano" in realtà non vi appartengono o sono solo travestiti.

O stiamo ancora a voler credere alla "superiorità morale della sinistra" ?

Altrimenti è solo propaganda.

blamecanada
15-01-2008, 17:08
È noto che anche gran parte del PCI siciliano era collusa con la mafia.
Non per nulla Peppino Impastato uscí dal PCI ed entrò in Democrazia Proletaria (partito che confluí nel PRC all'inizio degli anni '90).

FastFreddy
16-01-2008, 11:55
UP!

sider
16-01-2008, 12:04
Speriamo che con questa nuova ondata di arresti cambi il trend e si riesca a ridurre questo schifo. persone che si buttano in politica non per ideologia ma solo per conseguire posizioni per meglio delinquere. Schifo, schifo, schifo.

Ziosilvio
16-01-2008, 12:15
E' molto comodo difendere la moralità
di chicchessia
dicendo che quelli che "sbagliano" in realtà non vi appartengono o sono solo travestiti..
http://en.wikipedia.org/wiki/No_true_Scotsman

lowenz
16-01-2008, 13:08
E' molto comodo difendere la moralità dei X dicendo che quelli che "sbagliano" in realtà non vi appartengono o sono solo travestiti.
Se noti è quello che è successo con Cecchini nell'altro thread :D

FastFreddy
16-01-2008, 14:06
Se noti è quello che è successo con Cecchini nell'altro thread :D

Sarò tardo io ma non riesco a capire il nesso... ? :confused:

:D